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INSEGNAMENTI SPIRITUALI (S.Giovanni della Croce)

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2019 22:18
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07/08/2013 17:55
 
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Insegnamento 6. Diceva che le parole del Salmo 118,49: Memor ero verbi tui servo tuo, in quo mihi spem dedisti: Mi ricorderò della tua parola data al tuo servo: con essa tu mi hai dato speranza, sono talmente potenti ed efficaci che per loro mezzo si ottiene qualsiasi cosa da Dio.
Insegnamento 7. Ripetendo con devozione le parole del santo vangelo: Nesciebatis quia in his quae Patris mei sunt oportet me esse?: Non sapevate che io devo occuparmi di quanto riguarda il Padre mio? (Lc 2,49), assicurava che l’anima si riveste di un desiderio di fare la volontà di Dio a imitazione di Cristo Signore nostro, con desiderio ardentissimo di soffrire per amor suo e per il bene delle anime.
Insegnamento 8. Volendo la Maestà divina, per mezzo di una tremenda tempesta, distruggere e spazzare via la città di Costantinopoli, gli angeli udirono per tre volte queste parole: Sanctus Deus, sanctus fortis, sanctus immortalis, miserere nobis: Santo Dio, santo forte, santo immortale, abbi pietà di noi! Per quelle suppliche Dio si placò immediatamente e si calmò la tempesta che aveva fatto molti danni e ne minacciava di maggiori. Per questo diceva che tali parole sono potenti presso Dio nei bisogni particolari di fuoco, acqua, venti, tempeste, guerre e altre necessità spirituali e corporali, per l’onore, i beni, ecc.
Insegnamento 9. Diceva anche che l’amore per il bene del prossimo nasce dalla vita spirituale e contemplativa e che, poiché essa ci viene imposta dalla Regola, ci viene imposto e comandato anche questo bene e questo zelo per il profitto del nostro prossimo. La Regola, infatti, ci vuole osservanti di vita mista e composta, vita cioè che include in sé due aspetti: quello attivo e quello contemplativo. Il Signore la scelse per sé, perché più perfetta. E le forme e gli stati di vita dei religiosi che li abbracciano sono in sé più perfetti, salvo che allora, quando diceva e insegnava questo, non conveniva pubblicarlo, perché i religiosi erano pochi e non si voleva turbarli; anzi conveniva insinuare il contrario per fare in modo che ci fosse un grande numero di frati.
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