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07/08/2013 17:46 | |
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Il giorno della Presentazione, mentre raccomandavo caldamente a Dio una persona e mi sembrava che il possesso di rendite e il godimento di quella libertà che aveva potevano essere un ostacolo alla grande santità che io gli desideravo, pensai anche alla sua poca salute e a tutta la luce che elargiva alle anime. Udii allora: «Egli fa molto per me, ma è una grande cosa seguirmi spogli di tutto, come lo sono stato io sulla croce. Digli di confidare in me». Queste ultime parole mi furono dette perché avevo pensato che, a causa della sua poca salute, non potesse condurre una vita di estrema perfezione.
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Riflettendo, un giorno, alla pena che mi dava il mangiare la carne e il non fare penitenza, sentii dirmi che a volte la pena era più effetto d’amor proprio che desiderio di mortificazione.
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Un giorno, mentre ero profondamente angosciata di avere offeso Dio, egli mi disse: «Di fronte a me è come se tutti i tuoi peccati non fossero mai esistiti; in futuro fatti coraggio, perché le tue pene non sono ancora finite». |