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PENSIERI SULL'AMORE DI DIO (s.Teresa d'Avila)

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2013 16:10
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03/08/2013 15:54
 
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CAPITOLO 1
Tratta della venerazione con cui devono esser lette le sacre Scritture e della difficoltà che hanno le donne d’intenderle, in particolare il «Cantico dei Cantici».
Mi baci il Signore con il bacio della sua bocca, perché le tue mammelle sono migliori del vino, eccetera (Ct 1,1).
1. Ha colpito molto la mia attenzione il fatto che qui – a quanto è dato capire – sembra che l’anima stia parlando con una persona e chieda la pace ad un’altra, perché dice: Mi baci con il bacio della sua bocca; poi, rivolgendosi a colui con il quale sembra intrattenersi, aggiunge: Le tue mammelle sono migliori. Non capisco come ciò sia, e godo molto di non capirlo. Infatti, figlie mie, non c’è dubbio che l’anima non deve ammirare tanto – né la inducono a farlo, né le ispirano rispetto per il suo Dio – le cose che qui sembra di poter intendere con il nostro povero intelletto, quanto quelle che in nessun modo si riesce a comprendere. Pertanto, vi raccomando caldamente, se leggerete un libro, ascolterete un sermone o penserete ai misteri della nostra santa fede, di non stancarvi né di sforzare la mente a sottilizzare su ciò che non potete intendere con facilità; molte cose non sono alla portata delle donne e neanche a quella degli uomini.
2. Quando il Signore vuol darcene l’intelligenza, lo fa senza che vi sia alcuno sforzo da parte nostra. Dico questo per noi donne e per quegli uomini che non hanno il compito di sostenere la verità con l’aiuto della loro dottrina; quelli invece che il Signore incarica di illustrarcela, è evidente che devono applicarsi ad approfondirla e che da ciò traggono un grande vantaggio. Noi pertanto dobbiamo accettare con semplicità ciò di cui il Signore ci fa dono e non affaticarci a cercare quello che non ci dà, ma piuttosto rallegrarci di pensare d’avere un Dio e un Signore così grande, che una sua sola parola racchiude in sé mille misteri di cui non comprendiamo neppure il principio. Se il testo fosse in latino, ebraico o greco, non vi sarebbe motivo di meraviglia, ma si tratta di un testo in volgare; eppure quante cose vi sono nei Salmi del glorioso re Davide che, pur tradotte nella nostra lingua, ci restano così oscure come in latino! Pertanto, guardatevi sempre dal logorarvi la mente e sfinirvi dietro a queste cose: alle donne non è necessario più di quanto comporti la loro intelligenza. Anche solo con questo, Dio le favorirà della sua grazia. Quando Sua Maestà vorrà farcele comprendere, ne penetreremo il senso senza alcuna attenzione o fatica da parte nostra. Quanto al resto, umiliamoci e – come ho detto – rallegriamoci di avere un Dio così grande che le sue parole, anche dette nella nostra lingua, ci riescono incomprensibili.
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