Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva

CAMMINO DI PERFEZIONE (s.Teresa d'Avila)

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2013 09:06
Autore
Stampa | Notifica email    
03/08/2013 08:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

CAPITOLO 53 (31)
Continua a spiegare che cosa sia l’orazione di quiete. È un capitolo molto importante.
1. Questa orazione di quiete, in cui – ripeto – il Signore comincia a mostrarci che ascolta la nostra richiesta, è per darci già quaggiù il suo regno, affinché lodiamo sinceramente il suo nome e procuriamo che lo facciano altri. Non mi dilungo molto nelle spiegazioni, avendone già parlato in un altro luogo, come ho detto. Ne dirò solo qualcosa.
2. Questa è già una cosa soprannaturale che non possiamo procurarci da noi, nonostante ogni nostra diligenza possibile. L’anima, infatti, entra ormai nella pace o ve la fa entrare il Signore con la sua divina presenza, come fece con il giusto Simeone. Allora tutte le potenze restano inattive e l’anima si rende conto, per virtù di una consapevolezza del tutto estranea a quella procurata dai sensi esterni, d’essere ormai assai vicina al suo Dio, tanto che, innalzandosi un po’ di più, diverrebbe una cosa sola con lui, mediante l’unione. Mi esprimo così non perché lo veda con gli occhi del corpo o con quelli dell’anima. Nemmeno il giusto Simeone, guardando il glorioso Gesù, vedeva più di un Bambino poverissimo; dai panni che l’avvolgevano e dalle poche persone che l’accompagnavano nella processione, l’avrebbe piuttosto creduto pellegrino, figlio di povera gente che Figlio del Padre celeste; ma lo stesso infante divino glielo fece intendere. A questa medesima comprensione l’anima giunge qui, anche se non con uguale chiarezza, non sapendo ancora come riesca a capirlo; vede solo che è nel suo regno, o per lo meno vicino al Re che glielo deve dare, e si sente compresa di tale rispetto da non osare chiedere nulla.
3. Si è come tramortiti, interiormente ed esteriormente, al punto che l’uomo esteriore (cioè il corpo, perché forse verrà da voi qualche sempliciotta che non sa cosa sia interiore ed esteriore) non vorrebbe muoversi, allo stesso modo di chi, arrivato quasi al termine del cammino, si concede un po’ di riposo, provando grandissimo sollievo nel corpo e grande soddisfazione. L’anima è così felice solo di vedersi vicino alla fonte, che anche prima di bere si sente già sazia. Le sembra che non ci sia altro da desiderare: le potenze sono talmente assopite che non vorrebbero muoversi; tutto le appare d’impedimento ad amare, anche se le potenze non sono così assopite da non percepire chi sia colui presso il quale si trovano, e in grazia di chi possono qualcosa. Il loro pensiero è placido e tranquillo. Desiderano soltanto che il corpo non si muova minimamente per non destare le loro potenze. Coloro che sono pervenuti a questo stadio pensano a una sola cosa, non a molte. Dà loro pena il parlare: per dire un solo Pater noster possono impiegare anche un’ora. Sono così prossimi a Dio che s’intendono per segni. Stanno nel palazzo accanto al loro Re e capiscono che egli comincia a dar loro fin da questa vita «il suo regno». Talvolta scendono loro le lacrime, senza afflizioni, ma con molta dolcezza. Tutto il loro desiderio è che venga santificato il suo nome in quel momento. Non hanno l’impressione di stare nel mondo, né vorrebbero vederlo né udirlo, per vedere e udire soltanto il loro Dio. Nulla dà loro pena e nulla sembra possa dargliene.
4. Nel libro [della Vita] in cui ho trattato dell’orazione di quiete, ho dimenticato di dire quanto segue. Accade, spesso, che l’anima sia immersa in una quiete profonda e che l’intelletto sia così distratto da non accorgersi che quanto avviene si svolge nella sua casa. A dire la verità, a me sembra essere un ospite in casa altrui; va allora in cerca di altro alloggio. Non è contento della casa in cui si trova, perché non sa stare fermo. Parlo di me stessa, giacché credo che non succederà così agli altri. Ma io, a volte, desidero morire, incapace come sono di porre un rimedio. Altre volte, sembra che l’intelletto si stabilisca nella sua casa, assieme alla volontà e, quando i due vanno d’accordo, è un paradiso, come avviene di due sposi: se si amano, ognuno vuole quel che vuole l’altro, mentre, se sono male accoppiati, si vede subito l’inquietudine che un marito può dare a sua moglie. La volontà pertanto, quando si trova in questa quiete – e si faccia attenzione a questo consiglio che è molto importante –, non faccia caso dell’intelletto più che di un pazzo, perché, se lo vuole trascinare con sé, forzatamente dovrà distrarsi e in parte turbarsi. Al grado di orazione a cui è giunta tutto ciò sarà affaticarsi per non guadagnare nulla, anzi, perdere quello che il Signore le concede senza alcuna fatica da parte sua.
5. Fate attenzione a questo paragone, suggeritomi dal Signore durante l’orazione, che mi sembra cada a proposito qui: l’anima è come un bambino lattante attaccato al seno della madre, la quale, senza che egli faccia lo sforzo di succhiare, gli spreme il latte in bocca per tenerezza. Così avviene qui dove, senza alcun lavoro dell’intelletto, il Signore s’introduce nell’anima e vuole che ci si renda conto che egli vi è presente e desidera che si succhi il latte da lui offerto. In tutto ciò l’anima deve capire il dono che egli le fa ed il suo amore. Se si mette a lottare con l’intelletto per farlo partecipe del suo stato, trascinandolo con sé, non potrà arrivare a tutto e necessariamente si lascerà cadere il latte dalla bocca, perdendo così quel sostentamento divino.
6. La differenza tra questa orazione e quella in cui tutta l’anima è unita a Dio è che in quest’ultima non si ha neanche bisogno d’inghiottire il nutrimento; lo pone il Signore all’interno di noi stessi, senza che sappiamo come. Nell’altra, invece, sembra volere che si lavori un po’, anche se il lavoro si compie con tanta tranquillità che quasi non si avverte. Chi è giunto a questa orazione comprende chiaramente ciò che dico, se con attenzione riflette su quanto ho esposto dopo averlo letto. Guardate, è importante! Altrimenti vi sembrerà arabo. Così, quando l’anima si trova in questa orazione, sperimenta una felicità dolce e profonda della volontà. Benché non possa precisare in cosa consista, vede tuttavia che è assai diversa da ogni soddisfazione terrena e che non basterebbe essere padroni del mondo con tutti i suoi piaceri per poter sentire in sé quella gioia. Questa è nell’intimo della volontà, mentre i piaceri della vita essa li gode, mi sembra, all’esterno della volontà, come, per così dire, nella superficie di essa. Quando dunque si vede elevato a un alto grado di orazione (che è, come ho già detto, evidentemente soprannaturale), non si preoccupi se l’intelletto si lasciasse andare alle maggiori insensatezze del mondo. Si rida di esso, lo consideri come un pazzo e se ne resti nella sua quiete, incurante del suo andirivieni. Qui la volontà è potente sovrana e lo richiamerà a sé senza che voi ve ne occupiate. Se poi l’anima vuol richiamarlo a viva forza, perde l’energia che ha contro di esso in virtù del nutrirsi e accogliere in sé quel divino sostentamento, sì che né l’uno né l’altro guadagneranno nulla, ma entrambi perderanno, e potremmo dire che «chi troppo vuole nulla stringe». L’esperienza ve lo farà capire; per comprenderlo senza che lo dicano gli altri, occorre molto, ma per praticarlo e tenerlo presente, dopo averne letto [la descrizione], basta poco.
7. Ora dunque concludiamo dicendo che per tutto il tempo in cui si sente soddisfazione e piacere le anime possono già credere di stare nel suo regno e che l’eterno Padre abbia esaudito la richiesta di darglielo loro quaggiù. Oh, benedetta domanda che ci fa chiedere un così gran bene senza saperlo! Oh, benedetto modo di domandare! Per questo, sorelle, vorrei che considerassimo bene come recitiamo quest’orazione celestiale e stiamo attente a ciò che chiediamo. È chiaro, una volta che Dio ci ha fatto questa grazia non dobbiamo più preoccuparci delle cose del mondo, in quanto il Signore, arrivando nell’anima, la sgombra di ciò che la occupa. Non dico che tutti coloro che lo chiedono debbano essere, per ciò stesso, staccati completamente dal mondo, ma desidero che almeno capiscano quello che loro manca, si umilino. Non dovrebbero chiedere una cosa così grande come se chiedessero una cosa da nulla e, se il Signore concedesse loro ciò che chiedono, non dovrebbero mai perderlo di vista.
8. Ma vi sono persone, e io sono stata una di esse, alle quali il Signore dà sentimenti di devozione, sante ispirazioni, luce sulla vanità del tutto e, infine, il dono di quiete, mentre esse fanno le sorde. E vi sono anime talmente desiderose di parlare e di dire molte orazioni vocali in gran fretta, come chi vuole portare a termine presto il suo compito, nella misura in cui sono obbligate a recitarle ogni giorno. E sebbene il Signore ponga loro nelle mani il suo regno, donando loro questa orazione di quiete e pace interiore, non lo accettano, perché pensano di far meglio con le loro preghiere, e così si distraggono dall’orazione di quiete.
9. Voi, sorelle, non fatelo, e state bene attente quando il Signore vi concederà questa grazia. Badate che, perdendola, perdereste un gran tesoro e che fate molto di più pronunciando di quando in quando una sola parola del Pater noster che recitandolo molte volte in fretta, senza riflettere. Colui che voi pregate è così vicino che non mancherà di ascoltarvi. Credetemi, in questo consiste il lodare e santificare veramente il suo nome. Infatti voi allora glorificherete il Signore come persone della sua casa, lo loderete con maggiore affetto e fervore e, infine, vi sembrerà impossibile fare a meno di servirlo. Vi raccomando di fare molta attenzione a questo consiglio, perché è molto importante.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:40. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com