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CAMMINO DI PERFEZIONE (s.Teresa d'Avila)

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2013 09:06
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03/08/2013 08:46
 
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CAPITOLO 31 (19)
Riporta un paragone che facilita la comprensione di ciò che è la contemplazione perfetta.
1. L’acqua – mi viene ora in mente – ha tre proprietà che fanno al mio caso, fra le molte altre che certamente possiede. Una è quella di rinfrescare; infatti, per quanto caldo si abbia, gettandoci nell’acqua, esso scompare; anche un gran fuoco si estingue con essa, salvo che non sia di catrame, perché allora si accende di più. Oh, mio Dio, quale meraviglia è vedere un fuoco che si accende di più con l’acqua, un fuoco forte, potente, non soggetto agli elementi, giacché l’acqua, pur essendo il suo contrario, non lo spegne, ma lo alimenta! Sarebbe molto utile qui poter essere filosofo perché, conoscendo le proprietà delle cose, potrei dare le spiegazioni necessarie, mentre io mi concedo il lusso d’intrattenermi su ciò che non so dire e forse neanche capire.
2. Dal momento in cui Dio, sorelle, vi conduce a bere di quest’acqua – e ve ne sono fra voi che già la bevono –, lo farete di gran gusto, e capirete come il vero amor di Dio, se è nella sua piena forza, cioè ormai spoglio interamente di aspirazioni terrene, librandosi a volo sopra di esse, sia il padrone di tutti gli elementi e del mondo; l’acqua che proviene dalla terra, non temete che possa estinguere questo fuoco: non ha potere su di esso. Anche se sono elementi contrari, esso è ora signore assoluto e non le è soggetto. Pertanto non vi meraviglierete, sorelle, se insisto tanto in questo libro a esortarvi ad acquistare tale libertà. Non è una bella cosa che una povera monaca di San Giuseppe possa giungere a signoreggiare su tutta la terra e sui suoi elementi? E quale meraviglia può destare il fatto che i santi, con l’aiuto di Dio, facessero di essi ciò che volevano? A san Martino ubbidivano il fuoco e le acque, a san Francesco perfino i pesci. Con l’aiuto di Dio e facendo ciò che era possibile, potevano chiederlo quasi di diritto. Cosa pensate quando il salmista dice che tutte le cose sono asservite e poste sotto i piedi dell’uomo, pensate che parli veramente a tutti? Non abbiate paura: io vedo loro assoggettati e messi sotto i piedi dalle cose. Ho conosciuto un cavaliere che è stato ucciso per aver litigato per un mezzo soldo. Guardate a che miserabile somma si è assoggettato! Ogni giorno potete costatare numerosi fatti del genere e conoscere la verità. Certo, il salmista non può mentire, perché le sue parole sono dettate dallo Spirito santo. A me sembra (e può darsi che io non capisca e dica uno sproposito che non ho letto) che sia stato detto per [le anime] perfette che tutte le cose sono sotto il loro dominio.
3. Se poi si tratta di acqua che piove dal cielo, questa sarà ancor meno in grado di spegnerlo, anzi lo ravviva, perché non si tratta più di elementi contrari, ma provenienti dallo stesso luogo; non temete che si danneggino, anzi l’uno concorre all’effetto dell’altro, perché l’acqua l’accende di più ed aiuta a sostenerlo, mentre il fuoco aiuta l’acqua a raffreddarsi. Oh, mio Dio, che cosa straordinaria e meravigliosa è vedere un fuoco che raffredda! E inoltre gela tutte le affezioni del mondo. Quando poi si aggiunge ad essa l’acqua viva del cielo, non c’è da temere che essa infonda un pizzico di calore per nessuna cosa di quaggiù.
4. La seconda proprietà dell’acqua è «lavare ciò che non è pulito». Se non ci fosse acqua per lavare, che sarebbe del mondo? Sapete voi quanto deterga quest’acqua viva, quest’acqua celestiale, quest’acqua chiara, quando nulla l’intorbida, nulla l’infanga, ma la si attinge dalla stessa fonte? Un’acqua che, bevuta una volta, sono certa che lascia l’anima netta e pura d’ogni colpa, perché – come ho scritto altrove – Dio non concede che si beva di quest’acqua (che non dipende dalla nostra volontà), di perfetta contemplazione, di vera unione se non per purificare l’anima e lasciarla netta, liberandola dal fango e da ogni miseria in cui, per le sue colpe, era invischiata. Invece le altre gioie che ci vengono dalla mediazione dell’intelletto, malgrado tutto, attingono a un’acqua che scorre sulla terra; non si beve direttamente alla sorgente. Pertanto, non manca mai lungo questo cammino qualcosa di fangoso che ne ostacola il corso e non è più tanto pura né tanto limpida. Non chiamo «acqua viva» questa orazione, perché – dico –, non è quella che intendo io.
5. La terza proprietà dell’acqua è che «sazia e toglie la sete», perché a me sembra che sete voglia dire desiderio di una cosa di cui si ha tanto bisogno: se ci manca ne moriamo. È strano che se ci manca moriamo, e se è di troppo, ci dà ugualmente la morte, come avviene agli annegati. Oh, mio Signore, potersi vedere così immersa in quest’acqua viva da perderci la vita! Forse ciò non è possibile? Con il desiderio sì, perché l’amore e il desiderio di Dio possono aumentare a tal punto che la nostra natura umana non riesca a sopportarlo, pertanto ci sono state persone che ne sono morte. Io so di una che, se Dio non l’avesse sollecitamente soccorsa con quest’acqua viva in tale abbondanza da farla quasi uscire da sé mediante i rapimenti, si sentiva una sete così grande e il desiderio cresceva così tanto da comprendere chiaramente che, se qualcuno non fosse intervenuto, probabilmente sarebbe morta di sete. Benedetto sia colui che c’invita a bere al suo Vangelo.
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