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La questione della SOLA SCRITTURA

Ultimo Aggiornamento: 21/07/2015 18:16
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20/10/2013 20:53
 
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La grande fallacia in questo cosiddetto approccio "scientifico" alle Scritture sta nell’applicazione erronea di assunti empirici allo studio della storia, della Scrittura, e della teologia. I metodi empirici funzionano ragionevolmente bene quando sono correttamente applicati alle scienze naturali, ma quando sono applicati laddove non riescono a funzionare, come nei momenti unici della storia (che non possono essere ricreati o sperimentati) non possono produrre risultati coerenti o accurati. [12] Gli scienziati devono ancora inventare un telescopio capace di scrutare nel mondo spirituale, e tuttavia molti studiosi protestanti asseriscono che alla luce della scienza l’idea dell’esistenza dei demoni o del Diavolo è stata provata falsa. Se il Diavolo apparisse di fronte a un empirista con il forcone in mano e vestito di una brillante calzamaglia rossa, verrebbe spiegato in qualche modo che si possa facilmente adattare alla visione teoretica dello scienziato. Anche se alcuni empiristi si gloriano della propria "apertura," essi sono accecati dai propri assunti a tal modo da non poter vedere ciò che non si adatta alla loro visione della realtà. Se i metodi dell’empirismo fossero coerentemente applicati, screditerebbero ogni conoscenza (inclusi se stessi), ma all’empirismo è convenientemente permesso essere incoerente da parte dei propri sostenitori "poiché la sua spietata mutilazione dell’esperienza umana gli offre una tale fama di severità scientifica che il suo prestigio supera i difetti dei sui fondamenti." [13]


Le connessioni tra le conclusioni più estreme raggiunte dai moderni protestanti liberali, e i protestanti più conservatori o fondamentalisti, sembreranno oscure a molti, e soprattutto agli stessi conservatori o fondamentalisti! Anche se questi ultimi si considerano in opposizione quasi completa al liberalismo protestante, nondimeno essi usano nel loro studio delle Scritture essenzialmente lo stesso tipo di metodi dei liberali, e assieme a queste metodologie vengono i loro principi filosofici sottostanti. Perciò la differenza tra i "liberali" e i "conservatori" non è in realtà una differenza di principi di base, ma piuttosto una differenza nel modo in cui questi principi sono stati portati alle loro inerenti conclusioni


Se l’esegesi protestante fosse davvero "scientifica," così come si presenta, i suoi risultati mostrerebbero coerenza. Se i suoi metodi fossero mere e neutrali "tecnologie" (come molti li considerano), allora non importerebbe chi li usa, e "funzionerebbero" allo stesso modo per chiunque. Ma che cosa troviamo, quando esaminiamo lo stato corrente degli studi biblici protestanti? Secondo la stima degli stessi "esperti," il mondo accademico biblico protestante è in crisi. [14] Di fatto tale crisi è forse illustrata nel modo migliore dall’ammissione di un celebre studioso protestante dell’Antico Testamento, Gerhad Hasel [nella sua rassegna della storia e dello status attuale delle discipline di teologia dell’Antico Testamento,Old Testament Theology: Issues in the Current Debate], che durante gli anni '70 sono state prodotte cinque nuove teologie dell’Antico Testamento "ma nessuna, per approccio e metodo, è in accordo con una delle altre." [15] Di fatto è sorprendente, considerato il sedicente alto standard accademico negli studi biblici protestanti, che uno possa fare la propria scelta di conclusioni illimitate su quasi tutti i temi, e trovare "buoni studiosi" a proprio sostegno. In altre parole, potresti arrivare più o meno a qualsiasi conclusione che ti piaccia in un giorno particolare su una questione particolare, e potrai trovare un accademico che ti asseconderà. Questa non è certamente scienza nello stesso senso della matematica o della chimica! Ciò di cui trattiamo è un campo del sapere che si presenta come "scienza obiettiva," ma che è di fatto una pseudo-scienza, che nasconde una varietà di prospettive teologiche e filosofiche in competizione. E’ una pseudo-scienza perché, finché gli scienziati non svilupperanno strumenti capaci di esaminare e comprendere Dio, una teologia o interpretazione biblica scientificamente obiettiva sarà un’impossibilità. Ciò non vuol dire che non vi sia nulla di genuinamente scientifico o di utile al suo interno; ma vuol dire che, camuffati con questi legittimi aspetti di apprendimento storico e linguistico, e nascosti dagli specchi e cortine fumogene della pseudo-scienza, scopriamo in realtà come i metodi protestanti di interpretazione biblica sono sia il prodotto che servitore degli assunti teologici e filosofici protestanti. [16]


Con una soggettività che sorpassa quella dei più speculativi psicoanalisti freudiani, gli studiosi protestanti scelgono selettivamente i "fatti" e le "prove" che si adattano al loro programma, e quindi procedono, con conclusioni essenzialmente predeterminate dai loro assunti di base, ad applicare i loro metodi alle Sacre Scritture. E intanto, gli studiosi sia "liberali" che "conservatori," si descrivono come spassionati "scienziati." [17] Poiché le università moderne non elargiscono dottorati a coloro che si limitano a tramandare la Verità incorrotta, questi studiosi cercano di sopraffarsi a vicenda ideando nuove teorie "creative." Questa è l’essenza stessa dell’eresia: novità, arroganti opinioni personali, e auto-inganno partendo dalla falsità che la Tradizione, invece, non va presa in considerazione mentre procedeno nel modo che vi ho appena spiegato superando di gran lunga non soltanto il metodo della Tradizione, ma lo stesso Dio il quale ha ispirato i Padri della Chiesa affinchè ci tramandassero le questioni di fondo filosofiche, alle quali, se si conoscessero a fondo, non sarebbe veramente null'altro da aggiungere.


continua....... 

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Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
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