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MADRE DEI CREDENTI

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2013 17:47
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28/07/2013 17:31
 
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Un'altra eresia, a dire il vero diffusa solo in ambiti ristretti, è quel che sostiene che la natura umana di Gesù non viene da Maria ma da Dio.
 
Questa definizione è assolutamente anti biblica.
 
Questo breve versetto di San Paolo è sufficiente a dimostrare l'ignoranza biblica di chi fa affermazioni di questo genere.
 
"Da essi [gli ebrei] proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli " (Rm 9,5)
 
Questo "Dio benedetto nei secoli", che è Gesù,proviene dagli israeliti secondo la carne, cioè secondo la generazione umana. E questo avviene tramite Maria di cui egli è figlio naturale.
 
Una conferma la troviamo anche da parte evangelica.
 
Da la parola.net traggo questo commento:
 

Romani 9:5

dei quali sono i padri,

i patriarchi ch'erano, ad un tempo, i padri, i modelli, e la, gloria della nazione. Si allude specialmente ad Abramo, Isacco e Giacobbe.

E dai quali è venuto, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen.

«Se i patriarchi sono come la radice dell'albero, il Messia ne, è come il fiore» (Godet). L'essere il popolo, da cui è uscito il Salvatore del mondo, è il massimo dei privilegi concessi ad Israele; e perciò viene mentovato dopo gli altri quasi a coronare tutto, il resto che avea carattere preparatorio Giovanni 4:22. Il Cristo, però, esce da Israele solo secondo la carne cioè per quanto riguarda la sua natura inferiore, umana Romani 1:3; Giovanni 1:14. Quanto alla sua natura superiore, egli è Figlio di Dio, anzi addirittura Dio. L'ultima parte del versetto è stata, torturata, in molte guise, da coloro a cui ripugna il titolo di «Dio» dato da Paolo a Cristo. Tuttavia, (come, riconoscono molti di costoro), è questo il solo senso non forzato che la frase possa avere. Il troncarla mettendo un punto dopo: il Cristo, per fare del resto una dossologia rivolta a Dio: Colui che è Dio sopra tutte, le cose [sia] benedetto in eterno! rende incompleta la frase relativa a, Cristo, poichè l'accenno alla sua origine giudaica «quanto alla carne», cioè quanto alla, sua. umanità, mostra che Paolo intendeva parlare di un'altra origine e di una natura superiore all'umana (cfr. Romani 1: 3-4). La dossologia poi, rivolta a Dio, avrebbe carattere di un ex abrupto, non essendo preparata da quel che precede. Inoltre, si osserva, che la, formula costante delle dossologie, così nel greco come nell'ebraico, colloca al primo posto la parola più importante: «Benedetto sia Iddio...». D'altronde, Paolo non chiama egli ordinariamente Cristo «il Signor nostro?» ed in Tito 2:13, non parla egli della «apparizione della gloria del Dio e Signor nostro Gesù Cristo?». In Filippesi 2:6, dice che, prima dell'incarnazione, era «in forma di Dio», «uguale a Dio»; in Colossesi 2:9 dice che «tutta, la pienezza della divinità abita in lui corporalmente»; quindi, non può recare meraviglia che, volendo qui porre in rilievo la grandezza divina, del Messia, lo chiami «Dio sopra tutte le cose» (Cfr. 1Corinzi 10:4; 2Timoteo 4:18; Giovanni 1:1-2; Ebrei 1). «Colui al quale appartengono attributi divini come l'eternità (Colossesi 1:15,17) l'onnipresenza Efesini 1:23; 4:10, il diritto di grazia, Romani 1:7; 1Corinzi 1:3 colui al quale sono attribuite opere divine quali la creazione e la conservazione del mondo Colossesi 1:16-17, il giudicioRomani 14:10; 2Corinzi 5:10; 2Tessalonicesi 1:7-10; colui al quale vien tributato culto divino Romani 10:13; Filippesi 2:10-11 non può essere che Dio» (Philippi). Su tutte le cose anzichè su tutti come potrebbesi anche tradurre il primo modo indica meglio la universale sovranità divina del Cristo ch'è degno d'essere adorato nei secoli Giovanni 20:28. Difficilmente potrebbesi riconoscere, in modo più completo e la, divinità di Cristo ch'è l'Iddio sovrano degno di eterna, adorazione, ed il fatto storico della sua incarnazione nel seno d'una madre israelitica.

Collegata a questa eresia, solitamente troviamo frasi come queste:

Sia Maria che Giuseppe erano soltanto genitori adottivi di Gesù, mentre il suo corpo umano era opera di un atto creativo di Dio.
La Bibbia chiama anche Giuseppe "Padre del Signore Gesù" ma non per questo lo è realmente.
 
Queste affermazioni non sono sostenute da nessun versetto biblico. Infatti mentre di Giuseppe si dice esplicitamente che lui non era il padre del bambino (Lc 3,23 "Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva,di Giuseppe figlio di Eli") non si dice mai la stessa cosa di Maria che è sempre presentata come la madre naturale.
Giuseppe è il padre putativo ( cioè solo ritenuto tale) menttre Maria è la madre in senso pieno.
 
E' ovvio, però, che alla Bibba si può far dire tutto quello che si vuole, basta volerlo. Quanto sopra riportato ne è un esempio lampante.
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