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MADRE DEI CREDENTI

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2013 17:47
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23/07/2013 17:04
 
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Non hanno più vino

Giovanni 2:1-12

Nel mondo cristiano è noto a tutti che Gesù iniziò a manifestare la Sua onnipotenza col primo miracolo alle nozze di Cana. Notare la presenza di Maria Sua madre in quella casa, ci fa supporre che poteva esserci qualche affinità di parentela tra lei e gli sposi, tantoché la vediamo come una coordinatrice nel servire gli invitati. È notorio che c’era l’usanza che nei banchetti fossero le donne a servire i commensali. Siccome la festa delle nozze durava alcuni giorni e si alternavano le visite, proprio quando fu invitato Gesù con i Suoi discepoli Maria si accorse che era finito il vino, così lei prese l’iniziativa di notificare il problema a Gesù stesso: "Non hanno più vino". È logico che quando ci rivolgiamo a qualcuno per avere la soluzione a qualche nostro problema bisogna prima sapere se questa persona potrà fare qualcosa per noi. Maria sapeva chi era Gesù, oltre che essere suo figlio naturale. Prima di tutto sapeva che la Sua nascita fu opera dello Spirito Santo, poi serbava nel suo cuore la testimonianza dei pastori: "E tutti coloro che li udivano si meravigliavano delle cose che erano loro dette dai pastori" (Luca 2:18-19). Maria conservava in sé tutte queste cose nel suo cuore (Luca 2:31,32,34). Conservava il ricordo della visita e dell’adorazione dei magi al bambino;essi erano studiosi degli astri ed a conoscenza delle scritture che parlavano di una stella ai tempi di Balaam (Num.15:17). Ricordava anche quando Gesù, a dodici anni, si fermò con gli scribi mostrando loro la Sua sapienza nel tempio. Da allora le scritture non ci dicono più nulla della fanciullezza di Gesù. Erano passati diversi anni, durante i quali certamente Gesù, che visse in casa con i Suoi genitori terreni, fu di conforto e benedizione. Da come troviamo scritto si comprende che sentissero la Sua mancanza da quando iniziò il Suo ministerio terreno in mezzo al popolo. Lo cercavano dove Egli predicava (Matt.12:46-47). Volevano parlarGli, forse volevano chiederGli perché non si ritirava a casa. La presenza di Gesù nelle case è sempre di grande benedizione, lo fu nella casa degli sposi, di Marta e Maria, di Jairo, di Zaccheo. Maria notificò soltanto il problema: "Non hanno più vino" e nella fiduciosa attesa della soluzione consigliò ai servi di mettersi a disposizione di Gesù: "fate tutto quello che vi dirà". Oh se tutto il mondo mettesse in pratica il consiglio di Maria, cioé facesse tutto quello che Gesù ha comandato di fare per la salvezza dell’anima! Cambierebbero tutte quelle cose che le migliori organizzazioni non riescono a cambiare. Che cosa fare? Troviamo una guida "al fare" condensata nelle beatitudini (Mat.5:1-12), nella parabola del buon samaritano (Luca 10:37) quando Gesù stesso esortò il Suo interlocutore: "va’, fa’ tu il simigliante". Non c’è problema che Gesù non possa risolvere. Anche nell’Antico Testamento troviamo persone che hanno notificato un problema a Dio, un esempio lo troviamo nel comportamento del re Ezechia riportato in 2 Re 19:10-16. Anche una vedova andò da Eliseo ad esporgli il suo problema. Fece quello che l’uomo di Dio le ordinò e si verificò il miracolo dell’olio sovrabbondante. Noi abbiamo il privilegio di andare direttamente al Figliuolo di Dio per i nostri problemi. Come quegli sposi ebbero la gioia di godere del primo miracolo di Gesù nella loro casa, così Gesù vuole iniziare anche in coloro che non Lo conoscono con un "primo miracolo", quello della salvezza. Beati quelli che hanno invitato Gesù nel loro cuore che possono notificarGli qualsiasi problema sia esso fisico, economico o spirituale. Come nel caso del fanciullo lunatico, quel padre disperato potè vedere soluzione alle sofferenze del suo figliuolo solo in Gesù. Gesù stesso disse: "Venite a me voi tutti che siete travagliati e oppressi e Io vi darò riposo" (Matt. 11:28). Egli desidera meraviglare chiunque Lo voglia conoscere e si rivolga a Lui. Egli ha sempre in riserva "il buon vino", anche alla fine. E possiamo continuare a confidare in Lui perché "Gesù è lo stesso, ieri, oggi e in eterno". Possa la nostra casa essere una testimonianza dell’opera di Gesù come quella di quegli sposi, del cieco nato, di Jairo, della cavriola, ... Per il popolo Gesù era il figlio del falegname, per noi che L’abbiamo accettato è il Figlio di Dio, il nostro Salvatore, il nostro Guaritore, il nostro Consolatore, il nostro Maestro. Possiamo accostarci liberamente a Lui presentandoGli i nostri problemi; Egli ci ascolterà e interverrà al momento opportuno. A Lui sia l’onore e la gloria!

Riflessione di Antonio Basile

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