Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

L'EVOLUZIONE ALL'ESAME DI STUDIOSI CATTOLICI

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2017 19:57
Autore
Stampa | Notifica email    
01/05/2013 18:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

 POLIGENISMO E PECCATO ORIGINALE

ESEGESI SBRIGATIVA
 
 
Coerentemente, per molti evoluzionisti cattolici, Adamo sarebbe un nome collettivo. E' la teoria del poligenismo, prospettata, in omaggio alla scienza, da apologisti cattolici che vogliono essere aggiornati. Li sostengono illustri biblisti un po' sbrigativi. Si veda, per es., P. Ortensio da Spinetoli in Famiglia Cristiana (9 aprile 1967), la grande Rivista che mira ad essere di vera formazione cristiana, come è testimoniato dall'impegnativo nome. P. Ortensio è stato coerente a presentare il poligenismo, perché forse egli crede nell'evoluzionismo.

L'evoluzionismo applicato alle specie viventi porta, infatti, molto spontaneamente al poligenismo. Perché, nel processo evolutivo, un solo individuo animale dovrebbe essere giunto alla soglia della specie superiore, e non tutti gli altri individui della stessa specie, almeno quelli situati nella stessa regione? Come oggi pertanto Iddio infonde infallibilmente l'anima ad ogni individuo capace di riceverla in quanto nato da coppia umana, perché non avrebbe dato il suo tocco ultimo perfettivo (supposto necessario) e infuso l'anima a tutte quelle bestiole, maschi e femmine (non avrebbe quindi senso parlare di produzione di Eva dal fianco di Adamo), giunge a giusta cottura di evoluzione? 

Il contrario, è vero, potrebbe sempre ritenersi possibile, potendo Dio liberamente infondere l'anima a una coppia sola. Ma per un evoluzionista ciò sa di stiracchiatura; un vero evoluzionista come Teilhard de Chardin non se lo è nemmeno sognato. S'immagini poi l'imbarazzo che avrebbe l'ipotetica unica coppia belluina, sola promossa alla dignità umana, nell'incontrarsi con gli antichi loro simili: «Che siano anch'essi uomini, magari un po' tardivi?». 

Ecco perché teologi ed esegeti debbono essere molto cauti, prima di accettare senz'altro l'evoluzionismo. 
 
P. Ortensio sembra invece assai sbrigativo. Quanto ha armonizzato con le ripetute raccomandazioni della Chiesa circa la prudenza da usare negli insegnamenti di volgarizzazione, prudenza che era tanto più necessaria in uno scritto per quella Rivista di formazione per famiglie?
 
Basta ricordare l'Istruzione della Pont. Comm. per gli Studi Biblici del 21 aprile 1964: «Si astengano in modo assoluto dal proporre novità vane o non abbastanza provate... Si facciano scrupolo di non dipartirsi mai dalla comune dottrina o dalla tradizione della Chiesa neanche in minime cose... E' loro severamente proibito... un qualsiasi tentativo per la risoluzione di difficoltà, senza una scelta prudente e un serio esame, turbando così la fede di molti». 
 
Il denso articolino di P. O. è nato dal particolare problema della primordiale liceità del matrimonio tra fratelli carnali, quali erano necessariamente, secondo la S. Scrittura, i primi uomini in quanto figli di Adamo ed Eva. Esso suggerisce però molti densi rilievi, che inquadrano una mentalità oggi molto diffusa. Eccone alcuni.
 
Il dotto articolista ha poca stima dei «manuali di Teologia» che giudica evidentemente poco aggiornati (il che nelle antiche edizioni è ovvio, benché non sia difficile integrarli; però quanta organicità, talora, e quanta chiarezza di analisi e di sintesi - chiarezza scolastica! - che lascia a desiderare in tanti moderni articoli). Essi risolverebbero quel problema del matrimonio tra fratelli, all'inizio dell'umanità, con il diritto supremo di Dio di dispensare, nei singoli casi, dagli obblighi naturali, mentre al P. O. sembra inammissibile che Dio possa trasformare il «cattivo» in «buono». P. O. ha ragione; ma dubito assai che vi siano manuali che dicano così. 

So invece che distinguono sapientemente (distinzioni scolatiche!) tra la legge naturale primaria sostanziale, necessaria per conservare l'ordine morale e quella secondaria, necessaria soltanto per migliorare l'attuazione di tale legge. Ora Dio può permettere temporaneamente, per un fine superiore, un modo difettoso di attuare la legge naturale, modo dipendente dalla particolare situazione. Nel caso, si trattava della necessità della propagazione iniziale del genere umano. 

P. O. preferisce invece eliminare quell'ostacolo della parentela proponendo appunto il possibile poligenismo. Egli elude, a tale riguardo, il contrario e circostanziato raccontobiblico, affermando che veri intenti di esso sono soltanto «teologici, spirituali e morali, non etnologici» e osservando che basta salvaguardare l'«unità del genere umano» c la «realtà, universalità e trasmissione del peccato originale». Ma, non è proprio per salvaguardare questa unità, universalità e trasmissione che bisogna prestar fede al sostanziale senso letterale del racconto biblico? Non è su di esso che poggia il dogma? 

E a che serve, in questa questione, appellarsi alla scienza, come fa P. O.? Essa non potrà mai provare il poligenismo. Lo potrà solo affermare, come conseguenza della ipotesi, non dimostrabile, dell'evoluzionismo; ma il teologo potrà comunque sempre sottrarvisi, affermando la infusione dell'anima a una coppia sola (potendo anche rivendicare il modo eccezionale della nascita di Eva). 

Inutile pure appellarsi al nome Adamo, il quale in ebraico significa genericamente «uomo». Giusto: ma è così chiamato appunto perché è il primo. Come doveva chiamarsi? Ed anzi l'etimologia iniziale pare che rimandi a un nome accadico, che significa «produrre, generare», come si conviene proprio al capostipite. E così Eva in ebraico vuol dire «madre dei viventi», proprio come si conviene alla prima donna. 
 
Inutile rimandare ai futuri studi teologici, quando si sa che nella esegesi va «tenuto debito conto della viva Tradizione di tutta la Chiesa e dell'analogia della fede», come ha ribadito il Concilio (R 12: deh. 893). Esse parlano già chiaro. La Teologia non è fatta né di contraddizioni, né di stiracchiamenti. Così pure l'Esegesi. 

Si ricordi, per esempio, la genealogia di Gesù del terzo vangelo (Lc 3, 38). 
Si ricordi la unanimità dei Padri. 

Ed ecco S. Paolo: «Egli trasse da uno solo tutte le stirpi degli uomini» (At 17, 26); «divenne il primo uomo Adamo anima vivente» (l Cr 15, 45); « se per il peccato di uno solo la morte ha regnato ...» (Rm 5, 17).
 
Ecco il Tridentino: «Si quis non confitetur, primum hominem Adam... sanctitatem et iustitiam... amisisse ...» (D-S 1511); «si quis Adae praevaricationem sibi soli et non eius propagini asserit nocuisse...» (ivi 1512); «si quis hoc Adae peccatum, quod origine unum est et propagatione, non imitatione transfusum omnibus inest unicuique proprium ...» (ivi 1513); «in eis [parvulis] regeneratione mudetur, quod generatione contraerunt (ivi 1514); «revera homines, nisi ex semine Adae propagati nascerentur, non nascerentur iniusti... ita nisi in Christo renascerentur, numquam iustificarentur» (ivi 1523). 

Ecco Pio XII: dopo aver dato prudente libertà di ricerca quanto allo evoluzionismo, delpoligenismo invece dice: «Non appare in alcun modo come queste affermazioni si possano accordare con quanto le fonti della Rivelazione e gli atti del Magistero della Chiesa ci insegnano circa il peccato originale, che proviene da un peccato veramente commesso da Adamo individualmente e personalmente, e che, trasmesso a tutti per generazione, è inerente in ciascun uomo come suo proprio» (Humani Generis, 1950, n. 38: D-S 3897). 

Ecco il Vaticano II: «Tutti, infatti, creati ad immagine di Dio, "che da un solo uomo ha prodotto l'intero genere umano affinché popolasse tutta la terra" (At 17, 26)» (CM 24: deh. 1393); «Adamo, infatti, il primo uomo» (ivi 22: deh. 1385; cfr. 1360); «tutti gli uomini,... hanno la stessa natura e la medesima origine» (ivi 29: deh. 1409); «tutti i giusti a partire da Adamo, "dal giusto Abele fino all'ultimo eletto", saranno riuniti presso il Padre nella Chiesa universale» (C 2: deh. 285). 

Ecco Paolo VI, parlando a un qualificatissimo gruppo di teologi e di esegeti, che si apprestavano a tenere a Roma un convegno, proprio per «fare il punto, come si suol dire, sullo stato attuale dell'esegesi e della teologia cattolica a riguardo del peccato originale, con speciale riferimento ai risultati delle scienze naturali moderne, quali l'antropologia e la paleontologia» (precisamente il nostro argomento): «Vi sono... dei limiti, che l'esegeta, il teologo, lo scienziato, che vogliono veramente salvaguardare ed illuminare la propria fede e quella degli altri cattolici, non possono e non debbono imprudentemente oltrepassare... E' evidente, perciò, che vi sembreranno inconciliabili con la genuina dottrina cattolica le spiegazioni che del peccato originale danno alcuni moderni, i quali, partendo dal presupposto, che non è stato dimostrato, del poligenismo, negano, più o meno chiaramente, che il peccato, donde è derivata tanta colluvie di mali nell'umanità, sia stato anzitutto la disobbedienza di Adamo "primo uomo", figura di quello futuro (Conc. Vat. II, Const. Gaudium et spes, n. 22; cfr. anche n. 13) commessa all'inizio della storia» (Oss. Rom. 16 luglio 1966). Sarebbe sleale insistere, come qualcuno fa, sulla moderazione di queste espressioni. Esse erano ovviamente suggerite da sì qualificata assemblea e dal fine tatto del S. Padre, il cui pensiero tuttavia è chiaramente espresso. 

Tale pensiero è stato solennemente ribadito da Paolo VI nella Professione di Fede del 30 giugno 1968: «Noi crediamo che in Adamo tutti hanno peccato. Il che significa che la colpa originale da lui commessa ha fatto cadere la natura umana... [dallo] stato in cui si trovava all'inizio dei nostri progenitori... in cui l'uomo non conosceva né il male né la morte... Noi dunque professiamo, col Concilio di Trento, che il peccato originale viene trasmesso... «non per imitazione, ma per propagazione». 
 
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:16. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com