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15/07/2010 23:21 | |
Tratto dal sito "Sulle tracce delle origini" Schönborn: Contro Darwin basta la ragione
Il dibattito sull'evoluzionismo ha ormai coinvolto anche il mondo cattolico, come testimonia dalle pagine della rivista americana di religione e cultura First Things, contenente l'elegante e sofisticato dialogo tra il fisico Stephen Barr e il cardinale Christoph Schönborn. Si tratta del commento di Barr (vai all´articolo) all'articolo del cardinal Schönborn sul New York Times e la replica dello stesso Schönborn. Ciò che Barr rimprovera a Schönborn è, principalmente, il fatto stesso di essersi occupato di un problema interno alla scienza; poi, di non capire il neodarwinismo (o di non essere riuscito a dimostrare il contrario nello spazio angusto concesso dal quotidiano). L'opinione del cardinale, cioè che il neodarwinismo e la dottrina della Chiesa cattolica siano incompatibili, sarebbe frutto del fraintendimento del neodarwinismo: un processo evolutivo, sostiene Barr, non esclude l'intervento divino. Rispondere a osservazioni di questo tipo non è difficile, figurarsi per cardinal Schönborn: egli ha replicato che, sebbene possa essere immaginabile un'evoluzione guidata da Dio, non è certamente questo tipo di evoluzione che è divulgata dai media, insegnata a scuola e nelle università. Il punto più interessante della discussione è però l'affermazione del cardinale che, per rifiutare l'evoluzione neodarwinista, non è necessario il ricorso alla teologia, perché è sufficiente il buon senso, cioè la filosofia. In altre parole, l'evoluzionismo è insostenibile filosoficamente ancor più di quanto sia inaccettabile teologicamente; prima della fede, cioè, lo rifiuterebbe la ragione. La discussione si svolge entro i confini tracciati dall'opinione incautamente e frettolosamente espressa da autorevoli fonti cattoliche che il progresso scientifico ha reso il racconto biblico della creazione indifendibile. Se ciò fosse vero, non rimarrebbe altro che ritagliare uno spazio alla divina Provvidenza all'interno della concezione evoluzionista di Darwin. Ma è davvero così? Non so quanto siano importanti le opinioni dell'Enciclopedia cattolica del 1909, o di autorevoli teologi cattolici espresse nel 1969, o del papa stesso nel 1996. Il problema non è l'autorità del pontefice, ma l'oggetto del suo pronunciamento, cioè la scienza: di essa sono previsti periodici aggiornamenti e resoconti, non l'accettazione dogmatica delle opinioni, per quanto autorevoli. Con il suo articolo, il cardinal Schönborn sfida il darwinismo sul piano della ragione, non su quello della fede: questa sembra una vera svolta. Dalla discussione è escluso il vero oggetto del contendere, cioè il racconto biblico della storia iniziale della vita sulla Terra. Il mondo cattolico in generale e quello accademico in particolare forse non è ancora pronto per una simile discussione. Barr dichiara: «Personalmente non sono assolutamente certo che la concezione neodarwinista sia sufficiente in biologia. Ma anche se dovesse risultarlo, questo non invaliderebbe affatto ciò che papa Benedetto XVI ha detto: "Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell'evoluzione. Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario".» Da parte mia potrei dire (per stare in argomento) che anch'io non ho la dimostrazione che la storia iniziale della Terra sia andata precisamente come descritto nella Genesi. |