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STEMMA PAPA FRANCESCO

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2013 23:16
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26/03/2013 10:27
 
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No ascolta, va bene tutto, però non mi mettere in bocca cose che non mi appartengono! INSULTO? E per quale motivo? Sono informazioni... una persona non può essere informata su quello che fa "il santo padre"? Se è un fatto risaputo che Papa Francesco è membro del Rotary International è insulto? E' un insulto che il Papa appartenga a questo circolo o è un insulto il fatto che io dia una informazione? Se dico che il Rotary è stato fondato da massoni e ha forti collusioni con la Massoneria sto insultando qualcuno?
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26/03/2013 11:00
 
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RIPETO! CHIEDO FORMALMENTE A CREDENTE DI PORRE FINE A QUESTO 3D CHE è UN INSULTO ALLA PERSONA DEL SANTO PADRE.
[Modificato da ulisseitaca 26/03/2013 11:01]
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26/03/2013 11:03
 
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Ulisse devi dire di quale insulto si tratta... Ho parlato male? Ho detto delle menzogne? In cosa avrei insultato?
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26/03/2013 11:25
 
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Cosa dite della stella presente nello stemma di Papa Francesco? Alcuni sostengono che più che rappresentare Maria rappresenti un simbolo della Massoneria. Il fatto di aver scelto una stella a cinque punte e che il nuovo Papa fosse dell'ordine dei Gesuiti secondo voi è un caso o c'è qualche collegamento?

questa è un'insinuazione demoniaca, simile a quella che il diavolo ha fatto ad Adamo ed ed Eva: " E' vero che Dio ha detto...." fatta apposta per mettere scredito sul papa e poi fai il finto innocente e continui a postare articoli che "innocentemente" mettono in relazione il papa con la massoneria.



RIPETO! E RIBADISCO CHIEDO FORMALMENTE A CREDENTE DI PORRE FINE A QUESTO 3D CHE è UN INSULTO ALLA PERSONA DEL SANTO PADRE. ALTRIMENTI SARò COSTRETTO A RITIRATE LA MIA ISCRIZIONE DA QUESTA COMMUNITY [SM=g7345]
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26/03/2013 11:40
 
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Scusa ma anche il tuo modo di vedere le cose allora è dal diavolo... non c'è nemmeno libertà di pensiero e di parola? Io ho fatto una domanda per sapere quale sia la vostra posizione alla luce delle seguenti informazioni. Dunque Gabriele Amorth potremmo dire che non scaccia nessun demone a questo punto... sarà lui stesso indemoniato visto quello che afferma riguardo la presenza della massoneria nella chiesa.

E poi non ho capito scusa, chi è Papa Francesco? Gesù Cristo che noi non abbiamo il diritto di mettere in dubbio o dubitare di alcun ché della sua vita? Questo modo di vedere non è dal diavolo? Vuoi mettere l'uomo al posto di Dio? La storia dimostra apertamente la fallacità degli uomini (papi compresi), o si vuole ancora negare tutto questo?
[Modificato da Perdonato 26/03/2013 11:41]
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26/03/2013 11:53
 
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Dimmi la necessità di tirare fuori questo dubbio? Se non per infangare il nome del santo padre? Se non fosse così quale scopo altro ci sarebbe? A chi gioverebbe? Quale vantaggio par la pace e per l'unità dei cristiani e per l'ecumenismo e il dialogo intereligioso?
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26/03/2013 11:57
 
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La verità è che quando voi potete trovare qualsiasi motivo a cui appigliarvi per gettare fango sul papa e sulla Chiesa cattolica non perdete occasione, e non esitate a fare riferimento anche a trasmissioni subdole e senza fondamento.
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26/03/2013 12:30
 
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E tu dimmi per quale motivo i papi lanciano anatemi a destra e manca da sempre dando a noi degli eretici e noi non possiamo nemmeno permetterci di avere un dubbio o delle perplessità su di loro.... Il Papa è un uomo come me e te. Se stessi parlando di Gesù Cristo avresti tutto il diritto di riprendermi ma il Papa non è Gesù Cristo. Se noi fossimo dei calunniatori di ministri di Cristo che si conducono in modo degno di Dio senza dare motivo di scandalo in cosa alcuna certamente verremmo svergognati dalla loro stessa condotta perché irreprensibile ma loro non tengono affatto in considerazione le parole di Pietro stesso: "Questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca alla ignoranza degli uomini stolti" (1 Piet. 2:15). Se loro quindi facessero la volontà di Dio (come pretendono di farla), e se noi fossimo degli stolti avremmo la nostra bocca turata... ma noi non siamo degli uomini stolti che prendono piacere nel dire male della retta condotta di qualcuno e perciò la nostra bocca non può essere in alcuna maniera turata perché dice la verità. Gesù un giorno disse queste parole alla guardia del sommo sacerdote che lo percosse: "Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto" (Giov. 18:23). Dunque se io avanzo dei dubbi, dunque nemmeno delle dichiarazioni certe sul conto del Papa, mi si dimostri il male che dico.
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26/03/2013 12:49
 
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Il Papa è un uomo come me e te

No il papa non è un uomo come me e come te è questo che non riuscite a capire.

IL papa è il successore diretto diretto di Pietro eletto dallo Spirito santo a reggere la santa Chiesa di Dio, come dice santa Caterina da Siena il dolce Cristo in terra
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26/03/2013 12:53
 
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Dunque è infallibile in ogni cosa?
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26/03/2013 13:10
 
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No solo quando parla ex cathedra, ossia come dottore universale della Chiesa, ovvero solo quando proclama un nuovo dogma o afferma una dottrina in modo definitivo come rivelata.
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26/03/2013 13:23
 
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Dunque il fatto che il Papa sia infallibile quando parla ex-cathedra (ammesso che le cose stiano così, il che è discutibile) esclude a priori che possa avere avuto o abbia dei rapporti con la massoneria?
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26/03/2013 13:33
 
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Il Dogma dell'Infallibilità pontificia, per la dottrina cattolica,[1] si rivela quando il Papa sancisce, cioè quando conferma, propone all'attenzione e alla fede del popolo cristiano verità di fede e di morale, cioè parla Ex Cathedra cioè come Dottore Universale della Chiesa. Questo non significa che il Papa può inventare verità di fede e di morale o che può imporre una sua idea personale.

Significato del Dogma
Il Papa, in virtù dell'autorità che gli è stata conferita da Gesù Cristo, può confermare una dottrina, una verità di fede o di morale contenuta nella Bibbia che merita particolare attenzione, che è da credersi nel modo in cui la Chiesa la interpreta e la impone alla adesione dei fedeli.
Secondo a quanto sancito dal Concilio Vaticano II, debbono verificarsi delle precise condizioni affinché si possa parlare di infallibilità del Santo Padre.
"Infallibilità pontificia" non significa impeccabilità. La Fede e la Chiesa cattolica, basandosi sulla Bibbia, insegnano che il Papa non può commettere errori in materia di fede e di morale quando si verificano certe condizioni:
Il Papa deve sancire, confermare, non come maestro privato, come fosse un teologo, un biblista, un giurista; nemmeno come semplice Vescovo di Roma, ma deve esercitare il suo ruolo di supremo Pastore universale della Chiesa, il ruolo di maestro di tutta la Chiesa.
Il Papa deve insegnare a tutta la Chiesa e non a una singola parte di essa, escludendo altre parti, come accade quando il papa emana disposizioni, generalmente a carattere temporaneo, per una diocesi, per i cristiani di una nazione o per i fedeli di un continente.
Il Papa dovrà esplicitamente far comprendere che sta facendo uso del carisma, del dono dell'infallibilità, ossia deve far comprendere bene che sta confermando con atto definitivo una dottrina di fede e di morale.
La materia su cui si esercita il carisma dell'infallibilità è la fede e la morale. Il Papa non è infallibile quando esprime considerazioni di carattere scientifico, storico, ed altro.
La Fede e la Chiesa cattolica non hanno mai affermato o insegnato che i Papi siano assolutamente esenti da imperfezioni o debolezze in campo morale. A prova di questo i Papi, compreso l'attuale Pontefice, hanno sempre sentito in passato e sentono il bisogno di confessarsi, di chiedere perdono a Dio delle loro colpe, dei loro peccati.
I Papi sono i primi ad essere consapevoli di dover chiedere perdono a Dio delle loro mancanze, dando a ciascun credente un esempio di grande umiltà.
Nella lunga storia del Papato vi sono stati Romani pontefici santi, che hanno dato lustro alla Chiesa: e questi sono la gran parte; ma è anche vero che talvolta vi sono stati Papi il cui comportamento morale era discutibile e lasciava molto a desiderare. E questo la Chiesa lo ha sempre riconosciuto.
Nella storia
Il dogma della infallibilità fu definito solennemente durante il Concilio Vaticano I, nell'anno 1870.
La costituzione dogmatica Pastor Aeternus recita:
«Noi, quindi, aderendo fedelmente a una tradizione accolta fin dall'inizio della fede cristiana, a gloria di Dio, nostro salvatore, per l'esaltazione della religione cattolica e la salvezza dei popoli cristiani, con l'approvazione del santo concilio, insegniamo e definiamo essere dogma divinamente rivelato che il romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando, adempiendo il suo ufficio di pastore e maestro di tutti i cristiani, in virtù della sua suprema autorità apostolica, definisce che una dottrina riguardante la fede e i costumi dev'essere ritenuta da tutta la Chiesa, per quell'assistenza divina che gli è stata promessa nel beato Pietro, gode di quell'infallibilità, di cui il divino Redentore ha voluto dotata la sua Chiesa allorché definisce la dottrina riguardante la fede o i costumi. Quindi queste definizioni sono irreformabili per virtù propria, e non per il consenso della Chiesa.»
Si tratta di una definizione solenne, dogmatica, alla quale ogni cattolico è tenuto a prestare l'assenso della fede, della sua intelligenza e della sua volontà.
Questa definizione dice una cosa interessante anche dal punto di vista storico: afferma, infatti, che si tratta di una tradizione "accolta fin dall'inizio della fede cristiana".
Il carisma dell'infallibilità della Chiesa, e del Papa, in epoca antica, è stato riconosciuto in varie occasioni:
Sant'Ignazio di Antiochia, morto intorno all'anno 110 martire a Roma dice che i cristiani di Roma "sono puri da ogni estranea macchia". Vale a dire da ogni errore e qui si prefigura l'infallibilità della Chiesa, e del suo Capo visibile, in particolare, fin dall'inizio del II secolo.
Un secondo esempio viene da Sant'Ireneo, vescovo di Lione, vissuto nel II secolo. Sant'Ireneo riconosce la fede della Chiesa di Roma come norma per tutta la Chiesa.
«Con questa Chiesa, a causa della sua più alta preminenza, deve accordarsi ogni altra Chiesa, poiché in essa si è conservata la fede apostolica.»
Qui è chiaro che l'immunità dall'errore propria della Chiesa di Roma presuppone l’infallibilità del suo maestro, il vescovo, il Papa. Egli insegnava che dove c'è la Chiesa c'è lo Spirito Santo ed è impossibile trovare la verità se non nella Chiesa, che possiede il "carisma della verità".
San Cipriano, vescovo vissuto nel III secolo, definisce la Chiesa di Roma come la cathedra Petri e parlando degli avversari che pure volevano fare approvare le loro dottrine eretiche dal Papa, scrive:
«Essi non pensano che devono trattare con i Romani, la cui fede fu lodata dalla gloriosa testimonianza dell’Apostolo, e presso i quali l'errore non può trovare alcun accesso.»
Per san Cipriano nella Chiesa di Roma, quindi nel Papa, non può albergare l'errore. Dunque, il tema dell'infallibilità era noto, anche in epoca assai antica. Certo non era esplicitato come lo sarà dopo il Concilio Vaticano I, ma non era sconosciuto.
E ancora san Cipriano, verso l'anno 250, scrive:
«Tutti coloro che abbandonano Cristo si perdono nei loro errori, ma la Chiesa che crede in Cristo e rimane fedele alla verità ricevuta, non si separa da lui.»
Un altro esempio viene da San Girolamo, vissuto nel IV secolo, il quale, richiedendo al Papa Damaso una decisione a proposito di una questione dibattuta in Oriente, scrive:
«Solo presso di voi si conserva inalterata l'eredità dei padri.»
San Teofilo, successore di Sant'Ignazio nella Chiesa di Antiochia, diceva che come le navi si infrangono se escono dal porto ed entrano nel mare in tempesta, così gli uomini fanno naufragio quando abbandonano la "cattedra di verità.
Dunque la Chiesa era ritenuta, fin dalle origini, "cattedra della verità", dove non poteva albergare l'errore.
Nelle Sacre Scritture
Cristo ha fondato la sua Chiesa sull'apostolo Simon Pietro:
«Tu sei Pietro e su di te edificherò la mia Chiesa. » (Matteo 16,18)
Se Pietro potesse cadere in errore in materia di fede o di morale, ne risulterebbe che Cristo avrebbe edificato la sua Chiesa, che deve illuminare gli uomini, ammaestrarli nella fede e nella morale che ne deriva, sull'errore. E questo è inammissibile, essendo Cristo Dio.
Ma anche i successori di Pietro, i vescovi di Roma, sono il fondamento della Chiesa e dunque anche per loro, per i successori di Pietro, valgono le stesse considerazioni per Simon Pietro. Anche i successori di Pietro non possono errare in materia di fede e di morale, altrimenti Cristo starebbe ora edificando la sua Chiesa sull'errore.
A Simon Pietro, Gesù ha dato il potere di legare e di sciogliere e ha promesso che tutto ciò che Pietro avrebbe legato e sciolto in terra sarebbe stato "legato e sciolto" anche in Cielo, (cfr Mt 16,19), cioè "legato e sciolto" anche da Dio. Questo potere doveva essere esercitato anche dai successori di Pietro, i Papi. Dio non può sbagliare, non può errare, proprio perché è Dio. Ne consegue che anche i successori di Pietro, cioè i Papi, nell’esercizio del loro compito di "legare e di sciogliere" devono essere infallibili, non possono errare, non possono sbagliare.
Infatti, se i Papi potessero sbagliarsi nell'esercizio del potere di legare e di sciogliere, se così fosse, il loro errore, l'errore di Pietro, l'errore del Papa, dovrebbe essere ratificato anche da Dio. In questo caso, Dio, per mantenere fede alla sua parola, dovrebbe ratificare un errore, approvare un errore. Ma Dio non può errare. È evidente che qui Cristo promette una particolare assistenza di Dio ai Papi che legano e sciolgono su questa terra. La promessa di ratificare in Cielo ciò che i papi legano e sciolgono sulla terra, implica necessariamente che i papi siano infallibili nell'esercizio di questo potere.
Nel linguaggio biblico, "legare" e "sciogliere", hanno un significato molto preciso quello di "proibire" e "permettere". Dunque il Papa ha il potere di proibire o permettere, cioè di dichiarare, sancire lecita o illecita una dottrina di fede. Nel campo giuridico e disciplinare, legare e sciogliere significano condannare o assolvere. Quindi, il Papa ha il potere, datogli da Gesù Cristo, di sancire, di confermare come lecito o illecito un comportamento, di dichiararlo morale o immorale. Questo potere viene riconosciuto anche in Cielo, cioè da Dio stesso in persona (cfr Mt 16,19).
Gesù ha affidato a Pietro il compito di pascere il gregge. Per tre volte consecutive Gesù disse a Pietro di esercitare la funzione di pastore del gregge, cioè della Chiesa. Gesù ha affidato questo compito perché Lui, Pastore vero e infallibile, stava per salire al Cielo e voleva affidare la sua Chiesa a Pietro e ai suoi successori.
Secondo la volontà di Gesù, che è Dio, la Chiesa è strumento di salvezza, visto che si va in Cielo attraverso la Chiesa e nella Chiesa guidata dal pastore Pietro e dai suoi successori, è del tutto impensabile, del tutto impossibile che questi pastori possano errare, sbagliare strada in quelle materie, fede e morale, che conducono al Cielo. Quindi, in questi campi, i Papi godono e devono godere del dono dell'infallibilità.
Nel Vangelo di Luca si dice che Gesù ha pregato perché la fede di Pietro non venga mai meno.
«Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; 32 ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli.»(Luca 22,31-32)
Quando Gesù pronuncia queste parole siamo nel Cenacolo, la sera del Giovedì Santo. Mancano poche ore all'arresto di Gesù nell'Orto degli Ulivi. Gesù, che conosce molto bene quello che sta per succedere a se stesso, mette in guardia i suoi discepoli, avverte che satana ha messo alla prova tutti i suoi discepoli con parole molto chiare "satana vi ha cercato per vagliarvi", e quel "vi" si riferisce proprio ai Dodici.
Poi Gesù aggiunge, rivolgendosi a Simon Pietro, di aver pregato per lui quindi nessuno può dubitare che la preghiera di Gesù non venga esaudita.
Gesù prega per un motivo preciso: che la fede di Pietro non venga mai meno. Siccome la preghiera di Gesù è certamente esaudita dal Padre, ne consegue che Pietro, in materia di fede, non sarebbe sicuramente mai venuto meno, quindi sarebbe stato assolutamente infallibile.
Gesù dà l'incarico a Pietro di "confermare" ciò implica il compito di dirigere i fratelli nella fede.
Pietro non avrebbe potuto sbagliarsi proprio in materia di fede se Gesù non gli avesse dato questa altissima missione, questo ordine e gli sarebbe stato impossibile eseguirlo. Gesù non poteva dare un ordine ineseguibile. Quindi anche il Papa, come successore di Pietro, ha la possibilità di eseguire questo compito con assoluta certezza di infallibilità
Cristo non avrebbe potuto e voluto confermare nell'errore e non avrebbe dato un incarico importantissimo senza munire di sicurezza chi lo riceveva.
L'infallibilità della Chiesa
Anche al Collegio apostolico, unito e sottomesso al Papa, Cristo ha promesso chiaramente il dono dell’infallibilità.
In riferimento all'Ultima Cena come ci è raccontata da San Giovanni, Gesù si rivolge ai Dodici Apostoli con parole molto chiare:
«Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.» (Giovanni 14,16-18)
E ancora «Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.»(Giovanni 14,26)
Gesù, in quanto Dio, non poteva sbagliarsi, qui vediamo chiaramente che promette agli Apostoli, quindi alla sua Chiesa, l'assistenza perpetua, continua e infallibile dello Spirito Santo, che è Dio, che è Spirito di verità.
Nell'esercizio della sua missione, il Collegio apostolico, in comunione con il Papa è assistito dallo Spirito di Verità. Grazie a questa assistenza, non può sbagliarsi in materia di fede e di morale.
La missione della Chiesa è sintetizzata in maniera mirabile da Matteo, nell'ultimo capitolo del suo Vangelo. Anche in questo brano troviamo un elemento importante a favore dell’infallibilità del Papa e della Chiesa.
Matteo ci riporta esattamente le ultime parole pronunciate da Gesù prima di salire al Cielo, prima di lasciare la sua Chiesa impegnata nella missione di salvare gli uomini.
«
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.» (Matteo 28,16-20)
Gesù incarica la sua Chiesa di insegnare a tutto il mondo la verità: naturalmente la verità su Dio, le verità della fede che portano alla salvezza dell'uomo. Nell'insegnamento di questa verità, Gesù promette la sua assistenza speciale e perpetua.
La Chiesa, dunque, in fatto di fede e morale, beneficia dell'assistenza perenne di Gesù. Si tratta di una assistenza divina al compito di ammaestrare tutte le genti, al compito di battezzarle, quindi di condurle nella Chiesa, al compito di insegnare. Ed è una assistenza divina promessa per sempre, fino alla fine del mondo.
Il Dono dell'infallibilità non riguardava solo gli Apostoli che ascoltano a viva voce le parole di Gesù, ma riguarda i successori di Pietro e i successori degli Apostoli uniti e sottomessi al Santo Padre.
In un altro passo del Vangelo di Marco, Gesù afferma:
«Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.»(Marco 16,16)
In gioco c'è la salvezza del Paradiso o della condanna dell'Inferno. Gesù lega il destino eterno di ogni uomo alla fede che insegnerà la Chiesa. Chi crederà alla fede insegnata dalla Chiesa andrà in Paradiso. Chi, per colpa propria, non crederà alla fede insegnata dalla Chiesa andrà all'Inferno.
Chi rifiuterà la fede proposta dagli Apostoli cioè dalla Chiesa rifiuterà la vera fede, annunciata infallibilmente da Pietro, cioè dal Papa, che è capo visibile della Chiesa. Chi rifiuterà sarà condannato alla dannazione eterna.
Conclusione
La Chiesa, grazie all’assistenza dello Spirito Santo promesso e inviato da parte di Gesù, gode del dono o carisma dell’infallibilità nell’insegnare e nel credere le verità della fede. L’autorità che Gesù ha conferito alla Chiesa è prima di tutto un’autorità dottrinale, e riguarda la trasmissione e la custodia del deposito della fede.
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26/03/2013 13:51
 
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Re:
Perdonato, 26/03/2013 13:23:

Dunque il fatto che il Papa sia infallibile quando parla ex-cathedra (ammesso che le cose stiano così, il che è discutibile) esclude a priori che possa avere avuto o abbia dei rapporti con la massoneria?



A questo punto le tue domanande non meritano alcuna considerazione, se qualcuno volesse degnarsi di rispondere faccia pure, io mi rifiuto categoricamente.


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27/03/2013 19:50
 
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La Fede e la Chiesa cattolica non hanno mai affermato o insegnato che i Papi siano assolutamente esenti da imperfezioni o debolezze in campo morale.



Se ammetti questo però sarebbe sciocco non voler nemmeno prendere in considerazione le argomentazioni che ho riportato.
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27/03/2013 23:39
 
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Il Vangelo del Mercoledì Santo presenta il tradimento di Giuda per 30 denari. Uno dei Dodici, uno degli amici di Gesù, uno di quelli che gli erano più vicini – sottolinea il Papa – parla con i capi dei sacerdoti trattando il prezzo del tradimento. “Gesù è come una mercanzia: è venduto”. Capita “tante volte anche nel mercato della Storia … nel mercato della nostra vita – ha proseguito - quando noi scegliamo i 30 denari e lasciamo Gesù da parte, guardiamo il Signore che è venduto. E a volte noi – afferma il Papa - con i nostri fratelli, con i nostri amici, tra noi, facciamo quasi lo stesso”. Accade "quando chiacchieriamo l’uno dell’altro”. Questo è vendere, e “la persona di cui chiacchieriamo è una mercanzia, diventa una mercanzia. E con quanta facilità - esclama - noi facciamo questo! E’ la stessa cosa che ha fatto Giuda”. Il Papa quindi aggiunge: “Non so perché, ma c’è una gioia oscura nella chiacchiera”. A volte cominciamo da parole buone, ma poi all’improvviso arriva la chiacchiera e comincia quello che il Papa definisce “spellare l’altro”. Ma “ogni volta che chiacchieriamo, ogni volta che ‘spelliamo’ l’altro – ricorda il Pontefice - facciamo la stessa cosa che ha fatto Giuda”. Questo, dunque, l’invito: “mai parlare male di altre persone”. Giuda, quando ha tradito Gesù “aveva il cuore chiuso, non aveva comprensione, non aveva amore, non aveva amicizia”. Così, anche noi quando spettegoliamo non abbiamo amore, non abbiamo amicizia, tutto diventa mercato: “vendiamo i nostri amici, i nostri parenti”. Allora - esorta il Papa – “chiediamo perdono perché lo facciamo all’amico, ma lo facciamo a Gesù, perché Gesù è in questo amico, in questa amica. E chiediamo la grazia di non ‘spellare’ nessuno, di non chiacchierare di nessuno”. E se ci accorgiamo che qualcuno ha dei difetti – conclude il Papa – non facciamoci giustizia con la nostra lingua, ma preghiamo il Signore per lui, dicendo “Signore, aiutalo!”.
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27/03/2013 23:39
 
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Il Vangelo del Mercoledì Santo presenta il tradimento di Giuda per 30 denari. Uno dei Dodici, uno degli amici di Gesù, uno di quelli che gli erano più vicini – sottolinea il Papa – parla con i capi dei sacerdoti trattando il prezzo del tradimento. “Gesù è come una mercanzia: è venduto”. Capita “tante volte anche nel mercato della Storia … nel mercato della nostra vita – ha proseguito - quando noi scegliamo i 30 denari e lasciamo Gesù da parte, guardiamo il Signore che è venduto. E a volte noi – afferma il Papa - con i nostri fratelli, con i nostri amici, tra noi, facciamo quasi lo stesso”. Accade "quando chiacchieriamo l’uno dell’altro”. Questo è vendere, e “la persona di cui chiacchieriamo è una mercanzia, diventa una mercanzia. E con quanta facilità - esclama - noi facciamo questo! E’ la stessa cosa che ha fatto Giuda”. Il Papa quindi aggiunge: “Non so perché, ma c’è una gioia oscura nella chiacchiera”. A volte cominciamo da parole buone, ma poi all’improvviso arriva la chiacchiera e comincia quello che il Papa definisce “spellare l’altro”. Ma “ogni volta che chiacchieriamo, ogni volta che ‘spelliamo’ l’altro – ricorda il Pontefice - facciamo la stessa cosa che ha fatto Giuda”. Questo, dunque, l’invito: “mai parlare male di altre persone”. Giuda, quando ha tradito Gesù “aveva il cuore chiuso, non aveva comprensione, non aveva amore, non aveva amicizia”. Così, anche noi quando spettegoliamo non abbiamo amore, non abbiamo amicizia, tutto diventa mercato: “vendiamo i nostri amici, i nostri parenti”. Allora - esorta il Papa – “chiediamo perdono perché lo facciamo all’amico, ma lo facciamo a Gesù, perché Gesù è in questo amico, in questa amica. E chiediamo la grazia di non ‘spellare’ nessuno, di non chiacchierare di nessuno”. E se ci accorgiamo che qualcuno ha dei difetti – conclude il Papa – non facciamoci giustizia con la nostra lingua, ma preghiamo il Signore per lui, dicendo “Signore, aiutalo!”.
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Il Vangelo del Mercoledì Santo presenta il tradimento di Giuda per 30 denari. Uno dei Dodici, uno degli amici di Gesù, uno di quelli che gli erano più vicini – sottolinea il Papa – parla con i capi dei sacerdoti trattando il prezzo del tradimento. “Gesù è come una mercanzia: è venduto”. Capita “tante volte anche nel mercato della Storia … nel mercato della nostra vita – ha proseguito - quando noi scegliamo i 30 denari e lasciamo Gesù da parte, guardiamo il Signore che è venduto. E a volte noi – afferma il Papa - con i nostri fratelli, con i nostri amici, tra noi, facciamo quasi lo stesso”. Accade "quando chiacchieriamo l’uno dell’altro”. Questo è vendere, e “la persona di cui chiacchieriamo è una mercanzia, diventa una mercanzia. E con quanta facilità - esclama - noi facciamo questo! E’ la stessa cosa che ha fatto Giuda”. Il Papa quindi aggiunge: “Non so perché, ma c’è una gioia oscura nella chiacchiera”. A volte cominciamo da parole buone, ma poi all’improvviso arriva la chiacchiera e comincia quello che il Papa definisce “spellare l’altro”. Ma “ogni volta che chiacchieriamo, ogni volta che ‘spelliamo’ l’altro – ricorda il Pontefice - facciamo la stessa cosa che ha fatto Giuda”. Questo, dunque, l’invito: “mai parlare male di altre persone”. Giuda, quando ha tradito Gesù “aveva il cuore chiuso, non aveva comprensione, non aveva amore, non aveva amicizia”. Così, anche noi quando spettegoliamo non abbiamo amore, non abbiamo amicizia, tutto diventa mercato: “vendiamo i nostri amici, i nostri parenti”. Allora - esorta il Papa – “chiediamo perdono perché lo facciamo all’amico, ma lo facciamo a Gesù, perché Gesù è in questo amico, in questa amica. E chiediamo la grazia di non ‘spellare’ nessuno, di non chiacchierare di nessuno”. E se ci accorgiamo che qualcuno ha dei difetti – conclude il Papa – non facciamoci giustizia con la nostra lingua, ma preghiamo il Signore per lui, dicendo “Signore, aiutalo!”.
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Amen, concordo con il pensiero... un leader religioso come può essere il papa però dovrebbe anche lui stesso avere l'umiltà di mettersi in discussione e accettare la riprensione di un fratello. Tu non mi sembra che ti fai tanti problemi a contestare protestanti, evangelici, chiamarli eretici, propagatori di false dottrine e via dicendo... la nostra stessa vita è una testimonianza e se noi muoviamo delle "accuse" false contro qualcuno saremo certamente svergognati, ma se quel che diciamo è fondato allora non siamo noi svergognati. Ricordo comunque che io non ho espresso alcun giudizio personale riguardo a Francesco, ho solo messo in luce alcuni aspetti REALI della sua vita... E' come se dicessero di me che frequento una pizzeria gestita da mafiosi, questo non fa di me un mafioso, ma non stanno nemmeno dicendo una menzogna se io ci vado veramente... Poi uno mette assieme delle cose e dice... Tizio frequenta la pizzeria gestita dai mafiosi, inoltre a contatti con il mafioso X, condivide le vacanze con i mafiosi X,Y... ha una attività in comune con la mafia X uno può anche farsi una propria idea..Magari tizio non è un mafioso ma certamente ha dei contatti con queste persone che non dovrebbe avere, il che può far pensare....

E se ci accorgiamo che qualcuno ha dei difetti – conclude il Papa – non facciamoci giustizia con la nostra lingua, ma preghiamo il Signore per lui, dicendo “Signore, aiutalo!”

Certo, purtroppo questa posizione non è stata mantenuta in tutti i tempi dagli stessi papi, basta vedere anche il periodo medioevale...
Questo dimostra il fatto che mentre la Parola di Dio è la stessa ieri oggi e in eterno come Dio stesso, le persone, le tradizioni ecc cambiano in base al tempo e alla società in cui si trovano...
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28/03/2013 12:00
 
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No io non ho mai fatto certe accusa verso i protestanti ho solo detto che non trovate impegno migliore che quello di cercare possibili accuse e fatti denigratori verso papi, vescovi e la Chiesa tutta e mai che vi ingegnate di farlo con qualcuno dei vostri pastori.
[Modificato da ulisseitaca 28/03/2013 12:00]
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28/03/2013 12:40
 
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No, quello che dici non è assolutamente vero... qua si stava parlando di Papa Francesco e ho preso lo spunto del simbolo.... ma sai quante potrei dirtene anche di certi ambienti protestanti o anche in ambito pentecostale... ministri di culto ecc... tranquillo che quando dobbiamo mettere in luce qualcosa che non va nei nostri ambienti siamo i primi...
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28/03/2013 12:53
 
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ecco allora comincia da quelli se proprio ci tieni
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28/03/2013 14:42
 
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Ma il problema non è da dove cominciare... il problema è che tu vuoi difendere a spada tratta. In questo caso si stava parlando di Papa Francesco e del simbolo della stella. Da la ho preso spunto per parlare di questo...
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28/03/2013 15:35
 
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allora leggiti il regolamento

Testi, video e foto irriverenti, ironici o a carattere provocatorio, blasfemo, pornografico, pubblicitario, o che propongono convinzioni in contrasto con gli insegnamenti del Magistero, saranno rimosse,
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28/03/2013 18:41
 
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Credo di non aver infranto nessun punto del regolamento.
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28/03/2013 19:07
 
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A no e quelle foto che continuavano a far riferimento a papa Bergoglio e al suo rapporto anche solo presunto con la massoneria non sono irriverenti e provocatorie?
[Modificato da ulisseitaca 28/03/2013 19:07]
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29/03/2013 21:20
 
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Se le immagini sono state giudicate irriverenti chiedo allora scusa per averle messe... non era mia intenzione provocare.
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03/12/2013 22:50
 
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Ho letto soltanto ora questo 3d, che pensavo fosse stato inserito solo per spiegare lo stemma papale, e non sapevo che invece aveva dato luogo a dibattito.

Per cui, anche se con ritardo, desidero dire qualcosa al riguardo, unendolo a quanto Ulisse ha già opportunamente fatto osservare.

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Da alcuni passaggi dei Vangeli si potrebbe facilmente ricavare che Gesù era accusato, a seconda dei casi, di essere colluso coi Romani, perchè li favoriva con dei miracoli, oppure di avere rapporti e frequentazioni con gli odiati pubblicani che erano quelli che praticavano estorsioni al suo tempo, oppure di essere un samaritano o addirittura un mago che agiva con i poteri demoniaci.
Giov 8,48 Gli risposero i Giudei: «Non diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un demonio?».
Luca 7,34 È venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.

Gesù stesso ha predetto che i suoi sarebbero stati accusati ed odiati come lo fu lui.

Quindi non vi è da meravigliarsi se la Chiesa è gli uomini che la rappresentano siano spesso fatti oggetto di tante accuse. Il nemico di sempre cerca di combattere e di vincere questa Compagine fondata e voluta da Cristo, ma che ha la sua promessa che non sarebbe stata mai distrutta, nonostante che tutti però sarebbero passati al vaglio come il grano. (cf Luca 22,31)

Prima la stella dello stemma aveva cinque punte, e anche se tale stella aveva un riferimento mariano, si insinuò che avesse un riferimento massonico. Ora la stella è stata modificata forse proprio per non dare adito a simili illazioni, ed ha ora otto punte, per simboleggiare le otto beatitudini, e qualcuno ha accostato anche in questo caso la simbologia ad altri presunti significati : da esoterico-massonici al culto di Venere nell'antico Egitto, mentre per altri al culto di Sirio nella Mesopotamia, e per altri ancora sarebbe un simbolo dei tarocchi.
Una fantasia alquanto libera a giudicare da quante interpretazioni circolano sul web, tranne quello di prendere per buona la spiegazione più plausibile, che è il riferimento evangelico alle beatitudini.
Altrimenti, volendo di questo passo fare accostamenti, potremmo trovare che la Bibbia è piena di reminiscenze che si ritrovano anche in altri culti: basti pensare che Gesù stesso viene considerato una personificazione del mitico Mitra.

Ecco a cosa può giungere la fantasia che si lascia fuorviare dalle insinuazioni di coloro che non amano la Chiesa. Ma se non vogliamo cadere in queste insinuazioni dobbiamo essere attenti e osservare i risultati di ciò che un uomo produce. E il nostro Papa, mi pare stia dando prova di fedeltà a Cristo e di predicare il Vangelo fedelmente. Questo è quello che ciascuno dovrebbe notare.
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