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Posizione ufficiale dei Pentecostali sull'ecumenismo del pastore Giovanni traettino

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2013 16:07
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13/01/2013 18:31
 
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Anche all’interno del pentecostalesimo alcune comunità hanno posizioni più vicine a quelle luterane che professa la presenza reale di Gesù Cristo pur nella permanenza delle specie (mi riferisco ad esempio ai gruppi toccati dall’insegnamento di Petrelli, di Traettino e ad altri gruppi come quelle della valle del Sele)


Giovanni Traettino: il precursore dell’ecumenismo con i Carismatici Cattolici in Italia

Breve biografia di Traettino

Giovanni Traettino è il fondatore e pastore responsabile della “Comunità Cristiana di Caserta” e presidente della Chiesa Evangelica della Riconciliazione, riconosciuto dalle chiese locali che la compongono come un apostolo. È anche presidente dell’Istituto di Studi Storici e Teologici “G.F. Alois” – Martire evangelico 1510-1564 di Caserta e co-presidente della Consultazione Carismatica Italiana (organo di dialogo e comunione tra carismatici evangelici e cattolici), ed è stato per vent’anni direttore responsabile del periodico Tempi di Restaurazione. Laureato in lettere, si è convertito a Cristo grazie all’opera di missionari battisti statunitensi ed ha un passato di professore e sindacalista. Sposato con Francesca Landolfi, è padre di quattro figli ed ha due nipotini. È autore di numerosi articoli di rivista, nonché di Il sogno di Dio (Ed. Koinonia, Caserta 1997) e co-autore con Massimo Introvigne e Matteo Calisi di Aspettando la Pentecoste (Ed. Messaggero, Padova 1996).

Tratto dal sito: www.riconciliazione.org/oldsite/traettin.htm

Come e quando iniziò il dialogo

Ora, vediamo, come è iniziato il suo ecumenismo con i Carismatici Cattolici Romani in Italia.

‘Il tutto iniziò quando l’oratore, il pastore Giovanni Traettino, impostò il suo discorso sulla Pentecoste come necessità di ritrovarsi nel Cenacolo in unità e concordia e nel servizio amorevole e, a simbolo del servizio che i cristiani devono rendersi nell’amore gli uni agli altri, lavò i piedi a un frate (….) Quello che abbiamo colto è il significato spirituale; che attraverso l’umiliazione di Giovanni, è iniziato un processo di guarigione tra le due chiese. Da questo gesto infatti è iniziato il dialogo ufficiale. E’ accaduto in quel momento qualcosa che ha cambiato e cambierà il corso della storia. Vi sono delle grosse ferite tra evangelici e cattolici, provocate reciprocamente; basta ricordare quelle impartite ai pentecostali nel periodo del fascismo e postfascismo (…) Ma lì nello stadio di Bari, con quel gesto ci è sembrato cogliere come se il mondo evangelico perdonasse i propri persecutori’ (Tempi di Restaurazione, Giugno 1994, pag. 24-25); sono le parole di Matteo Calisi intervistato da Ernesto D. Bretscher. Matteo Calisi al tempo di questa intervista era responsabile nazionale del RnS (Rinnovamento nello Spirito Santo) per il dialogo ecumenico ma ora è presidente della Fraternità cattolica delle comunità e associazioni carismatiche di alleanza.

Ecco dunque come è iniziato ufficialmente il dialogo tra i Cattolici e i Pentecostali in Italia; tramite la lavanda dei piedi fatta da Giovanni Traettino (pastore di una Chiesa in Caserta) ad un frate allo stadio San Nicola di Bari davanti ad una folla di migliaia di Cattolici.

Ma lasciamo parlare lo stesso Traettino su questo ‘storico’ incontro del 1992 a cui lui accettò di partecipare come oratore e su questo gesto da lui compiuto davanti a così tanti Cattolici: ‘Giovanni, vorremmo onorare il debito che abbiamo con i nostri fratelli pentecostali. Le nostre radici sono nel movimento pentecostale evangelico. Puoi venire a parlare al 25° anniversario mondiale del Rinnovamento nello Spirito Santo? Crediamo che il modo migliore sia quello di invitarti nella qualità di pastore pentecostale per ministrare a tutti noi. Allora il Signore mi disse: ‘Alzati…ammazza e mangia. Le cose che Dio ha purificate non farle tu impure… Alzati, và con loro, senza fartene scrupolo, perché li ho mandati io’ (Atti 10:13-15,20). I miei fratelli confermarono che la guida era dal Signore, e che bisognava rispondere all’invito. ‘Entra per la porta che il Signore apre, ed Egli confermerà’. La vigilia di Pentecoste, a Bari, Dio mi incontrò ancora. ‘Domani laverai i piedi a uno dei responsabili del Rinnovamento carismatico’. ‘Signore – risposi – non è possibile! Cosa significa? Cosa capiranno i cattolici e come l’intenderanno i miei fratelli evangelici? Tu lo sai, Signore, che non è lecito a un evangelico conservatore nel nostro paese associarsi ai cattolici (cfr. Atti 10:28), e che già solo questo sarà oggetto di discussione e causa di confusione. Ora mi chiedi perfino di lavare loro i piedi?!’. ‘Sono io che te lo chiedo, figlio mio’ mi disse allora il Signore. Cercai di resistere al Signore, ma Egli mi avvolse della Sua presenza e della Sua forza di convinzione, e mi espugnò. Mi vinse ed io mi lasciai vincere. ‘Tu sei mio servo, ama col mio cuore… riconosci la mia azione nella loro vita: la nuova nascita, il battesimo nello Spirito Santo…’. Chi ama suo fratello rimane nella luce e non c’è nulla in lui che lo faccia inciampare’ (1° Gv. 2:10). La guarigione, una guarigione profonda era all’opera nella mia anima e nel mio spirito. Lo Spirito di Dio mi stava toccando, guarendo, illuminando, il mio cuore era intensamente riscaldato dentro di me ed ero avvolto dal senso tangibile della presenza di Dio. ‘In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali; ma che in qualunque nazione (ed io pensai: quanto più se è una denominazione cristiana’), chi lo teme e opera giustamente gli è gradito’ (Atti 10:34-35) Quando fui davanti alla folla variopinta dello stadio di S. Nicola di Bari in quel pomeriggio assolato del giorno di Pentecoste del ‘92, lo Spirito di Dio scese sopra di me. ‘La Pentecoste è frontiera; lo Spirito Santo è spirito di frontiera. Il movimento pentecostale evangelico e cattolico è alle sue radici e nella sua natura più profonda movimento di frontiera..’. La folla era in piedi ed acclamava Gesù Signore e Re della vita personale e della Chiesa. Le mie mani ora lavavano i piedi di frate Antonio. Le lacrime mi riempivano gli occhi attoniti mentre avvertivo il calore delle braccia del mio fratello intorno alle mie spalle e il suo volto poggiato sul mio capo. Piangeva… Come piangeva! Fu un attimo lunghissimo. Ci trovavamo abbracciati, intensamente uniti nel cuore. La folla magnificava Dio nello Spirito e Lo lodava applaudendo con tutto il cuore. Fu un appuntamento divino, Eravamo entrati per la porta che lo Spirito aveva aperto. La sua presenza tangibile e l’opera profonda di guarigione operati in tutti noi furono chiaro segno della Sua approvazione. ‘Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato anche a noi che abbiamo creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io da potermi opporre a Dio?’ (Atti 11:17)’ (ibid., pag. 3).

Quindi secondo le parole di Traettino il tutto è stato opera di Dio; la porta che si è aperta tra i Cattolici gliel’ha aperta Dio; notate infatti quante volte usa il nome del Signore dicendo che lui gli ha parlato di fare determinate cose tra cui anche di lavare i piedi ad un responsabile del RnS!

Ed oltre a ciò egli si usa del racconto di Luca sul come Dio chiamò Pietro a casa di Cornelio per annunziargli la Parola, come similitudine, a sostegno del suo andare dai Cattolici carismatici. Da allora, cioè dal 1992, si sono cominciati a tenere annualmente degli incontri ufficiali tra membri del RnS e pastori di Chiese evangeliche. Oltre a ciò delegazioni di pastori di Chiese evangeliche si recano dietro invito alle conferenze del RnS.

Vogliamo adesso riferire delle impressioni di Ernesto D. Bretscher (uno dei pastori a favore del dialogo instauratosi) sulla Convocazione nazione del Rinnovamento nello Spirito svoltasi a Rimini dal 22 al 25 Aprile 1994, per fare capire quale sentimento aleggia in mezzo a costoro: ‘Il padre Emiliano Tardif, dopo una breve riflessione sulla misericordia di Dio espressa attraverso Gesù in cui cita Isaia 53, pone l’enfasi sul pentimento, trasformando il convegno in una grande riunione di umiliazione davanti a Dio. I corridoi si riempiono di persone, molte delle quali in lacrime, che vanno a confessare i loro peccati ai tanti sacerdoti mobilitati per l’occasione. La delegazione evangelica rimane commossa nell’osservare questi sacerdoti che abbracciano, pregano, consolano, impongono le mani e pronunciano l’assoluzione, mentre il coro continua ad adorare il Signore (…) La teologia è essenzialmente evangelica e cristocentrica. Per usare le parole di Giovanni Traettino, ‘ritrovo un pezzo di evangelismo pentecostale in un contesto cattolico e non posso non sentirmi come a casa mia’ (…) Faremo bene a mettere da parte le nostre diffidenze e il nostro spirito anticattolico…’ (ibid., pag. 12,13,14).

Mio commento ed avvertimento

Che dire? Diremo che anche qui in Italia le cose hanno preso una brutta piega anche sul fronte delle relazioni tra i credenti e i Cattolici. Certamente Traettino e coloro che sono d’accordo con lui nel mettersi a dialogare e a pregare e a collaborare con i Cattolici romani sono una piccola frazione della fratellanza sparsa in questa nazione; ma pure bisogna prendere atto di questo loro atteggiamento nei confronti dei Cattolici carismatici e riconoscere che il cattolicesimo ha fatto breccia anche in mezzo al popolo di Dio. Difatti questo dialogo che si è instaurato non è una porta aperta per la Parola in mezzo ai Cattolici, ma uno spiraglio aperto al cattolicesimo in mezzo al popolo di Dio (N.P, Evangelici Pentecostali). Dopo avere esposto queste cose vogliamo innanzi tutto dire questo.

Noi non crediamo in quello che dice Traettino quando dice che il Signore gli ha parlato e gli ha detto tutte quelle cose; perché se veramente fosse stato il Signore a chiamarlo là in quello stadio, come chiamò Pietro a casa di Cornelio, egli avrebbe predicato agli astanti il ravvedimento e la remissione dei peccati mediante la sola fede nel nome di Gesù (perché questo è il messaggio da portare ai Cattolici romani), e li avrebbe esortati quindi ad abbandonare l’idolatria, la superstizione e le eresie di perdizione della Chiesa Cattolica, e ad uscire immediatamente dalla Chiesa Cattolica Romana; e non gli avrebbe portato un messaggio ecumenico. Che fece infatti Pietro a casa di Cornelio? Gli annunciò la parola della croce e la remissione dei peccati nel nome di Gesù; perché egli sapeva che essi erano ancora perduti (quantunque Cornelio temesse Dio con tutta la sua casa) ed avevano bisogno di esser salvati dai loro peccati (cfr. Atti 10:38-43). L’apostolo non andò ad una riunione di fratelli, ma andò a predicare a persone che divennero fratelli in seguito; quando credettero nel suo messaggio (cfr. Atti 11:13,14).

Si contraddice da sé dunque Traettino quando parla in quella maniera volendo far intendere che gli avvenne qualcosa di simile a quello che era avvenuto a Pietro. Per quanto riguarda la sua lavanda di piedi fatta al frate; essa è frutto della sua immaginazione e non un comando divino. Senza nulla togliere al gesto della lavanda dei piedi che è un gesto di umiltà che pure Gesù fece nei confronti dei suoi discepoli; noi vediamo in quell’atto, un gesto astuto da lui compiuto per accaparrarsi le simpatie dei Cattolici. Gesto che gli è stato contraccambiato dai Cattolici alla XIX Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito, tenutasi a Rimini nell’aprile 1996, con il bacio dei piedi.

Il bacio dei piedi non l’ha ricevuto solo Traettino a quell’incontro ma lo hanno ricevuto anche altri pastori evangelici; questo è avvenuto alla fine della processione ecumenica in cui anche Traettino aveva portato la croce. Riportiamo a tal proposito quanto si legge sul periodico Rinnovamento nello Spirito Santo di Maggio-Giugno 1996: ‘Momento di intensa commozione è stato quello della processione ecumenica che ha visto porsi alla sequela della croce, portata alternativamente da tutti, i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane (oltre dieci) presenti a questa Convocazione. Questo momento è culminato nel bacio dei piedi e nell’abbraccio che il Comitato Nazionale di Servizio del RnS ed i vescovi Bregantini, Chiaretti e Casale si sono scambiati con i fratelli ritrovati’ (pag. 7). Per quanto riguarda i nomi degli altri Evangelici che hanno partecipato a quell’incontro segnalo alcuni di questi, così come li leggo nella sopra citata rivista: rev. Emilio Ursomando, pastore pentecostale della Comunità Cristiana di Reggio Calabria; dott. Geoffrey Allen, anziano della Comunità Cristiana di Pavia; dott. Ernesto Bretscher jr., pastore evangelico della Comunità Cristiana di Torino e segretario del Consiglio delle Chiese di Torino; rev. Massimo Loda, pastore della Comunità Cristiana di Pavia, responsabile delle Chiese evangeliche del nord Italia (cfr. pag. 5)

Per quanto riguarda infine le parole di Bretscher diciamo che il fatto che la delegazione evangelica si sia commossa nel vedere i Cattolici andare a confessarsi dai preti e ricevere da loro l’assoluzione in quella convocazione, ci fa soltanto disgustare. Ma come si può rimanere commossi nel vedere persone che invece di andare direttamente da Dio a chiedere perdono dei loro peccati vanno da degli altri peccatori che ritengono di essere dei mediatori tra Dio e gli uomini? Ma che si vadano a leggere cosa dice la teologia romana sul sacramento della confessione! Anzi che si ravvedano di essersi commossi dinanzi alla pratica di una delle abominazioni cattoliche romane che tiene legate al peccato e fa illudere centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.

Che si sveglino dal sonno nel quale sono caduti!! Quanto poi alla esortazione di Bretscher di mettere da parte le nostre diffidenze e la nostra avversione verso il cattolicesimo romano, non se ne parla nemmeno; perché così facendo inganneremmo noi stessi. Come possiamo abbandonare le nostre diffidenze e la nostra avversione nei confronti del cattolicesimo romano dopo avere letto i loro catechismi ed altri loro libri? Come si può fare ciò nel constatare che la chiesa cattolica romana è la stessa nella sostanza di quella dei tempi di Lutero e Calvino? Che anche costui rientri in se stesso e si svegli dal sonno in cui è caduto e allora non parlerà più così. Così Traettino e la sua squadra si sono messi ufficialmente con i Cattolici romani trasgredendo all’ordine di Paolo: “Non vi mettete con gl’infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché qual comunanza v’è egli fra la giustizia e l’iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre? E quale armonia fra Cristo e Beliar? O che v’è di comune tra il fedele e l’infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gl’idoli?” (2 Cor. 6:14-16).

Fratelli, guardatevi da costoro e non lasciatevi ingannare dai loro vani ragionamenti. Perché dietro a tutti questi proclami d’amore fraterno si nascondono dei compromessi e tante cose nascoste e vergognose.

Concludiamo dicendo che noi non escludiamo che tra i carismatici cattolici di tutto il mondo ci possano essere persone che gustino la bontà di Dio e vengono salvate dai loro peccati come anche persone che veramente ricevono il battesimo con lo Spirito Santo; perché il Signore è potente a salvare le anime e a battezzarle con lo Spirito anche in mezzo alla chiesa cattolica romana.

Ma una cosa è certa; queste persone saranno immediatamente, e ribadisco immediatamente, sospinte dallo Spirito Santo fuori dal cattolicesimo romano, perché lo Spirito brama a gelosia i figliuoli di Dio e non vuole che essi continuino a recitare il Rosario, a confessarsi dai preti, a partecipare alla messa ed altre cose abominevoli nel cospetto di Dio. Questa è l’opera dello Spirito Santo che hanno potuto avvertire nella loro vita tutti quei Cattolici visitati da Dio in seno alla chiesa cattolica romana. Bisogna dunque dire a questi carismatici cattolici di uscire dalla chiesa cattolica romana; per il loro bene, esclusivamente per il bene dell’anima loro. (N. P. per fortuna questi carismatici cattolici sono sempre e smpre più legati alla Chiesa cattolica romana e al Santo Padre)

Attenzione a non dire quello che ha detto Geoffrej Allen: ‘..la mia speranza non è che i carismatici escano dalla Chiesa Cattolica, piuttosto che il cattolicesimo, per tutti gli aspetti in cui non è biblico, esca dai carismatici!’ (Tempi di Restaurazione, Giugno 1994, pag. 29). Perché questo è un parlare contraddittorio dato che se uno vuole che il cattolicesimo non biblico (che è la massima parte) esca dai carismatici certamente vuole che essi escano dalla chiesa cattolica romana e che non vi rimangano. Mentre se uno vuole che il cattolicesimo non biblico esca dai carismatici, ma contemporaneamente non vuole che essi escano dalla chiesa cattolica romana; allora egli vuole che il cattolicesimo non biblico rimanga in loro, perché non è possibile rimanere nella chiesa cattolica romana senza aderire – se non proprio a tutte – a molte delle dottrine diaboliche che ci sono in essa. E per rendersi conto di questo si veda di quante dottrine diaboliche è formato il cattolicesimo romano, e come esse sono strettamente collegate tra di loro in maniera da non lasciare alternativa; o rimanere e dare retta al magistero, o uscire.

Giacinto Butindaro




[Modificato da ulisseitaca 13/01/2013 18:32]
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13/01/2013 19:13
 
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Caro Ulisse,
sarebbe bene che tu ci spieghi come mai hai voluto inserire questo articolo:
Per dire che Traettino si è comportato secondo il volere di Dio, cercando un dialogo costruttivo con i cattolici, e che quindi anche noi non possiamo escludere che vi siano spiragli per un tentativo di ricomposizione, oppure per dire che con tutti i pentecostali tutto è irrimediabilmente inutile come sembra dire G.Butindaro a conclusione dell'articolo?
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13/01/2013 19:28
 
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Ho tratto spunto dalle parole da te stesso pronunciate su: "Dialogo sull'Eucaristia" dove pare che in alcune confessioni ci sia una sorta di riconoscimento della presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia, l'articolo mostra molto chiaramente che queste posizioni ecumeniche sono molto, anzi in modo più assoluto contrariate dalla posizione ufficiale: "Certamente Traettino e coloro che sono d’accordo con lui nel mettersi a dialogare e a pregare e a collaborare con i Cattolici romani sono una piccola frazione della fratellanza sparsa in questa nazione;"
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13/01/2013 19:34
 
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Non voglio essere pignolo ne irriverente ma si dice Eucaristia non Eucarestia in riferimento al sacramento che sotto le specie del pane e del vino contiene realmente il corpo e il sangue di Cristo

[Modificato da ulisseitaca 13/01/2013 19:34]
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13/01/2013 20:14
 
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Tratto da: L’ecumenismo di Giacinto Butindaro
Essi devono innanzi tutto riconoscersi dei peccatori e non più i membri della Chiesa di Dio; devono poi implorare la misericordia di Dio affinché Egli abbia pietà di loro; e poi devono fare dei frutti degni del ravvedimento i quali sono ancora del tutto assenti in loro. Ora, noi sappiamo che quando un Cattolico romano si ravvede e crede nel Vangelo smette subito di adorare e pregare Maria, smette di pregare Paolo, Pietro, Giovanni, Luigi, Giuseppe ecc., e gli angeli; egli smette di partecipare alla messa, smette di tenersi appesi addosso ed in casa crocifissi, immagini ed idoli di qualsiasi tipo e grandezza, smette di andare in pellegrinaggio a qualsiasi santuario, smette di chiamare il papa ‘padre santo’ (N.P. Santo Padre che è un titolo che non ha niente a che fare con le parole rivolte da Gesù al Padre di Gv 17, 11), e di considerarlo il capo della Chiesa sulla terra, smette di partecipare alle funzioni religiose di ogni tipo e genere tenute nei luoghi di culto della chiesa cattolica romana, smette in sostanza di osservare la tradizione cattolica romana e di credere in tutte le sue eresie. E tutto ciò avviene in lui perché Cristo viene a dimorare in lui e gli rinnova la mente. Egli comincia a stimare la Parola di Dio come la sola guida della sua vita mettendo al bando ogni tradizione di uomini che si oppone ad essa; per lui la Parola di Dio non è più un libro qualsiasi o un libro che deve essere messo allo stesso livello dei decreti conciliari del Vaticano o della secolare tradizione della chiesa romana; e per questo comincia ad amarla ed a rispettarla come mai aveva fatto prima. Questo è quello che è successo in tutti i nostri fratelli che hanno trovato il Signore e sono usciti dal seno di questa organizzazione religiosa; quindi noi siamo persuasi che questi Cattolici romani che ancora non hanno smesso e non hanno nessuna intenzione di smettere di professare la religione cattolica romana - perché di fatto ci vogliono rimanere attaccati a tutti i costi -, benché parlino della signoria di Cristo e della sua preghiera per l’unità dei credenti, ancora non si sono ravveduti e non hanno creduto nel nome di Cristo Gesù, e di conseguenza ancora non fanno parte del corpo di Cristo e con essi non possiamo avere comunione di spirito. Sia ben chiaro quindi: fino a quando il papa dei Cattolici romani e i suoi vescovi e tutti i loro seguaci si mostreranno sordi alla voce del Signore nostro Gesù Cristo rifiutando di convertirsi dai loro idoli al Signore e rifiutando di riconoscere nella sola Scrittura la sola ed unica regola di fede mettendo al bando la loro perversa tradizione secolare non ci potrà essere nessuna comunione tra di noi e loro, come non ci può essere comunione tra uno che adora Dio e uno che adora Satana. ‘Ma proprio nessuna?’ qualcuno dirà. Sì, proprio nessuna. Siete certi? Sì, siamo certi. Voi ci direte allora: ‘Ma perché non smettete di essere così rigidi e diventate più flessibili e più ragionevoli? Non lo vedete che questa vostra presa di posizione impedisce la comunione con i Cattolici? Ma non lo vedete che questo vostro modo di parlare impedisce una qualsiasi forma di dialogo con loro? Perché non riconoscete anche voi nella chiesa cattolica romana una chiesa consorella che è pure essa nella verità quantunque permangono in essa delle tradizioni umane? Perché dunque non riconoscete anche voi i suoi sacramenti e l’autorità del papa nella Chiesa?’ No; noi non scenderemo a nessun compromesso, non acconsentiremo a mettere da parte nessuna parte del consiglio di Dio perché amiamo la verità che ci ha reso liberi, ma con fermezza e con forza ribadiremo loro sino alla fine tutto il consiglio di Dio affinché i Cattolici romani tornino a noi. Essi torneranno a noi, ma noi non torneremo a loro, perché sappiamo che essi tutti giacciono nelle tenebre e in un pantano fangoso fatto di precetti d’uomini che voltano le spalle alla verità. A loro che ci accusano di non osservare la loro tradizione diremo ancora quello che Gesù disse ai Farisei: "E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione?" (Matt. 15:3). Ma allora - ci diranno alcuni - non vi importa nulla dell’ecumenismo che vuole la chiesa cattolica romana? No, della loro amicizia non ci importa nulla, della loro cosiddetta comunione neppure, di dialogare con i sordi neppure, perché sappiamo bene che per ottenere queste cose bisogna accondiscendere in qualche cosa ad essa, bisogna attenersi alle sue direttive! E quali direttive? Evitare la polemica, evitare i giudizi contro le loro false dottrine che possono compromettere il dialogo, stimarli fratelli e non nemici della verità, e così via. Con questo vogliamo dire che noi facciamo benissimo a meno dell’amicizia e dell’apparente e falsa comunione che ci offrono i Cattolici romani, ma non possiamo fare a meno né di fare dimorare in noi la verità che è in Cristo Gesù perché da essa dipende il bene della nostra anima in questo nostro pellegrinaggio terreno e la sua salvezza eterna, e né dal combattere in sua difesa come hanno fatto gli apostoli prima di noi perché questo nostro combattimento è utile alla salvezza delle anime e all’edificazione della Chiesa. Dichiarateci pure fanatici, dichiarateci pure settari; ricordatevi però che quelli che in questa nazione ci hanno preceduto per farci pervenire il messaggio della salvezza per grazia mediante la fede hanno dovuto soffrire molte cose proprio dai Cattolici romani; sì proprio da loro che dicono di essere Cristiani. E che se loro fossero scesi a qualche compromesso con la curia romana ci avrebbero annunziato non il vero Vangelo che si fonda sulla grazia di Dio, ma quello sovvertito dalla curia romana fondato sulle opere meritorie che non può recare nessuna salvezza a chi lo accetta. Svegliatevi dunque!

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14/01/2013 10:46
 
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Caro Ulisse,
perchè metti altri testi farneticanti di Butindaro, senza nemmeno un commento per spiegare tutte le infondatezze bibliche che contengono e tutte le assurde invettive contro chi cerca di applicare correttamente la fede insegnata, trasmessa ed accresciuta?

In questo modo lasci dei testi ereticali completamente e pericolosamente esposti qui dove vogliamo invece portare chiarezza sulla Scrittura e sulla fede dei CREDENTI

Nel regolamento abbiamo messo non per nulla, anche dietro tuo suggerimento, che ad ogni post contrario al magistero deve poter seguire una nostra controdeduzione. Allora fallo tu stesso se no non mettere questi testi offensivi per la nostra fede.
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14/01/2013 10:52
 
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ulisseitaca, 13/01/2013 19:34:

Non voglio essere pignolo ne irriverente ma si dice Eucaristia non Eucarestia in riferimento a.l sacramento che sotto le specie del pane e del vino contiene realmente il corpo e il sangue di Cristo




da wikipedia:
Per i cristiani l'eucaristia, o eucarestia, è il sacramento istituito da Gesù durante l'Ultima Cena, alla vigilia della sua passione e morte. Il termine deriva dal greco εὐχαρίστω (eucharisto: "rendo grazie").

Si può quindi dire anche EUCARESTIA, anche se meno usato.
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14/01/2013 11:05
 
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non ho messo testi con lo scopo di offendere la nostra fede, ma per dimostrare che non c'é nessuna volontà di dialogo, anzi, ad esclusione di piccoli, isolati casi. Difatti ho evidenziato le accuse e le condanne. Ma evidentemente ho sbagliato, scusatemi?
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14/01/2013 12:45
 
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Comunque se lo ritenete non consono con lo spirito della com potete pure cancellarlo, non mi offendo.
[Modificato da ulisseitaca 14/01/2013 12:46]
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14/01/2013 12:46
 
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Caro Ulisse,
sei certamente scusato. Anche perchè io personalmente immaginavo il motivo, anche se non era scontato. Il problema è che chi entra, ammesso che trovi delle cose contrarie alla nostra fede, deve però trovare subito dopo una opportuna rettifica. Evindenziando poi dei testi assurdi sembrava che tu volessi sottolinearne la validità e non l'erroneità.
Allora concludiamo dicendo che il povero Traettino è una minoranza dentro il pentecostalismo italiano.
Però costituisce un punto di dialogo, vista anche il suo gesto clamoroso di lavare i piedi ad un frate. Un gesto che io ritengo davvero sia stato ispirato, come lui stesso ha affermato
14/01/2013 15:26
 
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vista anche il suo gesto clamoroso di lavare i piedi ad un frate. Il giovedi santo credo ci sia in tutte le parrocchie la tipica lavata dei piedi, è un gesto bellissimo, che nostro signore fece per i suoi apostoli, tutti dovremmo seguire questo esempio di Gesù.
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14/01/2013 15:34
 
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non l'erroneità. no l'assurdità e l'odiio
Allora concludiamo dicendo che il povero Traettino è una minoranza dentro il pentecostalismo italiano

più che minoranza, unicanza, lo so che non è corretto ma è per rendere l'idea
15/01/2013 15:19
 
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L'odio non dovrebbe esserci perchè Gesù ci ha lasciato l'amore mi riferisco a tutti gli atti di violenza di omicidi, violenze,ed odi per cose futili, seguissimo l'esempio di Cristo e ci amassimo , leggendo la bibbia che è vera illuminazione dell'anima e sopratutto seguendo la parola, molto commovente il gesto di lavare i piedi, dimostra l'amore
vero e proprio, incondizionato, bacioni
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19/01/2013 10:47
 
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Il pastore Traettino non è l'unico impegnato nell'ecumenismo, e questa non è la posizione ufficiale dei pentecostali ma la posizione di questa persona e di alcuni soltanto... Anche parte del mondo pentecostale è aperto all ecumenismo, vedi ad esempio il pastore Corrado Salmè... D'altro canto ci sono molti cattolici che disprezzano l ecumenismo cattolico con i protestanti.. E ho sentito queste posizioni a voce personalmente... Un ragazzo addirittura ha detto che potrebbe pregare PER me, ma che non potrebbe pregare CON me -.-
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19/01/2013 12:41
 
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Mi fa piacere queste cose, ma ci sarebbe bisogno che questo butindaro qualcuno esprimesse la disapprovazione, e come si sa chi tace acconsente.

Ma la prova dell'accanimento contro i cattolici, considerando anche non sia totale, Traettino, Salmè e mi auguro altri, l'ho avuta quando un mio fratello del gruppo è deceduto, era evangelico pentecostale e si è convertito al cattolicesimo, i parenti in particolare i foigli che gli avevano promesso di non volerlo vedere più l'hanno mantenuto non presentandosi neppure al funerale
19/01/2013 16:07
 
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Non saprei, io sono sempre stato ai funerali e matrimoni in chiesa cattolica, anche tanti altri fratelli pentecostali che conosco...
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