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SCRITTI PATRISTICI PER LA LITURGIA FESTIVA (anno C)

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2017 10:17
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19/12/2012 08:04
 
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IV DOMENICA DI AVVENTO

Letture: Michea 5,2-5
Ebrei 10,5-10
Luca 1,39-48a

1. La visita di Maria a Elisabetta

I piú buoni vanno dai meno buoni per procurare loro qualche vantaggio con la loro venuta. Cosí anche il Salvatore andò da Giovanni, per santificare il suo battesimo, e Maria, dopo aver udito il messaggio dell`angelo, cioè che stava per concepire il Salvatore e che la sua cugina Elisabetta era incinta, "si alzò e si recò in fretta alla montagna, ed entrò nella casa di Elisabetta" (Lc 1,39-40). Gesú, che era nel seno di lei, aveva fretta di santificare Giovanni che si trovava nel grembo della madre.
Prima che venisse Maria per salutare Elisabetta, il fanciullo non «esultò nel seno»; ma non appena Maria ebbe pronunziata la parola che il Figlio di Dio, nel suo seno, le aveva suggerito, "esultò il fanciullo per la gioia", e da allora Gesú fece, del suo precursore, un profeta.
Era necessario che Maria, che era quanto mai degna di essere madre del Figlio di Dio, salisse alla montagna dopo il colloquio con l`angelo, e dimorasse sulle vette. Per questo sta scritto: «In quei giorni Maria si alzò e si recò alla montagna».
Doveva del pari, non essendo affatto pigra nel suo zelo, affrettarsi sollecitamente, e, ricolma di Spirito Santo, essere condotta sulle vette, essere protetta dalla potenza di Dio la cui ombra l`aveva già ricoperta.
Venne dunque "in una città di Giuda, nella casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. E accadde che quando Elisabetta udí il saluto di Maria, esultò il fanciullo nel suo seno ed ella fu ricolmata di Spirito Santo" (Lc 1,39-41).
Non v`è perciò alcun dubbio che colei che fu allora ricolmata di Spirito Santo, lo fu a causa di suo figlio. Non fu infatti la madre a meritare per prima lo Spirito Santo; ma quando Giovanni, ancora chiuso nel seno materno, ebbe ricevuto lo Spirito Santo, Elisabetta, a sua volta, dopo la santificazione del figlio, «fu ricolmata di Spirito Santo». Potrai accettare questa verità quando saprai che qualcosa di simile è accaduto per il Salvatore. Si legge, come abbiamo trovato in molti esemplari, che la beata Maria ha profetato. Ma non ignoriamo che, secondo altri codici, fu Elisabetta a pronunziare anche queste parole profetiche. Maria fu dunque ricolmata di Spirito Santo dal momento in cui cominciò ad avere nel seno il Salvatore. Non appena ricevette lo Spirito Santo, creatore del corpo del Signore e il Figlio di Dio cominciò a vivere in lei, anche Maria fu ricolmata di Spirito Santo.
Orbene, esultò il fanciullo nel seno di Elisabetta ed ella, ricolmata di Spirito Santo, "gridò a grande voce e disse: Tu sei benedetta tra le donne" (Lc 1,42). A questo punto, per evitare che gli spiriti semplici siano ingannati, dobbiamo confutare le abituali obiezioni degli eretici. Di fatto io non so chi si è abbandonato ad una tale follia da affermare che Maria fu rinnegata dal Salvatore, per essersi unita, dopo la nascita di lui, a Giuseppe; chi cosí ha parlato, risponda delle sue parole e delle sue intenzioni. Voi, se qualche volta gli eretici vi fanno una tale obiezione, dite loro per tutta risposta: proprio in quanto era stata ricolmata di Spirito Santo, Elisabetta disse: «Tu sei benedetta fra le donne». Se Maria è stata dunque dichiarata benedetta dallo Spirito Santo, in qual modo il Signore ha potuto rinnegarla? Quanto a coloro che hanno sostenuto che ella contrasse il matrimonio dopo il parto, non hanno prove per dimostrare la loro tesi; infatti i figli che erano attribuiti a Giuseppe, non erano nati da Maria, e non c`è alcun testo della Scrittura che lo affermi.
"Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del ventre tuo. E donde a me la grazia che venga a me la madre del mio Signore?" (Lc 1,42-43). Dicendo: «Donde a me la grazia?», non mostra affatto di ignorare donde viene tale grazia, quasi che Elisabetta, ricolma di Spirito Santo, non sappia che la madre del Signore è venuta da lei obbedendo alla volontà di Dio, ma vuol dire: Che cosa ho fatto di buono? Quali grandi opere ho compiuto per cui la madre del Signore giunga fino a me? Per quale giustizia, per quali buone azioni, per quale fedeltà interiore ho meritato che la madre del mio Signore venga fino a me?
"Ecco, appena il tuo saluto è giunto alle mie orecchie, il fanciullo ha trasalito di gioia nel mio seno" (Lc 1,44). L`anima del beato Giovanni era santa: ancora chiuso nel seno di sua madre e sul punto di venire al mondo, conosceva colui che Israele ignorava; per questo esultò, e non soltanto esultò, ma esultò nella gioia. Aveva compreso che il Signore era venuto per santificare il suo servitore, ancor prima che nascesse dal ventre materno.
Voglia il cielo che capiti anche a me, che ho fede in tali misteri, di essere trattato da pazzo dagli increduli. I fatti stessi e la verità hanno dimostrato chiaramente che io ho creduto non ad una pazzia ma alla sapienza, perché ciò che è consideralo follia da costoro è per me motivo di salvezza.
Se la nascita del Signore non fosse stata tutta celeste e beata, se essa non avesse avuto niente di divino e di superiore alla natura umana, la sua dottrina non si sarebbe affatto diffusa per tutta la terra. Se fosse stato soltanto un uomo colui che era nel seno di Maria, e non il Figlio di Dio, come poteva avvenire che in quel tempo ed anche ora venissero guarite non solo le piú diverse malattie dei corpi, ma anche quelle delle anime? Chi di noi non è stato insensato, di noi che ora, per misericordia divina, abbiamo l`intelligenza e la conoscenza di Dio? Chi di noi non ha mancato di fede nella giustizia, di noi che ora, per mezzo di Cristo, possediamo e seguiamo la giustizia? Chi di noi non è stato nell`errore e nello sconforto, di noi che oggi, per l`avvento del Signore, non conosciamo piú né esitazioni né turbamenti, ma siamo sulla via, cioè siamo in Gesú che ha detto: "Io sono la via" (Gv 14,6)?

(Origene, In Luc., 7, 1-6)


2. L`anima magnifica il Signore

"In quei giorni Maria si alzò e partí in fretta per la montagna verso una città della Giudea ed entrò nella casa di Zaccaria e salutò Elisabetta" (Lc 1,39-40). E` di regola che tutti coloro che vogliono essere creduti, forniscano le prove. Cosí l`angelo che annunziava i misteri, per indurre a credere Maria con un esempio, aveva annunziato a lei, che era vergine, la maternità di una donna anziana e sterile, mostrando cosí che Dio può tutto ciò che vuole. Appena Maria ebbe appreso questa notizia, non certo per mancanza di fede nella profezia, né per incertezza sulla veridicità dell`annunzio, e neppure perché avesse dei dubbi su quel precedente che l`angelo le aveva riferito, ma lieta e sollecita per il compimento di un dovere, partí, frettolosa, alla volta della montagna. Ormai ricolma di Dio, dove poteva andare in fretta se non in alto? La grazia dello Spirito Santo non conosce lunghi indugi...
Immediatamente si manifestano i benefici della venuta di Maria e della presenza del Signore: infatti, "appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, esultò il bambino nel seno di lei ed ella fu ricolma di Spirito Santo" (Lc 1,41).
Nota la scelta e il significato anche delle singole parole. Elisabetta udì. per prima la voce, ma Giovanni per primo sentí la grazia: la donna ha udito secondo l`ordine della natura, Giovanni invece ha trasalito nell`ambito del mistero; lei ha percepito l`arrivo di Maria, lui l`arrivo del Signore, la donna l`arrivo della donna, il bambino l`arrivo del bambino. Esse parlano delle grazie ricevute; essi, nel seno delle madri, realizzano la grazia e il mistero della misericordia a profitto delle madri stesse, le quali, per effetto di un duplice miracolo, profetizzano sotto l`ispirazione dei figli che recano nel seno. Il figlio ha esultato di gioia, la madre è stata riempita di Spirito Santo. Non la madre è stata ricolmata di Spirito prima del figlio, ma è stato il figlio che, una volta ricevuto lo Spirito Santo, ne ha riempito la madre.
Giovanni ha esultato e ugualmente ha esultato lo spirito di Maria. Alla esultanza di Giovanni, Elisabetta è ricolma di Spirito Santo; quanto a Maria, apprendiamo che essa non è stata colmata ora dello Spirito Santo, ma che ora il suo spirito ha esultato -colui che è incomprensibile, opera in modo incomprensibile nella madre. Elisabetta è ricolma dello Spirito Santo dopo la concezione, mentre Maria ne è stata colmata prima della concezione...
Tu vedi che Maria non ha dubitato, ma ha creduto, e ha ottenuto perciò la ricompensa della sua fede. «Beata» - dice Elisabetta - «tu che hai creduto».
Ma anche voi siete beati, perché avete udito e avete creduto: ogni anima che crede, concepisce e genera la Parola di Dio e riconosce le sue opere. Che in ciascuno sia l`anima di Maria, per glorificare il Signore; che in ciascuno sia lo spirito di Maria per esultare in Dio. Se corporalmente c`è una sola madre di Cristo, secondo la fede Cristo è generato da tutti; ogni anima infatti riceve il Verbo di Dio in sé, purché, immacolata e immune da colpe, sappia custodire la castità con coraggio.
Ogni anima, dunque, che sa esser cosí, magnifica il Signore, come l`anima di Maria l`ha magnificato e il suo spirito ha esultato in Dio salvatore. Il Signore è infatti magnificato, come tu hai letto altrove: "Magnificate il Signore con me" (Sal 33,4). E non nel senso che la parola umana possa aggiungere qualcosa alla grandezza del Signore, ma nel senso che egli viene magnificato in noi: infatti l`immagine "di Dio è Cristo" (2Cor 4,4; Col 1,15), e quindi l`anima che compie opere giuste e pie magnifica questa immagine di Dio, a somiglianza della quale è stata creata. E magnificandola si sublima, e sembra riprodurre in sé quella immagine con lo splendore delle buone opere e l`emulazione della virtù. Cosi l`anima di Maria magnifica il Signore e il suo spirito esulta in Dio: fedele al Padre e al Figlio, venera di religioso amore il Dio unico da cui derivano tutte le cose, e l`unico Signore per mezzo del quale tutte le cose sono state fatte (cf. 1Cor 8,6).

(Ambrogio, In Luc., 2, 19.22 s.26 s.)


3. Maria visita Elisabetta

Dopo aver ascoltato queste cose, la Vergine si recò, alla casetta di Zaccaria, e trovata Elisabetta incinta, la salutò, e il bambino all`interno rispose. Per le orecchie della madre il saluto pervenne a quelle del feto, e poiché per i limiti di natura Giovanni non poteva usare la lingua, parlò in modo che la propria madre attraverso i suoi salti rispondesse con proprie parole alla madre del Salvatore.
Infatti Elisabetta non potendo piú trattenere il sussultare del figlio, ripiena di Spirito Santo, esclamò dicendo: "Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del ventre tuo"! (Lc 1,42). Tu, disse, benedetta che dissolvi la maledizione. Tu benedetta, che rechi il dono dellla sapienza. Tu benedetta, che porti nell`utero colui che ha passeggiato nel paradiso. Tu benedetta, il cui ventre è divenuto tempio santo. "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del ventre tuo!", dal quale sarà vinto il nemico, dal tempo in cui Adamo mangiò. Frutto benedetto, che è divenuto alimento e vestito del mondo.

(Antipatro di Bostra, De S. Ioanne, 12)


4. Maria ha reso benedette in sé tutte le donne

[Maria] allora si affrettò con premura verso la cognata Elisabetta. "Ed entrata in casa di Zaccaria, salutò Elisabetta", a imitazione dell`angelo. "E appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo" (Lc 1,40.41). Dunque la voce di Maria fu efficace, riempí Elisabetta di Spirito Santo: a mo` di perenne fonte, per mezzo della lingua, emise un fiume di carismi profetici alla cognata: e, pur stando i piedini del feto stretti nell`utero, procurò il salto e l`esultanza. E ciò in verità era simbolo e segno del miracoloso tripudio. Infatti, quando venne la Piena di grazia, tutte le cose furono ripiene di gioia. Ed Elisabetta esclamò a gran voce, e disse: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del ventre tuo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?" (Lc 1,42.43). "Benedetta tu fra le donne". Tu senza dubbio fosti per le stesse principio di riparazione. Tu ci desti la fiducia di entrare in paradiso e fugasti l`antico dolore e lutto. Infatti, le donne dopo di te non vengono piú disprezzate; giammai le figlie di Eva temeranno l`antica maledizione, né paventeranno le doglie del parto, poiché dal tuo santo utero uscí Cristo, Redentore del genere umano, Salvatore dell`intera creazione, Adamo spirituale, Medico della ferita dell`uomo terreno. "Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del ventre tuo!" Infatti, il tuo frutto divenne seme di tutte le cose buone. Invero, parole illustri sembrano anche queste della sterile Elisabetta; ma, a sua volta, ancor piú illustri ne pronunciò la Santissima Vergine, la quale rese a Dio un cantico di grazie, di soave odore, pieno di teologia, annunciando cose nuove insieme con cose antiche, predicendo insieme con quelle dell`inizio del secolo quelle che accadranno alla consumazione dei secoli, esponendo sinteticamente in un breve discorso i misteri del Cristo.

(Pseudo-Gregorio Taumaturgo, Hom., 2)


5. Per una donna la morte, per una Donna la salvezza

Elisabetta concepí un uomo, Maria un uomo: Elisabetta madre di Giovanni, Maria madre di Cristo: ma Elisabetta soltanto un uomo, Maria Dio e l`uomo. E` meraviglioso come mai una creatura abbia potuto concepire il Creatore. Cosa richiede maggiore intelligenza, fratelli miei, che egli abbia assunto la carne dalla sola madre, o l`aver creato il primo uomo senza padre e senza madre? Quel primo uomo determinò la nostra caduta quando la donna, ad opera della quale siamo morti, accolse nel cuore i veleni de; serpente. Infatti il serpente la convinse di peccato, e persuadendola fu ammesso il male. Se cosí quindi avvenne la nostra prima caduta, allorché la donna accolse nel cuore i veleni del serpente, non desti meraviglia che la nostra salvezza si sia operata allorché la Donna ha concepito nel suo grembo la carne dell`Onnipotente. Entrambi i sessi erano caduti, entrambi dovevano essere ricostituiti. Per la donna eravamo entrati nella morte, per la Donna ci è stata resa la salvezza.

(Agostino, Sermo 289, 2)


6. Il natale di san Giovanni Battista

Onde disse: "A che debbo cbe la madre del mio Signore venga a me?" (Lc 1,43). Umiltà grande, fratelli miei! La madre del Salvatore si recò dalla madre del Precursore. Giovanni salutava Cristo, ed entrambi non apparivano nella carne. Infatti Cristo era ospite del grembo di Maria, Giovanni era portato dal seno di Elisabetta. Alla fine, la stessa voce profetica, dalla persona di Cristo vaticinò, dicendo: "Prima di formarti nel grembo, ti conoscevo, prima che uscissi dal ventre, ti avevo santificato; ti ho stabilito profeta delle nazioni" (Ger 1,5). Beate sono siffatte madri che son divenute genitrici di santi! E sempre beate saranno quelle madri che meritarono di esser dette tali!
Riconosciamo pertanto le nascite di entrambi e distinguiamo le mirabili generazioni dei due: uno da sterile, l`altro da vergine: la sterilità fu tramutata in fecondità, la verginità rimase dopo la fecondità: la sterile generò il Precursore, la Vergine generò il Giudice. Elisabetta generò Giovanni il battezzatore, Maria partorí Cristo Salvatore.

(Pseudo-Agostino, Sermo Mai 45, 2 s.)
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