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CORSO BIBLICO SUI SALMI

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2012 17:45
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17/11/2012 16:07
 
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SALMO 1

a) Lettura di varie versioni. Commento

Una digressione: lettura, Atti degli Apostoli 13, 33 ("Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato") e salmo 2, versetto 7 ("Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato").

Molto spesso il salmo 1 e il salmo 2 venivano letti. come un unico componimento, tanto che i Codici occidentali invece di indicare "del salmo 2" citano "del salmo 1". Entrambi i salmi parlano di una stessa realtà, il Re, ma sotto due diversi aspetti e, cioè, il primo dice come dovrebbe essere il re, mentre il secondo ci porta più direttamente nel contesto del re-messia che dovrà venire.

Il testo ebraico del salmo 1 inizia con la prima lettera dell'alfabeto ebraico (alef) e termina con l'ultima (tau) come a significare che vi è racchiuso tutto l'alfabeto, tutta la parola, tutta l'esperienza più preziosa d'Israele. E' uno dei salmi che celebrano la Torah, la Legge. Ed è anche uno dei salmi sapienziali composti dal saggio che scruta le due vie. L'esperienza insegna che ci sono i giusti e gli empi. Il saggio pensa e si chiede: è meglio stare con gli uni o con gli altri?; chi è l'empio e chi è il giusto?

E ancora: il giusto che soffre perché soffre? Il giusto che muore soffrendo avrà una ricompensa nell'altra vita? E' questo il cammino della sapienza che si riflette sull'esperienza. il sapiente risolve questi quesiti riportandoli a Dio.

Alcuni studiosi hanno interpretato il salmo l. come liturgico, da cantare nella "Festa del rinnovo dell'alleanza", ma non è possibile l'aggancio a una ricorrenza della cui esistenza non si è certi. Si tratta, piuttosto, di un salmo sapienziale che contiene l'invito ad aderire alla Legge del Signore.

E' quasi un avvertimento per chi si accinge a leggere il Salterio; è come una di quelle frasi che erano scritte sui frontoni dei templi antichi. Colui che vi entrava doveva cercare di metterla in pratica. Questo salmo parla della bontà di Jahvè che ci offre due vie per permetterci di esercitare la nostra libertà.

 

b) Struttura del Salmo 1

vv 1, 2, 3 - Contengono il ritratto del giusto costruito in negativo e successivamente in positivo e, per ultimo, con un simbolismo ("l'albero piantato lungo corsi d'acqua").

vv 4-6 - Ritratto dell'ernpio con un simbolismo ("la pula che il vento disperde"), una negazione ("non reggeranno gli empi nel giudizio") e, infine, con una antitesi ("la via degli empi andrà in rovina").

La struttura di questo salmo non è simmetrica e il linguaggio non è eccellente ed è carico di simbolismi.

1) Il I° simbolismo è quello delle due vie e ci richiama: a) la tentazione b)la libertà

2) Il II° simbolismo è quello dell'albero (vedi Geremia 17, 7-8) che simboleggia il giusto, ma anche la Torah, linfa vitale dell'albero stesso. Notiamo che il simbolismo arboreo era molto usato.

3) Il III° simbolismo: agricolo. la pula che il vento disperde viene citata dopo l'albero che dà 1'idea della solidità.

4) IV° simbolismo: giudiziario.V. 5 la. voce verbale "non reggeranno" va letta anche " non potranno alzarsi nel giudizio", cioè "non potranno parlare in giudizio in propria difesa"

5) V° simbolismo: quantitativo. All'inizio del salmo gli empi erano i più numerosi, mentre alla fine i giusti diverranno tanti.

6) VI° simbolismo: temporale. Ci sono due concezioni del tempo:

a) Iltempo lineare, quello normale, con le stagioni che si susseguono;

b) Il tempo circolare e perfetto: "la legge del. Signore, la sua legge medita giorno e notte", cioè continuamente.

Il tempo lineare fa pensare alla vita terrena, quello circolare alla vita eterna

7 ) VII° simbolismo: cosmico. Entrano in gioco i vari elementi che compongono il cosmo.

Rileggiamo i vv 1-3: contengono il ritratto del giusto e iniziano con una beatitudine, un macarismo (dal greco macaria). Nell'Antico testamento i macarismi sono di due tipi:

1) sapienziale

2) spirituale, maanche liturgico

In questi primi tre versetti sembrerebbe contenuto unmacarismo liturgico (teologico).

Esempi di macarismo sapienziale: Prov. 3,13; Qoelet 10,17

Esempio di macarismo più spirituale e liturgico: salmo 2, 12 Esempio di macarismo più spirituale: salmo 32, 1 e 2

La beatitudine con cui inizia il salmo 1 non nasce dall'ubbidienza meccanica a un comando, ma dall'amore per Dio e per la sua legge. Nel caso di esecuzione pedissequa degli ordini di Jahvè l'uomo diventerebbe un fariseo. L'amore del fedele per Dio scaturisce dall'amore di Dio per il fedele. La felicità consiste nell'amare e nell'essere amato. Il Salterio inizia con una beatitudine e già ci sentiamo nella dimensione dell'amore.

 

SALMO 1

 

IL. CANTO D'INGRESSO AL SALTERlO:

DUE VIE, DUE DESTINI

 

Assemblea di empi / è un male per loro stessi, / un male per il mondo. / Assemblea di giusti / è un bene per loro stessi, / un bene per il mondo. / Dispersione di empi / è un beneficio per loro stessi, / un beneficio per il mondo. / Dispersione dei giusti / è un male per loro stessi, / una disgrazia per il mondo. (Talmud, Sanhedrln 71a).

 

 

1 Beato l'uomo che non entra in riunione coi malvagi ,

non indugia sulla via dei peccatori,

non siede nel consesso dei diffamatori

2 AI contrario: nella legge di Jahweh trova la sua gioia,

la sua legge medita giorno e notte.

3 Sarà come un albero trapiantato presso un canale

che dà frutto nella sua stagione

e il cui fogliame non appassisce mai.

Tutte le sue opere avranno successo.

4 Non così i malvagi, non così!

AI contrario: saranno come pula che il vento disperde.

5 Perciò non potranno i malvagi alzarsi nel giudizio,

né i peccatori nell'assemblea dei giusti.

6 Jahweh, infatti, ama la via dei giusti ,

ma quella dei malvagi andrà in rovina.

 

Analisi del Salmo 1

La struttura è divisa in due parti:

I vv. 1-3 e Il-vv. 4-6

La prima parte termina con il simbolo dell'albero, indice di solidità, mentre la seconda inizia con il simbolo della pula, indice di una cosa leggera, preda del vento.

I PARTE SALMO 1

v. 1 - La beatitudine iniziale non è solo legata all'esecuzione di un ordine, ma è la risposta d'amore all'invito di Dio. Non siamo beati quando ci comportiamo da servi, ma quando ci comportiamo da figli. Questa è già un'interpretazione spirituale.

w. 1-3 - I ritratti - Tema: il credente, il sapiente deve separarsi nettamente dal mondo dei malvagi. Il brano inizia con la loro descrizione. Per la Bibbia gli empi sono i nemici di Dio che insidiano i suoi fedeli e la fede; i peccatori sono coloro che hanno sbagliato bersaglio, che hanno fallito nella vita. Gli stolti sono:

a) le persone che beffeggiano Dio;

b) i diffamatori che seminano la zizzania e suscitano la discordia.

La classificazione dell'uomo beato avviene attraverso tre verbi:

1) non segue;

2) non indugia;

3) non siede in compagnia .

1) "non segue": il termine ebraico significa "seguire in modo curioso". Il termine "consiglio" significa anche "direttiva".

L'uomo saggio non deve farsi tentare da coloro che insidiano i fedeli di Dio ,

2) "non indugia": letteralmente in ebraico "stare ritto ad ascoltare", cioè è un cominciare ad ascoltare seriamente.

"La via" è in senso traslato "la vita" o "la scelta di vita". L'uomo non deve stare fermo ad ascoltare, non può assolutamente aderire alla vita di coloro che; hanno sbagliato bersaglio;

3) "non siede" ovvero "non condivide abitualmente e totalmente". In senso traslato "la prassi", "la mentalità del gruppo".

(percorso inverso: incuriosito ascolta e aderisce alla fede).

L'uomo saggio non aderisce a queste tre scelte di vita perché "si compiace della legge del Signore".

Il Salmo I inizia con la prima lettera dell'alfabeto ebraico e termina con 1'ultima, quasi fosse un riassunto della rivelazione di Jahvè. Ci dice che 1'elemento principale su cui appoggia il giusto è la Torah e ciò dovrebbe anche significare che la legge umana è buona soltanto se è emanazione della legge divina.

La Torah per gli ebrei non è l'elenco di una serie di imposizioni, ma il più grande dono di Dio agli uomini. E' l'espressione dell'amore del Signore e non va seguita esteriormente, ma con il cuore. E' una rivelazione divina che ci porta la gioia, non certo l'oppressione. Dovremmo guardare attentamente il sentimento che suscita in noi siamo nel giusto se la legge di Dio suscita la gioia. A questo proposito il miglior commento al Salmo 1 è il Salmo 119 ("Elogio della legge divina"). Concludendo: il tema della Torah è legato al tema della gioia (v. 2). Proseguiamo nell'analisi del v. 2 - "la sua legge medita giorno e notte"..

"Medita" ossia "mormora a bassa voce" (dall'ebraico), ma non semplicemente parlando, bensì pensando a ciò che sta mormorando. Gli ebrei non pregano mai mentalmente, quanto meno sussurrano, e si muovono con tutto il corpo. Tutto l'essere partecipa alla preghiera perché è preso dalla Torah nel tempo perfetto (cerchio chiuso - giorno e notte). Il saggio diventa egli stesso Torah, ovvero - per noi cristiani - Vangelo. La nostra legge è il discorso della montagna (Mt5, 6, 7) perché inesso si realizza il contenuto del Salmo1. Accanto alconcetto di "colui chemormora"c'è quello dell'adesione totale. Per l'ebreo lo studio della Torah era già preghiera e viceversa. Per la teologia dogmatica cristiana è importante lo studio dei salmi che serve a farci pregare meglio.

v. 3 "sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua" (primo paragone).

L'albero nella Bibbia è il segno della. solidità; è normalmente contrapposto all'erba e richiama 1'immagine della durevolezza. L'acqua dà la vita. Gesù è l'acqua viva (Gv. 4 - Gesù e la Samaritana) per la vita eterna. Ricordiamo che 1'acqua che ci ha rigenerato nel Battesimo è contrapposta sempre, nella Bibbia all'aridità dell'uomo e dell'albero secco (il tamerisco della steppa e del deserto).

La traduzione esatta del termine ebraico che corrisponde a "piantato'' è in realtà trapiantato. Ciò significa che si prende una pianta dal vivaio e la si trapianta in terra per farla crescere. Il vivaio è irrigato dall'amore di Dio, la Legge; è vita che dà la vita. "......darà frutto a suo tempo....": l'uomo innestato nel terreno irrigato dall'amore divino darà frutto quando il Signore vorrà. "..... riusciranno tutte le sue opere" significa che la retribuzione delle azioni dell'uomo avviene sulla terra, cioè durante la nostra vita terrena. Questo principio si scontrerà frontalmente con l'esperienza negativa delle vicende umane e da qui nascerà, gradualmente, l'idea della retribuzione nell'altra vita.

 

II parte del Salmo 1

vv. 4-5-6 - La pula è un materiale leggerissimo e il vento che la disperde ci richiama biblicamente l'immagine del giudizio di Dio. Questo tema è espresso molto esplicitamente: "non reggeranno gli empi nel giudizio". Nel primo Antico Testamento Jahvè giudica qui sulla terra, oggi, nella vita; in seguito - e poi nel cristianesimo - il giudizio divino entra in una visione escatologica, ossia avverrà alla fine dei tempi. Nella II parte del salmo la situazione è cambiata: ora i giusti sono tanti, sono loro l'assemblea (al contrario dell'inizio del brano).

Ultimo versetto: "Il Signore veglia sul cammino dei giusti" - sarebbe meglio tradurre "Il Signore conosce il cammino dei giusti"; nel senso biblico più pieno: "il Signore ama". Dio prova entusiasmo e tenerezza perché è un Dio geloso. Infine: "ma la via degli empi andrà in rovina" perché è abbandonata dal Signore che conosce quella dei giusti. Andrà in rovina l'uomo che si sarà messo volontariamente fuori dalla sua via.

Questo salmo è suscettibile di grandi aperture verso il cristianesimo, se ne approfondiamo i suoi vari significati. Interpretazione cristologica: quell'uomo gíusto è Gesù Cristo che non ha condiviso il peccato, ma è andato con i peccatori (notare la differenza tra l'ebreo e il cristiano nell'episodio della peccatrice. Interpretazione cristiana: a noi, da sempre vengono proposte due vie per una libera scelta. Dal punto di vista cristiano l'albero della vita richiama la croce. Il Salmo 1 è il compendio di tutta la Bibbia che per essere ben pregata deve essere conosciuta. Lettura del Salmo 2 secondo la. versione della Bibbia di Gerusalemme.

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