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Dichiarazione comune di teologi cattolici ed evangelici.

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2012 19:33
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05/11/2012 19:28
 
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1. AFFERMIAMO INSIEME

Gesù Cristo è il Signore. Questa è la prima e l'ultima affermazione che i cristiani fanno su tutta la realtà. Egli è l'Unico mandato da Dio per essere Signore e Salvatore di tutti: "in nessun altro c'è salvezza: non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati" (Atti 4,12). I cristiani sono un popolo in anticipo sul tempo, sono coloro che proclamano fin da ora quanto un giorno sarà riconosciuto da tutti, che Gesù Cristo è il Signore (Filippesi 2,11).

Affermiamo insieme che siamo giustificati dalla grazia tramite la fede a causa di Cristo. Una fede viva e attiva in un amore che non è nulla di meno dell'amore di Cristo, perché insieme diciamo con Paolo: "Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Quella vita che vivo nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Galati 2,20).

Tutti coloro che accettano Cristo come Signore e Salvatore sono fratelli e sorelle in Cristo. Non ci siamo scelti l'un l'altro, proprio come non abbiamo scelto Cristo. Lui ci ha scelti, e ci ha scelti per essere suoi insieme (Giovanni 15,16). Per quanto la nostra reciproca comunione sia imperfetta, per quanto i nostri reciproci disaccordi siano profondi, riconosciamo che esiste una sola Chiesa di Cristo. C'è una sola Chiesa perché c'è un solo Cristo e la Chiesa è il suo corpo. Per quanto la strada sia difficile, riconosciamo che siamo chiamati da Dio a una realizzazione più piena della nostra unità nel corpo di Cristo. L'unica unità a cui vogliamo dare espressione è l'unità nella verità, e la verità è questa: "Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione: un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti" (Efesini 4,6).

 

Affermiamo insieme che i cristiani devono insegnare e vivere in obbedienza alle Scritture divinamente ispirate, che sono l'infallibile parola di Dio. Affermiamo pure insieme che Cristo ha promesso alla sua Chiesa il dono dello Spirito Santo che ci condurrà alla piena verità per discernere e proclamare l'insegnamento della Scrittura (Giovanni 16). Riconosciamo insieme che lo Spirito Santo ha guidato in questo modo la sua Chiesa nel passato. Per esempio, nell'approvazione del canone delle Scritture, e nella risposta ortodossa alle grandi controversie trinitarie e cristologiche dei primi secoli, riconosciamo con fiducia la guida dello Spirito Santo. In una risposta di fede alla guida dello Spirito, la Chiesa ha formulato il Credo degli apostoli, che possiamo affermare insieme - come in effetti qui vogliamo fare -- come una proclamazione accurata della verità scritturale:

"Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore. Egli fu concepito per il potere dello Spirito Santo e nacque dalla vergine Maria. Patí sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morí e fu sepolto. Discese all'inferno. Il terzo giorno risuscitò. Salí al cielo, e siede alla destra del Padre. Ritornerà per giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, nella santa Chiesa cattolica, nella comunione dei santi, nella remissione dei peccati, nella risurrezione della carne e nella vita eterna. Amen".

 

2. SPERIAMO INSIEME

Speriamo insieme che tutti gli uomini vengano nella fede a Gesù Cristo come Signore e Salvatore. Questa speranza rende necessario lo zelo missionario della Chiesa. "Ora come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati?" (Romani 10,14-15). La Chiesa è per sua natura in ogni luogo e in ogni tempo in missione. La nostra speranza missionaria è ispirata dal desiderio rivelato di Dio che "tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità" (1° Timoteo 2,4).

La Chiesa vive della e per la grande commissione: "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Matteo 28,13-20).

L'unità e l'amore fra i cristiani sono parte integrante della nostra testimonianza missionaria al Signore che serviamo. "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, cosí amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Giovanni 13,34-35). Se non ci amiamo reciprocamente, disubbidiamo al suo comando e siamo in contraddizione con il Vangelo che proclamiamo.

 

Come evangelici e cattolici preghiamo che la nostra unità nell'amore di Cristo diventi sempre più evidente come un segno per il mondo del potere riconciliatore di Dio. La nostra separazione comunitaria ed ecclesiastica è profonda e di lunga data. Riconosciamo che non conosciamo né i tempi né la strada di quella più grande unità visibile che pure è oggetto della nostra speranza. Sappiamo, tuttavia, che gli attuali atteggiamenti di sospetto, polemica e conflitto non sono questa strada. Sappiamo che Dio, che ci ha condotto alla comunione con lui tramite Cristo, desidera che siamo pure in comunione tra noi. Sappiamo che Cristo è la via, la verità e la vita (Giovanni 14,6) e più ci avviciniamo a lui -- camminando sulla Via, obbedendo alla Verità, vivendo la Vita -- più ci avviciniamo gli uni agli altri.

Quali che possano essere le future forme di relazione tra le nostre comunità, possiamo, dobbiamo e vogliamo cominciare ora a lavorare per sanare quanto sappiamo essere sbagliato nelle nostre relazioni. Quest'opera richiede fiducia e comprensione, e la fiducia e la comprensione richiedono un'attenzione assidua alla verità. Non neghiamo, anzi affermiamo chiaramente che tra noi ci sono divergenze. Tuttavia le incomprensioni, e le rappresentazioni false e caricaturali che ciascuno fa dell'altro, sono cose diverse dalle divergenze. Queste distorsioni devono essere eliminate se vogliamo iniziare ad esaminare onestamente le divergenze in un modo coerente con quanto affermiamo e speriamo insieme sulla base della parola di Dio.

 

3. CERCHIAMO INSIEME

Cerchiamo insieme una comprensione più piena e più chiara della rivelazione di Dio in Cristo e del suo volere per i suoi discepoli. A causa delle limitazioni della ragione e del linguaggio umani, che derivano dal peccato, non possiamo comprendere completamente la realtà trascendente di Dio e le sue vie. Solo nel tempo della fine vedremo "a faccia a faccia" e conosceremo cosí come siamo conosciuti (1° Corinzi 13,12). Per il momento cerchiamo insieme, affidandoci fiduciosamente alla rivelazione di Dio in Gesù Cristo, alla sicura testimonianza delle sacre Scritture, e alla promessa dello Spirito alla sua Chiesa. In questa ricerca per comprendere meglio e più chiaramente la verità, abbiamo bisogno gli uni degli altri. Siamo insieme formati e limitati dalla storia delle nostre comunità e dalle nostre esperienze. Al di là delle divisioni delle comunità e delle esperienze, abbiamo bisogno di sfidarci a vicenda, proclamando sempre la verità nell'amore, per costruire il corpo di Cristo (Efesini 4).

Non abbiamo la presunzione di crederci capaci di risolvere le divergenze profonde e di lunga data tra evangelici e cattolici. Forse queste divergenze non saranno mai risolte fino alla venuta del Regno. Tuttavia non ci è permesso rassegnarci semplicemente di fronte alle differenze che ci dividono. Non tutte le differenze sono vere divergenze, e neppure è necessario che tutte le divergenze diventino divisioni. Le differenze e le divergenze devono essere esaminate in una conversazione ordinata e seria. A questo proposito raccomandiamo caldamente e incoraggiamo i dialoghi teologici formali che sono iniziati in anni recenti fra i cattolici romani e gli evangelici.

 

Notiamo qui alcune delle differenze e delle divergenze che debbono essere esaminate più pienamente e apertamente per rafforzare tra noi una relazione di fiducia nell'obbedienza alla verità. Tra i punti di differenza nella dottrina, l'adorazione, la pratica e la pietà di cui si pensa spesso che ci dividano possiamo elencare i seguenti: * La Chiesa come parte integrante del Vangelo, o la Chiesa come conseguenza comunitaria del Vangelo per i veri credenti. * La sola autorità della Scrittura (sola Scriptura), o la Scrittura interpretata in modo autorevole dalla Chiesa. * La libertà dell'anima di ciascun cristiano, individualmente considerato, o il magistero come autorità che insegna alla comunità. * La Chiesa come congregazione locale, o come comunità universale. * II ministero ordinato nella successione apostolica, o il sacerdozio di tutti i fedeli. * I sacramenti e le ordinanze come simboli della grazia, o come mezzi della grazia. * La Cena del Signore come sacrificio eucaristico, o come memoriale. * II ricordo di Maria e dei santi, o la devozione a Maria e ai santi. * Il battesimo come sacramento di rigenerazione, o come testimonianza della rigenerazione.

Questa lista delle differenze certamente non è completa. Né la differenza di posizioni è sempre cosí acuta da giustificare l'alternativa "o" nelle formulazioni che abbiamo proposto. Inoltre -- tra coloro che si riconoscono come protestanti evangelici -- ci sono differenze significative, per esempio, fra battisti, pentecostali e calvinisti su tali questioni. Ma le differenze che abbiamo elencato riflettono dispute che sono profonde e antiche. Almeno in qualche caso, riflettono autentiche divergenze che sono state nel passato e sono ancora oggi barriere alla piena comunione tra i cristiani.

 

A proposito di tali questioni -- e di altre collegate -- gli evangelici ritengono che la Chiesa cattolica sia andata al di là della Scrittura, aggiungendo dottrine e pratiche che sottraggono qualcosa o compromettono il Vangelo della grazia salvifica di Dio in Cristo. I cattolici, dal canto loro, mantengono che questi insegnamenti e pratiche sono fondate nella Scrittura e appartengono alla pienezza della rivelazione di Dio. Il loro rifiuto, dicono i cattolici, risulta in una comprensione amputata e ridotta della realtà cristiana.

Ancora una volta non possiamo risolvere qui queste dispute. Ma possiamo e vogliamo affermare insieme che la pienezza della fede, della vita e della missione cristiana trova la sua fonte, il suo centro e la sua fine nel Signore crocifisso e risorto. Possiamo e vogliamo impegnarci a continuare a cercare insieme -- attraverso lo studio, la discussione e la preghiera -- una migliore comprensione delle convinzioni di ciascuno e soprattutto una più adeguata comprensione della verità di Dio in Cristo. Possiamo testimoniare fin da ora che nella nostra ricerca comune abbiamo scoperto che cosa possiamo affermare insieme e sperare insieme e, di conseguenza, come possiamo batterci insieme.

 

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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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