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Dichiarazione comune di teologi cattolici ed evangelici.

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2012 19:33
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05/11/2012 19:25
 
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L'unico Cristo e l'unica missione comprendono molti altri cristiani, in particolare gli ortodossi dell'Oriente e i protestanti che comunemente non sono chiamati evangelici. Tutti i cristiani sono ricompresi nella preghiera "perché tutti siano una cosa sola". Questa nostra dichiarazione si riferisce ai problemi e alle possibilità specifiche delle relazioni tra i cattolici romani e i protestanti evangelici.

Mentre ci avviciniamo al terzo millennio, nel mondo ci sono circa un miliardo e settecento milioni di cristiani. Circa un miliardo di questi sono cattolici e più di trecento milioni sono protestanti evangelici. Il secolo che si avvicina alla sua fine è stato il più grande secolo di espansione missionaria nella storia cristiana. Preghiamo e crediamo che questa espansione abbia preparato la strada per uno sforzo missionario ancora più grande nel primo secolo del terzo millennio.

Le due comunità nella cristianità mondiale che sono più decisamente missionarie e in più rapida crescita sono gli evangelici e i cattolici. In molte parti del mondo la relazione fra queste due comunità è segnata più dal conflitto che dalla cooperazione, più dall'animosità che dall'amore, più dal sospetto che dalla fiducia, più dalla propaganda e dall'ignoranza che dal rispetto per la verità. Questo è quanto avviene in modo preoccupante in America Latina, in modo crescente in Europa, e troppo spesso nel nostro stesso paese.

 

Senza ignorare i conflitti tra e con altre comunità cristiane, prendiamo in esame le relazioni tra gli evangelici e i cattolici che costituiscono la parte in crescita dell'espansione missionaria, oggi e -- con ogni probabilità -- nel secolo che viene. Cosí facendo speriamo che quanto abbiamo scoperto e risolto possa essere d'aiuto in altre situazioni di conflitto, come quelle che esistono fra ortodossi, evangelici e cattolici nell'Europa dell'Est. Mentre siamo consapevoli e grati degli sforzi che si fanno per affrontare le tensioni fra queste comunità, una realtà che ci fa vergognare è che, in molte parti del mondo, lo scandalo del conflitto fra cristiani oscura lo scandalo della croce, cosí danneggiando l'unica missione dell'unico Cristo. Come è avvenuto nel passato, cosí anche oggi e in futuro la missione cristiana che è diretta all'intera comunità umana deve avanzare in mezzo a formidabili opposizioni.

In alcune culture questa missione incontra spiritualità e religioni che si rafforzano e che sono esplicitamente ostili alle pretese di Cristo. L'Islam, che in molti casi nega la libertà di testimoniare il Vangelo, deve costituire una crescente preoccupazione per coloro che hanno a cuore la libertà della religione e della missione cristiana. Conversazioni improntate al mutuo rispetto fra musulmani e cristiani devono essere incoraggiare, nella speranza che una parte più ampia del mondo possa -- secondo l'espressione più volte ripetuta da Giovanni Paolo -- "aprire le porte a Cristo". Nello stesso tempo, nelle nostre società cosiddette sviluppate, una dilagante secolarizzazione si abbassa sempre di più fino ad un nichilismo morale, intellettuale c spirituale che nega non solo Colui che è la Verità ma la stessa idea della verità.

 

Entriamo nel ventunesimo secolo senza illusioni. Con Paolo e i cristiani del primo secolo, sappiamo che "la nostra battaglia non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti" (Efesini 6,12). Come evangelici e cattolici non osiamo dare aiuto o conforto ai nemici della causa di Cristo attraverso conflitti non necessari e privi di amore.

L'amore di Cristo ci spinge, e pertanto dobbiamo essere decisi ad evitare i conflitti tra le nostre comunità, e -- dove i conflitti esistono -- a fare quanto è in nostro potere per ridurli ed eliminarli. Oltre a questo siamo chiamati -- e pertanto abbiamo deciso -- ad esplorare le strade per lavorare e testimoniare insieme per promuovere l'unica missione di Cristo. Il nostro proposito comune non è basato solo su un desiderio di armonia. Rifiutiamo ogni apparenza di armonia che sia acquistata al prezzo della verità. Il nostro comune proposito è reso imperativo dall'obbedienza alla verità di Dio che si rivela nella sua parola, le sacre Scritture, e dalla fiducia nella promessa della guida dello Spirito Santo fino a quando il nostro Signore ritorni in gloria per giudicare i vivi e i morti.

La missione che abbracciamo insieme è la conseguenza necessaria della fede che affermiamo insieme. 

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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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