Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva

CITAZIONI E PENSIERI DI SCIENZIATI

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2023 21:49
Autore
Stampa | Notifica email    
11/12/2012 11:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


Arthur Stanley Eddington  , 1882, astrofisico, cristiano


Fu uno dei più importanti astrofisici dell’inizio del XX secolo, scoprì il limite che porta il suo nome.

  • «Sappiamo tutti che ci sono regioni dello spirito umano celati al mondo della fisica. Nel senso mistico della creazione intorno a noi, nell’espressione dell’arte, in un anelito verso Dio, l’anima cresce verso l’alto, e trova compimento in qualcosa impiantato nella sua natura»
    (A. Eddington, “The Nature of the Physical World”, Cambridge University Press 1929, pp. 327-28)

 

  • «L’idea di una Mente universale o Logos, sarebbe, credo, una deduzione abbastanza plausibile dallo stato attuale della teoria fisica. La mente, tuttavia, percepisce due regni, quello fisico e quello spirituale»
    (A. Eddington, “Swarthmore Lecture at the Friends Yearly Meeting”, London 1929)

 
  
  

Max Born1882, fisico, matematico e premio Nobel, cristiano/deista.
Risolse l’Equazione di Schrödinger della meccanica quantistica, per la quale si aggiudicò il Premio Nobel per la fisica. Insegnò presso l’Università di Cambridge e di Edimburgo.

  • «Coloro che dicono che lo studio della scienza rende l’uomo ateo, devono essere piuttosto sciocchi»
    (citato in F.E. Trinklein, “The God of Science”, Exposition Press 1983, pag. 64)

 
 
  
  

Albert Einstein1879, fisico e premio Nobel, deista
Contribuì in modo determinante alla fisica teorica e specialmente è noto per la sua scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico. Rifiutava l’idea di un Dio trascendente come quello cristiano, più volte tuttavia riconobbe la necessità di postulare un Creatore immanente come spiegazione ultima della realtà.

  • «Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo come a un miracolo o a un eterno mistero? A priori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe attendere che il mondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile all’ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d’ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall’uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d’ordine nel mondo oggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento del “miracoloso”, che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza. E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli. La cosa curiosa, certo, è che dobbiamo accontentarci di riconoscere il “miracolo”, senza poter individuare una via legittima per andar oltre. Capisco che devo ben esplicitare quest’ultima considerazione in modo che non ti venga in mente che, indebolito dall’età, io sia divenuto vittima dei preti».
    (A. Einstein, 
    “Lettera a Maurice Solovine”, GauthierVillars, Parigi 1956 p.102)

 

  • «La scienza contrariamente ad un’opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguitare finalità teologiche, poichè deve proporsi non solo di sapere com’è la natura, ma anche di sapere perchè la natura è così e non in un’altra maniera, con l’intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sè altre scelte quando creò il mondo»
    (citato in Holdon, 
    “The Advancemente of Science and Its Burdens”, Cambridge University Press, New York 1986, pag. 91)

 

  • «Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che – nel loro rancore contro le religioni tradizionali come ‘oppio delle masse’ – non posso sentire la musica delle sfere».
    (citato in Isaacson, 
    “Einstein: His Life and Universe”, Simon e Schuster 2008)

 

  • «Nelle leggi della natura si rivela una ragione così superiore che tutta la razionalità del pensiero e degli ordinamenti umani è al confronto un riflesso assolutamente insignificante. Qual è il senso della nostra esistenza, qual è il significato dell’esistenza di tutti gli esseri viventi in generale? Il saper rispondere a una siffatta domanda significa avere sentimenti religiosi. Voi direte: ma ha dunque un senso porre questa domanda. Io vi rispondo: chiunque crede che la sua propria vita e quella dei suoi simili sia priva di significato è non soltanto infelice, ma appena capace di vivere»
    (A. Einstein, 
    “Religione e scienza”, 1930)

 

  • «Io non sono ateo e non penso di potermi definire panteista. Noi siamo nella situazione di un bambino che è entrato in una immensa biblioteca piena di libri scritti in molte lingue. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri, ma non sa come e non conosce le lingue in cui sono stati scritti. Sospetta però che vi sia un misterioso ordine nella disposizione dei volumi, ma non sa quale sia. Questa mi sembra la situazione dell’essere umano, anche il più intelligente, di fronte a Dio. La convinzione profondamente appassionante della presenza di un superiore potere razionale, che si rivela nell’incomprensibile universo, fonda la mia idea su Dio»
    (citato in Isaacson, 
    “Einstein: His Life and Universe”, Simon e Schuster, pag. 27)

 

  • «Quello che vedo nella natura è una struttura stupenda che possiamo capire solo in maniera molto imperfetta e davanti alla quale la persona riflessiva deve sentirsi pervasa da un profondo senso di ‘umiltà’. È un sentimento sinceramente religioso che non ha nulla a che vedere con il misticismo. La mia religiosità consiste in un’umile ammirazione di quello Spirito immensamente superiore che si rivela in quel poco che noi, con il nostro intelletto debole e transitorio, possiamo comprendere della realtà. Voglio sapere come Dio creò questo mondo. Voglio conoscere i suoi pensieri; in quanto al resto, sono solo dettagli»
    (A. Einstein, 
    “Pensieri di un uomo curioso”, Mondadori 1997)

 

  • «Ciò che veramente mi interessa è se Dio avesse potuto fare il mondo in una maniera differente, cioè se la necessità di semplicità logica lasci qualche libertà»
    (citato in S. W. Hawking e W. Israel, 
    “Einstein. A Centenary Volume”, Cambridge University Press 1987)

 

  • «Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientifico si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi, con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili»
    (citato in H. Dukas e B. Hoffmann 
    “Albert Einstein: the Humane side”, Princeton 1989, p. 32)

 

  • «La mia religiosità consiste nell’umile ammirazione dello spirito infinitamente superiore che rivela se stesso nei minimi dettagli che noi siamo in grado di comprendere con la nostra fragile e debole intelligenza [...]. Io non sono positivista. Il positivismo stabilisce che quanto non può essere osservato non esiste. Questa concezione è scientificamente insostenibile, perché è impossibile fare affermazioni valide su ciò che uno “può” o “non può” osservare. Uno dovrebbe dire: “Solo ciò che noi osserviamo esiste”. Il che è ovviamente falso»
    (citato in D. Brian, 
    “Einstein a life”, Wiley 1996)

 

  • Il grande matematico cattolico Francesco Severi, amico di Einstein, nel suo libro “Dalla scienza alla fede” racconta che poco prima che Einstein morisse, mentre affrontavano il tema religioso, egli disse: «Chi non ammette l’insondabile mistero non può essere neanche uno scienziato»
    (citato in F. Saveri, 
    “Dalla scienza alla fede”, Edizioni Pro Civitate Christiana 1959, pag. 103)

 

  • In un’intervista, alla domanda: “Fino a che punto è influenzato dalla cristianità?”, egli rispose: «Da bambino ho ricevuto un’istruzione sia sul Talmud che sulla Bibbia. Sono un ebreo, ma sono affascinato dalla figura luminosa del Nazareno». L’intervistatore chiede: “Ha mai letto il libro di Emil Ludwig su Gesù?”. Risposta: «Il libro di Ludwig è superficiale. Gesù è una figura troppo imponente per la penna di un fraseggiatore, per quanto capace. Nessun uomo può disporre della cristianità con un bon mot». Ancora una domanda del giornalista: “Accetta il Gesù storico?”. Risposta: «Senza dubbio! Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza attuale di Gesù. La sua personalità pulsa ad ogni parola. Nessun mito può mai essere riempito di una tale vita»
    (A.Einstein, Intervista sul 
    “The Saturday Evening Post”, 26/10/1929)

 

  • «Dio non gioca a dadi»
    (citato in 
    “Einstein e Bohr, Scienza e vita”, lettere ’16-’55, Einaudi 1997, pag. 176)

 
 

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:44. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com