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CITAZIONI E PENSIERI DI SCIENZIATI

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2023 21:49
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21/09/2012 22:11
 
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John Lennox1949, matematico, cristiano
Docente di matematica presso l’Università di Oxford e Fellow in Matematica, Filosofia della Scienza presso il Green Templeton College of Oxford University.

  • «Dawkins combatte contro un mulino a vento, respingendo un concetto di Dio in cui comunque non crede nessun pensatore serio. Una tale attività non è necessariamente da considerare un segno di sofisticazione intellettuale»
    (J. Lennox, “
    Fede e scienza”, Armenia 2009)

 
 
 
William D. Phillips1948, fisico e Premio Nobel, cristiano.
Nobel per la fisica nel 1997 per lo sviluppo di metodi di raffreddamento degli atomi tramite laser.

  • «Molte persone sono convinte che scienza e religione siano inconciliabili. Io sono un fisico, faccio ricerca tradizionale, pubblico nelle riviste peer-reviewed, formo gli studenti e i ricercatori, cerco di imparare dalla natura come essa lavora. In altre parole, sono uno scienziato. Sono anche una persona di fede religiosa. Io frequento la Chiesa, canto nel goro gospel, alla domenica vado al catechismo e prego regolarmente, cerco di “essere giusto, misericordioso e camminare umilmento con Dio”. In altre parole, sono una comune persona di fede. Uno scienziato serio che seriamente crede in Dio [...] Come faccio a credere in Dio? Questa non è una questione scientifica. Una dichiarazioni scientifica deve essere “falsificabile” [...], mentre i contenuti a carattere religioso non lo sono necessariamente. Non c’è bisogno che ogni dichiarazione sia scientifica e queste non sono inutili o irrazionali semplicemente perché non sono scientifiche: “lei canta splendidamente”, “lui è un uomo buono”, “io ti amo”…queste sono tutte dichiarazioni non scientifiche ma di grande valore. La scienza non è l’unico modo utile per guardare la vita. Perché credo in Dio? Come fisico, guardo la natura da una particolare prospettiva: vedo un universo bello e ordinato, in cui quasi tutti i fenomeni fisici possono essere compresi con poche equazioni matematiche. Vedo un universo che se fosse stato costruito in modo leggermente diverso, non avrebbe mai dato vita a stelle e pianeti, batteri e persone. E non vi è una buona ragione scientifica che spieghi perché l’universo non avrebbe dovuto essere differente. Molti grandi scienziati hanno concluso da queste osservazione che un Dio intelligente deve aver scelto di creare l’universo con queste belle e semplici proprietà adatte alla vita. Altri buoni scienziati hanno deciso tuttavia di rimanere atei. Entrambe sono posizioni di fede. Recentemente, il filosofo e per lungo tempo ateo, Anthony Flew ha cambiato idea e ha deciso che, sulla base di precisi elementi di prova, si deve credere in Dio. Ho trovato questi elementi suggestivi e sostenitori della fede, ma non conclusivi. Io credo in Dio innanzitutto perché posso sentire la Sua presenza nella mia vita, perché vedo l’evidenza di Dio nella mia vita. Credo, più a causa della scienza che nonostante essa, ma ultimamente è esclusivamente una questione di fede»
    (
    “Does science make belief in God obsolete?”, da www.templeton.org).

 

  • «Molti scienziati sono anche persone con una fede religiosa piuttosto convenzionale. Io, un fisico, sono un esempio. Io credo in Dio sia come creatore e amico. Cioè, io credo che Dio sia personale e interagisca con noi».
    (W.D. Phillips, pubblica lettura “Ordinary Faith, Ordinary Science” durante la conferenza“Science and the Spiritual Quest II”, 20/04/2002, UNESCO, Parigi)

 

  • «Credo in Dio. In effetti, credo in un Dio personale che agisce e interagisce con la creazione. Credo che le osservazioni circa la regolarità dell’universo fisico, e l’apparentemente eccezionale messa a punto delle condizioni dell’universo per lo sviluppo della vita suggeriscano che un Creatore intelligente sia responsabile. Io credo in Dio a motivo di una fede personale, una fede che è coerente con quello che so sulla scienza».
    (W.D. Phillips, lettera a T. Dimitrov, 19/05/2002)

 

  • «Tutte le meravigliose cose di cui il professor Hawking ha parlato possono effettivamente essere descritte in un numero molto piccolo di equazioni relativamente semplici. Perché l’universo è così semplice? Perché segue leggi matematiche? Beh, si è speculato molto su questo, e una possibile risposta è che se l’universo fosse stato diverso da quello che è, noi non saremmo qui. Cioè, se le leggi dell’universo non fossero state quello che sono o se non c’erano leggi, sarebbe stato impossibile per la vita evolversi. Sarebbe stato impossibile per noi evolverci al punto di formulare questa domanda. D’altra parte, c’è un’altra risposta, che non è in realtà così lontano dalla prima, e se siete una persona con fede religiosa, come lo sono io, si potrebbe rispondere che il motivo per cui abbiamo un universo che segue delle leggi è perché Dio ha deciso di rendere l’universo in questo modo, perché Dio voleva che noi ci evolvessimo nel modo in cui abbiamo fatto. Questa è, naturalmente, una risposta filosofica e teologica e ha più a che fare con la propria fede oltre alle proprie conclusioni scientifiche, ma è una risposta che mi piace molto e che non trovo molto diversa dalla prima».
    (W.D. Phillips, pubblico incontro al Millennium Lecture Series, Casa Bianca, Washington (USA), 6/03/98, presente anche Stephen Hawking)

 

  • «Essere uno scienziato ordinario e un normale cristiano mi sembra perfettamente naturale per me. E’ anche perfettamente naturale per i molti scienziati che conosco, che sono anche persone di profonda fede religiosa».
    (citato in J. Christie, “Religion and Science: Converging Quests”, The United Church Observer 2002, Toronto, Canada)

 

  • «Ci sono probabilmente più premi Nobel che sono persone di fede di quanto generalmente si creda. La maggior parte delle persone, impegnate nella loro professione, non hanno un motivo speciale per rendere note le loro opinioni religiose, poiché questi sono argomenti molto personali»
    (W.D. Phillips, lettera a T. Dimitrov, 19/05/2002)

 

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