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LO SVILUPPO FISICO, PSICHICO E SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 29/08/2012 18:45
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29/08/2012 18:34
 
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LE ESIGENZE CARATTERISTICHE DELL'AMORE CONIUGALE

 

Alla luce del racconto biblico appaiono chiaramente le note e le esigenze caratteristiche dell'amore coniugale, di cui è somma importanza avere un'idea esatta.

1) E1 prima di tutto un amore pienamente umano, vale a dire sensibile e spirituale. Non è quindi semplice trasporto di istinto e di sentimento, ma anche e principalmente è atto della volontà libera, destinato non solo a mantenersi, ma anche ad ac-crescersi mediante le gioie e i dolori della vita quotidiana; così che gli sposi diventino un cuor solo e un'anima sola, e raggiungano insieme la loro perfezione umana.

2) E1 poi un amore totale, vale a dire una forma tutta speciale di amicizia personale, in cui gli sposi generosamente condivi­dono ogni cosa, senza indebite riserve o calcoli egoistici. Chi ama davvero il proprio consorte, non lo ama soltanto per quanto riceve da lui, ma per se stesso, lieto di poterlo arricchire del dono di sé.

3) E1 pure un amore fedele ed esclusivo fino alla morte. Così in­fatti lo concepiscono lo sposo e la sposa nel giorno in cui assumono liberamente e in piena consapevolezza l'impegno del vincolo matrimoniale. Fedeltà che può talvolta essere difficile, ma che sia sempre possibile, nobile e meritoria è innegabile. L'esempio di tanti sposi lungo i secoli dimostra chiara­mente che essa è consentanea alla natura del matrimonio e fon­te di una intima e duratura felicità.

4) E' infine un amore fecondo, che non si esaurisce tutto nella comunione dei coniugi, ma è destinato a continuarsi, suscitando nuove vite. Il matrimonio e l'amore coniugale sono ordinati per loro natura alla procreazione ed educazione della prole. I figli infatti sono il preziosissimo dono del matrimonio e contribuiscono moltissimo al bene degli stessi genitori.

Siccome il patto d'amore che unisce marito e moglie interessa l'intera società, che da esso attende di essere continua­mente integrata mediante la nascita e la crescita di nuove crea­ture, non può essere considerato un fatto esclusivamente persona­le e privato dei due coniugi. Per 'questa ragione la famiglia, fondata sull'amore, si costituisce con il matrimonio, che è un atto pubblico attraverso il quale l'autorità, sia religiosa che civile, rende pubblica e legittima l'unione coniugale.

 

 

L' EDUCAZIONE SESSUALE

COME EDUCAZIONE ALL'AMORE VERO

 

Dio - come abbiamo visto - ha destinato la sessualità all'incontro fra l'uomo e la donna in un patto d'amore, il matrimonio, caratterizzato dalla totalità,'/ dalla perpetuità e dall'apertura a una nuora vita: solo questo incontro è de­gno dell'uomo, creato a immagine di Dio, che è l'Amore e la Fonte della vita.

Il Peccato Originale ha rovinato, purtroppo, l'innocente rapporto di rispetto e di amore che vigeva all'origine della Creazione tra l'uomo e la donna (cfr. Gen.3,7ss.). Si comprende, perciò, il perché la maturazione sessuale che si attua nell'adolescente richieda che questi accompagni tale sua maturazione con la virtù della castità. "BEATI I PURI DI CUORE, PERCHE' VEDRANNO DIO" (Mt.5,8), ha insegnato Gesù. I puri di cuore sono coloro che trattano se stessi e le altre persone come un bene da amare e da rispettare, e non come mezzo da usare per propri fini egoistici.

L'educazione sessuale, perciò, coincide con l'educazione alla castità. Non ci può essere vera educazione sessuale se non ci si impegna, mediante l'acquisto delle necessarie virtù, a saper dominare i propri istinti e a dirigerli verso il vero bene della persona propria e di quella altrui.

Per attuare tale educazione alla castità è particolar-mente importante avere vivo il senso del pudore. Il pudore è uno dei fattori costruttivi della personalità. Esprime l'equilibrio profondo della persona che ha saputo integrare armoniosamente il corpo e lo spirito e sa quindi avvicinarsi con delicatezza e serenità a quel mistero profondo e sacro che è la sessualità umana. Il senso del pudore non significa nascondere la realtà (le informazioni sessuali, nel tempo e nel luogo opportuno, devono essere date chiare e precise), ma crea una difesa personale che favorisce la comprensione e la stima del vero valore della sessualità propria ed altrui, creando così le condizioni che favoriscono la padronanza di sé.

 

 

La sessualità, infatti, è per sua natura esposta a una forte emotività. E1 una delle dimensioni della persona umana meno docili al controllo della ragione. Essa, perciò, ha bi­sogno di essere controllata e diretta al suo fine dalla ragione. Perché sia umana la sessualità deve dunque superare l'istintività e collocarsi in un giusto ordinamento morale: deve essere al servizio delle esigenze e del fine della per­sona nella sua "totalità". Quando la sessualità invece è vissuta per egoismo, quando cioè si strumentalizza il proprio corpo o il corpo altrui al solo fine del piacere fisico, allora gli atti che a tale scopo si compiono, oltre ad essere offesa a Dio Creatore sapiente e buono, provocano gravi conseguenze spirituali (e talvolta anche fisiche) al­l'individuo che così si comporta.

Dio ci insegna che è lecito solo ciò che non impedisce la maturazione integrale della persona; per questo non è lecito il piacere sessuale vissuto fuori dal contesto di amore del matrimonio. Il dominio dell'istinto sessuale e il suo giusto orientamento, sia dentro che fuori del matrimonio, è una grande forza spirituale di liberazione del­l'uomo e della donna e fonte della vera gioia. Questo do­minio riguarda i pensieri, le parole e le azioni. E' quanto viene richiesto nel 6° e nel 9° Comandamento del Decalogo: "NON COMMETTERE ATTI IMPURI", "NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI". L'impegno perciò di controllare l'istinto sessuale comporta lo sforzo incessante di evitare pensieri, parole, atti, letture, spettacoli, ambienti, compagnie che avviliscono, degradano, offendono l'immagine dell'uomo e della donna e il loro vicendevole rapporto.

La Parola di Dio, infine, al riguardo ci ammonisce: "PERCHE1 QUESTA E' LA VOLONTÀ1 DI DIO, LA VOSTRA SANTIFICA­ZIONE: CHE VI ASTENIATE DALL'IMPUDICIZIA, CHE CIASCUNO SAP­PIA MANTENERE IL PROPRIO CORPO CON SANTITÀ E RISPETTO, NON COME OGGETTO DI PASSIONI E LIBIDINE, COME I PAGANI CHE NON CONOSCONO DIO"; (lATs.4,3-5) "O NON SAPETE CHE IL VOSTRO CORPO E1 TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO CHE E' IN VOI E CHE AVE­TE DA DIO? … GLORIFICATE DUNQUE DIO NEL VOSTRO CORPO!" (1^ Cor.6,19).

 

 

 

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