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LO SVILUPPO FISICO, PSICHICO E SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 29/08/2012 18:45
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29/08/2012 18:27
 
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L'AFFETTIVITA'

Ogni attività od ogni contenuto psichico hanno sempre una qualche tonalità affettiva, cioè suscitano nel­l'uomo sentimenti piacevoli o spiacevoli.

L'affettività concorre perciò a formare, perfezionare e rendere più attraente la personalità dell'uomo, contribuendo a dare alla vita colore e varietà ed aiutando il soggetto ad agire con maggiore facilità, energia e costanza. Le forze che la costituiscono, però (sentimenti, emozioni, passioni, umori), sono forze "anarchiche", che concedono in pienezza il loro valido aiuto solo se opportunamente regolate e guidate dal­l'intelligenza e dalla volontà.

L'affettività, infatti, tende ad alterare la visione della realtà, esagerandola in senso negativo o positivo. Per questo è norma importante di prudenza non prendere mai decisioni rilevanti né modificare program­mi sotto la spinta del solo sentimento. Non si tratta ovviamente di reprimere l'affettività, ma di mantenerla sotto la guida dell'intelligenza e della volontà.

Nel caso poi di grave sofferenza interiore, dovuta a conflitti di coscienza, stati di ansia o di indecisione su questioni importanti, può essere molto utile e con­cedere molto sollievo il manifestare il proprio stato ad una persona amica veramente saggia o, meglio, ad un confessore coscienzioso. Questa apertura, ed in parti­colare la Confessione sacramentale (arricchita dalla Grazia di Dio), può liberare l'anima dal peso che l'opprimeva e ridonarle senso di pace, di contentezza, di coraggio.

E1 importante, inoltre, sottolineare che è estrema­mente utile far espandere la propria affettività aprendola ad un sincero amore di Dio e del prossimo.

In questa proiezione, con la soddisfazione dei bi­sogni più profondi dell'essere, anche l'affettività sarà costantemente sviluppata, raggiungendo le sue più sublimi espressioni.

 

 

IL TEMPERAMENTO

II temperamento è la base fisio-psichica, presente sin dalla nascita, che in­duce l'uomo a reazioni equilibrate o violente, impulsive o controllate.

Il temperamento si definisce come una disposizione della persona a rispondere agli stimoli emotivi e alle situazioni in una maniera costante. Differisce da persona a persona, della quale concorre a costituire il carattere, e quindi l'unicità e l'individualità.

In altre parole, il temperamento non è che la vita emotiva della persona, la quale scaturisce e dipende dalla disposizione affettiva, che è caratteristica ed unica per ciascun individuo. La disposizione affettiva è <!'elemento costante, mentre i sentimenti, le emozioni e gli umori variano da un momento all'altro. Quando per esempio si dice che un temperamento è "gaio", s'intende dire che è caratterizzato da una prontezza reattiva alle situazioni e alle esperienze pervase di gioia. Il "gaio" può anche provare tristezza, deprimersi, irritarsi, ma la sua disposizione fondamentale è immutabile e il tono emotivo predominante è la gioia.

 

IL CARATTERE

II carattere è una disposizione duratura e dinamica a pensare, sentire ed agi­re in armonia con gli apprezzamenti ed i principi, cristallizzatisi per l'opera graduale dell'esperienza, della condotta, dell'educazione, della disciplina e dello stile di vita individuali, soprattutto nei suoi aspetti morali e spirituali.

Il primo elemento che serve a definire e a distinguere il carattere è rappresentato dalla volontà, dall'energia volitiva, e, correlativamente, dalla tendenza all'attività motoria. La volontà è un appetito razionale che tende a conseguire ciò che I1intelletto percepisce come un bene} è il potere esecutivo della personalità dell'individuo. Essa, nella sua forza, contraddistingue, nelle sue forme estreme, i tipi del carattere volitivo e del carattere abulico. Il primo si caratterizza per la sua attività, dinamicità e intraprendenza/ il secondo, viceversa, per la sua pigrizia, svogliatezza, indolenza. La volontà, l'energia volitiva, è anche l'elemento che definisce la forza e la dirittura di un carattere, e quindi la costanza, la coerenza, la fermezza, la tenacia, la stabilità nella condotta pratica della vita.

Tra le tante classificazioni del carattere di ogni persona ve n'è una, pretta­mente psicologica, che distingue gli uomini in "introversi" ed "estroversi".

Gli uomini introversi si caratterizzano per la loro tendenza a ripiegarsi su se stessi, attenti più ai fenomeni interni che a quelli esterni» gli uomini estroversi si interessano invece vivamente al mondo che li circonda, manifestandosi quindi più socievoli ed affabili, ma talvolta più superficiali.

Entrambi i caratteri, comunque, hanno aspetti propri che possono favorire o meno lo sviluppo positivo della persona a seconda di come l'individuo si determinerà con la propria volontà nelle scelte morali quotidiane.

 

ALCUNE CARATTERISTICHE CHE CONTRADDISTINGUONO IL CARATTERE

DELL’INTROVERSO

DELL’ESTROVERSO

E' piuttosto silenzioso e riservato

Si esprime meglio per scritto

Preferisce lavorare da solo

Manca di adattabilità

E1 spesso influenzato da sentimenti soggettivi

E1 facilmente espansivo

E' loquace

Ama lavorare con gli altri

Ha spirito di adattamento

Si lascia guidare dai dati concreti ed obiettivi

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