Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LETTERE di un amico sulla cosiddetta "RIFORMA"

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2012 23:53
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
24/08/2012 00:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Un amico, innamorato di Cristo e della Scrittura, per molti anni evangelico, dopo aver riconsiderato la sua adesione alla chiesa evangelica, sulla base di ragioni fondate sulla Bibbia, decise diversi anni or sono di lasciare la comunità di cui faceva parte per aderire alla Chiesa Cattolica.
Di tanto in tanto mi fa pervenire qualche lettera amichevole di condivisione e di riflessione, dal momento che non usa internet nè il computer.
Ritengo utile condividere anche con quanti ci leggono, le lettere non strettamente personali, ma che possono essere utili anche ad altri.
OFFLINE
24/08/2012 00:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

DM392
OFFLINE
24/08/2012 00:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

DM393
OFFLINE
24/08/2012 00:14
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

DM394
OFFLINE
24/08/2012 00:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

DM395
OFFLINE
24/08/2012 00:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

DM396
OFFLINE
24/08/2012 00:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

DM397
OFFLINE
01/11/2012 23:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

L' amico che ha scritto la lettera sopra riportata,  mi ha fatto pervenire qualche tempo fa alcuni libretti di Giuseppe Petrelli, un eminente rappresentante della chiesa pentecostale.

Perchè, grazie al Petrelli  egli ha riflettuto su molte questioni della fede, arrivando infine ad una decisione, quella di fare ritorno nella Chiesa Cattolica.

Un giorno, mi scrisse: ..."ad una lettura a prima vista la Bibbia sembra essere protestante, ma poi ad una lettura più approfondita e fatta con una lenta maturazione personale, tutta la Bibbia è Cattolica..."

Inutile dire quale effetto fece in me quella lettera, ve lo lascio solo immaginare.

Quello che segue è un brano tratto da uno scritto di Giuseppe Petrelli, intitolato "Prtecipi della natura divina".

 "Vi sono di quelli che, guidati dal cielo, sono passati da un movimento ad un altro, ed anche da disinganni a disinganni.

Nel passato potevano argomentare o a nome di una Chiesa o appoggiati alla Bibbia, il grande Libro.

Ma il tempo, le vicende hanno a poco a poco fatto capire che gruppi perfetti non ce ne sono, e che il Libro stesso, prezioso senza dubbio, è soggetto a varie interpretazioni, e che leggendolo parzialmente sono sorte tante sette, ognuna affermando alcune linee, e ignorandone altre.

Lotte, scandali, spargimento di sangue sono stati intorno al Libro.

Molte teorie, in un modo o nell'altro, ci furono e sono intorno alla Persona del Cristo....

 

Un altro avviso necessario è di non cadere nell'errore che ogni dottrina e sviluppo sia contenuto nel Libro.

E' volume prezioso più d'ogni altro: ma esso accenna solo i soggetti, e non li svolge, perchè è lo Spirito Santo, e non il Libro che deve dirigere la Chiesa. Lo Spirito Santo usa il Libro come testimone (Giovanni 5,39)

Che sia così lo si ricava da ciò che è scritto in San Giovanni 20,30-31 e 21,25; che cioè, ben poco è scritto, e solo quanto aiuta a principiare, e che ciò che Gesù ha fatto, nessuno scritto può mai contenere....

 

Quale grande saggezza, e quale grande umiltà si celano dentro queste parole di Petrelli, un uomo sperimentato nel cammino di fede e che pur se non è approdato al porto della Chiesa cattolica visibile, senza dubbio a parer mio, è comunque un grande credente.

 Siccome ci occupiamo anche della fede nella presenza reale di Cristo nella Eucarestia, mi preme far conoscere un brano tratto da un libro di Giuseppe Petrelli.

Il pensiero di Petrelli è molto significativo sul tema Eucarestia, e direi che si avvicina davvero moltissimo alla fede cattolica riuscendo a penetrare davvero in profondità il mistero che noi crediamo. Dobbiamo dare atto che una persona di questo spessore merita quantomeno una certa attenzione.

 Ecco il testo preso da pag 125-126 del Libro “Il Corpo di Cristo” di Giuseppe Petrelli.

Nella prefazione di questo suo libro troviamo questa nota:

l’augurio che rivolgiamo ai devoti lettori che, come per ogni libro scritto per comando Divino, sapranno leggere ed investigare fino all’ultima riga questo ispirato glorioso scritto.

.

I versi 13 e 15 del capo 52 di Isaia rispondono a quelli che sono perplessi; e presentano un quadro davvero strano di luci opposte. Un Personaggio prosperoso, grandemente in­nalzato, eccelso. Poi scrive che molti sono stupefatti di lui perché è stato così sformato da non somigliare nemmeno ad un uomo, e il di lui sembiante non era simile ai figliuoli degli uomini. Lo Spirito Santo solo può menarci alle scene dal Getsemane al Calvario, e farci vedere Lui davanti ai sacerdoti, a Pilato, quando gli velarono gli occhi e Lo percossero; quan­do fu flagellato, e quando i soldati raccolsero tutta la schiera intorno a Lui (potremmo dire, se intendiamo bene la parola testuale nei suoi possibili significati: raccolta la schiera tutta quanta, contro di Lui), e quando Lo vestirono di un vecchio saio scarlatto, facendo genuflessioni di scherno, e quando gli calcarono sul capo una corona di spine, di quelle spine, e Gli misero una canna in mano, e poi gliela tolsero per darGli delle bacchettate, ed altro ed altro, non dimenticando gli sputi. Ciò che avvenne supera le parole del profeta, Gesù sformato, irriconoscibile. Quando Pilato, sorpreso dalle cor­renti di odio, Lo presentò così com'era, nel manto di porpora e con la corona di spine, col volto sformato da lividori e da sangue... — ma è troppo e ci fermiamo... — disse: « Ecco l'Uo­mo ». La risposta fu un grido deciso, che reclamava la croci­fissione.

 

Noi, pur sapendo tutto ciò, ci meravigliamo che Gesù, in quella sera memoranda, prese il pane, e levati gli occhi inno­centi, ringraziò, e lo ruppe e lo qualificò « Suo Corpo »; me­scè il vino nel calice e disse che è « Suo Sangue », Sangue del Nuovo Patto.

Noi, se ci meravigliamo e ci vergognamo di accettare le parole nella realtà con cui Egli le disse, siamo in pericolo di fare parte di quel popolo per cui il profeta escla­mò: « Chi ha creduto, ed a chi...? ».

Non è lecito cominciare coll’accettare le parole di Gesù e poi interpretarle con argomenti umani. Bisogna rimanere nel mistero dal principio alla fine.

Col pane spezzato nella Sua mano, Gesù disse: « Questo è il mio Corpo... » E noi, riverenti, così accettiamo le Sue paro­le. Egli crea ciò che pronunzia con le sue labbra, dice Isaia. AdoriamoLo, commossi e riconoscenti, perché dopo avere dato tutto, come se ancora non bastasse, offrì dalla Croce « sangue ed acqua ».

E come se il tutto ancora non bastasse, ci si presenta in pezzetti di pane, e gocce di vino — così ri­dotto e sformato. Corpo e Sangue.

Giacché le cose visibili rivelano le invisibili, noi, se ci ac­costiamo come dobbiamo a quella tavola, assistiamo come a una distesa di agonia, che non è terminata fino a che non sa­rà tutto compiuto.

Capiremo la forza delle parole a Saulo da Tarso, quando Gesù gli domandò perché Lo perseguitasse. Eppure Gesù era in alto e niuno poteva toccarLo. Ma Egli soffriva nei Suoi che erano perseguitati.

Gesù ruppe e diede. Più oltre non poteva andare, perché il prendere, mangiare e bere è dei discepoli. La grazia divie­ne efficace in chi l’accetta. Perciò quel « prendete, mangiate e bevete».

 

Gesù non aggiunse ammonimento: non ve n'era bisogno col primo gruppo; ma San Paolo ha scritto ammonimenti ben severi, che ve n'è bisogno. L'apostolo continua: « Perciocché, ogni volta che voi avrete mangiato di questo pane, e bevuto di questo calice, voi annunzierete la morte del Signore, fin­ché egli venga. Perciò chiunque avrà mangiato questo pane, e bevuto il calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. Or provi l'uomo se stes­so, e così mangi di questo pane, e beva di questo calice » (vv. 26-28).

 

 

[Modificato da Credente 01/11/2012 23:53]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Ef.4,14
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:47. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com