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13/11/2012 16:44 | |
don Franco Locci
LO SPIRITO E IL CRISTIANO
Lo Spirito fu mandato nel mondo dopo l’Ascensione di Gesù per portare a termine la sua missione. Prima di lasciare i suoi discepoli Gesù aveva detto che c’erano cose che essi non potevano ancora comprendere, ma che lo Spirito le avrebbe insegnate loro. Gesù visse solo trentatré anni e non uscì mai dai confini del suo paese, ma lo Spirito continuò la sua opera in tutto il mondo. Lo Spirito Santo non fu mandato a sostituire Gesù, ma a completare la sua opera e a donare agli uomini la pienezza della sua presenza. Gesù non disse: “Io me ne vado, ora lo Spirito farà il mio lavoro!”; parlò piuttosto di mandare il “suo” Spirito, lo Spirito del “Padre suo”. Quindi lo Spirito Santo venne per “cristianizzare” i cristiani. Ma il vero problema è:
“I cristiani permettono allo Spirito di fare questo?”. Spesso la gente non ci critica perché siamo cristiani, ma perché non siamo ‘sufficientemente’ cristiani. Dobbiamo lasciarci modellare e colmare dallo Spirito, lasciandoci svuotare da noi stessi. Prima di parlare dei doni dello Spirito, dobbiamo parlare del donatore; il donatore infatti è più importante dei doni. Dopo aver messo ben in chiaro questo, possiamo mettere in evidenza i doni più importanti dello Spirito, che sono la fede, la speranza e la carità.
Lo Spirito Santo dà a ciascuno di noi una vocazione speciale. Non direi che ha un progetto su di noi, perché la parola ‘progetto’ suona come qualcosa di troppo arido e programmato. Direi piuttosto che Dio ha un sogno per ciascuno di noi. Ogni cristiano è chiamato ad imitare alcuni aspetti della vita di Gesù: nessuno può riassumerli tutti. Un cristiano metterà in luce ad esempio l’amore del Signore per i poveri: penso a Madre Teresa di Calcutta. Altri metteranno in evidenza altri aspetti. I cristiani operano in modo complementare e, come diamante illuminato dalla luce del sole riflettono la figura di Gesù in mille sfaccettature diverse. Tutto questo è opera dello Spirito. |