Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
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I MIRACOLI DI LOURDES

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2021 11:17
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24/06/2012 17:01
 
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I MIRACOLI DI LOURDES

 

Avvengono ancora i miracoli a Lourdes?

È la domanda che molti si pongono, seppur con atteggiamenti, motivazioni e attese diverse. Ma è una domanda che ci poniamo anche noi medici, nel nostro accostarci quotidiano con il mondo della sofferenza, nel contesto di una sanità sempre più sofisticata e, al tempo stesso, inaridita e svuotata dei tanti valori umani (e cristiani!), che l'hanno permeata e sostenuta per tanti secoli. 

Il cammino compiuto dalla scienza, negli ultimi decenni, ha raggiunto traguardi inimmaginabili, che continuano a stupirci, proiettandoci verso mete ancor più lontane. 
Ha ancora senso parlare oggi, all'inizio del terzo millennio, di guarigioni miracolose osservate in un Santuario religioso, quando nei nostri Ospedali, nelle nostre Università e negli Istituti di Ricerca i colleghi Medici, Chirurghi e Ricercatori compiono, ogni giorno, veri e propri prodigi, che possono essere quasi considerati dei miracoli? Oltretutto si ha l'impressione, che le guarigioni di Lourdes siano diventate più rare e più difficili da dimostrare; questo anche per il crescente, seppur comprensibile, scetticismo degli uomini di scienza, come pure per l'estrema prudenza della Chiesa. Tuttavia, se siamo attenti alle recenti tendenze letterarie, culturali, religiose e soprattutto ai mezzi di informazione, non possiamo fare a meno di registrare un crescente dilagare di trasmissioni, libri e riviste che si occupano di miracoli! E questo proprio perché la guarigione fisica è un obiettivo primario per tutta l'umanità e desta, quindi, sempre un grandissimo interesse nell'opinione pubblica: fa audience! La salute rimane e rimarrà il bene più prezioso dell'essere umano, ed il fatto di ricuperare la salute, in molti casi, rappresenta ancora un mistero. 

Che cosa è un miracolo?

In base ai dati più aggiornati del Bureau Médical di Lourdes sono 66 i casi dichiarati miracolosi dal 1858 ad oggi (N.D.R. il 67° caso è stato riconosciuto il 9 novembre 2005) : dal primo avvenuto pochi giorni dopo la prima apparizione a Massabielle, all'ultimo caso, quello del sig.Jean-Pierre Bély, riconosciuto nel 1999 (N.D.R. l'ultimo caso riconosciuto risale al 9 novembre 2005); e questo a fronte di oltre 7000 dichiarazioni di guarigioni. Infatti, se è vero che non c'è miracolo senza prodigio, ogni prodigio non ha necessariamente un significato nel contesto della fede; in questo caso si parla semplicemente di mirabilia o evento che va oltre l'ordine naturale. 

E comunque, prima di gridare al miracolo, è indispensabile attendere il parere della Chiesa; solo l'autorità ecclesiastica può dichiarare il miracolo o miracula e, prima di esprimersi favorevolmente, deve avere l'assoluta certezza che solo Dio può essere stato la causa di quel segno. Per i Medici di Lourdes, si tratta di guarigioni fisiche, nel contesto del soma e inspiegabili, per le conoscenze medico-scientifiche del momento. Questo ha permesso, fin dall'inizio, di circoscrivere molte discussioni bizantine. Fin dal tempo delle apparizioni, la medicina ha sempre giocato un ruolo fondamentale. In primo luogo nei riguardi di Bernadette, quando il dr.Dozous, medico di Lourdes, ne constatò l'integrità fisica e mentale, così come, in seguito, nei riguardi delle prime persone che avevano beneficiato della grazia della guarigione. 

Ma il numero di persone guarite continuava a crescere incredibilmente ed era, pertanto, necessario considerare, in ognuno di questi avvenimenti, il soggettivo e l'oggettivo. Il dr.Dozous aveva registrato più di un centinaio di casi nel solo 1858, ed il canonico Bertrin oltre 4000 dichiarazioni di guarigione fra il 1858 ed il 1914. Fin dal 1859 il prof Vergez, aggregato della Facoltà di Medicina di Montpellier, era stato preposto ad uno scrupoloso controllo scientifico delle guarigioni. Il dr. de Saint-Maclou gli succedette nel 1883, data nella quale fondò il Bureau Médical, nella sua struttura ufficiale e permanente.

Il dr.Boissarie, altra figura importante di Lourdes, gli succederà, alla sua morte nel 1891, fino alla prima guerra mondiale. È sotto la presidenza del dr.Boissarie e grazie al suo interessamento personale presso le più alte istituzioni della Chiesa che Papa Pio X chiederà di "sottoporre a processo ecclesiastico regolare" le guarigioni più eclatanti, affinché potessero essere, eventualmente, riconosciute come miracoli. Allora la Chiesa disponeva già di una "griglia di criteri" di ordine medico/religioso per il riconoscimento miracoloso di fatti straordinari, come guarigioni inesplicabili, criteri stabiliti nel 1734 da un autorevole ecclesiastico, che stava per diventare Papa Benedetto XIV: il Cardinale Prospero Lambertini. Questi criteri, destinati a certificare la santità di un servo della Chiesa, in vista di un processo di beatificazione o di canonizzazione, quindi in un contesto giuridico, furono adottati anche per i casi di guarigione a Lourdes. E allora i dottori de Saint-Maclou, che oltretutto era anche Dottore in teologia, e Gustave Boissarie, che furono i primi due responsabili del Servizio Medico di Lourdes, seguirono tutte le raccomandazioni canoniche di Benedetto XIV, al fine di evitare ogni sbaglio.

Quali sono i criteri medici e religiosi in tema di guarigioni miracolose?

A questo punto, a me pare opportuno rilevare, più dettagliatamente, il ruolo essenziale giocato dal Cardinale Prospero Lambertini, il futuro Papa Benedetto XIV (1740), nella formulazione dei criteri medici e religiosi applicabili alle guarigioni invocate durante la celebrazione di processi canonici o cause di beatificazione (1734): peraltro tali criteri sono diventati, nel tempo, ancor più restrittivi e severi. 

I CRITERI DELLA CHIESA 

Da: De Servorum Beatificatione et Beatorum Canonizatione (liber IV, Cap. VIII, n° 2), con Commentari fino alla fine del Cap. - Autore: Cardinale Prospero Lambertini, futuro Papa Benedetto XIV, 1734. 

1." Primum est, ut morbus sit gravis, et vel impossibilis, vel curatu difficilis " - Bisogna, in primo luogo, che la malattia sia grave, incurabile, o difficoltosa a trattarsi.

2." Secundum, ut morbus, qui depellitur, non sit in ultima parte status, ita ut non multo post declinare debeat " - In secondo luogo bisogna che la malattia vinta non sia all'ultimo stadio o al punto da poter guarire spontaneamente.

3." Tertium, ut nulla fuerint adhibita medicamenta, vel, si fuerint adhibita, certum sit, ea non profuisse " - 
In terzo luogo occorre che nessun farmaco sia stato impiegato, o, se impiegato, che ne sia stata accertata la mancanza di effetti.

4." Quartum, ut sanatio sit subita, et momentanea " - In quarto luogo bisogna che la guarigione avvenga all'improvviso ed istantaneamente.

5." Quintum, ut sanatio sit perfecta, non manca, aut concisa " - In quinto luogo è necessario che la guarigione sia perfetta, e non difettosa o parziale.

6." Sextum, ut nulla notatu digna evacuatio, seu crisis praecedat temporibus debitis, et cum causa; si enim ita accidat, tunc vero prodigiosa sanatio dicenda non erit, sed vel ex toto, vel ex parte naturalis " In sesto luogo bisogna che ogni escrezione o crisi degne di nota siano avvenute a tempo debito, ragionevolmente in dipendenza di una causa accertata, precedentemente alla guarigione; in tale eventualità la guarigione non sarebbe da considerare prodigiosa, ma piuttosto, totalmente o parzialmente naturale.

7." Ultimum, ut sublatus morbus non redeat " - Per ultimo bisogna che la malattia debellata non si riproduca. Prima di tutto è fondamentale che si tratti di una malattia seria, grave nella sua prognosi, incurabile o con un trattamento aleatorio così aveva scritto l'autore. 

Pertanto i nostri colleghi del tempo, e più ancora i loro successori, andando ancora più lontano del Cardinale Lambertini, esigevano che la malattia fosse perfettamente identificata, con dei sintomi oggettivi e degli adeguati esami strumentali! Questo escludeva tutte le malattie mentali; bisognava, evidentemente, poter provare la malattia. Oggi, si è notevolmente ampliato il campo degli accertamenti complementari che rendono sempre più complessa la formulazione di una diagnosi, in ragione stessa dei "falsi positivi" o dei "falsi negativi" che noi osserviamo ogni tanto negli esami di laboratorio o sulle immagini ecografiche o radiologiche. Va da sé che la malattia non doveva esser stata trattata, oppure che si fosse dimostrata resistente ad ogni terapia ritenuta efficace. Questo criterio, facile da rispettare nel diciottesimo secolo, in cui la farmacopea era molto limitata, è oggigiorno molto più difficile da dimostrare. Noi disponiamo, infatti, di molecole e di procedimenti molto più sofisticati ed efficaci! Come escludere che non abbiano avuto alcun ruolo? 

[Modificato da Credente 20/03/2013 18:53]
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24/06/2012 17:02
 
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Ma il criterio successivo, quello che è sempre stato il più spettacolare, è quello di una guarigione istantanea. Del resto noi ci accontentiamo, spesso, di parlare di una eccezionale rapidità, piuttosto che di una istantaneità, perché ciò richiede sempre un certo tempo, variabile, secondo le lesioni iniziali. L'importante sta in questo recupero funzionale stupefacente, accompagnato ad una cicatrizzazione tessutale accelerata. La guarigione è di conseguenza "perfetta", lasciando tuttavia sempre una cicatrice, la traccia indelebile delle lesioni inconfutabili. Infine, la guarigione deve essere definitiva. Da questo una sorveglianza prolungata, un controllo fastidioso, ma sempre collegiale, al fine di essere ben certi, nella trasparenza di una discussione aperta a tutti i medici, chiunque essi siano, credenti o increduli, che nessuna recidiva si sia presentata. Finché tutte queste condizioni non si sono verificate, non si può parlare di guarigione di Lourdes, d'altronde se quegli stessi criteri erano richiesti dalla Chiesa Cattolica di Roma per beatificare i Servi di Dio e per canonizzare i suoi Beati, a ben maggior ragione essi dovevano essere applicati nel caso dell'Immacolata Concezione! 
Nel 1948 Mons. Théas, Vescovo di Tarbes e Lourdes, volle fornire norme ed indicazioni supplementari, ancor più chiare, precise e logiche in materia dì riconoscimento delle guarigioni, ai medici dell'Ufficio delle Constatazioni, considerando tre criteri fondamentali

a) C'era veramente malattia? 
b) Vi è guarigione vera? 
c) Di questa guarigione esiste una spiegazione naturale?

Nello stesso tempo, mentre la medicina diventa scientifica, sotto la presidenza del prof. Leuret veniva istituito nel 1947 il Comitato Medico Nazionale, costituito da specialisti universitari, affinché un controllo più rigoroso ed indipendente garantisca meglio la fondatezza delle conclusioni, Comitato che diventerà Internazionale (CMIL) nel 1954, acquisendo così ancora maggior autorevolezza ed una dimensione universale. Attualmente il Comitato Medico Internazionale di Lourdes (CMIL) ha sede a Parigi, è presieduto da mons. Jacques Perrier , Vescovo di Tarbes e Lourdes, e dal prof. Jean-Luis Armand-Laroche di Parigi; è costituito da 25 membri, tra luminari di fama internazionale, professori universitari e medici particolarmente esperti e qualificati, provenienti da diversi paesi del mondo. L'Italia è rappresentata da tre membri; oltre al sottoscritto, fanno parte del CMIL il prof. Fausto Santeusanio , Direttore della Cattedra di Endocrinologia presso l'Università di Perugia ed il prof. Graziano Pretto , Direttore del Dipartimento di ORL dell'Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Ogni dossier medico completo, accuratamente redatto dal Medico Responsabile del Servizio Medico competente, dopo essere stato verificato ed accettato dal Bureau Médical, attualmente presieduto dal dott. Patrick Theiller, viene presentato al CMIL, che si riunisce annualmente a Parigi o a Lourdes. Alla stregua di una corte d'appello, il CMIL conferma o invalida la posizione presa dal Bureau Médical in "prima istanza", dopo aver attentamente esaminato e valutato i vari dossier; se il caso lo richiede, può ricorrere ad eventuali consulenze o pareri di esperti esterni altamente qualificati.

Attualmente il CMIL sta seguendo due casi molto interessanti e che potrebbero avere degli sviluppi importanti. Per poter prendere in considerazione la constatazione di una guarigione devono sussistere le premesse di questi due aspetti fondamentali che vanno comunque ben distinti:

1. il fatto anormale: è il fenomeno stesso della guarigione, che si caratterizza per essere assolutamente inaspettato ed inspiegato, rispetto alle previsioni mediche abituali, ai dati della letteratura scientifica e che sarà oggetto di un'inchiesta medica approfondita;

2. il segno: che invita a credere nell'intervento speciale di Dio per mezzo di nostra Signora di Lourdes, intervento che deve essere riconosciuto dalla Chiesa, sulla base della parola della persona guarita. Ma a questo punto dobbiamo anche precisare:

a) la definizione di miracolo: è un evento straordinario ed eccezionale, non spiegabile con le attuali conoscenze scientifiche;

b) le caratteristiche del miracolo: è un evento improvviso o di eccezionale rapidità, permanente senza recidive, valutabili con metodologia scientifica ed interdisciplinare: biologia, medicina legale, teologia, ecc.;

c) il contesto in cui avviene il miracolo: epoca storica, documentazione ed iconografia, collocazione nella religione cattolica e non in altre fedi e/o culture, ecc.; d) l'autorità che dichiara il miracolo: dopo il parere favorevole del CMIL (Comité Médical International de Lourdes) è l'ordinario ecclesiastico della diocesi di provenienza o altro autorevole esponente della Chiesa.

Dopo il 1977, in seguito alla proposta di Mons.Donze (recentemente scomparso) di esplicitare le regole stabilite da Benedetto XIV alla luce delle più attuali innovazioni scientifico-tecnologiche, veniva istituita una griglia di 16 quesiti, messa a punto dal CMIL, griglia che, tra l'altro, introduce la necessità di escludere ogni componente psicopatica, cosi come tutti gli stati patologici e manifestazioni soggettive (e quindi non verificabili), tenendo così conto solo delle osservazioni di guarigione da affezioni gravi e dimostrabili, le sole ad essere considerate "scientificamente inesplicabili". 

E quindi, la relazione medica potrà concludersi a favore di una guarigione "certa e medicalmente inspiegabile", solo quando:

1) siano stabilite preventivamente ed in modo perfetto la diagnostica e la veridicità della malattia;

2) la prognosi sia stabilita a termine o fatale a breve scadenza;

3) la guarigione sia improvvisa, senza convalescenza, del tutto completa e definitiva;

4) il trattamento prescritto non possa essere giudicato alla base della guarigione o comunque propiziatorio della guarigione stessa 

Questi criteri sono ancora in uso ai nostri giorni, tanto sono logici, precisi e pertinenti. Essi stabiliscono, senza dubbio, in modo veritiero, il profilo tipo della guarigione inaspettata e hanno reso, di fatto, impossibile ogni obiezione di una qualsiasi mancanza di rigore scientifico da parte dei medici del Bureau e del CMIL. Il rigore dei Medici di Lourdes, la cui meticolosità nel corso degli anni è stata, volta a volta, indirizzata sui caratteri di subitaneità delle guarigioni, sulla relativa efficacia delle cure praticate, sulle prove oggettive della malattia riscontrata, o sulla durata più o meno lunga (a seconda della malattia) del periodo di osservazione, è sempre stato ineccepibile ed apprezzato da tutte le Commissioni Canoniche Diocesane chiamate a pronunciarsi. È stato il rispetto di questi criteri ad avvalorare la serietà e l'obiettività dell'ex Bureau des Constatations e, attualmente, continua a guidare il Comité Médical International de Lourdes, le cui conclusioni rappresentano, da sempre, un indispensabile riscontro peritale che dà inizio e motivazione a tutti gli ulteriori giudizi canonici necessari per riconoscere i veri Miracoli tra le migliaia di guarigioni attribuite alla intercessione della Nostra Signora di Lourdes. 

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24/06/2012 17:02
 
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C'è un avvenire scientifico per le guarigioni prodigiose di Lourdes? Questo interrogativo posto da un medico, che è stato nominato da poco membro del Comitato Medico Internazionale, potrebbe sembrare un po' provocatorio, eppure è una domanda che gli viene spesso rivolta da amici, colleghi, uomini di cultura, giornalisti Ö A questa domanda, si possono dare diverse risposte. Una di queste consiste nell'osservare che la conoscenza scientifica è ancora lontana dall'averci rivelato tutti i suoi segreti. La chimica molecolare, la genetica, i neuro trasmettitori, per non citarne che alcuni, sono in pieno sviluppo e ci rivelano, ogni giorno, nuovi misteri, nuove ed inedite prospettive fino a pochi anni fa impensabili. Tuttavia, ancora oggi, noi non abbiamo trovato delle spiegazioni scientificamente valide, anche per le primissime guarigioni miracolose! Inoltre, le guarigioni di Lourdes sono un campo di studi eccezionale, nei differenti piani di analisi di questi fatti fuori dal comune. Esistono ancora molte malattie fisiche per le quali non si conoscono terapie efficaci, che si tratti di alcune affezioni neurologiche, come la sclerosi multipla, o che si tratti di tutte le sequele neuro-motorie post-traumatiche, così frequenti ai giorni nostri; che si tratti anche di affezioni meglio curate di un tempo, come alcune malattie infettive particolari o patologie oncologiche: in tutti i casi si arriva ad un punto in cui la medicina "abbassa le braccia" e si decide a riconoscere di essere ormai impotente... e non è mai facile, per un medico, ammetterlo! Il Bureau Médical di Lourdes ha registrato l'anno scorso il passaggio di 3794 operatori sanitari, di cui 2162 medici (518 sono i nuovi, iscritti per la prima volta all'AMIL- Associazione Medica Internazionale di Lourdes) e, tra questi, più di un terzo sono italiani. Ed i medici sono molto importanti per le guarigioni di Lourdes, perché essi devono conciliare le esigenze della ragione con quelle del cuore, in quanto il loro ruolo e funzione è di non eccedere in un eccessivo positivismo, così come anche di fare tutto il possibile per escludere ogni possibile spiegazione scientifica. È la stessa fede ad esigere che la scienza si esprima sulla veridicità e verificabilità di questi segni, anche se spetta poi sempre alla Chiesa darne il significato, miracoloso o no. Il dr. Boissarie amava ripetere: "La storia di Lourdes è stata scritta dai medici!" . E questa parola profetica pervade ancora oggi ogni medico, ogni ammalato, ogni pellegrino presente a Lourdes; sono la serietà della medicina, la lealtà ed il rigore da essa dimostrati, a costituire il fondamento essenziale per la credibilità del Santuario stesso. Come affermava Padre Francois Varillon, un gesuita francese scomparso alla fine degli anni '70: "non spetta alla religione stabilire che l'acqua gela a zero gradi, né che la somma degli angoli di un triangolo è uguale a centottanta gradi, ma non spetta nemmeno alla scienza affermare se Dio interviene nelle nostre vite". 

Franco Balzaretti 
Vice Presidente Nazionale - Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI) Membre du Comité Médical International de Lourdes (CMIL)
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24/06/2012 17:04
 
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Le 67 guarigioni ufficialmente riconosciute
 


 
1 - Guarigione della Signora Catherine Latapie

Nata nel 1820, abitava a Loubajac, vicino Lourdes. Guarì il 1mo Marzo 1858, all'età di 39 anni. Il Miracolo venne riconosciuto il 18 Gennaio 1862 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Laurence, vescovo di Tarbes.

Questa è la prima guarigione di Lourdes con data sicura.

Al momento delle Apparizioni, Catherine Latapie viveva a Loubajac, a pochi chilometri da Lourdes. Essa era invalida per una paralisi della mano destra provocata da una caduta da un albero, avvenuta nell'Ottobre 1856, e per di più era al termine della Sua terza gravidanza.

L'incidente aveva provocato una lussazione dell'omero, facilmente ridotta, ma aveva provocato una paralisi di tipo cubitale, per lo stiramento traumatico del plesso branchiale.

Essa non poteva usare le due ultime dita della mano destra, che erano nella tipica posizione di flessione palmare.

La notte del 28 Febbraio ed il 1 Marzo, mossa da un improvvisa ispirazione, la donna si alzò alle 03 di notte, svegliò i bambini e si mise in strada per Lourdes, dove arrivò all'alba. Incontrò Bernadette, si recò alla Grotta, ed inginocchiandosi, pregò.

Poi, semplicemente, essa immerse la Sua mano nel piccolo bacino, che già raccoglieva l'acqua della Sorgente.

Immediatamente le Sue dita si raddrizzarono, poterono riprendere i loro movimenti, la loro elasticità. Essa poté di nuovo allungarle, fletterle e servirsene con la stessa facilità di prima dell'incidente.

Rapidamente la ex malata rientrò a casa, e la stessa sera - ed è questo il particolare che permette di accertare il giorno della Sua guarigione - partorì il Suo terzo figlio, che nel 1882, diventerà Sacerdote.

Il prof. Vergez, nel Suo rapporto al Vescovo Mons. Laurence, classifica questo caso tra le guarigioni "che presentano un carattere soprannaturale". 
 

 

2 - Guarigione di Louis Bouriette

Nato nel 1804 e abitante a Lourdes. Guarì nel Marzo 1858 a 55 anni. Miracolo riconosciuto il 18 Gennaio 1862 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Laurence, Vescovo di Tarbes.

Questa è la guarigione che ha dato il via alla storia di Lourdes. Era stata considerata come la prima, ma invece venne dimostrato che essa non potè avvenire prima dell'inizio di Marzo.

Louis Bouriette era un operaio cavapietre, che lavorava e viveva a Lourdes.

Nel 1858 era affetto da cecità completa all'occhio destro che durava da più di due anni. Questa grave minorazione era la conseguenza dello scoppio di una mina, che 19 anni prima aveva ucciso Suo fratello Joseph, che era al Suo fianco, ed aveva provocato la grave irreversibile lesione del Suo occhio.

Il Dott. Dozous, primo "perito medico", commentando questa guarigione ha scritto nel 1874:" Sempre, e su questo la scienza è precisa, quando un occhio è colpito da un corpo lanciato da uno scoppio, si verifica una perturbazione tale da produrre sempre una cecità incurabile. Succede spesso che l'occhio controlaterale che non ha potuto sfuggire agli effetti della perturbazione, a causa dei rapporti che esistono tra i due occhi, finisce per indebolirsi a sua volta e sembra colpito da amaurosi".

Le circostanze della guarigione sono state descritte dallo stesso Dott. Dozoust, che le aveva sapute dall'interessato stesso.

"Appena, mi disse, Bernadette fece scaturire dal pavimento della grotta, la sorgente che guarisce tanti ammalati, io volli usare di quest'acqua per far guarire il mio occhio destro. Quando quest'acqua fu in mio possesso, io mi misi a pregare e rivolgendomi alla Madonna della Grotta, la supplicai umilmente di essere con me mentre mi lavavo l'occhio destro con l'acqua della fonte. Lavai e rilavai più volte in poco tempo il mio occhio destro e la mia vista, dopo queste abluzioni, è diventata, come è anche ora, eccellente".

Il Dott. Dozous è stato ascoltato su questa guarigione dalla Commissione di inchiesta istituita da Sua Eccellenza Monsignor Laurence il 28 Luglio 1858.

Nell'Aprile 1860, la relazione preliminare del Dott. Henri Vergez, professore ordinario alla facoltà di Montpellier, medico termale a Barèges, il cui giudizio fu richiesto da Mons Laurence, così si esprime:"Questo fatto (la guarigione) è di carattere straordinario". Questa opinione fu solennemente accettata dalla lettera pastorale di Mons. Laurence, nel Gennaio 1862

 

 
3 - Guarigione della Signora Blaisette Cazenave

Nata nel 1808 e abitante a Lourdes. Guarì nel 1858 a 51 anni. Il Miracolo venne riconosciuto il 18 Gennaio 1862 da Sua Eccellenza Monsignor Laurence, Vescovo di Tarbes.

Anche questa da molti anni aveva dei seri disturbi agli occhi.

Questa Signora soffriva di una infezione cronica della congiuntiva e delle palpebre, con ectropion bilaterale, senza che la medicina di quel tempo potesse aiutarla.

Dichiarata incurabile, essa decise di usare, come lozione, l'acqua della Grotta e già dalla seconda applicazione fu totalmente guarita...le palpebre si erano raddrizzate, l'ipertrofia papillare scomparsa, i dolori e l'infiammazione cessati.

Il professor Vergez a questo proposito, ha potuto scrivere che:"l'effetto sopranaturale era tanto più manifesto in questa meravigliosa guarigione in quanto la lesione materiale (noi ora diremmo, la lesione organica delle palpebre) era evidentissima e che al ristabilimento rapido dei tessuti nelle loro condizioni organiche e vitali normali, si è aggiunto il raddrizzamento delle palpebre"
 

 

4 - Guarigione di Henri Bosquet

Nato nel 1842 abitante a Nay (Pirenei Atlantici). Guarì verso la fine del mese di Aprile del 1858 all'età di 16 anni. Il miracolo fu riconosciuto il 18 Gennaio 1862 da Sua Eccellenza Mons. Laurence, Vescovo di Tarbes.

Questo giovane era malato da circa 15 mesi. 
Aveva cominciato con una febbre, qualificata come tifoide, ma che rapidamente si dimostrò come l'inizio della tubercolosi.

Poi era apparso, come complicazione, un ascesso del collo, probabilmente un adenite supporata, che in difetto di trattamento, si era aperto a destra del torace. Dopo qualche mese, il medico curante, per evitarne la fistolizzazione, incise questo ascesso.

Ma l'evoluzione fu delle più complicate, e dopo una permanenza a Cauterets dove la lesione peggiorò, ci si trovò, all'inizio del 1858, di fronte ad una enorme ulcera supporata della base del collo, che non dimostrava alcuna tendenza al miglioramento. In più, nella regione della lesione che si era formata, comparvero altri gagli infiammati.

Il ragazzo chiese di andare a Lourdes, i genitori rifiutarono, ma chiesero ad una vicina di procurarle dell'acqua della Grotta.

Il 28 Aprile 1858, alla sera, tutta la famiglia del malato si riunì in preghiera, ed il ragazzo fu medicato con un impacco di acqua della Grotta.

Dopo una notte calma, l'ulcera apparve cicatrizzata, l'infezione scomparsa, gli altri gangli infiammati, guariti.

Non vi furono recidive a questa guarigione improvvisa che nulla faceva presagire. Ciò che per il Prof. Vergez significava chiaramente che "questo fatto sfugge all'ordine naturale".
 

  


5 - Guarigione di Justin Bouhort

Nato a Lourdes il 28 Luglio 1856, abitante a Lourdes. Guarì all'inizio del Luglio 1858 a 2 anni. Il miracolo fu riconosciuto il 18 Gennaio 1862 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Laurence, Vescovo di Tarbes.

Questo bimbo di appena due anni era stato indubbiamente molto malato sin dalla nascita. Infatti, a due anni, presentava un evidentissimo ritardo nella crescita, non aveva mai camminato, ed era considerato come un malato, mal costituito.

In quel tempo, si diceva, moriva di consunzione. Tutti ne erano persuasi.

Sua madre, Croisine Bouhort, disperata di vederlo morire, senza che alcuna cura fosse utile per Lui, decise di andare a pregare per Lui davanti alla grotta di Lourdes anche se l'autorità pubblica aveva espresso divieto.

Arriva alla grotta, prega davanti alla Grotta col bimbo in braccio contornata da una folla di curiosi. Poi decide di immergere il Suo bimbo nella vasca che i minatori avevano fatto da poco tempo.

Attorno a Lei si grida, si protesta, si cerca di impedirle di "uccidere il suo bambino".

Dopo un tempo che sembrò lunghissimo, essa toglie il bimbo dalla vasca, e ritorna a casa ancora col bambino tra le braccia.

Quando arriva a casa, Justin respira ancora debolmente e mentre gli astanti si aspettano il peggio, meno la madre che crede più che mai che "la Madonna lo guarirà", si addormenta tranquillo.

Il giorno seguente, più niente lascia pensare che la sua vita sia minacciata. Rapidamente il bimbo si riprende e cammina. Tutto ritorna alla normalità. La crescita è assicurata, l'età adulta arriva e prima della sua morte, avvenuta nel 1935, egli assiste alla canonizzazione di Bernadette, a Roma, l'8 Dicembre 1933.

Anche in questo caso il medico curante M. Peyrus ed i dottori Dozous e Vergez non poterono vedere altra cosa che l'azione Onnipotente di Dio.
 

 
 
6 - Guarigione della Signora Madeleine Rizan

Abitante a Nay (Pirenei Atlantici). Guarì il 17 Ottobre 1858, all'età di 58 anni. Il miracolo venne riconosciuto il 18 Gennaio 1862 da parte di Sua Eccellenza Mons. Laurence, Vescovo di Tarbes.

Madeleine Rizan, da più di 20 anni non poteva muoversi. Era costretta al letto da una paralisi del lato sinistro, consecutivo ad un "attacco di colera" avvenuto 26 anni prima, nel 1832.

Da principio potendo muoversi con gravi difficoltà, essa era, a poco a poco, stata costretta al letto, con piaghe dolorose, e con l'insieme delle turbe trofiche che possiamo facilmente immaginare, ma anche con dei dolori che contrastavano con la perdita della sensibilità.

I suoi medici avevano, da molto tempo, abbandonato ogni speranza di guarigione e rinunciato a qualunque trattamento.

Nel Settembre del 1858 essa aveva ricevuto anche l'Estrema Unzione, e da quel momento pregava per ottenere una buona morte. 
Un mese dopo, il Sabato 16 Ottobre, la morte sembrava imminente.

L'indomani, Sua figlia le portò dell'acqua di Lourdes; essa ne bevve qualche sorso e si fece lavare, con essa, il viso e il corpo.

Immediatamente la malattia svanì, le forze ritornarono, la pelle riprese il Suo aspetto normale e i muscoli le loro funzioni! La moribonda della vigilia si sentì rivivere!

Da quel giorno, quando essa poté di nuovo alzarsi, vestirsi e mangiare, condusse una vita normale per 11 anni, poichè morì, senza alcuna ricaduta, nel 1869.
 

 

7 - Guarigione di Marie Moreau

Prima guarigione lontano da Lourdes.

Marie Moreau contrasse all'inizio dell'anno 1858, a 16 anni, una malattia infiammatoria degli occhi.

Malgrado i trattamenti effettuati, l'evoluzione di questa malattia aveva portato ad un assai grave aumento del virus, fino ad arrivare ad una quasi cecità. Il padre avuto sentore della guarigione della Signora Rizan, decise di recarsi a Lourdes per procurarsi dell'acqua della Grotta.

Alla sera la ragazza bagnò con l'acqua una benda che annodò poi sugli occhi.

L'indomani, 9 Novembre, quando tolse la benda, si accorse che la sua vista era completamente recuperata.

La giovane riprese gli studi che aveva dovuto abbandonare, a Bordeaux, per 2 anni, ed in seguito, sposata, visse a Aire-sur-Adour
 

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24/06/2012 17:05
 
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8 - Guarigione di Pierre De Rudder

Nato il 2 Luglio 1822 a Jabbeke, in Belgio. Guarito il 7 Aprile 1875 all'età di 53 anni. Miracolo riconosciuto il 25 Luglio 1908 da parte di Sua Eccellenza Mons. Gustave Waffelaert, Vescovo di Bruges.

Questa guarigione, assai conosciuta, è stata oggetto di moltissime relazioni. 
Non è la prima guarigione avvenuta fuori di Lourdes, come abbiamo già detto: ma senza dubbio, è il primo miracolo avvenuto lontano senza alcuna relazione con l'acqua della grotta. 
Nel 1867, Pierre de Rudder ebbe una gamba fracassata per la caduta di un albero. Conseguenza: frattura esposta delle due ossa della gamba sinistra, al terzo prossimale.

Malgrado le cure prescritte, si dovette convenire, dopo un po' di tempo, che la lesione ossea non si sarebbe mai consolidata. Per l'infezione sopraggiunta si era formata una pseudo-artrosi a livello del punto di frattura, con l'eliminazione di sequestri, per cui non era possibile sperare in un consolidamento.

Pierre de Rudder rifiutò a più riprese l'amputazione che i medici gli consigliavano, e dopo qualche anno essi l'abbandonarono, poichè si sentivano impotenti davanti a questo infermo.

Era in questo stato che, quando 8 anni dopo l'incidente, il 7 Aprile 1875, Pierre de Rudder decise di fare un pellegrinaggio ad Oostacker, dove una riproduzione della Grotta di Lourdes era stata consacrata dalla pietà dei vicini Belgi.

Partito al mattino da Jabbeke come un invalido, non potendo appoggiarsi sulla gamba sinistra, egli vi tornò senza stampelle, senza piaghe. 
Il consolidamento osseo si era operato in qualche minuto, senza accorciamento dell'arto, senza deviazione dell'asse verticale: queste constatazioni furono fatte i giorni seguenti dai medici che avevano avuto occasioni di curarlo. 
Pierre de Rudder, in seguito, riprese la sua vita abituale ed attiva. Secondo quanto è a nostra conoscenza egli venne una sola volta a Lourdes, nel Maggio 1881.

Morì 23 anni dopo la sua guarigione, il 22 Marzo 1898. Più tardi, e per poter meglio esprimere un giudizio, vennero esumate le ossa delle Sue gambe. Esse permisero l'osservazione della realtà obbiettiva sia delle lesioni che della guarigione, come si può vedere, dalle copie di cui dispone l'Ufficio Medico oggi.

Infine 33 anni dopo (una specie di record) nel Luglio 1908 il Vescovo di Bruges dichiara che bisogna vedere nella guarigione di Pierre de Rudder, un Miracolo attribuito a "un intervento di Dio, ottenuto per l'intercessione della Santissima Vergine Maria".
 

 

9 - Guarigione di Joachime Dehant

Guarita il 13 Settembre 1879 all'età di 29 anni. Miracolo riconosciuto il 25 Aprile 1908 da parte di Sua Eccellenza Mons. Thomas louis Heylen, Vescovo di Namur.

La più antica guarigione di Lourdes, dopo le prime 7, riconosciuta come miracolosa.

Joachime aveva 29 anni, quando arrivò a Lourdes, il 12 Settembre 1878, di sera, con una piaga secernente e cancrenosa alla gamba destra.

Questa ulcera in superficie copriva i 2/3 della faccia esterna della gamba, e cosa ancor più grave, aveva, in profondità, creata una retrazione permanente dei muscoli, con piede torto conseguente.

Questa lesione durava da almeno 10 anni e lo stato generale era gravemente compromesso da questa lesione che nessun trattamento poteva far guarire. 
L'indomani, 13, essa fece 2 bagni, nella mattinata, con la gamba ricoperta da un telo.

Dopo il secondo bagno non restava alcuna traccia di ulcera. I muscoli ed i tendini erano praticamente ricostruiti, la pelle nuova e di color rosa, normale.

In seguito, dopo il terzo bagno, il piede riprese la sua posizione normale. 
30 anni dopo, poichè la sua salute restava eccellente, a seguito di una perizia medica, il Vescovo di Namur seguiva le conclusioni della Commissione che aveva nominato allo scopo, e proclamava il 25 Aprile 1908 che questa guarigione miracolosa doveva "essere attribuita alla potente ed efficace intercessione della Madonna di Lourdes".
 

 

10 - Guarigione di Elisa Seisson

Guarita il 29 Agosto 1882, all'età di 28 anni. Miracolo riconosciuto il 12 Luglio 1912 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Francois Bonnefoy, Arcivescovo d'Aix, Arles ed Embrun.

La Signorina Elisa Seisson, di Rognonas, si ammalò all'età di 21 anni, nel 1876. 
Per 6 anni il Dottor Pigeon, prestò le Sue cure per una "bronchite cronica e soprattutto per una malattia organica di cuore" ribelle ad ogni trattamento e riconosciuta come incurabile, senza alcuna speranza di miglioramenti.

Venuta a Lourdes alla fine dell'Agosto 1882, la Signorina si recò alle Piscine fin dal primo giorno del Suo pellegrinaggio. Ne uscì molto migliorata, essendo scomparso ogni edema agli arti inferiori.

Dopo una buona nottata, essa si risvegliò al mattino con l'impressione di essere completamente guarita.

Questa impressione fu controllata e certificata fino al 18 Settembre successivo, dal Suo medico curante ed è persistita per i 30 anni seguenti, prima che questa guarigione fosse considerata miracolosa, nel 1912, con decreto del Vescovo.

L'Ufficio delle Constatazioni Mediche conserva una testimonianza di questa guarigione sotto la data del 30 Agosto 1882, con una relazione fatta dal Padre Burosse, m.i.c.

L'ex malata fu esaminata di nuovo presso quest'ufficio il 18 Settembre 1896
 

 

11 - Guarigione di Suor Eugénia (Marie Mabielle)

Guarita il 21 Agosto 1883, all'età di 28 anni. Miracolo riconosciuto il 30 Agosto 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Philippe Meunier, Vescovo di Evreux.

Si tratta di una guarigione assai particolare, perché il quadro clinico della malattia è stato per la lunghezza della sua evoluzione, per il numero e la competenza dei medici che hanno avuto occasione di prestare la loro opera, perfettamente noto.

Nel 1877, a 22 anni, la paziente ebbe a soffrire per un ascesso, assai verosimilmente appendicolare, che data l'epoca ed i mezzi a disposizione non poté essere utilmente curato.

Due anni dopo si manifestò una peritonite e una flebite bilaterale. Nel 1880, fu visitata per un consulto a Parigi, dal celebre Professor Péan, e non venne ritenuta in grado di subire un intervento chirurgico per questo pregresso flemmone della fossa ilarica destra, con fistole vescicali e coliche.

Tra il 1880 ed il 1883 i molti tentativi terapeutici messi in atto furono senza effetto, e lo stato generale della paziente non fece che peggiorare. Essa arrivò a Lourdes in gravissimo stato, nell'Agosto del 1883.

Partita il 17, ella arrivò il 21 ed al momento del suo arrivo, si fece condurre alla Grotta dove si comunicò e dove trovò un po' di sollievo. Ma fu alla Piscina, nel pomeriggio, che essa si sentì guarita; uscì da sola dalla piscina, e a cominciare da questo momento, ogni segno della sua malattia disparve. Poté subito camminare, mangiare ed al suo ritorno nella comunità riprendere il lavoro, seguirne le regole, cosa che non aveva più fatto da almeno un anno.

I medici che ebbero l'occasione di visitarla, soprattutto il fondatore del Ufficio delle Constatazioni Mediche, il Dottor Dunot de St-Maciou sul momento e di seguito dopo la guarigione, hanno scritto pagine che sono, un secolo dopo, perfettamente coerenti e non lasciano nulla nel vago o nell'equivoco, e che potrebbero essere state scritte oggi.

Nessuna modificazione di uno stato di salute fiorente si verificò durante i 25 anni che sono intercorsi fra la guarigione e la dichiarazione di evento miracoloso, proclamato dal Vescovo di Evreux, luogo di residenza di Suor Eugénia.
 

 

12 - Guarigione di Suor Julienne (Aline Bruyère)

Guarita il 1 Settembre 1889, a 25 anni di età. Miracolo riconosciuto il 7 Marzo 1912 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Albert Nègre, Vescovo di Tulle.

Si tratta di un caso di guarigione di tubercolosi polmonare cavitaria, riconosciuto miracoloso con un abbondanza di precisazioni difficilmente immaginabili per quei lontani tempi.

I medici, da parte loro, avevano stabilito che Suor Julienne era stata colpita da una lesione polmonare grave ed incurabile; Era guarita in modo del tutto improvviso nelle piscine di Lourdes; aveva conservato, da più di un anno, uno stato di salute perfetto.

Queste erano le conclusioni di un esame rigoroso condotto insieme dal Dott. Dunot de St-Maclou e dal suo collaboratore il Dott. Boissarie, tra il 1889 ed il 1890.

Quando l'inchiesta canonica fu iniziata nel 1911-1912 (cioè più di 20 anni dopo) la perizia medica fu completata con la verifica da parte di un altro collegio medico che interrogò, esaminò l'interessata e, a mezzo di radiografie, poté mettere in evidenza la cicatrice di una antica lesione polmonare.

Vista la concordanza di queste due perizie mediche eseguite a 20 anni di distanza l'una dall'altra e dei loro risultati, clinici da una parte, radiologici dall'altra; visto che questa guarigione confrontata con la serie di criteri proposti da Benedetto XIV, non poteva che essere riconosciuta come sicura e completa, istantanea ed avvenuta senza l'intervento di alcuna terapia, Sua Eccellenza monsignor Nègre non ebbe alcuna difficoltà a considerarla "avvenuta al di fuori dell'ordine generale della natura...e miracolosa" il 7 Marzo del 1912
 

 

13 - Guarigione di Suor Josephine Marie (Anne Jourdain)

Nata ad Anne Jourdan, il 5 Agosto 1854 all'Havre, guarita il 21 Agosto 1890 a 36 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 10 Ottobre 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Marie Jean Douais, Vescovo di Beauvais.

Anche in questo caso abbiamo una "tubercolosi con gravi lesioni all'apice polmonare sinistro", che ha colpito una giovane ragazza appartenente ad una famiglia dove la tubercolosi aveva causato la morte di 2 sorelle e di un fratello. 
Malata ormai da molto tempo, nel mese di Luglio 1890, la giovane donna era moribonda. Il pellegrinaggio a Lourdes, accettato per obbedienza, era sconsigliato dai medici. 
Il viaggio di andata con il Pellegrinaggio Nazionale fu aggravato per la comparsa di emottisi. Essa arrivò il 20 Agosto e subito fu immersa nella Piscina.

Soltanto l'indomani, 21 Agosto, dopo una seconda ed una terza immersione essa si sentì definitivamente guarita.

Il medico che si era opposto alla Sua partenza per Lourdes, la rivide il 28 Agosto, al Suo ritorno nella comunità e rilasciò un certificato attestante la completa scomparsa di ogni segno di malattia.

Da allora essa riprese una vita attiva nella sua comunità e non ebbe più bisogno di medici.

Il giudizio canonico espresso dal Vescovo di Beauvais, riconoscendo il carattere miracoloso di quella guarigione, si appoggia sull'accertamento medico del 1890 all'Ufficio delle Constatazioni Mediche, corroborato da un esame radiologico eseguito 18 anni dopo la guarigione.

Con il parere del Vescovo questa guarigione "completa, durevole, istantanea, ottenuta senza alcun concorso di mezzi umani" deve essere considerata miracolosa.
 

 

14 - Guarigione di Amelie Chagnon

Nata il 17 Settembre 1874 e abitante nella diocesi di Tournai (Belgio). Guarì il 21 Agosto 1891, a quasi 17 anni. Il Miracolo venne riconosciuto l'08 Settembre 1910 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Charles G. Walravens, Vescovo di Tournai.

Questa fu la prima "malattia ossea" di una lunga serie, tra le malattie guarite a Lourdes e riconosciute miracolose.

Amelie Chagnon aveva circa 13 anni quando si ammalò di artrite del ginocchio sinistro, di natura tubercolare, seguita poco dopo da un attacco della stessa natura (carie) al piede sinistro che in seguito presentò una fistola.

Per circa un anno due medici la seguirono e la curarono, senza alcun risultato apprezzabile. Uno di questi accettò di rimandare un intervento chirurgico, già predisposto, quando essa gli comunicò la sua volontà di voler andare a Lourdes, alla fine di Agosto.

Gli stessi medici il 30 Agosto ed il 05 Settembre 1891, certificarono che quella malattia era guarita senza alcun reliquato, permettendo ad ogni movimento di svolgersi senza dolori e senza alcuna limitazione.

Altre osservazioni dello stesso ordine furono fatte nel Dicembre 1893 e nel maggio 1910.

Sulla base di una perizia medica, l'08 Settembre 1910, il Vescovo di Tournai riconobbe il carattere miracoloso di questa guarigione
 

 

15 - Guarigione di Clementine Trouvé

Nata a Azay le Boulé, nel 1878, guarì il 21 Agosto 1891, a 14 anni di età. Il Miracolo venne riconosciuto il 06 Giugno del 1908 da parte si Sua Eccellenza Monsignor Amette, Arcivescovo di Parigi.

Lo stesso identico giorno della precedente (Amèlie Chagnon) un altra guarigione si verificò in un altra ragazza, un po' più giovane.

La lesione era pressochè uguale: osteoperiostite tubercolare del calcagno destro.

Il medico che aveva rilasciato il certificato per la partenza, aveva dichiarato che questa malattia necessitava di un intervento operatorio radicale o di un trattamento medico a lunghissima scadenza.

Lo stesso medico che la rivide dopo la sua guarigione avvenuta alla Piscina il 21 Agosto, ed un esame eseguito presso l'Ufficio delle Constatazioni Mediche, dichiarano:"che essa non presenta che degli esiti cicatrizzali della sua malattia precedente, per cui si può ritenere attualmente guarita".

Questa malata è quella che nel libro di Zola compare con il nome di Sophie Couteau.

In seguito essa è divenuta Piccola Suora dell'Assunta, con il nome di Suor Agnès Marie.

Sua Eccellenza Monsignor Amette, Arcivescovo di Parigi, l'ha compreso in un gruppo di 5 casi di guarigione (avvenute nell'ultimo decennio del Diciannovesimo Secolo) ritenute miracolose. La Nostra paziente è la più giovane del gruppo.
 

 

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16 - Guarigione di Marie Lebranchu e Marie Lemarchand

Marie Lebranchu nacque nel 1857 e guarì il 20 Agosto 1892 a 35 anni, mentre Marie Lemarchand, nacque nel 1874 a Cean e guarì il 21 Agosto 1892 a 18 anni.

I casi riguardanti Marie Lebranchu e Marie Lemarchand sono strettamente legati fra loro:

- Queste 2 malate facevano parte del contingente parigino del Pellegrinaggio Nazionale; 
- Sono state guarite ad un giorno di distanza, il 20 e il 21 Agosto 1892. 
Sono collegate anche con il caso precedente poiché anche per queste due guarite, è intervenuto il parere dell'Arcivescovo di Parigi che ha riconosciuto il carattere miracoloso delle loro guarigioni nello stesso giudizio canonico, il 6 Giugno 1908.

Tutte e due erano affette da tubercolosi polmonare grave (BK +) da anni, ed erano arrivate all'ultimo stadio d'evoluzione. 
La prima di esse aveva perduto 48 libbre del suo peso normale quando venne a Lourdes e dunque quando uscì dalla Piscina guarita.

La seconda aveva in più, delle piaghe, assai estese e della stessa natura tubercolare, sul viso...particolarmente ribelli ad ogni trattamento e ributtanti.

Tutte e due, infine, ebbero l'occasione di incontrare Emile Zola all'Ufficio delle Constatazioni Mediche, dove egli era stato ammesso, e forse invitato.

In uno dei Suoi libri, il nostro "romanziere" alterò la verità, perché dopo aver descritto la sorte poco invidiabile di Marie Lebranchu, sotto il nome di La Grivotte, in quanto malata, la fece morire nel viaggio di ritorno. Invece essa visse in perfetto stato di salute fino al 1920.

Quanto alla seconda, che Zola chiamò Elise Rouquet, ebbe 8 figli, non ebbe mai alcuna ricaduta e morì molto tempo dopo che la sua guarigione fu riconosciuta miracolosa
 

 

17 - Guarigione di Marie Lebranchu e Marie Lemarchand

Marie Lebranchu nacque nel 1857 e guarì il 20 Agosto 1892 a 35 anni, mentre Marie Lemarchand, nacque nel 1874 a Cean e guarì il 21 Agosto 1892 a 18 anni.

I casi riguardanti Marie Lebranchu e Marie Lemarchand sono strettamente legati fra loro:

- Queste 2 malate facevano parte del contingente parigino del Pellegrinaggio Nazionale; 
- Sono state guarite ad un giorno di distanza, il 20 e il 21 Agosto 1892. 
Sono collegate anche con il caso precedente poiché anche per queste due guarite, è intervenuto il parere dell'Arcivescovo di Parigi che ha riconosciuto il carattere miracoloso delle loro guarigioni nello stesso giudizio canonico, il 6 Giugno 1908.

Tutte e due erano affette da tubercolosi polmonare grave (BK +) da anni, ed erano arrivate all'ultimo stadio d'evoluzione. 
La prima di esse aveva perduto 48 libbre del suo peso normale quando venne a Lourdes e dunque quando uscì dalla Piscina guarita.

La seconda aveva in più, delle piaghe, assai estese e della stessa natura tubercolare, sul viso...particolarmente ribelli ad ogni trattamento e ributtanti.

Tutte e due, infine, ebbero l'occasione di incontrare Emile Zola all'Ufficio delle Constatazioni Mediche, dove egli era stato ammesso, e forse invitato.

In uno dei Suoi libri, il nostro "romanziere" alterò la verità, perché dopo aver descritto la sorte poco invidiabile di Marie Lebranchu, sotto il nome di La Grivotte, in quanto malata, la fece morire nel viaggio di ritorno. Invece essa visse in perfetto stato di salute fino al 1920.

Quanto alla seconda, che Zola chiamò Elise Rouquet, ebbe 8 figli, non ebbe mai alcuna ricaduta e morì molto tempo dopo che la sua guarigione fu riconosciuta miracolosa
 

 

18 - Guarigione di Elisa Lesage

Nata a Bucquoy (Pas-de-Calais) nel 1874. Guarì il 21 Agosto 1892, a 18 anni. Il Miracolo venne riconosciuto il 04 Febbraio 1908 da parte di Sua Eccellenza Mosignor Alfred Williez, Vescovo di Arras.

Ancora una malattia tubercolare del ginocchio Destro, un "tumore bianco" assai frequente tra gli adolescenti allora, che durava da più di un anno.

L'evoluzione normale di questa lesione era ben conosciuta, ed era stata diagnosticata dai medici di questa ragazza prima della sua venuta a Lourdes: si trattava di una "anchilosi dell'articolazione, di cui non si prevedeva che una evoluzione lenta, se non intervenivano nuove riprese della malattia.

la guarigione inattesa, si manifestava dopo un bagno alla Piscina, il 21 Agosto 1892, e lo stesso giorno viene confermata dall'Ufficio delle Constatazioni Mediche, "senza alcun reliquato né anchilosi".

Durante i Pellegrinaggi Nazionali del 1893 e del 1894 essa fu riesaminata. 
Non essendosi manifestate ricadute di sorta, 16 anni dopo, il Suo Vescovo giudicò la guarigione come miracolosa
 

 


19 - Guarigione di Suor Marie De La Presentation (Sylvanie Delporte)

Nata a Sylvanie DELPORTE, l'08 Febbraio 1848, venne guarita il 29 Agosto 1892, nel Suo 45mo anno d'età. Il Miracolo fu riconosciuto il 15 Agosto 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Francois Delamaire, Vescovo Coadiutore di Cambrai.

Suora francescana della Propagazione della Fede, residente a Lille, Suor Marie Della Presentation presentava ciò che i medici chiamavano una "gastro-enterite cronica" che durava aggravandosi, da più di 12 anni, senza che alcuna cura potesse impedire "uno stato di inanizione assoluto, che fa pensare ad una rapida morte". Diagnosi del Professor Lavrand.

Lei stessa volle venire a Lourdes, mentre le persone che le erano vicine ed i medici curanti non seppero impedirglielo. 
Ma allora il viaggio dalla regione del nord a Lourdes, durava più di due giorni. 
Invece fu proprio durante il viaggio d'andata che, in treno, la paziente ebbe il primo miglioramento, che permise una certa piccola alimentazione.

A Lourdes, alla Basilica del Rosario, Mentre essa pregava, si manifestarono, ancora una volta "dei dolori di stomaco, come essa non aveva mai sentito" e questo fu il segnale di una guarigione insospettata, improvvisa e completa".

Nel 1908, per il cinquantesimo anniversario delle apparizioni, Sua Eccellenza Monsignor Delamaire, Vescovo coadiutore della Sua Diocesi, ha dichiarato questa guarigione miracolosa, poiché dopo 16 anni era ancora completa
 

 

20 - Guarigione di Don Cirette

Guarito il 31 Agosto 1893 a 47 anni. Miracolo riconosciuto l'11 Febbraio 1907 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Meunier, Vescovo di Evreux

Parroco di una Parrocchia della Diocesi di Evreux, questo prete nel Gennaio 1892, dopo un attacco di influenza, fu colpito da manifestazioni nervose di origine midollare, ma anche cerebrale sul tipo: Perdita dell'autonomia e della deambulazione, confusione mentale, turbe della parola e della memoria. 
Il suo morale era assai depresso, per la mancanza di effetto da parte dei trattamenti prescrittigli, durante la prima parte dell'anno 1893. 
In Agosto, essendo il suo stato di salute pressoché stazionario, decise di recarsi a Lourdes con il pellegrinaggio della Diocesi di Rouen, poiché dalla sua Diocesi in quell'anno non era previsto alcun pellegrinaggio.

Arrivato il 29 Agosto, egli si presentò alle Piscine solo il giorno 31 (per non "prendere il posto di un altro ammalato che potrebbe ottenervi la guarigione"). Subito non ebbe nessuna particolare sensazione. Ma più tardi, dopo il pasto di mezzogiorno, egli ebbe un forte desiderio di andare alla Grotta. Vi andò e subito si rese conto di non dover più utilizzare i bastoni. Era guarito, in modo completo, inatteso, improvviso. In più questa guarigione fu duratura. 
Poté riprendere tutte le sue attività, e le sue funzioni di Parroco di Beaumontel. 14 anni dopo, questa guarigione fu attribuita ad un "intervento di una causa soprannaturale, cioè all'Onnipotenza di Dio" da parte di Sua Eccellenza Monsignor Meunier, Vescovo di Evreux
 

 

21 - Guarigione di Aurélie Huprelle

Guarita il 21 Agosto 1895, all' età di 26 anni. Miracolo riconosciuto il 1 Maggio 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Marie Jean Douais, Vescovo di Beauvais.

Questa giovane Signorina di 26 anni, da parecchi mesi era affetta da una tubercolosi polmonare cavitaria; poco o niente poteva aspettarsi, in quell'epoca dalla medicina. Per cui, contro il parere dei medici, ella decise di partire per Lourdes con il Pellegrinaggio Nazionale.

Il viaggio fu estremamente difficile, ed essa arrivò a Lourdes il 21 Agosto 1895, completamente spossata. Subito dopo aver abbandonato il treno essa fu accompagnata alle Piscine per esservi bagnata. Ne risentì un tal benessere da ritenersi completamente guarita.

Durante il giorno riprese gusto alla vita; è condotta 2 volte all'Ufficio Delle Constatazioni Mediche dove la guarigione viene confermata dopo una rigorosissima visita. 
Al suo ritorno a casa, il suo medico curante, colpito dallo stato della sua ex paziente, constata la "realtà di questa guarigione completa ed improvvisa".

13 anni dopo, in occasione del Cinquantenario delle Apparizioni della Madonna di Lourdes, il Vescovo di Beauvais, sollecitato, fece aprire un altra inchiesta a proposito della Signora Huprelle. A sua domanda, quindi, essa fu di nuovo visitata, interrogata, sottoposta ad esami. Fu trovata in questa occasione, benché gracile, in perfetta forma. Per mezzo di una radiografia fu possibile, anche in questo caso, mettere in evidenza delle antiche lesioni certamente tubercolari, in sede polmonare.

Sua Eccellenza Monsignor Douais non ebbe alcuna difficoltà a riconoscere, il 1 Maggio 1908, che la guarigione di Aurélie Huprelle aveva il "carattere di un miracolo vero e sicuro".

Bisogna notare che questa guarigione fu oggetto di un altra inchiesta medica, condotta da altri medici, più qualificati ancora, in occasione di una campagna denigratoria, cominciata da un movimento di opinione (e da un medico tedesco, il Dott. Aigner) che sosteneva che la malattia di Aurélie Huprelle era puramente nervosa. 
Le conclusioni di questa inchiesta sono servite, di fatto, nel 1909, a confermare i risultati delle inchieste precedenti: ossia che si trattava di una tubercolosi polmonare, guarita improvvisamente, sicuramente e durevolmente
 

 

22 - Guarigione di Esther Brachmann

Nata a Parigi nel 1881, guarita a Lourdes il 21 Agosto 1896, all'età di 16 anni. Miracolo riconosciuto il 6 Giugno 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Léon Amette, Arcivescovo di Parigi.

E' un adolescente di 15 anni, anch'essa tubercolotica da due anni, che faceva parte nel 1896 del Pellegrinaggio Nazionale, con un gruppo di 12 o 15 compagne ricoverate a Villepinte, certamente un luogo di morte per esse.

Il 21 Agosto, al mattino, appena discesa dal treno, essa fu trasportata alla Grotta e poi alle Piscine.

Ne uscì anch'essa con la certezza di essere completamente guarita. I dolori cessati, il gonfiore del suo ventre scomparso, potè camminare e avvertì gli stimoli della fame...Nel pomeriggio seguì le funzioni del pellegrinaggio ed il mattino successivo partecipò alla Via Crucis, sul Calvario.

Due giorni dopo, è accompagnata all'Ufficio Delle Constatazioni Mediche, dove i medici, a seguito di un meticoloso esame, confermano la sua guarigione.

Di ritorno a Villepinte, i medici, sconcertati, la tengono in osservazione per un anno, ed, al ritorno del suo pellegrinaggio di ringraziamento, nel 1897, le consegnano un certificato nel quale essa è riconosciuta "guarita dopo il suo ritorno da Lourdes, nel 1896".

Nel 1908 essa è di nuovo sottoposta a controllo e trovata in perfetto stato di salute, in occasione dell'inchiesta aperta dall'Arcivescovo di Parigi, Sua Eccellenza Monsignor Amette per poter riconoscere questa guarigione insieme a quelle di Clémentine Trouvé e delle Marie Lebranchu e Lemarchand, involontarie eroine di un romanzo di Zola
 

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23 - Guarigione di Jeanne Tulasne

Nata l'8 Settembre 1877, a Indre et Loire. Guarita l'8 Settembre 1897, a 20 anni di età. Miracolo riconosciuto il 27 Ottobre 1907 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Renè Francois Renou, Arcivescovo di Tours.

Ancora una giovane donna, pressoché ancora adolescente, colpita da tubercolosi peritoneale, prima dei suoi 18 anni. 6 mesi dopo, la malattia colpì anche la colonna vertebrale. In qualche semestre le lesioni sono importanti ed evidenti:

Distruzione di 2 o 3 vertebre con gibbo netto del rachide dorso-lombare; 
Ascesso ossifluente che arriva alla coscia sinistra; 
Atrofia muscolare e piede torto. 
Tutto ciò è certificato dal suo medico curante in data 7 Agosto 1897.

Essa arriva a Lourdes con il suo Pellegrinaggio Diocesano all'inizio di Settembre, in cattivissime condizioni.

L'8, giorno del Suo compleanno, partecipa alla Processione del Santissimo Sacramento. E' proprio il Suo Vescovo, l'Arcivescovo di Tours, che porta l'ostensorio. Ed improvvisamente, essa si sente di essere guarita.

Il giorno dopo venne esaminata dall'Ufficio Delle Constatazioni Mediche, ed anche l'anno successivo, nel 1898, quando venne confermata la persistenza della guarigione, completa, improvvisa e durevole di una malattia di Pott, che durava da tempo.

9 anni dopo, l'Arcivescovo di Tours, Sua Eccellenza Monsignor René Francois Renou, su richiesta, nominò una Commissione Canonica, che nel 1906 concluse in favore di una guarigione miracolosa.

Su questa base, l'Arcivescovo, il 27 Ottobre 1907, emana il giudizio che "La Guarigione di Jeanne Tulasne, avvenuta 10 anni prima, al passaggio del Santissimo Sacramento, è una guarigione miracolosa".
 

 

24 - Guarigione di Clementine Malot

Nata a Granvilliers, il 22 Novembre 1872, Guarita il 21 Agosto 1898, a 26 anni di età. Miracolo riconosciuto il 1 Novembre 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Marie Jean Douais, Vescovo di Beauvais.

Si tratta ancora di una giovane donna che, a 20 anni nel 1892, si ammalò di tubercolosi con emottisi. Per 5 anni è soggetta ad un inesorabile peggioramento.

Non avendo più alcuna speranza nelle cure, essa decise di partecipare al pellegrinaggio Nazionale a Lourdes del 1898.

Appena giunta a Lourdes, dopo un pesantissimo viaggio, ella fu condotta alle Piscine. Ma fu solo al bagno del giorno dopo che notò un netto miglioramento del suo stato.

Fu sottoposta a visita di controllo presso l'Ufficio Delle Constatazioni Mediche il 21 ed il 23 Agosto del 1898 e l'anno seguente il 21 Agosto.

La sua guarigione fu accertata e ritenuta totale.

Come ho già detto per la Signora A.Huprelle, in occasione del Cinquantenario delle Apparizioni di Lourdes, il suo Vescovo, Sua Eccellenza monsignor J. Douais sottopose questa ex malata ed i suoi documenti ad una nuova inchiesta da parte di un consulente medico, con controllo radiografico.

Questa inchiesta arrivò alle stesse conclusioni, 10 anni dopo la guarigione del 1898, e confermò la presenza di segni delle lesioni pregresse, corroborando così la diagnosi fatta in precedenza.

Per questo motivo, in tutta tranquillità, il Vescovo di Beauvais credette giusto dichiarare (6 mesi dopo A.Huprelle) che la guarigione di Clémentine Malot era da ritenersi miracolosa, il 1 Novembre 1908.
 

 

25 - Guarigione della Signora Rose Francois

Guarita il 20 Agosto 1899, a 36 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Jean Amette, Arcivescovo di Parigi.

Questa è l'ultima delle 5 guarigioni riconosciute come miracolose dall'Arcivescovo di Parigi, all'inizio del secolo XX.

La Signora Rose Francois era arrivata a Lourdes nel 1899, fornita di un certificato medico in data 16 Agosto, attestante che essa soffriva da circa un anno, delle conseguenze di un "flemmone cronico del braccio destro, con numerose fistole e un enorme edema infiammatorio del braccio e dell'avambraccio".

Essa aveva subito ben 5 interventi chirurgici tra il Dicembre 1898 ed il Luglio 1899, allo scopo di curarle una infezione della parte distale del Suo arto superiore.

Non avendo ottenuto lo scopo, come ultima ratio, era stato proposto alla paziente di procedere all'amputazione del braccio destro.

Tra il 20 ed il 22 Agosto 1899 si verificò una trasformazione completa. L'edema scomparve, le fistole si chiusero, finirono i dolori e cessò la rigidità. L'ammalata rientrata a Parigi, poté farsi visitare e far constatare che l'arto superiore destro e la mano avevano ripreso una attività normale.

Questa guarigione totale ed imprevedibile, persisteva immutata, quando l'ex malata fu visitata di nuovo, nel 1908, prima che S. Eccellenza Monsignor Amette emanasse il giudizio di avvenuto miracolo, il 6 giugno 1908
 

 

26 - Guarigione del Reverendo Padre Salvator

Nato nel 1862, Guarito il 25 giugno 1900, a 36 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 1 Luglio 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor A. Dubourg, Arcivescovo di Rennes.

All'inizio dell'anno 1898 venne riconosciuto affetto da tubercolosi polmonare.

Due anni dopo, nel Gennaio 1900, comparve la peritonite tubercolare, confermata, alla vigilia della partenza per Lourdes, dai Suoi medici curanti, che avevano rinunciato a curarlo, ritenendo ormai condannato, e sconsigliato ad intraprendere il pellegrinaggio.

Arrivato il 25 Giugno a Lourdes, anche lui si fece condurre subito alle Piscine. Qualche istante dopo ne esce talmente trasformato, talmente raggiante che né Lui, né coloro che gli stanno vicini possono dubitare della Sua guarigione.

La sera stessa egli può alimentarsi, mangiare con un evidente appetito ed anche dormire!

L'indomani, per obbedienza, si presenza all'Ufficio delle Constatazioni Mediche dove non viene rilevato alcun segno della sua precedente malattia.

Infine, 8 anni dopo, nel 1908, egli fu riesaminato da due medici facenti parte della Commissione Canonica nominata dall'Arcivescovo di Rennes: venne considerato in condizioni fisiche assai buone.

Ed il 1 Luglio 1908, Sua Eccellenza Monsignor Dubourg volle dichiarare che "questa guarigione di una grave malattia organica, istantanea, radicale e definitiva suppone un intervento soprannaturale e presenta le caratteristiche di un fatto miracoloso
 

 

27 - Guarigione di Suor Maximilien

Nata nel 1858, abitante in Marsiglia (Convento delle Suore della Speranza). Guarita il 20 Maggio 1901, a 43 anni di età. Miracolo riconosciuto il 5 Febbraio 1908 da parte di Sua Eccellenza Cardinale Paulin Andrieu, vescovo di Marsiglia.

Una Suora di 43 anni d'età, malata da più di 15 anni, costretta a letto da 5 anni, perché affetta da cisti idatidea del fegato, complicata da una flebite della gamba sinistra, decide di venire a Lourdes, perché sa di essere incurabile.

Vi arriva il 20 Maggio 1901 ed anche Lei si fa portare immediatamente alle Piscine.

Ne esce qualche momento dopo, a piedi, camminando ed è guarita, essendo scomparsa l'enfiagione del Suo ventre e la gamba essendo completamente normalizzata.

L'indomani, 21 Maggio, recatasi all'Ufficio delle Constatazioni Mediche racconta la Sua lunga storia. I medici, dopo averla ascoltata e visitata, chiesero telegraficamente al Suo medico curante, un certificato che per la stessa via ricevettero qualche ora dopo.

Il Dott. Rampal, nella risposta, riportava la diagnosi e il carattere incurabile delle malattie che avevano colpito la sua ammalata.

Otto giorni dopo credette opportuno rilasciare un secondo certificato, in questi termini:"Ho il dovere, in coscienza, di proclamare che Suor Maximilien è tornata da Lourdes completamente guarita...29 Maggio 1901".

Questa guarigione, assolutamente imprevedibile di una malattia reputata incurabile, improvvisa e definitiva, è stata giudicata dal Vescovo di Marsiglia miracolosa e attribuita alla potente ed efficacie intercessione della Beata Vergine di Lourdes, il 5 Febbraio 1908.
 

 

28 - Guarigione di Marie Savoyne

Nata nel 1877 e abitante a Cateau-Cambresis (Nord). Guarita il 20 Settembre 1901, a 24 anni. Miracolo riconosciuto il 15 Agosto 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Francois Delamaire, Coadiutore di Cambrai.

Si tratta della guarigione di una malattia non tubercolare, e quindi relativamente originale. L'Ufficio Medico possiede una dettagliatissima relazione clinica che non è possibile riassumere in questa sede, anche se interessantissima.

Mi sembra più adatto dunque riportare le conclusioni riassunte nel giudizio Canonico di Sua Eccellenza Monsignor Delamaire, il Vescovo Coadiutore della Diocesi della paziente.

Considerando:

Che da 4 anni essa soffriva per le complicanze di un remautismo infettivo; che, da 13 mesi, essa aveva soprattutto disturbi di cuore, con una sintomatologia che faceva pensare ad un interessamento della valvola mitrale; che la malattia, la privazione quasi totale di alimentazione e l'emoftoe avevano provocato un tale stato di debolezza che nessuno osò immergerla nella Piscina; 
Che a Lourdes, al tempo della Benedizione del Santissimo, tutti quei sintomi scomparvero improvvisamente, così come la piaga da decubito del dorso, e ciò senza alcuna causa che potesse giustificare questi avvenimenti; 
Che questa guarigione improvvisa è stata anche completa, permettendo alla miracolata di dedicarsi alle cure di altri malati che avevano bisogno di quelle cure che essa stessa aveva avuto durante la sua lunga malattia, e che dura da 7 anni senza ricaduta alcuna, 
Per Questi Motivi, Noi Francois Delamaire, Arcivescovo di Metymme, Coadiutore di Cambrai, giudichiamo e dichiariamo miracolosa la guarigione di Marie Savoye. Dato a Cambrai il 15 Agosto 1908.
 

 

29 - Guarigione della Signora Johanna Bezenac

Nata a Dubos, nel 1876 e guarita l'8 Agosto 1904, a 28 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 2 Luglio 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Henri J. Bougoin, Vescovo di Périgueux.

Dopo un lungo periodo di allattamento, la Signora J. Bezenac, si ammalò nel Marzo 1901 di una malattia polmonare grave che fu seguita da un periodo di cachessia progressiva, verosimilmente tubercolare, per la quale le cure furono del tutto inefficaci.

In seguito la situazione si aggravò ancora per la comparsa di una infezione cutanea del viso che si estese fino alla radice dei capelli.

Venuta a Lourdes con il Suo Pellegrinaggio Diocesano, sembra che essa sia guarita "a rate" tra l'8 e il 9 Agosto e che questa guarigione sia legata all'acqua della Grotta, utilizzata in bagni ed in applicazioni locali.

L'Ufficio delle Constatazioni Mediche di questa guarigione ha soltanto una breve notizia.

Invece, il 4 Ottobre 1904, ossia due mesi dopo il pellegrinaggio, il medico curante della Signora J. Bezenac constata: la guarigione totale sia dello stato generale che di quello locale".

Da qua la decisione del Suo Vescovo di dichiarare, nel Luglio 1908, che questa guarigione "aveva il carattere di un vero miracolo".
 

 

30 - Guarigione di Suor Saint Hilarie (Lucie Jupin)

Nata nel 1865. Superiora del Convento di Peyreleau (Congr. di S. Joseph de Clervaux). Guarita il 20 Agosto 1904, all'età di 39 anni. Miracolo riconosciuto il 10 Maggio 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Charles de Ligonnes, Vescovo di Rodez.

Suor Saint Hilaire nel mese di Agosto 1903, all'età di 38 anni, si ammalò di una forma di gastroenterite cronica, ribelle a tutti i trattamenti prescritti.

Nel Febbraio 1904, cioè 6 mesi dopo l'inizio, comparve un tumore del fianco destro, e contemporaneamente un grave deperimento, una astenia marcata.

Lo stato generale andò aggravandosi nei mesi successivi, ed il deperimento arrivò al punto che il peso della suora era arrivato a 42 chili, mentre compariva sempre più spesso una eliminazione di sangue con le feci: ed i medici si dimostravano sempre più impotenti.In Agosto venne a Lourdes, in questo grave stato, con il Pellegrinaggio Nazionale.

Subito, al primo bagno sentì tornare le forze, ritrovò l'appetito, e si accorse di essere guarita.

Si presentò all'Ufficio Delle Constatazioni Mediche per esserVi esaminata il 22 Agosto 1904.

Al rientro nella Sua comunità, essa riprese una vita di lavoro e di fatiche, e tre mesi dopo la sua guarigione pesava 62 chili!!!

Fu sottoposta a visite di controllo presso l'Ufficio Delle Constatazioni Mediche durante i Pellegrinaggi Di Riconoscenza che Essa fece negli anni successivi e cioè: nell'Agosto del 1905, nel Luglio del 1906 e del 1907.

Nel 1908, Sua Eccellenza Monsignor Charles De Ligonnes, Vescovo di Rodez, riconobbe che questa guarigione improvvisa di una malattia incurabile "avvenuta al di fuori di ogni trattamento medico, durante la prima immersione nella Piscina" doveva essere riconosciuta come miracolosa".
 

 

31 - Guarigione di Suor Sainte Beatrix (Rosalie Vildier)

Vero Nome Rosalie Vildier, nata nel 1862 e abitante ad Evreux. Guarita il 31 Agosto 1904, all'età di 42 anni. Miracolo riconosciuto il 25 Marzo 1908 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Philippe Meunier, Vescovo di Evreux.

Fino dal 1894, una laringo - bronchite, accompagnata da un rapido dimagrimento, alterò la salute di Suor Sainte Beatrix, che allora aveva 32 anni.

Dal 1896 e fino al Suo Pellegrinaggio a Lourdes alla fine di Agosto del 1904, i segni della malattia si precisarono e si aggravarono. Indebolimento generale, perdita della voce, Tosse con espettorazione purulenta e sanguigna e cachessia: fatti che dimostravano ai medici curanti, la presenza della tubercolosi.

La mattina dell'arrivo del Pellegrinaggio Diocesano a Lourdes, essa si sentì trasformata dopo un bagno alle Piscine.

Visitata due giorni dopo presso l'Ufficio Delle Constatazioni Mediche, essa fu riconosciuta come soggetto sano, senza più niente di anormale, né alla laringe, né al torace.

La ex malata ritornò a Lourdes l'anno seguente per ringraziare la Madonna, e ben gliene incolse, perché questa volta, guarì, sempre alle Piscine, di disturbi del virus, che la tormentavano da più di 15 anni!!!

Per tutte queste ragioni e considerando che questa "guarigione rapida, completa e radicale...non può essere spiegata per alcuna causa naturale" il 25 Marzo 1908, il Vescovo di Evreux giudicò che tale guarigione aveva il carattere di un vero Miracolo
 

 

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32 - Guarigione Marie-Thérèse Noblet

Nata nel 1889 e abitante vicino a Reims.Guarita il 31 Agosto 1905, a 15 anni compiuti. Miracolo riconosciuto l'11 Febbraio 1908 da parte di Sua Eminenza il Cardinal L. J. Lucon Arcivescovo di Reims.

Questa giovane ragazza all'inizio del secolo ebbe un destino veramente straordinario, come si può giudicare dalla Sua storia. 
A più riprese dall'infanzia, Essa ebbe a soffrire alcuni attacchi di gravi malattie. 
Nell'Agosto 1904, appena compiuti 14 anni, essa venne riconosciuta affetta da morbo di Pott (Tubercolosi ossea rachide), "di natura particolare per l'esistenza di fenomeni nervosi concomitanti".

Venuta a Lourdes un anno più tardi essa guarì nel momento in cui entrava nell'Ospedale Notre Dame des Douleors (ora ricovero St-Frai), al ritorno della Processione del Santissimo.

Si fece esaminare il giorno successivo all'Ufficio delle Constatazioni Mediche ed in seguito si fece seguire per un anno dal Suo Medico di famiglia. Più nessuna traccia né di dolori, né di deformazione e nemmeno di limitazione dei movimenti.

Tre anni più tardi, dopo essere stata visitata di nuovo, da parte di una Commissione nominata allo scopo dal Cardinale Arcivescovo di Reims, Sua Eminenza L. J. Lucon venne riconosciuta come miracolata.

In seguito la Signorina Noblet subì un esperienza mistica, paragonabile a quella del Curato d'Ars, e dopo molti dispiaceri fisici, finì, nel 1921 per entrare in religione, sotto l'egida di S. Eccellenza Monsignor De Boismenu, Arcivescovo di Papuasia, fondatore del primo ordine di religiose autoctone, le Ancelle del Signore.

E' questa l'ultima guarigione richiesta, per celebrare il Cinquantenario delle apparizioni, cioè la guarigione della Marie - Thérèse Noblet, è la più tardiva delle 22 guarigioni riconosciute miracolose nel 1907 e 1908 da parte degli Ordinari di 13 Vescovadi (11 francesi e 2 belgi) che vennero richieste dal Vescovo di Tarbes e dall'Ufficio Delle Constatazioni Mediche
 

 

33 - Guarigione di Cecile Douville De Franssu

Nata il 25 Dicembre 1885 a Tournai (Belgio) 
Guarita il 21 Settembre 1905, all'età di 20 anni. Miracolo riconosciuto l'8 Settembre 1909 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Charles Gibier, Vescovo di Versailles.

Ancora un destino straordinario, poiché questa ex-malata, guarita quando non aveva ancora compiuto 20 anni, è stata festeggiata il 26 Dicembre 1985 al compimento dei 100 anni, da tutto l'ambiente familiare!

La Sua infanzia non era certo stata di tutto riposo. A 14 anni si era ammalata per un "tumore bianco" del ginocchio: vale a dire "artrite tubercolare". Dopo 4 o 5 anni di cure assai precise, senza ottenere un successo visibile, venne deciso di procedere ad un intervento. La decisione fu presa nel Giugno 1904.

Ma quasi nello stesso tempo comparve una nuova manifestazione: la peritonite tubercolare, che si aggravò nei 18 mesi successivi.

Dolori continui malgrado il ghiaccio, alimentazione pressoché nulla, febbre, un deperimento progressivo.

Nel Maggio 1905 la ragazza manifestò il desiderio di andare a Lourdes di fronte alla scarsezza dei risultati, e malgrado la precarietà dello stato generale, il viaggio viene effettuato in Settembre, non senza molte difficoltà.

A Lourdes, il 21 Settembre 1905, con infinite precauzioni venne condotta alle Piscine, dalle quali essa esce guarita, per sempre!

La sera stessa viene sottoposta al controllo da parte dell'Ufficio delle Constatazioni Mediche dove non viene rilevato alcun segno di malattia né attuale né pregressa!

Per 4 anni la Sua salute tanto inopinatamente recuperata restò eccellente al punto che il Suo Vescovo, l'8 Dicembre 1909, nella festa dell'Immacolata Concezione, riconobbe che questa guarigione era miracolosa: ciò avvenne 80 anni fa!
 

 

34 - Guarigione di Antonia Moulin

Nata il 13 Aprile 1877 a Vienne (Isère). Guarita il 10 Agosto 1907, all'età di 30 anni. Miracolo riconosciuto il 6 Novembre 1911 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Paul E. Henry, Vescovo di Grenoble.

Si tratta di una storia particolare per diversi aspetti. 
Nel Febbraio 1905, in seguito ad una malattia che dovette essere stata abbastanza grave perché la paziente fu ospedalizzata, cosa non frequente in quei tempi, comparve un ascesso della gamba destra, con flebite e linfangite, che l'obbligarono a letto, in ospedale, per circa 6 mesi. Nel Settembre 1905 ella venne a Lourdes con il Pellegrinaggio di Grenoble, e dopo 5 giorni rientrò nel reparto ospedaliero, senza alcun miglioramento.

Riospedalizzata a Vienne, il Suo stato si aggravò: gli ascessi si moltiplicarono, creando delle fistole, che si aprivano e si chiudevano. Questo stato durò circa 5 mesi, finché nel Marzo 1906 essa fu trasferita all'Ospedale di Lione. Vi rimase circa 10 mesi senza alcun miglioramento nonostante le cure attente ed assidue.

Alla fine del 1906, temendo di morire, la paziente volle avvicinarsi a casa. Malgrado altre cure, lo stato generale declinò ulteriormente, e localmente, la piaga che aveva alla coscia destra continuò a suppurare, ad allargarsi e divenne più profonda. Il Suo ginocchio è enorme ed anchilosato.

In Agosto ella parte di nuovo per Lourdes, 2 anni dopo la Sua prima esperienza; Vi arriva come una malata incurabile, avendo però infastiditi tutti i compagni di viaggio per il fetore che emanavano le Sue piaghe.

Il secondo giorno dopo l'arrivo, il 10 Agosto, essa viene di nuovo trasportata alla Piscina. Al momento di cambiare medicazione, ci si rende conto che la piaga è cicatrizzata, e che la Sua gamba poteva di nuovo essere utilizzata.

Immediatamente viene condotta alla Grotta di cui essa fa il giro agevolmente e di là all'Ufficio delle Constatazioni Mediche dove, dopo una visita, viene accertata la Sua guarigione.

Al Suo ritorno a casa tutti si meravigliarono ed il Suo medico curante, il 25 Settembre, rilasciò un certificato medico, nel quale è scritto:"Si tratta di una guarigione scientificamente inspiegabile".

Ritornata a Lourdes nel 1908, il 1909 e 1910 come aiutante essa non ha mai mancato di sottoporsi a controllo all'Ufficio Delle Constatazioni Mediche ed in particolare al Dott. Boissarie, suo presidente in quel tempo.

Il 6 Novembre 1910 il Suo Vescovo, dopo aver sentita una Commissione Canonica ed aver prese le informazioni necessarie per essere certo che tutte le esigenze della Chiesa erano state rispettate, dichiara che la guarigione della signorina Antonia MOULIN era miracolosa
 

 


35 - Guarigione di Marie Borel

Nata il 14 Novembre 1879, a Mende (Lozère). Guarita il 21-22 Agosto 1907, all'età di 28 anni. Miracolo riconosciuto il 4 Giugno 1911 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Jacques Gely, Vescovo di Mende.

A cominciare dai 22 anni d'età, Maria Borel presenta diversi attacchi di appendicite acuta. Finalmente dopo due anni di vane cure mediche, viene operata nel 1903.

Dopo qualche mese, nel 1904, si manifesta un ascesso in sede di cicatrice, che viene aperto e che ben presto si trasforma in una fistola, che i medici tentano inutilmente di far chiudere.

Dal 1905, altri accessori appaiono e cosa ancora più grave si trasformano in fistole piostercoracee, che si aprono sulla faccia anteriore e su quella posteriore dell'addome, tanto che dopo qualche mese il corso normale delle feci è completamente deviato.

Sembra inutile precisare che questa situazione non poteva che peggiorare e che a quell'epoca tali lesioni non avevano un trattamento utile.

Con il Pellegrinaggio Nazionale la paziente arriva a Lourdes il 17 Agosto 1907, e partecipa alle funzioni pur con le limitazioni dovute al Suo stato pietoso.

Il 21 Agosto al mattino, la medicazione è rifatta con le fistole aperte, ma alla sera, le 4 della parete anteriore erano chiuse e la medicazione asciutta e pulita. L'indomani stessa guarigione per le altre due fistole posteriori, al momento di uscire dal bagno in Piscina.

All'Ufficio delle Constatazioni Mediche, i medici constatano che le fistole sono chiuse, che le feci hanno ripreso la via normale. Questa guarigione improvvisa, perfetta e definitiva controllata ogni anno da medici diversi, è sempre stata ritenuta come scientificamente inspiegabile, a tutti i controlli eseguiti tra il 1907 ed il 1911.

Il Vescovo di Mende, Sua Eccellenza Monsignor J. Gely, a conoscenza di tutti questi controlli medici, il 4 Giugno 1911, ha giudicata questa guarigione miracolosa da attribuirsi ad un intervento speciale della Beata Vergine Maria
 

 


36 - Guarigione di Virginie Haudeborg

Nata nel 1886 a Lons-le-Saunier (Francia). Guarita il 17 Maggio 1908, a 22 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 25 Novembre 1912 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Francois A. Mallet, Vescovo di Saint-Claude.

Orfana, essa ha vissuto fino all'età di 18 anni senza malattie importanti, ma nel Luglio1904, cominciò ad accusare una infezione urinaria con nefrite e cistite, che il laboratorio dichiarò di origine tubercolare.

A quel tempo si trattava di una malattia incurabile e dall'esito sicuramente infausto, ma con evoluzione che poteva anche essere assai lunga.

Nel Maggio 1906 fece un primo Pellegrinaggio a Lourdes, senza alcun beneficio.

Il resto dell'anno e quello seguente trascorsero senza che intervenisse alcun miglioramento nel Suo stato. Viceversa nei primi mesi del 1908 avvenne un manifesto peggioramento.

I dolori aumentavano, non si riusciva a calmarli, Virginie non poteva più alzarsi dal letto.

Decise di partecipare ancora al Pellegrinaggio Diocesano del 1908, ed il terzo giorno, alla Benedizione del Santissimo Sacramento essa accusò un violento dolore che fu il preludio della Sua guarigione. La notte fu eccellente ed il mattino dopo si presentò all'Ufficio delle Constatazioni Mediche, dove la Sua guarigione fu confermata dopo un esame delle urine che risultò normale.

Da quel giorno e per 50 anni, non accusò più ricadute, ed il 24 Aprile 1958 si presentò di nuovo all'Ufficio Delle Constatazioni Mediche, sana e vegeta.

Il 25 Novembre 1912, dopo il parere di una Commissione Canonica, il Suo Vescovo, Sua Eccellenza Monsignor Mallet concluse che questa guarigione ottenuta "al di fuori dell'ordine generale della natura", deve essere considerata miracolosa
 

 

37 - Signora Marie Biré
 


Nata a Lucas l'8 Ottobre 1866, in Vandea (Francia). Guarita il 5 Agosto 1908, all'età di 42 anni. Miracolo riconosciuto il 30 Luglio 1910 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Clovis Joseph Catteau, vescovo di Lucon.

Il 14 Febbraio 1908 improvvisamente, la Signora Biré presenta dei segni allarmanti: vomito ematico, stato precancrenoso del Suo avambraccio e della mano sinistra, con dolori assai intensi.

Tre o quattro giorni dopo, mentre la circolazione del braccio sinistro tornava normale, si manifestarono ancora dei segni di ipertensione endocranica e la malata poco dopo entra in coma.

Il 25 Febbraio il coma è vinto, ma si evidenzia una cecità. Il Suo medico parla di "cecità da atrofia papillare bilaterale" determinata da evidente interessamento della circolazione cerebrale.

Il 5 Agosto 1908, dopo la Messa alla Grotta, ella riacquista improvvisamente la Vista.

Esaminata, lo stesso giorno, da un oculista all'Ufficio delle Constatazioni Mediche, si è obbligati ad ammettere che essa ha ancora dei segni evidenti di "atrofia bianca, di origine cerebrale", più evidenti a destra che a sinistra, "anche se può leggere i più piccoli caratteri del giornale" (Dottor Lainey, di Rouen).

Insomma persistono dei segni anatomici che determinano la perdita totale della vista, ma la funzione è perfetta!!!

Nel Settembre 1908, qualche settimana dopo, nuovo esame particolareggiato da parte di alcuni oculisti che notano, in quell'occasione:"le tracce di atrofia ottica non esistono più, e la guarigione è completa".

Negli anni seguenti il soggetto è più volte controllato da dei medici, ma non furono mai trovate lesioni di sorta e la Sua guarigione fu riconosciuta totale e persistente.

Il 30 Luglio 1910, Sua Eccellenza Monsignor Clovis Catteau riconobbe a Sua volta questa guarigione improvvisa e totale e propose che essa fosse ritenuta miracolosa
 
(Questa guarigione è stata oggetto di molte discussioni e controlli da parte di decine di specialisti, dopo il 1908. Sempre è stata riconosciuta come un fatto assolutamente inspiegabile a livello scientifico)
 

 


 38 - Guarigione di Alimée Allope

 

Nata nel 1872 e abitante a Vern, vicino ad Angers. Guarita il 28 Maggio 1909, a 37 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 5 Agosto 1910 da parte di Sua Eccellenza monsignor Joseph Rumeau, Vescovo di Angers.

La Signorina Aimée Allope era malata da molto tempo quando venne a Lourdes, nel 1909.

Nel 1898, all'età di 26 anni, aveva subito l'asportazione di un rene, seguita qualche anno dopo da altri due interventi per dei "tumori tubercolari" del fianco destro, seguiti da fistole.

Qualche giorno prima del Suo arrivo, erano stati osservati "4 enormi ascessi infiammati, che lasciavano scolare del pus e che non avevano alcuna tendenza alla cicatrizzazione, uno stato generale pietoso, un peso di 44 Kg.

I primi giorni del Suo pellegrinaggio scorsero senza alcun miglioramento. Si era obbligati a medicarla 2 volte al giorno, tanto le piaghe suppuravano.

Ma il 28 Maggio, dopo la Comunione alla Grotta, essa cessò di soffrire, le piaghe si chiusero, e la ex malata potè riprendere una alimentazione ed una vita normale. Era guarita.

Il giorno dopo, all'Ufficio delle Constatazioni Mediche si constata la scomparsa degli indurimenti (gomme) e la cicatrizzazione perfetta di tutte le fistole.

Per tutto l'anno seguente, questa guarigione perfetta, improvvisa e totale è rimasta invariata, e l'ex malata ha riacquistato 10 chilogrammi di peso.

Per questi motivi Sua Eccellenza Monsignor Joseph Rumeau, Vescovo di Angers ha dichiarato il 5 Agosto 1910, che questa guarigione doveva essere "attribuita ad uno speciale intervento di Dio, e che bisognava vedere in questo un Miracolo".
 

 

39 - Guarigione di Juliette Orion
 

 

Nata nel 1886 e abitante a St Hilaire de Voust, in Vandea (Francia). Guarita il 22 luglio 1910, all'età di 25 anni. Miracolo riconosciuto il 18 ottobre 1913 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Clovis Joseph Catteau, Vescovo di Lucon.

Prima dei 20 anni, Juliette Orion aveva già avuto una vita movimentata. Orfana di Padre, essa fu collocata come domestica in città. Rapidamente si ammalò e cominciò a presentare dei segni attribuibili alla tubercolosi: bronchite, dolori pleurici con dimagrimento, febbriciattola.

Ritornò a casa sua all'inizio del 1910, a 24 anni d'età.

Nel Febbraio comparve una laringite con ulteriore deperimento.

Nel Maggio successivo, nuova complicazione: mastoidite sinistra, con fatti meningei ed un certo numero di episodi comatosi.

Fu allora formalmente "condannata" dai Suoi medici curanti. In Luglio chiese di partecipare al Pellegrinaggio Diocesano, ma non fu accettata.

Nella notte tra il 22 Luglio ed il 23, mentre stava pregando la Madonna di Lourdes, Juliette si sentì improvvisamente molto meglio.

Al mattino ha recuperato la voce e chiede da mangiare. Il medico curante, chiamato, dopo averle effettuato una visita molto approfondita, constata la guarigione che dice non essere assolutamente imputabile a Lui.

Nel 1912 la ex malata si presenta all'Ufficio delle Constatazioni Mediche, per renderlo edotto di una guarigione ottenuta lontano da Lourdes.

Nel 1913, una Commissione Canonica sottoscrive, dopo accurate indagini, delle conclusioni assai favorevoli per il riconoscimento miracoloso di questa "guarigione, istantanea, perfetta e definitiva".

Sua Eccellenza Monsignor Clovis Joseph Catteau, che 3 anni prima ha già riconosciuto miracolosa la guarigione della Signora Birée, riconosce che anche questa guarigione è miracolosa e che essa dev'essere attribuita ad un intervento speciale di Dio. Il decreto porta la data del 18 Ottobre 1913
 

 

40 - Guarigione della Signora Marie Fabre

Nata nel 1879. Guarita il 26 Settembre 1911, all'età di 32 anni. miracolo riconosciuto l'8 Settembre 1912 da parte di Sua Eccellenza Pierre Cézerac, Vescovo di Cahors.

Questa moglie di contadino, come tante altre giovani donne a quell'epoca, aveva avuto la sua salute scossa per 3 gravidanze ravvicinate con parti difficili.

Dall'età di 30 anni, oltre ad un prolasso uterino - che pudicamente non viene nominato - Ella soffriva di dispepsia e di entrite mucomembranosa. Questa malattia digestiva le impediva una alimentazione normale e non faceva che aggiungere alla Sua anemia uno stato di debolezza.

I trattamenti fatti per più di un anno non avevano ottenuto alcun risultato: in questo stato pietoso la malata fece voto di andare durante l'estate 1911 a Lourdes.

Partita il 24 Settembre, con Suo marito, essa arrivò a Lourdes in un tale stato di debolezza da far temere per la Sua vita.

Per un giorno e mezzo, non fu ritenuto prudente accompagnarla né alla Grotta né alle Piscine.

Nel pomeriggio del 26 Settembre fu deciso di farla partecipare alla Processione del Santissimo Sacramento. Appena ricevuta la Benedizione essa si sentì meglio, parlò e si alzò dalla barella.

Ricondotta all'Ospedale dei 7 Dolori, essa chiese da mangiare e si alimentò in modo normale, mentre da 2 anni non aveva assunto alcun alimento solido.

Di ritorno a casa, poté riprendere assai rapidamente una vita normale e 9 mesi dopo la Sua salute fu giudicata eccellente ed il prolasso uterino del tutto scomparso.

Senza troppo attendere, e meno di un anno dopo il Suo Pellegrinaggio, Sua Eccellenza Monsignor Cézerac ritenne che "questa improvvisa guarigione non è nelle cose abituali della scienza e non ha potuto prodursi senza un intervento miracoloso di Dio". Il giudizio è datato 8 Settembre 1912. 
 

 

 

41 - Guarigione di Henriette Bressolles

Nata nel 1896 e guarita il 3 Luglio 1924, all'età di 28 anni. Miracolo riconosciuto il 4 Giugno 1957 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Paul Rémond, Arcivescovo-Vescovo di nizza.

Infermiera militare dal 1914, dopo una guerra senza difficoltà, fu accolta come malata in un Ospedale militare, nell'Ottobre del 1918, per "malattia di Pott dorso-lombare, riportata in servizio".

Tra la fine della guerra e l'inizio del 1922 essa rimase in ospedale militare, dove subì, oltre all'immobilizzazione in corsetto gessato e minerva, diverse cure per i disturbi aggiunti: paralisi dell'arto inferiore destro, dell'intestino, della vescica e attacchi meningitici.

Per questi motivi le venne assegnata una pensione militare del 125% per "morbo di Pott, con paraplegia completa, ed incontinenza urinaria e fecale".

Durante 2 anni e mezzo, a domicilio, è soggetta a crisi, che si presentano ogni 3 o 4 mesi, di ritenzione urinaria e di uremia; inoltre porta vari apparecchi di protesi per l'immobilizzazione.

In questo grave stato arriva a Lourdes il 3 Luglio 1924. Nel pomeriggio è condotta alla Benedizione dei malati e quindi alla Grotta. Dopo una impressione "di scroscio generale dolorosissimo" Ella si sentì guarita, e per la prima volta, dopo 6 lunghi anni, può alzarsi dal letto!!!

Il giorno dopo è visitata presso l'Ufficio delle Constatazioni Mediche. Il Suo rachide è libero in tutti i movimenti, che si compiono senza dolori: ma gli arti inferiori sono ancora anchilosati.

Ritorna l'indomani all'Ufficio Medico e l'esame dei medici decide di attendere 3 mesi, ed i pareri dei Suoi medici curanti, prima di decidere che si è avuta una guarigione durevole.

Alla fine di Settembre 1924, tre certificati di diversi medici e chirurghi che la tengono sotto controllo, danno la conferma: la guarigione è completa, durevole ed ottenuta certamente in collegamento con Lourdes.

In quel momento a Nizza, il Vescovo ausiliare autorizza una cerimonia religiosa di ringraziamento alla quale Egli partecipa e che si effettua prima della fine dell'anno.

30 anni più tardi, su domanda espressa delle Autorità di Lourdes, una Commissione Canonica "ritiene che la guarigione di Henriette Bressolles può essere dichiarata miracolosa", il 24 Ottobre 1954. Ma poiché le forme canoniche esigono che solo il Vescovo possa dare un tale giudizio, soltanto 3 anni dopo, il 4 Giugno 1957, Sua Eccellenza monsignor Remond riconobbe come miracolosa tale guarigione.

Quattro anni dopo, nel 1961, la Signorina Bressolles morì per un attacco cardiaco a Lione
 

 

42 - Guarigione di Lydia Brosse

Nata il 14 Ottobre 1889. Guarita l'11 Ottobre 1930 a 41 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 5 Agosto 1958 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Jean Guyot, Vescovo di Coutances.

Una delle guarigioni del periodo tra le due guerre mondiali con un destino particolare.

Lydia Brosse all'età adulta aveva avuto molte malattie ossee qualificate come tubercolari.

Nei 18 mesi che precedettero il Suo arrivo a Lourdes con il Pellegrinaggio del Rosario nell'Ottobre del 1930, aveva subìto diversi interventi per ascessi multipli, manifestatisi più volte, di origine ossea e sottocutanea, di natura bacillare, nella regione perineale e della coscia. Si trovava in stato di debolezza, dimagrita (pesava meno di 40 chili), dolorante ed anemizzata per emoragie intestinali e nasali.

Durante il Pellegrinaggio non avvertì alcun miglioramento, mentre si doveva medicarla almeno due volte al giorno. L'ultimo giorno non si poté nemmeno condurla per l'ultima volta alla Piscina.

Fu durante il viaggio di ritorno, da Lourdes a Saint-Raphael, che Essa sentì il desiderio e la forza di alzarsi, poiché le piaghe e le fistole erano guarite, quasi sotto gli occhi meravigliati del medico del treno.

Il giorno dopo il Suo ritorno a casa, il medico curante constata "uno stato di salute fiorente, una cicatrizzazione completa e la scomparsa di ogni secrezione".

Tre mesi dopo, al controllo, era nello stesso stato, nessuna emorraggia, e il peso era di 52 chili (ossia 12 Chilogrammi presi in soli 3 mesi).

Nell'Ottobre del 1931, l'Ufficio delle Constatazioni Mediche conclude che "questa guarigione sfida le conoscenze attuali delle leggi della biologia per la Sua rapidità". A più riprese, questa osservazione è riportata in molte pubblicazioni, ma non viene iniziato alcun riconoscimento ufficiale.


Nel 1955, per il 25mo anniversario della Sua guarigione, la Signorina Lydia Brosse si presenta di nuovo all'Ufficio delle Constatazioni Mediche, che rinnova la Sua conclusione in favore di una guarigione completa e inspiegabile dal punto di vista scientifico e decide di sottoporre questo caso, anche se ormai antico, al Comitato Medico internazionale.

Nel Marzo 1956 il relatore Professor Oberlin, è approvato unanimemente quanto conclude che la guarigione di Lydia Brosse non può essere giustificata dal punto di vista medico.

Il 5 Agosto 1958, Sua Eccellenza Monsignor Jean Guyot, dopo aver sentito il parere di una Commissione Canonica, emana il giudizio e dichiara che questa guarigione è miracolosa.

Per più di vent'anni la Signorina Lydia Brosse dedicatasi a Lourdes, vi ritorna ogni anno con il pellegrinaggio del Rosario, anche prima di morire, nel Settembre 1984 a quasi 95 anni d'età
 

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24/06/2012 17:11
 
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43 - Guarigione Suor Marie Marguerite (Francoise Capitaine)

Vero nome Francoise Capitaine, nata il 13 Aprile 1872. 
Suora Clarissa nel Monastero di Rennes, dal 1896. Guarita il 22 Gennaio 1937, all'età di 65 anni. Miracolo riconosciuto il 20 Maggio 1946 da parte di Sua Eminenza Cardinale Clement Roques, Arcivescovo di Rennes.

Uno dei pochi casi di guarigione collegato a Lourdes, ma avvenuto fuori dal Santuario.

Infatti la malattia di Suor Marie Marguerite era iniziata nel 1924 con un affezzione renale di tipo pielonefritico. Negli anni seguenti si erano aggiunte delle "crisi cardiache" di forma anginosa, relative ad un aggravamento delle Sue condizioni renali.

Nel 1936 erano comparse anche altre complicazioni:

Edema generalizzato flittenulare agli arti inferiori,

Crisi cardiache sempre più frequenti, con dispnea,

Nevralgie facciali.

Questo stato non permetteva assolutamente una vita normale, non poteva migliorare e all'inizio del 1937, faceva temere la morte.

La comunità del Suo convento iniziò una novena alla Madonna di Lourdes e la Suora vi si associò sostituendo l'acqua di Lourdes a tutte le Sue medicine.

L'ultimo giorno, all'Elevazione della Messa del 22 Gennaio, alla quale assisteva, improvvisamente provò un immenso benessere. Gli edemi scomparvero in un istante e le fasciature delle gambe, troppo larghe, caddero e l'ex malata poté mettersi le scarpe e camminare.

Dal giorno dopo, essa riprese le Sue funzioni di addetta al parlatorio, che aveva smesso 8 anni prima, e le tenne fino alla fine della guerra 39-45.

Questa guarigione fu constatata non senza grandissima sorpresa dal Suo medico curante che continuò a seguirla fino al 1945.

Per desiderio dell'Arcivescovo, Cardinale Roques:

Una commissione di 3 medici si riunì nel Novembre 1945 e concluse che questa guarigione non si poteva spiegare con cause naturali; 
Una Commissione Canonica studiò, ancora, questa guarigione all'inizio del 1946 e consegnò al Cardinale Roques delle conclusioni assai favorevoli,per il qual motivo il 20 Maggio 1946, il Cardinal Roques dichiarò questa guarigione miracolosa e "che doveva essere attribuita ad un intervento particolare di Dio, per intercessione della Madonna di Lourdes". 
 

 


44 - Guarigione di Louise Jamain

Nata il 1 Novembre 1914 a Parigi e guarita il 1 Aprile 1937 a 23 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 14 Dicembre 1951 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Feltin, Arcivescovo di Parigi.

Il certificato dell'Ospedale Laennec parlava chiaro:

"Tubercolosi polmonare, intestinale e peritoneale clinicamente e biologicamente confermate".

Era questo il certificato relativo ad una giovane ragazza, orfana di madre, che aveva avuto 4 fratelli tutti morti di tubercolosi. Essa stessa per la medesima malattia, era stata ricoverata per 7 anni, quasi senza interruzioni.

Senza più speranza di guarigione, aveva espresso il desiderio di venire a Lourdes. Malgrado i pareri contrari di tutti coloro che le erano vicini, che pensavano non tornasse viva, la paziente partecipa al Pellegrinaggio delle Bernadette, che si svolge dal 28 Marzo al 4 Aprile 1937.

Il viaggio ed i primi giorni di permanenza sono orribili con emissione di catarro ematico: il 30 Marzo le viene amministrata l'Estrema Unzione. Ma il 1mo Aprile, al mattino essa si dichiara perfettamente riposata e chiede di mangiare: è sicura di essere guarita.

Il 3 Aprile si presenta all'Ufficio delle Constatazioni Mediche dove è visitata ed invitata a presentarsi ancora l'anno successivo.

Ed il 4 Aprile a Parigi, nel reparto Ospedaliero al quale si ripresenta, c'è l'immensa sorpresa! Non si rileva alcuna lesione, non si mettono in evidenza batteri: la guarigione è totale e certa!

Sei settimane dopo Essa intraprende un lavoro che compie senza fatica e senza ricadute. Qualche anno dopo diventa la Signora Maitre e ha due figli. In questo momento spera di poter festeggiare, l'anno prossimo, 1987, il 50mo anniversario della Sua guarigione!


Dopo aver preso conoscenza delle conclusioni di una Commissione Canonica nominata per studiare questa guarigione, Sua Eccellenza Monsignor Feltin, Arcivescovo di Parigi, il 14 Dicembre 1951 dichiara che essa deve essere riconosciuta come miracolosa.

Si tratta della prima guarigione, riconosciuta miracolosa, di una persona nata nel Ventesimo Secolo.

 

45 - Guarigione di Francis Pascal

Nato il 2 Ottobre 1934. Abitante a Beaucaire (Gard). Guarito il 31 Agosto 1938, a quasi 4 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 31 Maggio 1949 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Ch. De Provenchères, Arcivescovo di Aix-en-Provence.

Questa è la seconda guarigione, nell'elenco dei miracolati, di un infante.

La Sua storia è assai breve: nel Dicembre 1937, a 3 anni e 3 mesi si ammalò di meningite. Non morì, ma riportò danni permanenti gravi: paralisi flaccida degli arti inferiori, ed in minor grado di quelli superiori e perdita della vista: prognosi: del tutto sfavorevole.

Questo è certificato da una decina di medici diversi, che sono stati consultati prima che il bimbo fosse portato a Lourdes in questo stato, alla fine di Agosto 1938.

Dopo il 2do bagno nelle Piscine il bambino ha riacquistato la vista e la paralisi è scomparsa. Al Suo ritorno a casa, il bimbo è sottoposto a controllo da parte di due o tre medici che lo seguivano in precedenza. Tutti concordi essi affermano che la guarigione è certa e che "dal punto di vista medico non esiste una spiegazione".

Per cause inerenti la guerra, è solo nell'Ottobre del 1946 che Egli ha il modo di entrare in contatto con l'Ufficio delle Constatazioni Mediche.

Le conclusioni di questo primo esame, sotto la data del 2 Ottobre 1946, sono: Guarigione sicura, che si mantiene da più di dieci anni, per la quale non è possibile dare alcuna spiegazione medica".

Confermato nel Luglio 1947 da parte dell'Ufficio delle Constatazioni Mediche ed anche il 1mo Settembre 1948, a seguito delle riserve fatte dai medici della diocesi, facenti parte della Commissione Canonica.

"In seguito a questa sovrabbondanza di testimonianze e di prove attestanti l'esistenza di una malattia grave e della Sua guarigione sicura, umanamente inspiegabile, mantenuta da oltre 10 anni,Sua Eccellenza, Monsignor Charles De Provenchères, emette il giudizio e dichiara, il 31 Agosto del 1949, che la guarigione di Francis Pascal è miracolosa, e che essa dev' essere attribuita ad un intervento speciale della Beata Vergine Maria Immacolata, Madre di Dio".

Il Signor Francis Pascal, oggi nella Sua 52ma annata di vita, non ha abbandonato le rive del Rodano e vive tranquillo.

 

46 - Guarigione di Gabrielle Clauzel

Nata il 15 Agosto 1894 e abitante a Orano. Guarita il 15 Agosto 1943, al Suo domicilio a 49 anni di età. Miracolo riconosciuto il 18 Marzo 1948 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Bertrand Lacaste, Vescovo di Orano.

Ancora una guarigione avvenuta lontano da Lourdes, ma perfettamente documentata.

Da circa 7 anni, la Signorina Clauzel soffriva di un reumatismo vertebrale, associato a manifestazioni dolorose viscerali e funzionali, a delle mioclonie collegate, secondo i medici curanti, alla spondilite ed alle compressioni radicolari che potevano provocarsi.

Dopo tanti anni di immobilizzazione pressoché assoluta in letto e di disturbi diversi interessanti tutte le funzioni del Suo organismo indebolito, il Suo stato generale era diventato precario e la Sua vita era in pericolo.

Il 15 Agosto 1943, essa si fece trasportare alla Chiesa, distante dal Suo domicilio un centinaio di metri.

Dopo la funzione, si alza e rientra a casa a piedi, tra lo stupore dei presenti.

Da quel momento non ha mai smesso di star bene e non ha più avuto ricadute di alcun tipo.

Fu esaminata dall'Ufficio delle Constatazioni Mediche alla fine della guerra, il 29 Agosto a Pau. Queste visite di controllo stabilirono che la guarigione era completa e funzionale, che la Sua comparsa era improvvisa e senza convalescenza ed era del tutto scientificamente inspiegabile.

Due anni e mezzo dopo, Sua Eccellenza il Vescovo di Orano, Monsignor Lacaste, dichiarò miracolosa quella guarigione.

Questa ex malata ha voluto finire la Sua vita a Lourdes, vicina alla Grotta. Venuta intorno al 1970, vi è morta nel Marzo 1982, a circa 88 anni, più giovane di cuore che mai.

 


47 - Guarigione di Yvonne Fournier

Nata nel Gennaio 1923, guarita il 19 Agosto 1945, all'età di 22 anni. Miracolo riconosciuto il 14 Novembre 1959 da parte di Sua Eminenza il Cardinale Feltin, Arcivescovo di Parigi.

Questa giovane donna aveva subito, a 17 anni, nel Gennaio 1940 un infortunio sul lavoro. Tutto l'arto superiore, preso in una cinghia, era stato stirato violentemente verso il basso.

Negli anni seguenti (5 anni e 6 mesi), la sindrome da stiramento traumatico si aggravò continuamente, con dolori più o meno intensi, edema e turbe trofiche di tutto l'arto interessato, ed impotenza funzionale completa.

Nuovi interventi furono fatti, per la più parte sul ganglio stellare e sulla catena simpatica (specialmente da parte del Professor Leriche e del Dott. Clovis Vincent). Scarsissimi furono i risultati, ad eccezione di un qualche breve e non duraturo momento di tregua dei dolori.

Circa tre anni dopo l'incidente le fu assegnata da un tribunale una pensione del 70%. E' la quota relativa all'amputazione dell'arto.

La Signorina Yvonne Fournier prese parte al Pellegrinaggio Nazionale del 1945, il primo dopo la Guerra del 1939. Il 19 Agosto, dopo un bagno, essa si accorse che il Suo braccio sinistro era ritornato normale; non sentiva più dolori e la mobilità e la forza erano di nuovo presenti.

Fu visitata dall'equipe medica del Pellegrinaggio Nazionale, con il Prof. Salmon, nel 1945 e con il Prof. Thiébaut nel 1946.

A seguito di questi esami, l'Ufficio Medico riconobbe come inspiegabile, dal punto di vista medico, la guarigione di Yvonne Fournier, ma la cosa in quel momento finì li.

10 anni dopo, nel 1956, questa guarigione fu oggetto di una pubblicazione da parte del Professor Salmon, e così uscì dall'oblio in cui era rimasta. Fu allora sottoposta al giudizio del Comitato Medico Internazionale. Relatore il Professor Thiébaut, il Comitato approvò le conclusioni sulla falsariga delle precedenti, con il vantaggio di un intervallo di 10 anni:

"La guarigione della Signorina Yvonne Fournier è stata istantanea e definitiva, e per di più assolutamente inspiegabile dal punto di vista medico". 
Lo stesso anno, dopo aver sentito il parere di una Commissione Canonica, il Cardinale Feltin riconosce, il 14 Novembre 1959, che questa guarigione è miracolosa.

La signorina Yvonne Fournier è ancora in vita; spesso viene a Lourdes. Questa guarigione, può essere ritenuta "la guarigione tipica di Lourdes".

 

48 - Guarigione della Signora Rose Martin

Nata a Pèrona il 28 Marzo 1901, guarita il 3 Luglio 1947, a 46 anni compiuti. Miracolo riconosciuto il 5 Maggio 1949, confermato il 17 Marzo 1958 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Rémond, Arcivescovo - Vescovo di Nizza.

Nel Febbraio 1946, la Signora Rose Martin subì una isterectomia allargata per epitelioma ghiandolare del collo dell'utero, a Nizza.

14 mesi dopo, fine Aprile 1947, cominciarono evidenti complicazioni da metastasi insiti del tumore precedente con notevole cachessia. 
Il 30 Giugno 1947 essa è condotta a Lourdes, in uno stato semi-comatoso. 
Al terzo bagno, si alza e non ha più dolori e si comporta come una persona normale. Resta solo la necessità di una disintossicazione morfinica.

Al Suo ritorno a casa, oltre alla scomparsa dei segni funzionali e delle perdite vaginali, si nota anche la scomparsa totale del tumore. Riprende 17 chilogrammi di peso nel giro di 10 mesi.

nel Luglio 1948, con una radiografia ad una rettoscopia con esito di normalità, la guarigione è accertata, accettata e trasmessa al Comitato Medico nazionale.

Su rapporto del Professor Oberlin, vengono confermate le conclusioni in favore di una guarigione "senza spiegazioni mediche o naturali" (Febbraio 1949). 
Poco dopo, una Commissione Canonica Diocesana viene nominata dal Vescovo Monsignor Rémond. Il 5 Maggio 1949, la Commissione esprime parere favorevole e afferma che la guarigione di Rose Martin è "miracolosa". 
Ma Monsignor Rémond (chissà poi perché) non ritiene di emanare un giudizio canonico formale.

Il 17 Marzo 1958, su domanda espressa di Sua Eccellenza Monsignor Théas, Vescovo di Tarbes e Lourdes, Monsignor Rémond dichiara di "approvare ed adottare le conclusioni della Commissione Canonica" in data 5 Maggio 1949 e certifica che "in questa guarigione esiste veramente un fatto miracoloso".

La Signora Martin, secondo le ultime notizie, nel 1994 era ancora vivente a 86 anni d'età.

 

49 - Guarigione della Signora Jeanne Gestas

Nata a Bègles en Gironde. Guarita il 22 Agosto 1947, all'età di 50 anni. Miracolo riconosciuto il 13 Luglio 1952 da parte di Sua Eccellenza monsignor Paul Richaud, Arcivescovo di Bordeaux.

Nel Marzo del 1946 la vita di Jeanne Gestas non era veramente né facile né fortunata. 
Dal Dicembre 1943 aveva subito ben 3 interventi d'urgenza, sull'addome: Ne erano residuate dolorose crisi digestive, con frequenti vomiti e dolori pseudo-ulcerosi e tendenza a crisi subocclusive.

Pesava appena 44 chilogrammi quando Le fu proposto un quarto intervento, che Lei rifiutò, mentre accettò di andare a Lourdes in quello stesso anno (1946).

Rientra dal Pellegrinaggio senza alcun miglioramento, ma come essa stessa confiderà più tardi, inizia a pregare.

Il Suo medico ormai ritiene sempre più probabile una peritonite adesiva, che lascia poco respiro ed impedisce qualsiasi attività, e che sarebbe stata opportuna una terapia più efficace. Per un anno intero viene proposto un intervento chirurgico che però viene sempre rifiutato.

Il 21 Agosto 1947 la paziente parte una seconda volta per Lourdes, con il Pellegrinaggio Nazionale. 
Durante il Suo primo bagno, il 22 Agosto, essa prova una "sensazione di strappamento" che la preoccupa, però il pomeriggio passa meglio. Il giorno dopo, di nuovo nella Piscina ed esce con la certezza di essere guarita. Lo stesso giorno abbandona tutte le precauzioni alimentari e da allora non ha mai più sofferto di alcun malessere.

Rientrata a casa, riprende la Sua attività normale, è contenta di vivere ed aumenta di peso.

Visitata, in seguito, per 2 volte all'Ufficio Delle Constatazioni Mediche, nell'Agosto del 1948 e del 1950, la Sua guarigione è considerata come "provata e consolidata" e la Sua pratica trasmessa al Comitato Nazionale. 
In tale sede venne nominato in qualità di relatore il Professor Mauriac, che confermò la realtà di una guarigione inspiegabile, il 4 Marzo 1951.

Sua Eccellenza monsignor Paul Richaud, Arcivescovo di bourdeaux, il 13 Luglio 1952, dopo aver avuta la relazione della Sua Commissione Canonica, dichiara che "la guarigione di Jeanne Gestas, deve essere considerata miracolosa e che bisogna attribuire all'intervento della Beata Vergine Maria Immacolata, Madre di Dio".

La Signora Gestas nel 1994 era ancora viva a 84 anni compiuti.

 

50 - Guarigione di Marie-Thérèse Canin

Nata nel 1910. Guarita il 9 Ottobre 1947, all'età di 37 anni compiuti. Miracolo riconosciuto il 6 Giugno 1952 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Jean Delay, Arcivescovo di Marsiglia.

La storia della Signorina Marie.Thérèse Canin è tipica delle storie mediche del periodo precedente alla Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1936, all'età di 26 anni, la tubercolosi, che ha già ucciso i Suoi genitori, la colpisce nella colonna vertebrale (Morbo di Pott) e nell'addome. 
Tra alti e bassi la Sua vita fu in seguito, durante dieci anni di ricoveri in Ospedale, interventi chirurgici (trapianti ossei al rachide, ed all'articolazione sacro iliaca) e di una certa attività.

Cominciando dall'inizio del 1947, si aggiunsero ad uno stato generale sempre più compromesso, degli edemi agli arti inferiori, una fistola vaginale , e frequentissimi collassi. In questo stato assai prossimo alla cachessia (pesa ormai solo38 chilogrammi) essa arriva a Lourdes il 7 Ottobre 1947, con il Pellegrinaggio del Rosario.

Il 9 Ottobre, dopo la processione del Santissimo Sacramento, si sente guarita, può alzarsi, muoversi, mangiare la cena.

Il giorno dopo è visitata presso l'Ufficio Medico e considerata come assai migliorata.

Questo miglioramento continua dopo un anno di attività senza soste, con la ripresa del Suo peso iniziale (55 chilogrammi nel Giugno 1948) e tutti i medici componenti in quel momento l'Ufficio Medico constatano che la donna è guarita senza che alcuna spiegazione possa essere ammessa.

Il Comitato Medico Nazionale nella riunione del 27 Febbraio 1949, su relazione del prof. Oberlin, a Sua volta, "non trovava alcuna spiegazione naturale o scientifica a questa guarigione".

Sua Eccellenza Monsignor Jean Delay, Arcivescovo di Marsiglia, il 6 Giugno 1952, emette il giudizio con il quale dichiara che la guarigione della Signora Marie-Thérèse Canin è miracolosa.

Marie-Thérèse Canin nel 1994 era ancora viva e aveva 75 anni

 

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24/06/2012 17:12
 
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51 - Guarigione di Maddalena Carini

Nata l'11 Maggio 1917, in provincia di Pavia, guarita il 15 Agosto 1948, a 31 anni compiuti. Miracolo riconosciuto il 2 Giugno 1960 da parte di Sua Eccellenza Cardinale G.B. Montini Arcivescovo di Milano (Futuro papa Paolo VI).

E' una delle ultime guarigioni avvenute ad una giovane donna affetta, da molto tempo, da tubercolosi, malattia che aveva colpito tutta la famiglia.

Dall'età di 10 anni presentò diverse localizzazioni: pleura, rachide dorsale, peritoneo che l'obbligarono a lunghi ricoveri in sanatori, fino all'età di 20 anni.

Dopo questo periodo fu curata a domicilio, tra i 20 ed i 28 anni senza alcun sensibile miglioramento.

Nel 1945 ricominciò a girare per luoghi di cura diversi: Ospedale di Pavia, Sanatorio a San Remo, per altre localizzazioni tubercolari: pericardio ed anche femore destro.

Il Primo Luglio 1948 un certificato descrive questa triste condizione, in apparenza, incurabile; riporta anche una insufficienza coronarica ed inoltre fa conoscere anche il Suo peso: 32 chilogrammi a 31 anni.

Un mese e mezzo dopo, il 15 Agosto, davanti alla Grotta una improvvisa sensazione di un notevole benessere che essa segnalerà il giorno dopo durante il viaggio di ritorno , in treno, mentre rientra in Italia con il Pellegrinaggio Unitalsi della Lombardia.

I Suoi diversi amici, a più riprese nell'anno che seguì il rientro, controllarono la persistenza della guarigione e nell'Agosto 1949 conclusero che:" ci si trovava in presenza di una guarigione contraria ad ogni logica, dato il passato della malata".

La ex malata si presentò all'Ufficio Medico nell'Agosto 1949 e nel Settembre 1950. In seguito a queste visite, l'Ufficio Medico riconobbe il carattere inspiegabile di questa guarigione che sottomise al giudizio del Comitato Medico Nazionale. Quest'ultimo decise nello stesso modo dell'Ufficio Medico, di fronte alla relazione del Dottor Lanos. Il parere fu emesso il 4 marzo 1951.

La pratica trasmessa all'Arcivescovado di Milano fu dimenticata, ma quando venne nominato a capo dell'Arcidiocesi di Milano Sua Eccellenza Monsignor G.B. Montini, futuro Papa Paolo VI, la pratica fu riaperta e sottoposta ad una Commissione Canonica, nel Marzo 1960.

Maddalena Carini, in questa occasione fu rivisitata da altri medici e la Commissione comunicò al Cardinale Montini un parere decisamente favorevole, il 2 Giugno 1960.

Lo stesso giorno l'Arcivescovo di Milano dichiarò che la guarigione di Maddalena Carini era "formalmente miracolosa".

Per terminare occorre notare che Maddalena Carini ha fondato dopo la Sua guarigione un opera a profitto dei bambini minorati: la "Famiglia dell'Ave Maria" che ogni anno effettua il Suo Pellegrinaggio a Lourdes, in partenza dall'Italia, specialmente da San Remo.

Questo caso è il primo riguardante una persona di nazionalità Italiana

 

52 - Guarigione Jeanne Frétel

Nata il 25 Maggio 1914 e guarita l'8 Ottobre 1948, a 34 anni compiuti. Miracolo riconosciuto il 20 Ottobre 1950 da parte di Sua Eminenza Cardinale Roques, Arcivescovo di Rennes.

Tra il 1938 e il 1946 questa giovane donna venne operata la bellezza di 7 volte per una peritonite tubercolare, e perciò fu ricoverata a più riprese in vari ospedali e centri di cura. Cominciando a Dicembre 1946 e più ancora dal Gennaio 1947 il Suo stato generale, già scadente, diventa sempre più grave. Fortemente deperita, non poteva abbandonare il letto, e sottoposta a cure morfiniche a forti dosi, febbricitante con larghe oscillazioni, continua il Suo Calvario, finché nel 1948 viene sottoposta a cura con streptomicina, ma nell'Ottobre dello stesso anno la situazione sembra disperata. Era annientata dalla febbre, dalla cachessia, per cui non si rese conto nemmeno che la conducevano a Lourdes, con il Pellegrinaggio del Rosario, nell'anno 1948 .

Passarono due giorni assai pesanti, senza alcun miglioramento, ma il terzo giorno, l'8 Ottobre, dopo la Comunione in una Messa dei malati all'altare di Santa Bernadetta, ed una visita sucessiva alla Grotta, essa sente i primi segni della Sua guarigione.

L'addome è diventato normale, la febbre ed i dolori scomparsi, un violento appetito è comparso. Subito può alzarsi, camminare e mangiare!

il 9 Ottobre l'Ufficio Medico constata l'assenza di segni di malattia, nota il Suo peso: 44 chilogrammi e l'invita a ritornare per un controllo.

Il 5 Ottobre 1949, a seguito della scomparsa improvvisa della febbre, della cessazione altrettanto improvvisa dell'uso della morfina, dell'aumento di peso (14 chilogrammi in più), della persistenza di uno stato di salute florido, che ha permesso la ripresa del pesante lavoro di infermiera, l'Ufficio Medico conclude il Suo rapporto:" Non è possibile dare alcuna spiegazione di questa guarigione, che sfugge ad ogni legge naturale".

Il Comitato Medico Nazionale nel Marzo del 1950, conferma il carattere inspiegabile di questa guarigione. Il Cardinale Roques, dopo aver sentito il parere favorevole della Commissione Canonica, convocata allo scopo, riconosce il 20 Novembre 1950, che Jeanne Frétel è stata guarita in modo miracoloso.

L'ex malata è tutt'ora in vita ed ogni anno viene a Lourdes

 

53 - Guarigione di Théa Angele

Nata il 24 Settembre 1921, in Germania. Guarita il 20 Maggio 1950, a circa 29 anni. Miracolo riconosciuto il 28 Giugno 1961 da parte di Sua Eccellenza Monsignor P.M. Théas, Vescovo di Tarbes e Lourdes.

Dopo 3 interventi chirurgici gravi, tra i 17 ed i 21 anni, nel 1944 a 23 anni comparvero in Lei segni che dimostravano la malattia del sistema nervoso centrale, progressivamente ingravescenti. Il deficit motorio, sensitivo e sensoriale e della coordinazione impediscono una vita normale.

In seguito ad un episodio di guerra rimase sepolta, per cui dovette stare per 5 mesi in un centro specializzato di Tubingen, dove si confermò ciò che già si era intravisto, ossia che la Sua malattia di base era la sclerosi a placche.

Seguono altri due anni, nei quali la malata è quasi sempre ricoverata, senza ottenere alcun vantaggio. Perciò essa ritorna a casa e la Sua malattia continua ad aggravarsi, malgrado diversi trattamenti palliativi, istituiti tra la fine del 1948 ed il Maggio 1950.

In questo momento si tratta veramente di un soggetto morente, semiincosciente, che non riesce più a comunicare. Molto tempo prima essa aveva chiesto di andare a Lourdes, ed ora fu deciso, malgrado il parere contrario dei medici, di accompagnarvela.

Arriva a Lourdes il 17 Maggio 1950. Dopo qualche bagno essa recupera in qualche ora tutte le possibilità che aveva perso: parola, forza, muscolare, possibilità di camminare, appetito. Tutto ciò è riportato in dettaglio nella pratica che esiste presso l'Ufficio Medico.

Negli anni seguenti essa ritorna a più riprese, ma solo nel 1960, l'Ufficio Medico, completate le indagini, decise di riconoscere la guarigione straordinaria. Il 23 Aprile 1961, il Professor Thiébaut, relatore, fece adottare dal Comitato Medico Internazionale il Suo punto di vista:"Questa guarigione si doveva ritenere inspiegabile dal punto di vista medico".

Nell'intervallo, la Signorina Théa Angele era diventata Suora in una comunità di Lourdes, ed è questo il motivo per cui è toccato al Vescovo di Tarbes e Lourdes dell'epoca, Sua Eccellenza Monsignor P.M. Théas, dopo aver sentito il parere di una Commissione Canonica, di "riconoscere il carattere miracoloso di questa guarigione".

Da allora non si è mai più verificata, in Suor Maria Mercedes, alcuna ricaduta della Sua vecchia malattia.

 

54 - Guarigione di Evasio Ganora

Nato il 2 Marzo 1913, abitante a Casale Monferrato. Guarito il 2 Giugno 1950 a 37 anni compiuti. Miracolo riconosciuto il 31 Maggio 1955 da parte di Sua Eccellenza Monsignor G. Angrisani, Vescovo di Casale Monferrato.

La storia Medica di questo agricoltore italiano è relativamente breve.

Inizia nel Dicembre dell'anno 1949, con attacchi asmatici e febbre. Ricoverato il 23 Gennaio 1950, si rivelano segni clinici che fanno pensare ad una ben più grave malattia: infatti la soluzione viene offerta ai medici da una biopsia gangliare, eseguita il 21 Febbraio: Morbo di Hodkin, cioè un processo maligno che ha colpito i gangli.

In quel tempo non c'erano cure valide per tale malattia. Si pensa di iniziare un trattamento antimitotico, e si tenta anche di fare un trattamento con raggi X. Il paziente, rientrato poi, alla fine di Marzo al Suo domicilio, non riceve che delle trasfusioni.

Alla fine di Maggio 1950 lo si trova alla partenza del Pellegrinaggio dell'OFTAL della Sua Diocesi, in cattivissime condizioni generali, ipertermico, che necessita di viaggiare coricato.

Al Suo primo bagno, egli si sente subito guarito ed il giorno dopo si da da fare a spingere la carrozzina degli altri malati.

Per ragioni non chiarite ritorna a casa senza passare dall'Ufficio Medico, e solo il medico del Suo Pellegrinaggio sa che Egli si ritiene guarito.

In un certificato datato 30 Giugno 1953, il medico curante certifica che da tre anni la guarigione permane.

Il 16 Agosto 1954, cioè dopo oltre 4 anni, l'Ufficio Medico è messo al corrente di tali fatti e dopo una lunga discussione, decide che siano necessarie ulteriori informazioni.

Il 18 Settembre 1954, l'Ufficio Medico sancisce che in questo caso esiste una guarigione inspiegabile e che essa sorpassa anche le leggi naturali.

Il 13 Febbraio 1955, il Comitato Medico Internazionale conferma questa decisione su relazione del Professor Sendrail e dopo una discussione col Prof. Fabre, tutti e due Professori titolari di cattedre presso la facoltà di medicina di Tolosa.

Il 15 Marzo, ultimo episodio: I medici della Commissione Canonica Diocesana desiderano che l'ex malato sia rivisitato una ultima volta dall'Ufficio Medico di Lourdes. Cosa che avviene l'8 Maggio dello stesso anno 1955, senza difficoltà. Il 24 maggio la Commissione Canonica raccomanda al Suo Vescovo, di dare a questa guarigione il carattere miracoloso.

Una settimana più tardi, il 31 Maggio 1955, Sua Eccellenza Monsignor Angrisani, emanò il Suo giudizio:"La guarigione di Evasio Ganora è miracolosa e deve essere attribuita all'intervento speciale della Beata Vergine Maria Immacolata, Madre di Dio.

Evasio Ganora, qualche tempo dopo, nel Dicembre del 1957, morì accidentalmente, schiacciato dal Suo trattore.

 

55 - Guarigione di Edeltraud Fulda

Nata il 20 Luglio 1916. Guarita il 12 Agosto 1950, a 34 anni. Miracolo riconosciuto il 18 Maggio 1955 da parte di Sua Eccellenza il Cardinale Innitzer, Arcivescovo di Vienna.

Questa storia medica è assai lunga. 
Danzatrice caratterista, con una sorella, abituata a viaggiare, essa fu operata una prima volta a Torino per un ulcera perforata, il 29 Giugno 1937. Meno di 2 mesi dopo, un altro intervento, questa volta per calcolosi renale e un mese dopo per infezione urinaria, sempre a destra.

Nel Maggio 1938 fu sottoposta ad asportazione del rene dello stesso lato per pionefrosi. E fino al 1945 la situazione era stazionaria.

In modo subdolo si mettono in evidenza numerosi segni poco comuni, come una pigmentazione particolare della pelle, una anemia, una ipotensione: tutto ciò fa pensare ad una insufficienza surrenale, conosciuta col nome di Morbo di Addison.

Per circa tre anni, l'ormone cortico-surrenale le permette di condurre una vita pressoché normale. Ma durante gli anni di guerra era difficile il reperimento di tale medicinale, che era necessario come l'insulina per il diabetico.

Nell'Agosto del 1950 può venire a Lourdes e fin dal Suo primo bagno nelle Piscine si sente guarita. Non parlando assolutamente francese, e non sapendo la condotta da seguire, essa entra provvidenzialmente in contatto con un barelliere che la indirizza subito all'Ufficio Medico il 16 Agosto 1950.

Iniziando la pratica l'Ufficio Medico chiede notizie e la invita a ripresentarsi l'anno successivo. Rientrata a casa i medici curanti confermano tra lo stupore la guarigione.

L'Ufficio Medico, il 13 Agosto 1952 ed il 22 Agosto 1954 non può che confermare il carattere straordinario ed unico di questa guarigione e trasmette la pratica al Comitato Medico Internazionale.

Il Professor Langeron, relatore, propose delle conclusioni parallele:"guarigione improvvisa e duratura di una grave e persistente insufficienza surrenale".

Queste conclusioni sono approvate a maggioranza.

Poco dopo Sua Eminenza CardinaleThéodor Innitzer, forte di questo consenso medico, il 18 Maggio 1955 dichiara che :"La guarigione avvenuta improvvisamente di Edeltraud Fulda, malata di Morbo di Addison, che aveva subito per 13 anni dei trattamenti medici pressochè inefficaci, è una guarigione miracolosa, inspiegabile con mezzi naturali".

La Signorina Fulda è divenuta poi la Signora Haidinger, essendosi sposata nell'Aprile del 1968. Ancor oggi vive tranquillamente in Austria

 

56 - Guarigione di Paul Pellegrin

Nato il 12 Aprile 1898, abitante a Tolone. Guarito il 3 Ottobre 1950, a 52 anni d'età. Miracolo riconosciuto l'8 Dicembre 1953 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Auguste Gaudel, Vescovo di Fréjus.

All'inizio del 1949, il Colonnello Paul Pellegrin ha sofferto per un ascesso amebico del fegato. Operato nel Marzo dello stesso anno, fu sottoposto per 18 mesi a moltissime cure che tendevano a far cessare la secrezione purulenta che necessitava di 2 medicazioni al giorno.

Tutte le cure furono inefficaci, e nell'Ottobre 1950, Egli partecipa al Pellegrinaggio del Rosario.

Il 3 Ottobre, il 2do bagno è seguito dalla chiusura della fistola: né Lui né Sua moglie pensarono ad una guarigione, ma aspettarono la riapertura della fistola, cosa che invece non avverrà mai più !

Subito, il 10 Ottobre 1951 e poi l'8 Ottobre 1952, l'Ufficio Medico ebbe l'occasione di sottoporlo a visita e di discutere questa guarigione. La risposta fu unanime: non poteva essere data una spiegazione medica poiché la guarigione sfuggiva alle leggi naturali.

Poco tempo dopo il Comitato Medico Nazionale, il 22 Febbraio 1953, confermava questa opinione, sulla base della relazione che fece il Professor Oberlin.

Nell'Ottobre 1953 venne istituita una Commissione Canonica presso la Diocesi di Frejus. Anch'essa, viste le relazioni precedenti, concluse che, nel 1950 "una tale guarigione in quelle circostanze straordinarie, tanto accuratamente studiate, non può che avere un carattere miracoloso".

Dopo aver preso atto di queste conclusioni, prima della fine dell'anno 1953, l'8 Dicembre, Sua Eccellenza Monsignor Auguste Gaudel, emette un giudizio nella forma dovuta per dichiarare miracolosa la guarigione del Colonnello Pellegrin.

Il Colonnello Pellegrin morì nel 1976, nel mese di novembre. Egli è l'ultimo miracolato nato nel Diciannovesimo Secolo

 

57 - Guarigione di Fratel Léo Schwager

Nato il 19 Maggio 1924 in Svizzera Tedesca. Guarito il 30 Aprile 1952, a 28 anni. Miracolo riconosciuto il 18 Dicembre del 1960 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Francois Charrière, Vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo.

Fratel Leo ha avuto numerosi incidenti traumatici nell'infanzia e nell'adolescenza. Malgrado ciò Egli entra prima in un noviziato, poi in un convento di Benedettini, e pronuncia i Suoi voti perpetui nel 1950, all'età di 26 anni.

Cominciando dal 1947, ebbe a soffrire di molti disturbi: difficoltà di parola, della vista e dell'equilibrio avevano impensierito coloro che gli stavano vicini; ma in generale questi disturbi erano transitori e regredivano quasi del tutto. Nel mese di Settembre 1951, Egli venne ricoverato per stabilire con esattezza: si trattava di sclerosi in placche.

Nell'Aprile 1952 arriva a Lourdes con il Pellegrinaggio di Friburgo ed il 30 Aprile, alla Processione del Santissimo Sacramento Egli si accorge che tutti i Suoi disturbi sono scomparsi. Stazionamento in piedi, cammino, parola, vista e appetito...tutto era stato recuperato in un istante, durante la benedizione dei malati, che tradizionalmente viene eseguita dopo la processione.

Il giorno dopo fu visitato dall'Ufficio Medico. A casa si sottopone a controllo dei Suoi medici che non trovano più nessuno dei disturbi precedenti. Allora riprende la Sua attività all'interno della comunità di cui fa parte.

Ogni anno torna a Lourdes, prima come barelliere, poi attualmente come responsabile amministrativo.

L'Ufficio Medico lo ha più volte sottoposto a visite, ma solo nel 1958 viene riconosciuto che questa guarigione è sicura, duratura e straordinaria.

La pratica viene sottoposta al Comitato Medico Internazionale, dove, dopo una relazione del Professor Thiébaut, il 15 Aprile 1959 fu stabilito che "le condizioni di questa guarigione sono medicalmente inspiegabili".

Dopo avere costituito una Commissione Canonica, Sua Eccellenza Monsignor Charrière, Ordinario Diocesano, alla fine del Novembre 1960, ne riceve il risultato.

Così il 18 Dicembre 1960, il Vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo dichiara che la guarigione di Fratel Leo Schwager deve essere ritenuta miracolosa.

Come già detto Fratel Leo Schwager è ancora in vita e non manca mai di accompagnare a Lourdes il Pellegrinaggio all'interno del quale è guarito da più di 30 anni

 

58 - Guarigione della Signora Alice Couteault

Nata a Gourdon il 1 Dicembre 1917. Abitante a Bouillé-Loretz (Deux-Sévres). Guarita il 15 Maggio 1952, all'età di 35 anni. Miracolo riconosciuto il 16 Luglio 1956 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Henri Vion, Vescovo di Poitiers.

Tra il Luglio e la fine del 1949, la rapida comparsa in questa giovane donna di un complesso di sintomi di ordine neurologico, permette ai Suoi medici curanti di porre la diagnosi di sclerosi in placche.

La diagnosi fu confermata da un consulente neurologico, per cui, per due anni la paziente sarà curata, sia pure senza successo, per questa malattia, che diviene sempre più grave, e necessita dell'aiuto del marito.

Approfitta del Pellegrinaggio dell'Anjou per venire a Lourdes l'11 Maggio 1952, non senza prima aver avuta l'autorizzazione del marito che non ne voleva sapere, nulla sperando in questo viaggio.

Il 15 Maggio alla Piscina essa prova una grande sensazione e nel pomeriggio riprende a camminare ed a parlare.

Il giorno dopo, 16 Maggio, viene condotta all'Ufficio Medico, dove è visitata ed essendo considerata solo come assai migliorata, viene convocata, per controllo, l'anno successivo.

Rientrata a casa, il medico curante constata una guarigione totale, mentre il marito, vedendola ritornare in così buono stato di salute, si è quasi ammalato !

Il 27 Luglio 1952 (dunque 9 mesi e mezzo dopo), il 5 Maggio 1953 ed il 20 Maggio 1954, l'Ufficio Medico ha modo di rivisitarla e di constatarne la guarigione totale e persistente.

La pratica viene trasmessa al Comitato Medico Internazionale. Il Professor Thiébaut di Strasburgo, relatore di questo Comitato, la convoca e la visita il 19 Agosto 1955. Redige un rapporto che è discusso dal Comitato, nella riunione del 18 Marzo 1956.

"La guarigione è completa e inspiegabile". Questa la conclusione a cui si giunge.

Il 1 Giugno, una commissione Canonica è nominata in Diocesi di Poities. Poco tempo dopo questa Commissione emana un verdetto assai favorevole per questa guarigione che viene ritenuta miracolosa.

Il 16 Luglio 1956, infine, Sua Eccellenza Monsignor Vion, Vescovo ausiliare di Poitiers, emana il giudizio con il quale dichiara che la guarigione di Alice Couteault è miracolosa.

La Signora Alice Couteault, dopo la Sua guarigione, non ha mai mancato di partecipare a 2 Pellegrinaggi all'anno: Quello dell'Anjou e quello della Sua Diocesi, come "Dama di carità", con Suo marito, che è diventato un barelliere.

 

59 - Guarigione di Marie Bigot

Nata il 7 Dicembre 1922. Guarita l'8 Ottobre 1953 e l'8-10 Ottobre 1954 a 31 e 32 anni di età. Miracolo riconosciuto il 15 Agosto 1956 da parte di Sua Eccellenza Cardinale Clément Roques, Arcivescovo di Rennes.

La storia medica di Marie Bigot è molto complessa e molto lunga. Nella Sua infanzia è stata malaticcia. più volte è stata ricoverata d'urgenza. Nell'Aprile 1951, la Sua vista già cattiva è improvvisamente ridotta a tre decimi non migliorabili.

Qualche settimana dopo, viene colta da una sinusite frontale destra che rapidamente, e malgrado le cure, peggiora poiché intervengono dei segni di meningo-encefalite.

Il 14 Aprile 1951 viene trasferita presso il reparto di neuro-chirurgia dove una serie di esami portano il Prof. Ferey a praticare un intervento intracranico, il 29 Aprile 1951: solo così si arriva ad una diagnosi: aracnoide della fossa posteriore con aderenze.

Viene dimessa il 23 Maggio 1951, emiplegica, sorda a destra, con un visus di 1/120° a destra e 2/120° a sinistra. Essa è costretta al letto, e pensa di studiare la lettura Braille; sopravvive in qualche modo.

Nell'Agosto 1952 viene accertata la cecità dell'occhio destro e il visus è ridotto a 1/10° a sinistra.

Marie Bergot arriva a Lourdes nell'Ottobre del 1952, per la prima volta con il Pellegrinaggio del Rosario. Nessun miglioramento, nonostante le Sue speranze: l'anno seguente trascorre ancora nel buio, nel silenzio, e nella miseria fisica.

Nell'Ottobre 1953, nuovo Pellegrinaggio ed essa riacquista la possibilità di camminare.

Nel 1954, l'8 ottobre, alla fine della Processione del Santissimo Sacramento essa riacquista l'udito normale, e nel viaggio di ritorno, in treno, riacquista anche la vista (confermato da specialisti nel Novembre 1954 e nel Febbraio 1955).

L'8 Ottobre 1955 all'Ufficio Medico la Sua guarigione è riconosciuta come inspiegabile e la Sua pratica viene trasmessa al Comitato Medico Internazionale. Il relatore Professor Thiébaut, propone, il 18 Marzo 1956, come conclusioni:"Le guarigioni improvvise della sordità, poi della cecità, e dell'impossibilità motoria che rimontavano da più di due anni non si possono spiegare come avvenute naturalmente".

Dopo aver nominato, il 5 Giugno 1956, una Commissione Canonica e dopo aver preso conoscenza delle Sue conclusioni, Sua Eminenza, Cardinale Clément Roques, il 15 Agosto 1956, emana il Suo giudizio e dichiara che "la guarigione è miracolosa e deve essere attribuita ad un intervento speciale di Dio per l'intercessione della Beata Vergine Maria".

Dopo di allora sono molto rare le annate in cui Marie Bigot non è venuta a Lourdes ed è sempre pronta a servire gli altri

 

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24/06/2012 17:14
 
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60 - Guarigione della Signora Ginette Nouvel

Nata a Fabre il 18 Gennaio 1926. Abitante a Carmaux (Tarn). Guarita il 21 Settembre 1954, a 26 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 31 Maggio 1963 da parte di Sua Eccellenza monsignor Claude Dupuy, Arcivescovo di Alibì.

Nel Novembre 1953, stava per compiere 26 anni, quando la Signora Ginette Nouvel, presentò in modo drammatico i primi segni preoccupanti di una malattia rara: la trombosi delle vene sottoepatiche (Malattia di Budd-Chiari).

Ricoverata in Ospedale ed operata in seguito a Carmaux e Tolosa, tra il Novembre 1953 ed il Luglio 1954, Essa rimane, nonostante un trattamento con il fosforo radioattivo, in un pessimo stato generale, con un ascite che doveva essere svuotato ogni 10 giorni, uno spossamento ed un dimagrimento assai notevoli, per la Sua malattia reputata incurabile.

Uscita dall'Ospedale a metà Agosto e tornata a casa, Essa pensa di fare un Pellegrinaggio a Lourdes.

Vi arriva il 20 Settembre, e con maggior o minor difficoltà, riesce a seguire tutte le cerimonie. Non sembra averne tratto vantaggio, ma da questa data in poi non ha più bisogno di paracentesi, perché il Suo ascite è scomparso, e la Sua vita si è man mano regolarizzata, può riprendere una certa attività e tre mesi dopo il Suo passaggio per Lourdes sembra guarita.

Nel 1955, 1956 e 1960 Essa fu sottoposta a controlli medici, ma solo nel 1960 la Sua guarigione fu ritenuta avente un carattere straordinario ed il caso fu sottoposto al Comitato Medico Internazionale.

Il Professor Mauriac, relatore, studiò il caso in modo assai minuzioso ed il Comitato, quasi all'unaminità, considerò che si trattasse di una guarigione inspiegabile. Ciò avveniva il 23 Aprile 1961.

Più di 2 anni dopo, Sua Eccellenza Monsignor Claude Dupy, Arcivescovo d'Albi, dopo avere sentito il parere di una Commissione Canonica nominata allo scopo, riconobbe, il 31 Maggio del 1963, che la guarigione di Ginette Nouvel era miracolosa.

A più riprese, fino al 1969, la Signora Nouvel è stata vista a Lourdes. All'inizio del 1970, un episodio patologico, che deve essere interpretato come una recidiva della Sua malattia, ha provocato la Sua scomparsa, in Giugno, per perforazione intestinale, dovuta ad una cattiva manovra strumentale

Il Comitato Medico Internazionale, nel 1977, ha preso atto della causa immediata della Sua morte ed anche "della probabile ripresa evolutiva della Sua malattia iniziale" tenendo conto, però, dell'eccezionale lunghezza del periodo di perfetta ripresa di cui Essa aveva beneficiato per 16 lunghi anni.

 

61 - Guarigione di Elisa Aloi

Nata il 26 Novembre 1931 a Patti (Sicilia). Guarita il 5 Giugno 1958 a 27 anni. Miracolo riconosciuto il 26 Maggio 1965 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Francesco Fasola, Arcivescovo di Messina.

E' questa, a quanto si sa, l'ultima guarigione per una tubercolosi con molteplici localizzazioni.

Elisa Aloi aveva quasi 17 anni quando cominciò a soffrire per una gonoartrite del ginocchio destro. In seguito, e per 10 anni (fino al 1958) Essa presentò numerose localizzazioni di tubercolosi osteo-articolari: quasi tutte evolventesi verso la fistolizzazione, e per le quali dovette essere ricoverata assai spesso in ospedale o in sanatorio. Il trattamento era più o meno efficace come effetto immediato, ma le ricadute e le recidive erano pressoché costanti.

Nel Giugno 1957, quando ormai non c'erano più speranze di guarigione, arrivò a Lourdes con il Pellegrinaggio dell'U.N.I.T.A.L.S.I. della Sicilia. Non apparve alcun miglioramento.

Nel Giugno 1958, in una situazione più compromessa ancora, Essa tornò a Lourdes, mentre era portatrice di un apparecchio gessato comprendente il bacino e l'arto inferiore destro, fenestrato per permettere la medicazione di 4 fistole. Le medicazioni locali furono effettuate solo con l'acqua della Grotta durante il Pellegrinaggio, e 10 giorni dopo la partenza, il chirurgo che la curava notò che "secondo Lui Elisa Aloi è ritornata da Lourdes completamente guarita".

L'Ufficio Medico riconobbe la guarigione e trasmise la pratica al Comitato Medico Internazionale nel 1960.

Il Professor Salmon, relatore, emise le conclusioni, che il Comitato fece sue, di una guarigione inspiegabile dal punto di vista medico.

Infine, il 26 Maggio 1965, dopo che la Commissione Canonica emise il Suo verdetto, Sua Eccellenza Monsignor Fasola, Arcivescovo di Messina dichiarò "formalmente miracolosa la guarigione dalla tubercolosi multipla fistolizzata, avvenuta nella persona della Signorina Elisa Aloi".

Qualche mese dopo Essa si sposò. Tra il 1966 e il 1974 ebbe 4 figli che, non c'è da dubitarne, sono i migliori testimoni della Sua guarigione

 

62 - Guarigione di Juliette Tamburini

Nata il 4 Dicembre 1936 a Marsiglia. Guarita il 17 Luglio 1959, a 22 anni d'età. Miracolo riconosciuto l'11 Maggio 1965 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Marc Lallier, Arcivescovo di Marsiglia.

All'età di 12 anni, come prima infezione tubercolare, nel 1948, la Signorina Tamburini si ammalò di una infezione ossea al femore sinistro segnando così l'inizio di una lunga malattia.

Per 11 anni, Juliette Tamburini fece dei lunghi soggiorni in ospedale e luoghi di ricovero. Subì 11 interventi chirurgici, tra i quali 4 raschiamenti dell'osso, da cui residuò una fistola. D'altra parte ogni cura non ebbe effetti durevoli. Parallelamente, una serie di epitassi (emorragie nasali) La obbligavano 1 o 2 volte per trimestre ad interventi urgenti per emostasi.

Nulla più sperando, quando la fistola necessitava di almeno 2 medicazioni al giorno, tanto forte era la produzione di pus, Ella partì per Lourdes con il Suo Pellegrinaggio Diocesano, nel Luglio 1959.

A Lourdes, dopo che fu iniettata nella fistola l'acqua della Grotta, si determinò la fine dell'emissione del Pus, la chiusura della fistola ed anche la cessazione dell'epitassi.

Poiché già altre volte dei fatti simili si erano verificati, ma non erano mai stati persistenti, questa "guarigione" (secondo l'opinione della malata stessa e di coloro che le erano vicini) non fu comunicata. 
Soltanto un anno dopo l'Ufficio Medico ne venne a conoscenza, e visitò l'ammalata. 
Dopo altre 2 visite (nel 1961 e nel 1963) questa guarigione fu riconosciuta e la pratica trasmessa al Comitato Medico Internazionale.

Il Professor Michel Salmon, il 3 Maggio 1964, fece riconoscere al Comitatao che "questa guarigione istantanea, senza convalescenza, doveva essere ritenuta inspiegabile dal punto di vista medico!.

Sua Eccellenza monsignor Marc Lallier, l'11 Maggio 1965 dopo aver raccolto il parere della Sua Commissione Canonica emise un'ordinanza, dichiarando miracolosa la guarigione di Juliette Tamburini.

Inutile dire che da 30 anni Juliette Tamburini è fedele a Lourdes, e soprattutto non ha mai presentato né ricadute né recidive

 

63 - Guarigione di Vittorio Micheli

Nato il 6 Febbraio 1940 in provincia di Trento. Guarito il 1 Giugno 1963 a 23 anni. Miracolo riconosciuto il 26 Maggio 1976 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Alessandro Gottardi, Arcivescovo di Trento.

Il 16 Aprile 1962, mentre era sotto le armi, negli Alpini, Vittorio Micheli fu ricoverato all'Ospedale militare di Verona per diagnosi e cura di una malattia ancora indeterminata dell'anca sinistra. Dopo molti esami, cure senza successo e una biopsia, il 4 Giugno fu diagnosticato un sarcoma dell'anca.

Per circa un anno Egli gira da un ospedale all'altro, senza che sia mai instaurata una terapia antitumorale, o chirurgica o medica e nemmeno fisioterapica.

Per questo l'evoluzione è del tutto cattiva, sia locale che generale, e la distruzione della articolazione coxo-femorale allargata al bacino, diventa totale, quando intraprende un Pellegrinaggio per Lourdes, con la Sua Diocesi nel Giugno 1963.

Durante il Pellegrinaggio nulla di notevole, se non che viene immerso in Piscina anche se munito di un apparecchio gessato che comprendeva il bacino e l'arto inferiore sinistro.

Al Suo ritorno, si sente meglio, ma deve rientrare in Ospedale Militare, poiché era ancora tra gli Alpini.

Gli vengono fatti esami radiologici. Ma in modo difficilmente comprensibile, essi sono male interpretati e ritenuti del tutto identici ai precedenti. Solo dopo 6 mesi ci si rende conto che lo stato generale è eccellente, che i dolori sono cessati, che è possibile che Egli cammini e che una "ricostruzione ossea, stranamente, si è rifatta (ed i cui primi segni rimontavano a 6 mesi prima)".

Ritorna a Lourdes ogni anno a cominciare dal 1963 e nel 1967 l'Ufficio Medico ammette che non c'è motivo di attendere ancora a riconoscere che "nessuna spiegazione medica è possibile in questa guarigione".

Nel 1968 il Comitato Internazionale, dopo una relazione del Professor Salmon rinvia la Sua decisione ed è solo nel 1971 che il Comitatato Medico Internazionale conferma l'opinione dell'Ufficio Medico di Lourdes, ritornando indietro di 8 anni.

Il 26 Maggio 1976, 13 anni dopo la Sua guarigione, Sua Eccellenza Monsignor Alessandro Gottardi, dopo aver ricevuto un parere favorevole della Sua Commissione Canonica, ha dichiarato che in questa guarigione esistono "degli elementi sufficienti al riconoscimento di un intervento speciale della potenza di Dio, Creatore e Padre".

Vittorio Micheli da allora è venuto assai spesso a Lourdes, come barelliere con l'Ospitalità della Sua Diocesi.

 

64 - Guarigione di Serge Perrin

Nato il 13 Febbraio 1929. Guarito il 1 Maggio 1970, a 41 anni compiuti. Miracolo riconosciuto il 17 Giugno 1978 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Jean Orchampt, Vescovo di Angers.

Nel Febbraio 1964, all'età di 35 anni, Serge Perrin aveva già avuto un segnale...un primo episodio neurologico: una emiplegia destra comparsa improvvisamente, ma altrettanto rapidamente regredita.

Nel Dicembre 1968, stesso attacco altrettanto violento, con perdita di coscienza, curata subito allo stesso modo della volta precedente, ma la regressione non si verificò.

3 mesi dopo questo attacco Egli fu avviato alla Clinica neurochirurgica dell'Università di Rennes (Prof. Pecker). Dopo una serie di esami, la diagnosi di trombosi carotidea sinistra poté essere posta, ed ogni trattamento chirurgico fu escluso. Allora il malato rientrò al Suo domicilio.

Nell'Aprile 1969 lo stesso specialista notò una tendenza alla bilateralizzazione del processo di insufficienza circolatoria cerebrale. Non avendo più alcuna speranza, il malato partì per Lourdes, ma ne ritornò nelle stesse gravi condizioni.

In seguito si manifestò ancora un aggravamento di questo stato, con la comparsa di eclissi cerebrali che da principio rare, si fecero man mano più frequenti. Nell'Ottobre 1969 ottiene una invalidità di terza categoria, con accompagnamento.

3 mesi dopo, nel 1970, il Suo stato peggiora ancora, malgrado un trattamento medico molto deciso: turbe visive lo rendono pressoché cieco, le eclissi cerebrali sono sempre più frequenti, una astenia fisica crescente rende ancora più insopportabile la coscienza di essere un malato incurabile e condannato.

Per la seconda volta, senza speranza, ma soltanto per fare un piacere a Sua moglie, accetta di partecipare al Pellegrinaggio a Lourdes della Diocesi di Angers, nel 1970.

Dopo un inizio più che triste, l'ultimo giorno arriva. Il mattino: Unzione degli infermi. In questo momento Egli sente delle sensazioni nuove. Il pomeriggio scopre che può camminare senza bastoni, e che vede bene senza occhiali! E parte da Lourdes con la certezza di essere guarito.

Di ritorno a casa vengono effettuati diversi e approfonditi controlli, ed è riconosciuto non avere più alcuna anomalia: è guarito in modo assoluto.

L'Ufficio Medico è informato nell'Ottobre del 1970. Il 1 Maggio 1972 ammette che questa guarigione "è sicura, istantanea e duratura". La pratica deve essere sottoposta al Comitato Medico Internazionale. Ma prima che Esso possa esprimersi, una Commissione Medica Diocesana afferma trattarsi di una guarigione sicura e durevole dal 1974.

Infine nel 1976, su relazione congiunta del Professor Mouren, Neurologo e del Dottor Bartoli, oculista, il Comitato Medico Internazionale arriva alle medesime conclusioni: "la guarigione può essere considerata come acquisita in modo del tutto inspiegabile, dal punto di vista medico".

Dopo aver avuto il parere favorevole della Commissione Canonica, nominata secondo le regole, Sua Eccellenza Monsignor Jean Orchampt, Vescovo di Angers, il 17 Giugno 1978, riconosceva in questa guarigione "il carattere miracoloso" ed invitava i Cristiani "a vedere in questo segno un atto dell'Amore misericordioso del Signore".

 

65 - Guarigione di Delizia Cirolli

Nata il 17 Novembre 1964 a Paternò (Sicilia). Guarita intorno al Natale del 1976, a 12 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 28 Giugno 1989 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Luigi Bommarito, Arcivescovo di Catania.

Nel Marzo 1976, una piccola siciliana di 11 anni e mezzo, accusa delle difficoltà nella deambulazione a causa di una tumefazione dolorosa del ginocchio destro. Dopo alcune settimane, avendo applicate soltanto delle cure banali, la bimba è ricoverata in ospedale per procedere ad una biopsia, all'altezza del 1/3 superiore della tibia destra.

In virtù di questo esame, la diagnosi temuta è certa. Si tratta di un tumore maligno dell'estremità prossimale della tibia. Il chirurgo consultato propone un trattamento demolitivo, e cioè una amputazione, che tuttavia, sarebbe solo palliativa. Questo trattamento viene rifiutato dai genitori sconvolti, che ritengono più opportuno riportare a casa la figlia, condannata.

Qualche mese più tardi, durante l'estate 1976, Ella partecipò, grazie alla generosità dei Suoi Amici e a quella dei parenti della madre, ad un Pellegrinaggio a Lourdes. Ne ritornò stanchissima, senza un vero cambiamento e certamente non guarita.

Verso il Natale 1976, quando il Suo stato era diventato assai grave e la Sua vita si stava spegnendo, mentre i Suoi vicini non avevano mai smesso di pregare Nostra Signora di Lourdes, la guarigione arrivò improvvisamente. Assai rapidamente Essa riprese una vita normale: si mise a mangiare, a camminare e poté riprendere la scuola chiedendo solo di vivere e crescere.

Nel Luglio del 1977, ritornata a Lourdes con la madre, essa fu sottoposta a visita da parte dei medici dell'Ufficio Medico. Venne in quel momento riscontrata:

Una deformazione residua dell'asse della gamba destra, per ginocchio valgo.

Una trasformazione radiologica della zona ammalata, prova obiettiva della scomparsa del tumore, fatto del tutto imprevedibile.

Dal 1977 al 1980 Ella fu seguita ogni anno e sempre trovata in perfetto stato di salute e dimostrava uno sviluppo armonioso.

Il 28 Luglio 1980, l'Ufficio Medico di Lourdes, quasi all'unanimità, decise di ritenere questa guarigione, avvenuta dopo una malattia sicuramente diagnosticata, di prognosi certamente infausta, e per la quale non era stata praticata alcuna terapia, come "un fenomeno contrario alle previsioni dell'esperienza medica, e scientificamente inspiegabile".

Due anni più tardi, una Commissione Medica Diocesana emise un giudizio con conclusioni praticamente identiche.

Nel Settembre del 1982, il Comitato Medico Internazionele di Lourdes, confermava, con ulteriore forza, le opinioni già date, relative a questa ripresa della salute "eccezionale nel senso più stretto della parola, e per di più, inspiegabile".

Dopo qualche anno, il 28 Giugno 1989, Sua Eccellenza Monsignor Luigi Bommarito, Arcivescovo di Catania, ha riconosciuto solennemente il carattere prodigioso di questa guarigione ed il Suo valore di "segno".

Egli ha esortato i fedeli della Sua Diocesi "a rendere grazie a Dio per questo dono fatto alla Sua Chiesa" precisando che esso era stato ottenuto per l'intercessione della Vergine Maria "in risposta alla richiesta del cuore degli uomini".

 

66 - Guarigione di Jean-Pierre Bély

Nato il 24 Agosto 1936 e guarito il 9 Ottobre 1987, a 52 anni. Miracolo riconosciuto il 9 Febbraio 1999 da parte di Sua Eccellenza Monsignor Claude Dagens, Vescovo di Angouleme.

Infermiere presso l'Ospedale di Angouleme, Jean-Pierre Bely, iniziò nel 1972 ad accusare disturbi neurologici saltuari e senza localizzazione precisa, 2 o 3 volte all'anno. Dopo un cambiamento di attività, tali disturbi divennero meno frequenti fino al 1982 quando comparve una diplopia che in principio si manifestò con piccole crisi ripetute più volte al giorno e per brevi periodi. Tra il 1984 ed il 1987 si manifestarono degli episodi di deficit motorio, localizzati all'emicorpo destro, che si aggravarono molto rapidamente nonostante avesse abbandonato definitivamente il lavoro. Il camminare e lo stare seduto diventarono difficili e poi impossibili.

In questo periodo fu posta la diagnosi di sclerosi a placche ad evoluzione rapida.

Nell'Ottobre 1987, quando ormai era costretto a letto, soffrendo di parestesie e di incontinenza urinaria, il malato fu trasportato a Lourdes con il Pellegrinaggio del Rosario. Dopo l'unzione dei Malati, il terzo giorno, Egli immediatamente provò un sentimento di pace interiore fortissimo. Dopo qualche ora, si accorse del recupero della sensibilità e della capacità di movimento, tanto completa che gli permise di lasciare Lourdes camminando e potendo viaggiare seduto, ma senza essere stato messo in contatto con l'Ufficio Medico di Lourdes.

invece, dopo aver visitato Jean-Pierre Bély una prima volta nel Dicembre 1986, confermando la diagnosi di sclerosi in placche, il Dottor Devoize, neurologo ad Angouleme, ebbe l'occasione di rivederlo pochi giorni dopo il Suo rientro a casa. Il paziente non lamentava più alcun disturbo ed il Suo esame neurologico risultò assolutamente normale.

Nel Febbraio 1988, il Professor Gil, neurologo a Poitiers, dopo averlo visitato, confermò a Sua volta la pregressa diagnosi di sclerosi in placche e concluse, con una IRM senza anomalie, per "una guarigione neurologica senza possibile spiegazione".

L'Ufficio Medico di Lourdes venne informato di questa imprevedibile evoluzione soltanto nell'Ottobre 1988, e dopo numerosi controlli negli anni seguenti, riconobbe questa guarigione come "certa, straordinaria e definitiva" nel 1992.

Da parte Sua, il Comitato Medico Internazionale, dopo una perizia eseguita da due Suoi membri, il Professor Mouren ed il Dottor Armand-Laroche, affidò al Professor Confavreux, di Lione, nel 1994, il rapporto concernente questa guarigione. Questo rapporto fu discusso tra i membri del Comitato, ma la decisione fu tenuta in sospeso.

Nel 1998 fu presentato un secondo rapporto dello stesso perito che concludeva così:" Con un buon margine di probabilità, il Signor Bely ha sofferto di una affezione organica di notevole gravità in uno stadio avanzato, la cui guarigione improvvisa durante un Pellegrinaggio a Lourdes, è un fatto insolito ed inspiegabile da parte della scienza".

Dopo una serrata discussione, la votazione arrivò ai due terzi dei voti favorevoli da parte dei membri presenti necessari per l'approvazione, ma soltanto ad una maggioranza relativa.

Questo è il motivo per il quale il Comitato a proposito di questa perizia decise in questi termini:" E' impossibile per la scienza medica, oggi, dire di più. Perciò il Comitato Medico Internazionale ritiene che la pratica di Jean-Pierre Bely sia trasmessa alle autorità responsabili, incaricate di pronunciarsi sull'importanza di questa guarigione.

Qualche mese dopo, il Febbraio 1999, il Vescovo di Angouleme, Sua Eccellenza Monsignor Claude Dagens, avendo avuto il parere favorevole di una Commissione Canonica Diocesana, stabilì "a nome della Chiesa che questa guarigione improvvisa e completa è un dono personale di Dio e un segno effettivo del Cristo Salvatore, che è stato compiuto per l'intercessione della Madonna di Lourdes".

 

67 - Guarigione di Anna Santaniello

Nel 1952, Anna Santaniello, a quel tempo con 41 anni, è stata guarita a Lourdes mentre era in pellegrinaggio.

Anna Santaniello era seriamente ammalata di cuore in seguito a un reumatismo circolatorio acuto. Presenta una dispnea grave e permanente, o morbo di Bouillaud, che comporta seria difficoltà per parlare e di un'impossibilità per camminare, delle crisi asmatiche intense, una cianosi della faccia e delle labbra e un edema ascendente dei membri inferiori.

Il 16 agosto 1952, Anna Santaniello partecipa a un pellegrinaggio a Lourdes con l'associazione italiana U.N.I.T.A.L.S.I. Fa il viaggio a Lourdes con il treno prostrata su una barella. Durante il suo soggiorno nel Santuario, alloggia all'Accueil Notre-Dame ed è oggetto di una sorveglianza costante.

Il 19 agosto, è portata alle piscine su una barella. Ne esce da sola ( autosufficiente ). La sera stessa, partecipa alla processione mariana con le fiaccole.

Il 20 agosto, è esaminata dal personale medico del pellegrinaggio dell' U.N.I.T.A.L.S.I. e viene stilato un verbale: il polso le batte a 90, il ritmo è regolare, la cianosi e la dispnea sono scomparse, l' edema è nettamente retrocesso, la malata può camminare senza difficoltà, può dormire tranquillamente, ritrovando anche l' appetito normale che aveva perso da tempo.

Al rientro da Lourdes, Anna Santaniello arriva perfino a scendere da sola alla stazione di Genova. Da lì, raggiunge i suoi genitori che abitano a Torino. Il 29 agosto, si fa esaminare da due medici che constatano la guarigione.

Il 10 agosto 1953, Anna Santaniello è esaminata all'ufficio medico. Si decide per un supplemento di analisi per motivi di alcune divergenze di diagnosi dei due medici che la seguono: è stenosi sistolica del focolare mitrale o insufficienza mitralica.

Uno studio critico dei documenti fa sembrare questo disaccordo come un semplice litigio di parole (si parlerebbe oggi di "malattia mitrale").

Il 18 luglio 1960, ritornata a Lourdes come infermiera, è rivisitata nell' Ufficio Medico. Il 24 luglio 1962, dopo un nuovo esame, i medici presenti all'Ufficio medico decidono di trasmettere il dossier al Comitato Medico Internazionale. L'11 aprile 1964 il dottor Pierre Merl, cardiologo di Montpellier, presenta il dossier al Comitato. Costui conferma, il 3 maggio, che si tratta di una guarigione straordinaria.

Il dossier viene perciò trasmesso come è giusto all'Arcivescovato di Salerno. Ma, in base alla diagnosi discrepante sulla malattia, la Commissione canonica dell'Arcivescovato di Salerno dichiara che lo studio della guarigione non può condurre a " una conclusione favorevole per affermare il miracolo, senza peraltro poterla negare".

Il 23 e 24 ottobre 2004, nel corso di una riunione organizzata a Benevento dalla U.N.I.T.A.L.S.I., il dottor Patrick Theillier, attuale responsabile dell'Ufficio medico, cita il caso di Anna Santaniello.

Dopo un nuovo controllo cardiologico, il 9 novembre 2005, Mons. Gerardo Pierro, Arcivescovo di Salerno, riconosce ufficialmente la guarigione miracolosa di Anna Santaniello ancora in buona salute a 93 anni.

Prova di Anna Santaniello:

Anna Santaniello è nata nel 1912 e vive a Salerno in Italia. Contattata dal dottor Gianpaolo De Filippo, così lei riassume l'quell'avvenimento che le ha cambiato la vita vita.

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24/07/2012 23:02
 
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Lourdes, nata senza retina ora ci vede: il miracolo di Erminia Pane

Secondo il positivista Émile Zola, basterebbe un solo miracolo per confutare gli argomenti di chi non crede. E’ un’ovvietà abbastanza palese, ma non c’è nessun interesse a confutare nulla o a dimostrare di aver ragione, la fede è un dono e un atto di libertà e chi non vuole credere riuscirà sempre a divincolarsi anche davanti al più palese miracolo.

Tuttavia non si può tacere sul fatto che di eventi miracolosi ce ne sono stati diversi, nonostante l’arroganza degli scettici, «dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli» (Albert Einstein, “Lettera a Maurice Solovine”, GauthierVillars, Parigi 1956 p.102).

Uno di questi eventi inspiegabili è quello della signora Erminia Pane, la cui vicenda è finitaanche sui maggiori quotidiani. Una storia recente, incredibile e decisamente documentata, si potrebbe dire addirittura inconfutabile. Erminia è nata senza la retina dell’occhio destro e dunque cieca da quell’occhio, si è sempre definita «atea e disperata, partecipavo alle sedute spiritiche». Nata a Napoli, ha vissuto poi a Milano dove si è sposata, ha avuto una figlia, e poi è rimasta vedova. Nel 1977 è stata colpita da una paresi alla parte sinistra del corpo, che le ha immobilizzandoto il braccio, la gamba e la palpebra, quella dell’unico occhio sano, rendendola così completamente cieca. L’Inps le ha infatti riconosciuto la pensione di invalidità e l’Unione Italiana dei Ciechi l’ha accolta come associata.

Cinque anni dopo, nel 1982, ha deciso di operarsi per riaprire la palpebra dell’occhio sano. Erminia, nella sua camera di ospedale, si è chiusa in bagno per fumare una sigaretta. Così ha raccontato quel momento: «Sentii aprire la porta e un fruscio di vesti, mi tirai su la palpebra con la mano e vidi una signora vestita di bianco, con la testa coperta». La visione ha detto di essere la Madonna di Lourdes e le ha promesso la guarigione: «Voglio che tu vada in pellegrinaggio a piedi scalzi e con tanta fede. Per adesso non dire niente a nessuno di questo nostro incontro, parlerai di me solo al tuo ritorno». I medici ovviamente hanno cercato di dissuaderla, la sala operatoria era già prenotata, ma invece dell’ intervento, la mattina del 3 novembre 1982 Erminia si è recata a Lourdes con la madre, entrando scalza nel santuario, inginocchiandosi nella grotta e bagnandosi alla fontana.

Immediatamente, con l’occhio destro, quello al buio da sempre, ha visto il volto della donna apparsale in ospedale. Da quello sinistro invece, la paralisi alla palpebra è scomparsa, il braccio e la gamba hanno ricominciato a muoversi. Tornata a casa, vedendoci da entrambi gli occhi, ha fatto domanda di rinuncia alla pensione di invalidità, ma l’Inps gliel’ha sempre rifiutata: il certificato medico attestava la mancanza della retina e dunque l’impossibilità a vedere. Ma lei da quell’occhio vedeva benissimo, e anche nell’altro aveva riacquistato la vista. I suoi occhi sono stati esaminati, controllati e verificati tanti oculisti , per ultimi i medici della motorizzazione che le hanno rilasciato la patente, dopo che la signora Pane ha superato la visita oculistica, cominciando a guidare senza problemi.

Nel 1994 la Commissione del “Bureau Médical” di Lourdes, dopo aver analizzato a lungo i documenti medici precedenti e successivi alla “guarigione”, ha riconosciuto il carattere miracoloso dell’evento. Nel 2007 la donna ha accettato di scrivere la sua storia in un libro«Erminia Pane, uno strumento al servizio di Dio – La storia e le testimonianze di una miracolosa guarigione asseverata a Lourdes», di cui l’autore è Alcide Landini. Erminia Pane, morta nel 2010, è stata l’unica “falsa invalida” d’Italia ad autodenunciarsi regolarmente, senza nessun esito. Non sappiamo se questo è uno dei casi analizzati dal premio Nobel per la medicina Luc Montagnier, il quale ha riconosciuto: «Riguardo ai miracoli di Lourdes che ho studiato, credo effettivamente che si tratti di qualcosa non spiegabile». Un altro premio Nobel per la medicina, Alexis Carrel, a Lourdes ha trovato la fede constatando in prima persona una guarigione miracolosa.

Quando la vicenda è finita sui media, Avvenire ne ha approfittato per ironizzare sugliacchiappa-fantasmi del Cicap  (Centro italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale), i cosiddetti “positivisti e atei di professione” per dirla con Einstein, quellidell’imbarazzante Seconda Sindone per intenderci. Gianni Gennari ha scritto sul quotidiano cattolico«Loro il “Corsera” lo leggono” qualche volta, qualcuno ci scrive anche, e io ero certo che si sarebbero “fiondati” dalla signora Pane: verificare, svergognare, sfatare, smentire e sventolarne poi lo scalpo. Invece niente! Dormono? Hanno chiuso l’esercizio? Se ci sono, battano un colpo». Inutile dire che i Cicappini hanno preferito far finta di nulla 

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24/07/2012 23:08
 
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Viaggio a Lourdes

 è un libro del medico e scienziato francese Alexis Carrel (premio Nobel per la medicina nel 1912), pubblicato in lingua originale nel 1949 e in italiano da Morcelliana.

Il libro contiene il resoconto del viaggio a Lourdes compiuto da Carrel nel 1903 come medico al seguito di un treno di ammalati. A Lourdes egli fu testimone oculare della guarigione inspiegabile di una giovane donna, Maria Bailly, malata terminale. Carrel, che era agnostico, a seguito di questo avvenimento si riavvicinò alla fede cattolica.

Completano il libro alcuni estratti dei diari di Carrel negli ultimi anni della sua vita, contenenti sue riflessioni filosofiche e sociali.

Il resoconto del pellegrinaggio  

Il resoconto del pellegrinaggio è scritto in terza persona, con i nomi omessi o cambiati; Carrel usa per sé stesso lo pseudonimo "Luigi Lerrac" (Carrel scritto al contrario) e per la giovane miracolata quello di "Maria Ferrand", mentre in realtà si chiamava Maria Bailly.

Carrel si era aggregato al pellegrinaggio su richiesta di un collega che lo aveva pregato di sostituirlo. L'allora trentenne medico francese aveva ricevuto un'educazione cattolica, ma aveva poi abbracciato convinzioni agnostiche. Diceva:

 « Si è sempre sistematicamente rifiutato di studiare ciò che accade a Lourdes. Perché non tentare di farlo? Se non ci sono che guarigioni immaginarie, non sarà poi troppo il tempo perduto. E se, per avventura, c'è qualche risultato reale, qualunque ne sia, dall'altra parte, la causa, sarebbe questo un fatto che, constatato in modo veramente scientifico, potrebbe avere un interesse notevole. Noi non conosciamo quasi nulla, dal punto di vista biologico, dei fenomeni possibili. Non bisogna negare nulla in nome di leggi che conosciamo troppo poco.[1] »

Durante il viaggio di andata Carrel visitò alcuni degli ammalati a bordo del treno, e uno in particolare attirò la sua attenzione: una giovane donna, Maria Bailly, affetta da peritonite tubercolare all'ultimo stadio, col ventre fortemente rigonfio e rigido, in condizioni molto gravi. Carrel commentò con una punta di ironia che sarebbe già stato un piccolo miracolo se la giovane fosse ritornata viva dal pellegrinaggio.

 « La sorella, che l'aveva condotta al treno, aveva raccontato a Lerrac che, per tutta la sua vita, Maria era stata malata. A diciassett'anni tossiva e sputava sangue, a diciotto aveva avuto una pleurite...Quando entrò nell'ospedale di N. il ventre cominciò a gonfiarlesi; ebbe febbre e il medico disse che era affetta da peritonite tubercolare...il chirurgo primario trovò troppo gravi le sue condizioni generali e non volle intervenire. Si disse allora alla famiglia che non c'era più nulla da fare.[2] »

Giunto a Lourdes, Carrel iniziò a visitare il santuario e ad osservare ciò che accadeva; sul registro dei visitatori del centro medico trovò i nomi di diversi colleghi che non avevano mai raccontato a nessuno di essere stati a Lourdes o addirittura, parlando con lui, avevano finto di non saperne niente. Fin dal primo giorno gli furono riferiti dei presunti miracoli, ma Carrel li spiegò come casi di malattie psicosomatiche, scomparse naturalmente quando i malati si erano "convinti" di essere guariti.

Nel frattempo le condizioni di Maria Bailly si aggravarono ulteriormente, tanto che quando le suore vollero portarla alle piscine dove i malati vengono immersi nell'acqua della fonte del santuario, Carrel si dichiarò contrario, temendo che ella non sarebbe sopravvissuta neppure a quel brevissimo viaggio. Le suore però insistettero, osservando che la giovane sarebbe comunque morta in breve tempo e non aveva senso negarle ciò per cui aveva voluto venire a Lourdes.

Dopo la visita alle piscine la Bailly venne portata davanti alla grotta dell'Apparizione, dove si recò anche Carrel con il gruppo degli altri malati per assistere ad una funzione religiosa. Ad un certo punto, durante la funzione, Carrel guardando la donna credette di vedere un miglioramento delle sue condizioni; inizialmente pensò di essersi fatto lui stesso suggestionare dall'atmosfera del luogo, e ne prese nota sul suo taccuino. Ma poco dopo, continuando ad osservare, con sorpresa e sgomento vide il gonfiore del ventre di Maria Bailly scendere a vista d'occhio, fino a scomparire completamente nel giro di pochi minuti. Si avvicinò e le misurò il battito cardiaco, fino a poco prima molto accelerato, trovandolo calmo e regolare. La sera, ritornati in ospedale, Carrel ed altri suoi colleghi visitarono più approfonditamente la giovane, e non trovarono più alcuna traccia della malattia.

Scioccato, Carrel uscì dall'ospedale. L'onestà e il rigore scientifico lo obbligavano ad accettare la realtà di quanto era accaduto. In preda all'emozione e all'angoscia dopo aver vagato senza una meta precisa si ritrovò nel santuario e, di fronte all'immagine della Madonna di Lourdes, gli venne spontaneo rivolgersi a lei in preghiera:

 « Vergine dolce, che soccorrete gli infelici, che vi implorano umilmente, proteggetemi. Io credo in Voi. Voi avete voluto rispondere al mio dubbio con un miracolo manifesto. Io non so vederlo, io dubito ancora... Sotto i consigli profondi e duri del mio orgoglio intellettuale giace, disgraziatamente ancora soffocato, un sogno... quello di credere in Voi, di amarvi, come i frati dall'anima candida.[3] »

Frammenti di diario 

I "Frammenti di diario" riportano riflessioni annotate dal 9 febbraio 1938 al 22 luglio 1944. I pensieri spaziano dalla scienza alla religione, con frequenti considerazioni sull'organizzazione sociale.

Meditazioni 

Le "Meditazioni" raccolgono pensieri essenzialmente di carattere religioso, scritti dal 1938 al 1940. Si chiudono con questa osservazione:

 « Lo spirito non è affatto legato ai limiti del corpo e la suprema avventura è precisamente questa liberazione dal corpo, anche durante la vita, per raggiungere il substrato del mondo che è, insieme, intelligenza ed amore.[4] »

 

[Modificato da Credente 24/07/2012 23:12]
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24/08/2012 18:57
 
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La guarigione miracolosa di Elisa Aloi a Lourdes

[Modificato da Credente 24/01/2019 17:16]
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26/10/2012 16:54
 
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Lourdes: l’incredibile guarigione di Elisa Aloi

(con osso ricresciuto)

Tra le tante guarigioni miracolose ottenute a Lourdesper intercessione della Vergine Maria, vogliamo oggi segnalarne una delle ultime a favore di un’italiana, Elisa Aloi, inspiegabilmente guarita da una tubercolosi ossea multipla fistolosa il 5 giugno 1958, miracolo che ha poi ottenuto il riconoscimento formale da parte della Chiesa e del Bureau Médical di Lourdes il 26 maggio 1965.

La malattia cominciò a manifestarsi nel 1948, quando Elisa aveva 17 anni, con una tumefazione dolorosa al ginocchio destro: «Non potevo muovermi dal letto per la febbre continua e per i dolori. In poco tempo il male si estese dal ginocchio al fianco destro e sinistro. Oltre alle operazioni, ero ingessata dal collo alla coscia, per cui dovevo stare completamente distesa a letto» ha affermato la sig.ra Aloi. Nei successivi 11 anni, a causa delle sempre più numerose localizzazioni tubercolari osteo-articolari, ha subito ben 33 interventi chirurgici, ma la sua situazione si è aggravata via via sempre di più, fino al 1958 quando, nonostante lo scetticismo dei medici che le avevano chiaramente detto di non avere più alcuna speranza di guarigione per lei, decise di affidarsi alla “Bella Signora” ed intraprendere il suo terzo viaggio a Lourdes.

«Sono partita per Lourdes che stavo molto male, avevo febbre alta – racconta– ; il penultimo giorno di pellegrinaggio il prete che mi trasportava in barella mi chiese: “Elisa, vuoi uscire?”. “Si – gli rispondo – portami alle piscine”. Dopo che siamo usciti dalle piscine improvvisamente sentii delle vibrazioni, sentivo le mie gambe che  si muovevano dentro al gesso e io dissi: “Signore, che suggestione…toglimi questo pensiero di poter muovere le gambe” ». Quando ebbe capito di non essere vittima di una illusione, chiamò il dottore: «Mi misero sull’Esplanade tra le barelle di altri stranieri e gridai: “Dottor Zappia, muovo le gambe dentro al gesso” – continua Elisa – ”ed egli per non farmi gridare si avvicinò alla mia barella e sollevò la coperta. Era immobilizzato. Vide che le ferite erano chiusele garze e i tubi di drenaggio erano puliti e posti accanto alle gambe [ndr, Elisa portava un apparecchio gessato al bacino e all'arto inferiore destro fenestrato per permettere la medicazione di 4 fistole]. Subito dopo la processione mi portarono al Bureau Médical e io suppongo che i dottori che mi osservarono gridarono da subito al miracolo al che chiesi loro: “Toglietemi il gesso, voglio camminare” ».

I medici del Bureau consigliarono che a togliere l’ingessatura fosse il personale medico che aveva in cura la signora, così tornata nella sua Messina, Elisa fuimmediatamente sottoposta a nuovi esami radiologici che confermarono l’incredibile evento. Il professore che aveva in cura da anni Elisa e che, come ultima speranza di arrestare la progressione dell’infezione tubercolare, aveva asportato dalla sua gamba destra ben dieci centimetri di osso per evitare la necrosi, affermò: «Io non metto in dubbio i miracoli di Dio e della Madonna, né vorrei mettere in dubbio le parole del nostro radiologo che dice che tu non hai assolutamente nulla, neanche tracce di decalcificazione, ma l’osso che ho operato io, che con le mie mani ho tolto dalla tua gamba, è ricresciuto!».

Questo è solo una dei tantissimi episodi che ribadiscono la straordinarietà di un luogo così pieno di Grazia qual è Lourdes, come anche Vittorio Messori ha voluto recentemente sottolineare col suo nuovo libro Bernadette non ci ha ingannati. Un’indagine storica sulla verità di Lourdes (A. Mondadori Editore 2012), uscito lo scorso 9 ottobre, in cui ricorda: «Se Lourdes, dunque, è “vera”, ebbene, tutto il Credo, e proprio quello della prospettiva cattolica, è “vero”. Pertanto, Dio esiste; Gesù è il Cristo da Lui inviato; la Chiesa che ha per guida il papa è la custode e la garante di queste verità. Non è l’Immacolata stessa a raccomandare alla veggente: “Andate a dire ai preti di costruire qui una cappella”?» [pag. 18].

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26/10/2012 17:00
 
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Lourdes: i casi di Vittorio Micheli ed Elisa Aloi

parte 1



parte 2

[Modificato da Credente 24/01/2019 17:19]
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28/10/2012 14:19
 
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Durante la puntata di “Porta a Porta” del 18/10/12,  si è parlato del 68° miracolo di Lourdes riconosciuto dalla Chiesa, dopo anni e anni di studi medici. In studio, oltre al conduttore Bruno Vespa, c’erano Vittorio Messori, Piergiorgio Odifreddi, Claudia Koll, Massimo Giletti, Andrea Tornielli e la signora Elisa Aloi, una delle miracolate italiane.

La sua storia è stata già raccontata in un nostro precedente articolo (e in questo interessante filmato): affetta da una forma gravissima di tubercolosi ossea multipla fistolosa, la signora Aloi ha passato17 anni a letto totalmente paralizzata, per 11 anni quasi interamente ingessata (tranne la testa e altre piccole parti del corpo) e ha subìto 33 interventi chirurgici. Al ritorno da Lourdes, nel 1958, si è scoperta la ricrescita dell’osso femorale e la donna è tornata tranquillamente a camminare senza nessun aiuto di tipo medico-fisioterapico.

Dopo che la donna, come si vede nel video qui sotto, ha raccontato quanto le è accaduto, Odifreddi è sembrato subito in difficoltà. Il conduttore, Vespa, ha tuttavia spostato la questione su un particolare secondario, evitando di “sferrare” al matematico il colpo del ko invitandolo a spiegare attraverso le sempre utili da citare “guarigioni spontanee” la ricrescita dell’osso del bacino, e sopratutto dopo una malattia durata 17 anni. Vespa, come dicevamo, ha preferito porre una seconda domanda -il particolare del ritrovamento delle bende che avvolgevano la donna pulite e piegate- dalla quale Odifreddi ha potuto facilmente salvarsi accennando al fatto che i ricordi possono essere reinterpretati nel tempo.

Il matematico ha quindi approfittato per citare l’altro suo cavallo di battaglia in tema di miracoli, e cioè l’affermazione dello scrittore scettico Émile Zola secondo cui «A Lourdes si vedono tante stampelle ma nessuna gamba di legno» (ovvero non si vedono arti ricrescere). Mentre accennava a questo, essendo presente Messori davanti a lui, si è evidentemente ricordato che proprio lo scrittore cattolico ha documentato perfettamente proprio il cosiddetto “miracolo della gamba ricresciuta“, ovvero il prodigio di Calanda, avvenuto nella Spagna del XVII secolo, la cui veridicità è testimoniata dai numerosi documenti d’epoca: ad un giovane contadino, Miguel Juan Pellicer, è ricomparsa la gamba che gli era stata amputata due anni e mezzo prima. Incredibilmente però questa volta è stato Vittorio Messori a cambiare argomento, evitando di approfondire il miracolo di Calanda, probabilmente perché poco attinente a Lourdes (altri hanno tuttavia avanzato altre motivazioni per spiegare questa incredibile reticenza dello scrittore cattolico), preferendo portare il discorso sulla truffa di Zola nella creazione del suo libro-inchiesta su Lourdes.

Una volta tornati sul miracolo accaduto alla signora Elisa Aloi, Odifreddi ha lealmente ammesso che «il caso è molto interessante se effettivamente le ipotesi sono queste allora certamente questo fatto ci metterebbe in difficoltà, il problema vero però sono le ipotesi» (“ci metterebbe”, forse pensava di parlare a nome della comunità scientifica?). Di fronte a questa evidente arrampicata di specchi (il dossier medico della signora Aloi è studiato da anni da medici internazionali, credenti e non, difficile dubitare sulle ipotesi) la miracolata è intervenuta ricordando: «Ma qui davanti a lei ci sono io, in carne e ossa, non glielo stà raccontato qualcun altro». Odifreddi ha soltanto potuto accennare al fatto che dall’immersione nella piscina alla ripresa dell’uso delle gambe sono passati alcuni giorni, come se l’esistenza di questa frazione di tempo (dopo 17 anni!) potesse giustificare l’ipotesi della coincidenza, piuttosto che ammettere l’evidente relazione con il pellegrinaggio. L’impressione è stata quella di vedere un pugile chiuso, dondolante alle corde, che faticosamente alza il braccio cercando alla cieca di colpire l’avversario.

Qui sotto il video in cui Odifreddi balbetta una replica al miracolo (pubblicato anche sul nostro canale Youtube)

Verso la fine della puntata -dopo una serie di altre spiegazioni bizzarre tentate da Odifreddi-, finalmente Messori è riuscito, con la proverbiale eleganza che lo contraddistingue, a scoccare la sua freccia avvelenata, dalla quale il matematico non si è più ripreso. Lo scrittore cattolico lo ha infatti definito “ideologo”, cioè colui che predilige lo schema ai fatti, invitandolo a non insistere con ipotesi fantasiose per evitare di inciampare nuovamente in una gaffe, come quella accadutagli quando in passato ha scritto che Bernardette sarebbe stata “imbeccata dal suo parroco”. Peccato che, come lo corresse a suo tempo Messori, documenti storici dimostrano inequivocabilmente che la veggente conobbe il parroco, Peyramale, solo il 2 marzo, dopo la tredicesima apparizione, e venne (inizialmente) da lui non creduta, la minacciò addirittura di negarle la comunione.

Odifreddi, di fronte all’evidenza, ha chiesto lealmente “venia” per quanto aveva scritto. Interessante anche l’intervento del vaticanista Andrea Tornielli sull’interrogatorio subìto da Bernardette. Insomma, una bella puntata, un Odifreddi auto ironico e rispettoso, a tratti anche davvero divertente (ha parlato lui dei premi Nobel che credono a Lourdes e della conversione di Alexis Carrel, anche se ha sbagliato il nome chiamandolo “Cassel”). Simpatico ma in evidente difficoltà di fronte al miracolo certificato della signora Aloi, la quale si è anche rivolta a lui dicendo: «Vorrei dirle qualcosa, visto che si dichiara così scettico. Secondo me, lei dentro di sé ha più fede di me».

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28/10/2012 16:39
 
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A Lourdes come in altri luoghi di fede l'acqua è il segno della benedizione divina e, qualche volta, fa anche miracoli. Lucia Ascione durante il programma "Nel cuore dei giorni" presenta una storia molto originale: quella di Delizia Cirolli. "L'acqua di Lourdes mi ha guarita da una grave malattia" racconta.

[Modificato da Credente 24/01/2019 17:22]
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11/02/2013 15:21
 
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Lo scienziato Luc Montagnier, e i miracoli di Lourdes

Strano dialogo quello fra un premio Nobel per la Medicina, celebre per aver scoperto il virus dell’Hiv, e un monaco cappellano per lunghi anni a fianco di reclusi di Francia. Un uomo di fede e uno di scienza uniti da una comune vocazione: la ricerca, l’uno della verità terrena, l’altro della verità eterna. Preoccupati entrambi per la dignità dell’uomo e per l’auspicio di un’alleanza positiva tra uomini di scienza e di fede.

Lo scienziato è Luc Montagnier, già direttore dell’Istituto Pasteur e Nobel per la medicina nel 2008, quello di fede è padre Michel Niaussat, monaco cistercense. I loro dialoghi sono raccolti nel testo appena uscito Oltralpe, Le Nobel et le Moine. Sollecitati dalle domande del giornalista Philippe Harrouard, hanno messo a confronto le loro posizioni su fede, scienza, etica e ricerca. Lorenzo Fazzini su Avvenirepresenta una recensione e racconta che è sopratutto l’ex “rosso” Montagnier (il quale ammette: “all’inizio ho creduto al marxismo, come molti giovani della mia epoca”) a sollevare alcune affermazioni interessanti.

Come quando ammette la natura misteriosa dei miracoli che avvengono a Lourdes«Quando un fenomeno è inspiegabile, se esso esiste veramente, non serve nulla negarlo. Molti scienziati fanno l’errore di rifiutare ciò che non comprendono. Non mi piace questo atteggiamento. Cito spesso questa frase dell’astrofisico Carl Sagan: “L’assenza di evidenza non è l’evidenza dell’assenza”. Riguardo ai miracoli di Lourdes che ho studiato, credo effettivamente che si tratti di qualcosa non spiegabile. […] Io non mi spiego questi miracoli, ma riconosco che vi sono guarigioni non comprese allo stato attuale della scienza». Anche lui quindi è arrivato alla stessa conclusione del suo collega Nobel per la medicina, Alexis Carrel, il quale si convertì al cattolicesimo per aver assisitito direttamente e personalmente ad un miracolo durante il suo viaggio a Lourdes (il racconto dei fatti è su Cultura Cattolica).

Il Premio Nobel continua parlando del grande ruolo che il mondo cattolico svolge verso i sofferenti:«Con il mio collega americano Robert Gallo avevamo ottenuto un’udienza con il Papa (Giovanni Paolo II, ndr) per parlargli del modo in cui potremmo accrescere la nostra collaborazione con il personale delle missioni cattoliche che lavorano nell’ombra in Africa. Essi curano i malati di Aids e fanno prevenzione contro la diffusione del virus». Al che il monaco ribadisce: «Molti preti, religiose e religiosi sono all’opera. Troppo spesso ci si dimentica di parlarne». Gli fa eco il medico: «Gli ordini religiosi cristiani hanno svolto un ruolo molto positivo nella presa in carico dei malati. […] Riconosco che, nel campo delle cure ospedaliere, la Chiesa è stata pionieristica».

Si passa poi alla visione teologica dei due interlocutori. Mentre Niaussat racconta l’inizio della sua vocazione, Montagnier parla della religione: «Le religioni sono fondate su testi sacri: Bibbia, Corano, Torah. Anzitutto si dice che questi testi vengono da Dio, ovvero sono la Rivelazione, e che bisogna seguirli alla lettera. Questi sono dogmi fondatori e comprendo che si esita a modificarli. Ma si potrebbe anche adattare le religioni alle conoscenze di base della scienza, conservando la credenza in Dio». Il Nobel francese però riconosce implicitamente che, se nel mondo prevalesse l’opzione religiosa, in primis quella cristiana, il nostro pianeta ne avrebbe solo da guadagnare: «Vi sono 2 miliardi di cristiani, di cui 1 miliardo e 100 milioni di cattolici. I loro buoni sentimenti sono presenti ma sfortunatamente i rapporti di forza continuano a governare il mondo. Nel nostro secolo la compassione e l’amore del prossimo guideranno il mondo? Ne dubito».

 

Agnostico e vincitore del Nobel per la Medicina riconosce: “I miracoli di Lourdes sono inspiegabili”

 

“Molti scienziati commettono l'errore di rifiutare quello che non capiscono”

Sono migliaia i resoconti di “guarigioni inspiegabili” che si verificano ogni anno nel santuario mariano di Lourdes (Francia), uno dei più frequentati al mondo. Sono tuttavia pochissime le guarigioni considerate effettivamente miracolose dalla Chiesa, che adotta criteri rigorosi per l’analisi scientifica di ogni caso.

Nonostante il rigore di questi studi, perdura da molti decenni il disprezzo di non credenti che non si prendono nemmeno la briga di sapere come la Chiesa analizza e accantona le migliaia di casi di “miracoli apparenti”. Per molta gente disinformata o male informata, qualsiasi miracolo è una mera fraudolenza priva di fondamento.

Questo atteggiamento di ignoranza camuffata da intellettualità contrasta con quello di rispetto e considerazione adottato da professionisti di noto prestigio, come il medico francese Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina che tra gli altri contributi rilevanti alla scienza è famoso per la scoperta del virus HIV.

Ex direttore dell’Istituto Pasteur, questo importante scienziato di fama mondiale ha esposto la sua opinione sui miracoli di Lourdes nel libro Le Nobel et le Moine (Il Nobel e il Monaco), in cui dialoga con il monaco cistercense Michel Niassaut. A questo riguardo, Montagnier afferma che“non c’è motivo di negare nulla”.

A un certo punto, la conversazione ha affrontato le guarigioni senza spiegazione avvenute a Lourdes, ed è stato chiesto cosa pensa un non credente a cui è stato attribuito il Nobel.


LEGGI ANCHE: Madre moribonda racconta come ha ricevuto il miracolo a Lourdes


“Quando un fenomeno è inspiegabile, se esiste davvero non c’è motivo di negare nulla”, ha risposto Luc Montagnier.

Alla fin fine, se il fenomeno esiste che senso ha negarlo? Quello che bisogna fare è studiarlo, non fingere che non esista. Per questo, il Nobel per la Medicina, affermando che “nei miracoli di Lourdes c’è qualcosa di inspegabile”, rimprovera l’atteggiamento di alcuni colleghi, osservando che “molti scienziati commettono l’errore di rifiutare quello che non capiscono”.

“Non mi piace questo atteggiamento”, ha commentato. “Cito spesso la frase dell’astrofisico Carl Sagan ‘L’assenza di prova non è prova dell’assenza’”.

“Quanto ai miracoli di Lourdes che ho studiato, credo che si tratti davvero di qualcosa di inspiegabile, ha proseguito Montagnier. “Non riesco a comprendere questi miracoli, ma riconosco che ci sono guarigioni che non sono previste allo stato attuale della scienza”.

La Chiesa e l’aiuto ai malati. Un’altra cosa che il mondo cerca di evitare

Luc Montagnier ha avuto un’enorme importanza nella storia recente per la sua scoperta del virus HIV. A questo riguardo, andando contro il mondo anticattolico e i suoi preconcetti e le sue accuse infondate, riconosce l’importanza della Chiesa di fronte al dramma dei malati.

“Il mio collega statunitense Robert Gallo ha avuto un’udienza con il papa (Giovanni Paolo II) per cercare di capire come aumentare la nostra collaborazione con le équipes delle missioni cattoliche in Africa, dove si curano le persone affette da AIDS e si fa prevenzione contro la diffusione del virus (…). Gli ordini religiosi cristiani hanno un ruolo molto positivo nella cura dei malati. Riconosco che nell’ambito dell’assistenza ospedaliera la Chiesa è stata pioniera. Nel corso di questi anni di ricerca sull’AIDS, soprattutto all’inizio, ho avuto la possibilità di stare a contatto con pazienti condannati a una morte inevitabile. Spesso la fede e la vicinanza della Chiesa ci hanno aiutati ad affrontare la malattia e a far sì che i malati non si sentissero abbandonati. È per questo che ho sempre riconosciuto il contribuito pionieristico e inestimabile della Chiesa nell’assistenza ospedaliera.


LEGGI ANCHE: 5 modi efficaci per annunciare Dio ad atei e agnostici


Pur se agnostico, Montagnier rivela una grande stima per la Chiesa. Si è offerto anche di combattere il morbo di Parkinson di cui soffriva papa San Giovanni Paolo II, e ritiene che il pianeta guadagnerebbe molto se i valori cristiani prevalessero nel mondo.

“Ci sono 2 miliardi di cristiani, 1,1 miliardo dei quali cattolico. I loro buoni sentimenti sono presenti”, ma non governano l’umanità. A suo avviso, sarebbe ottimo se l’amore per il prossimo guidasse il mondo.

Lourdes e i Premi Nobel

Montagnier non è l’unico vincitore di un Nobel ad avere un rapporto con Lourdes.

Alexis Carrel, Nobel per la Medicina nel 1912, si convertì al cattolicesimo grazie ai miracoli a cui assistette nella città mariana dal 1903, quando era ancora un giovane medico ateo.

All’epoca, un collega che doveva accompagnare un gruppo di pellegrini a Lourdes gli chiese di sostituirlo per cause di forza maggiore. Carrel accettò pensando di verificare di persona la falsità dei presunti miracoli, ma alla fine assistette a uno di questi.

Il medico visitò, osservò e analizzò tutti i sintomi di una donna malata di tubercolosi ormai sul letto di morte. Non c’era alcun dubbio sul fatto che sarebbe morta a breve. Quando la donna, davanti ai suoi occhi increduli, uscì dalle piscine di Lourdes, tuttavia, tutto era scomparso. Il resoconto di Carrel nel libro in cui racconta la sua conversione venne accolto con scandalo negli ambiti naturalisti scettici che dominavano allora in Francia.


LEGGI ANCHE: Come viene riconosciuta una guarigione a Lourdes?


Sembra che lo “scandalo” dei miracoli non sia destinato a terminare tanto presto. Sarebbe quindi raccomandabile che gli increduli, anziché promulgare i loro dogmi di “intellettualità superiore” di fronte a quello che non capiscono, cercassero di capire la questione con maggior rigore scientifico e meno conclusioni precipitose (e antiscientifiche).

 


[Modificato da Credente 01/11/2017 21:26]
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22/01/2014 09:16
 
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Biagio Conte torna a camminare
dopo pellegrinaggio a Lourdes.
Medici: fatto inspiegabile

Il missionario laico, cui Tempi dedicò una copertina, spiega cosa gli è accaduto dopo l’immersione nella vasca. «Mi viene da correre»

tempi-biagio-conte-palermoÈ tornato a camminare dopo un pellegrinaggio in primavera a Lourdes. «Mi viene da correre», dice lui con un sorriso. Lui è Biagio Conte, missionario laico di Palermo, anima e fondatore della Missione Speranza e Carità, cui Tempi, dedicò una copertina (qui il reportage di Rodolfo Casadei). All’epoca (luglio 2013), Conte già camminava, appoggiandosi solo a un bastone. Un miracolo? Ieri la diocesi di Palermo, nella sua newsletter, ha scritto: «A guardarlo ieri mattina in cattedrale, in occasione della celebrazione interculturale “Epifania dei popoli” presieduta dal cardinale Paolo Romeo sembra proprio di sì, perché ha abbandonato la sedia a rotelle dove era relegato ormai da diversi anni ed era ben dritto sulla schiena insieme ai suoi poveri».

«UN FUOCO DENTRO». «Per me è stata una grazia inaspettata – ha raccontato fratel Biagio – che ho ricevuto dal buon Dio che ha incaricato la sua madre Maria. Io ho sempre avuto a cuore la Vergine, ma non mi ero mai recato nel santuario di Lourdes, un viaggio che è stato possibile grazie all’Unitalsi che mi ha invitato insieme ai malati». A Lourdes non voleva nemmeno entrare nella vasca perché «io non pretendevo nulla, ed anzi ho dato la precedenza agli altri malati. Poi mi sono deciso e subito dopo essermi immerso ho avvertito come un fuoco dentro che mi ha permesso di tornare non a camminare, ma a correre verso le tante persone che me lo chiedono».

biagio-conteCOSA MI CHIEDE DIO. «Dopo il bagno in piscina non ho sentito più il bisogno della sedia a rotelle – ha proseguito – e del bastone che però non lascio perché mi ricorda il viaggio fatto nel ’90 da Palermo ad Assisi, infatti da allora lo porto sempre con me e adesso mi fa riassaporare i momenti in cui correvo da una parte all’altra della città». Per lui, questa inspiegabile guarigione significa che «se il Signore mi chiede di più lo faccio volentieri e con tutto il cuore a vantaggio degli ultimi. È questo infatti quello che tutti siamo chiamati a fare, soprattutto in un momento così difficile per la nostra società fortemente in crisi».

NESSUNA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA. Il fatto è stato confermato anche da un sacerdote che collabora con lui, padre Pino Vitrano: «Biagio da tempo soffriva a causa di alcune vertebre schiacciate che gli impedivano anche di camminare e di altri problemi circolatori che gli facevano gonfiare i piedi. Subito dopo il ritorno dal pellegrinaggio, me lo sono veduto venire incontro a piedi in maniera clamorosa, senza nessuna difficoltà. Anche i medici da noi interpellati non sanno fornire una spiegazione scientifica plausibile».


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17/03/2015 11:59
 
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Uno dei più portentosi miracoli attribuiti all’intercessione della Madonna di Lourdes non si verificò dinanzi alla famosa grotta sui Pirenei, ma presso una imitazione di questa, costruita a Oostacker, nelle Fiandre, il 7 aprile 1875.


Peter van Rudder, contadino fiammingo, colpito da un ramo caduto, si fratturò tibia e perone della gamba destra, al punto che l’osso fuoriusciva dalla ferita. Dopo otto anni di inutili cure, le ossa non si erano rinsaldate e i medici premevano per l’amputazione. Invece, il van Rudder, in preghiera davanti alla grotta di Oostacker, fu istantaneamente guarito, la ferita si cicatrizzò e si registrò lo crescita istantanea di qualche centimetro di osso, Da quel giorno e per 23 anni le università belghe esaminarono il caso.

Le autorità civili, con in testa il sindaco seguito da giudici, medici, gendarmi e altri notabili, firmarono un documento ufficiale - messo agli atti nel Comune - con il quale si dava testimonianza dell’avvenuta guarigione. Alla morte del miracolato, l’autopsia mostra le tracce evidenti tanta della cicatrizzazione quanto della crescita dell’osso. II tutto, ovviamente, accertato, studiato e documentato da oltre cento medici. V’è da stupirsi riguardo le vie che Dio sceglie par farsi notare dal mondo.

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07/01/2016 22:51
 
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Città del Vaticano



La commissione medico-scientifica del santuario di Lourdes ha riconosciuto un nuovo miracolo. Si tratta della sessantanovesima guarigione scientificamente inspiegabile da quando è stato istituito il Bureau Medical. La miracolata, stavolta, è una donna italiana, Danila Castelli, guarita in modo prodigioso, istantaneo e inconfutabile da una grave forma tumorale.
Moglie di un ginecologo, madre di 4 figli, la donna nel 1989 si era recata in preghiera nella grotta dove apparve la Vergine alla pastorella Bernadette Sobirou, per chiedere la grazia.


Una storia di fede e di preghiera, quando ormai sembrava che per lei8 non ci fossero più speranze. Il suo calvario era iniziato diversi anni prima e i medici non le avevano dato alcuna speranza. Era anche stata sottoposta ad un complesso intervento chirurgico. Il viaggio nella cittadina dei Pirenei, dalla sua casa di Bereguardo, lo aveva pianificato nella disperazione, per chiedere il coraggio di affrontare la morte. Poi il prodigio. Subito dopo è stata inoltrata al Bureau Medical tutta la documentazione comprovante la piena guarigione e dopo una ventina d’anni è arrivato il verdetto. Miracolo. Ad annunciare il riconoscimento da parte dei medici francesi che hanno analizzato tutte le cartelle cliniche e lo stato di salute della donna è stato monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia.

Il “Bureau Medical” di Lourdes ha stabilito che la guarigione è avvenuta in circostanze che la medicina non può chiarire. Danila definisce la sua malattia  ‘’una bella storia d’amore con il Signore. In quegli otto anni ho vissuto momenti di intimità con Dio che credo si possano provare solo quando stai veramente male. Per questo non ho mai perso la gioia nel cuore. Paradossalmente quando sono guarita ero ovviamente felice, ma il mio primo pensiero è stato: Riuscirò ad amarlo così intensamente anche giù dalla Croce?’’.


Riconosciuta dalla commissione medica la 69ma guarigione miracolosa nel Santuario della Madonna di Lourdes



I medici del Santuario di Lourdes hanno riconosciuto un nuovo miracolo: la 69ma guarigione certificata dalla commissione medico-scientifica (Bureau Medical) del santuario mariano francese.


Beneficiaria è l’italiana Danila Castelli, moglie di un ginecologo e madre di quattro figli, che soffriva di ipertensione arteriosa provocata da vari tumori, con crisi gravi e frequenti. La guarigione della signora è avvenuta quando aveva 43 anni, il 4 maggio 1989, nelle piscine del Santuario di Lourdes.


Il suo corpo debole provò un sollievo inspiegabile dopo aver visitato in preghiera la grotta delle apparizioni della Vergine Maria a Bernadette Subirous.


“A Lourdes tutti veniamo perché chiamati, come chiamata è stata chiamata Bernardette. Anche se ci sembra che veniamo per curiosità, dentro quella curiosità c’è sempre lei (la Madonna) che chiama”.


“Non ce la facevo più. Mio marito mi ha detto: ‘Fai le valigie’. Quando uno sta per morire pensa le cose più strane… Pensavo all’ultimo viaggio d’amore”, racconta la signora Castelli in una toccante videotestimonianza.


“Gli ho detto: ‘Che valigia devo fare?’ Non stavo neanche più in piedi. E mi dice: ‘Andiamo a Lourdes’”. L’annuncio alle 8.30, alle 9.00 erano già in macchina, senza aver neanche detto niente ai figli. “Mamma e papà sono partiti per Lourdes”, hanno detto loro quando sono tornati da scuola,


“Un viaggio dell’inferno, perché sono stata malissimo. Siamo arrivati qua e il giorno quattro sono guarita”, ha raccontato la signora Castelli.


La guarigione è stata riconosciuta dal vescovo di Pavia, Giovanni Giudici, e certificata da una commissione medica di 100 esperti e da una commissione scientifica internazionale a Parigi.


La dichiarazione, ha riferito il dottor A. Di Franciscis, presidente del Bureau des Constatations Médicales de Lourdes, è arrivata dopo una valutazione teologico-medica per valutare la guarigione della signora Castelli, che nel 1980 aveva iniziato ad avere crisi di ipertensione, svenimenti e crisi neurocomportamentali.


“Alle piscine io sono guarita”, ha riferito la signora. “Ero venuta per chiedere la fine, se il Signore mi portava di là. Io non ce la facevo più, gli altri non ce la facevano più… Però il mio prete mi ha detto: ‘Se tu vai a chiedere la morte, ricordati che ci vai con tutti i tuoi peccati perché io non ti do l’assoluzione, perché nessuno deve mai chiedere la morte, sempre dobbiamo chiedere la vita’… Allora per obbligo ho detto: ‘Signore, mi vergogno a chiedertelo davanti agli altri – perché c’era chi stava peggio di me -, ma ti chiedo la vita, quel poco che si può, per tirare avanti con i miei figli”.


 


Nel 1982 i medici le avevano asportato una parte dell’utero e del pancreas per escludere danni maggiori. Nel 1983 la diagnosi era grave, il danno fisico aveva invaso varie parti basse del suo corpo.


Dopo sette anni di interventi e di cure, in attesa di compiere un nuovo viaggio per farsi visitare da altri medici negli Stati Uniti, il marito ha deciso di portarla a Lourdes.


Il marito della signora Castelli è un medico iraniano residente in Italia anche lui toccato dal miracolo. Da quando era adolescente Danila voleva andare al Santuario mariano, ma al marito, seppur convertito al cattolicesimo, sembrava un’idea assurda.


“È stato un bagno superveloce… Sono uscita, e mio marito, che in teoria avrebbe dovuto essere in camera perché aveva detto che era distrutto, invece ha detto che come era se una forza gli avesse detto che doveva venire”. Quel giorno di maggio del 1989 Danila ha ricevuto il secondo miracolo: la fede di suo marito, che le ha detto “Avevi ragione tu”.


Il terzo miracolo è stato il perdono. “Io ho perdonato”, ha detto il marito riferendosi ai medici che avevano speculato sulla malattia della moglie, motivo che aveva portato a un processo giudiziario contro chi veniva considerato responsabile di soluzioni mediche inutili.


Pochi mesi dopo la signora Castelli è tornata a Lourdes per le constatazioni mediche, ha confermato il dottor Di Franciscis.


Le verifiche sono durate decenni. Nel 2010 il Bureau, composto da più di 100 medici e professionisti, ha decretato all’unanimità la guarigione definitiva e duratura nel tempo.


È stato così constatato che i mali che la affliggevano da più di 21 anni erano scomparsi senza una spiegazione scientifica. Nel 2011 un’altra commissione internazionale ha valutato la diagnosi a livello clinico, confermando il miracolo.


In seguito il vescovo di Pavia ha istituito un’altra commissione diocesana per studiare la guarigione. In definitiva, un miracolo inspiegabile. Il vescovo, ha testimoniato Di Franciscis, ha riconosciuto la guarigione prodigiosa come segno della guarigione realizzata da Gesù nei Vangeli.


Ma anche la guarigione non è stata facile. “Mi dicevo: ‘Da 13 anni sono abituata ad amare Gesù così, dalla croce, con un certo modo di amare, adesso in un secondo mi si chiede di amarlo sana’ […]; l’altra metà di Danila diceva ‘Questo è egoismo, perché la mia vita non è per me sola, è da donare, prima di tutto ai miei figli”, ha aggiunto la signora Castelli.


“Mi sono alzata dalla morte per ricominciare a camminare. Mi sono sempre sentita dentro il miracolo molto libera, libera di dire di sì e libera di dire di no. Ho fatto i miei peccati, purtroppo, faccio i miei peccati. Però qualche volta mi dico ‘Per fortuna’, perché il miracolo mi ha lasciato una persona normale, una persona con tutti i suoi difetti, con la sua quotidianità… e questa è una cosa bella, perché alla santità noi arriviamo alla fine… Bisogna cercare Gesù, perché lui non può tradire gli amici”.


“Sono felice di poter raccontare questa esperienza di gioia. Quando torno qua mi sembra di essere a casa mia, in una casa in cui tutti ci aiutiamo a incontrare il Signore”.


A Lourdes, ai piedi dei Pirenei, la Madonna è apparsa a un’adolescente di nome Bernadette Soubirous, di 14 anni, in una serie di visioni durate cinque mesi, tra il febbraio e il luglio 1858.


Presentandosi come “l’Immacolata Concezione”, la “Signora” ha invitato alla penitenza e alla conversione dei peccatori e ha chiesto che venisse costruito un santuario.


 
[Modificato da Credente 28/05/2021 10:46]
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28/05/2021 10:40
 
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Il 68° miracolo riconosciuto a Lourdes: Suor Luigina Traverso
Chi è Suor Luigina Traverso: il racconto
Il suo ricordo è ancora molto limpido nella sua mente: “Aspettavo la grazia il 24 luglio per la festa di Maria Ausiliatrice, l’ho ricevuta il 23. Mi hanno messo nell’esplanade. Ho seguito la processione eucaristica. ‘Signore, se tu vuoi, puoi’, era la mia invocazione che ripetevo incessantemente. Mi trovavo sulla barella e appena è passato davanti a me il sacerdote con il Santissimo sacramento ho cominciato a sentire una sensazione che non avevo mai avvertito prima di allora. Sentivo caldo e contemporaneamente freddo, il letto mi ballava senza che nessuno lo stesse muovendo e così ho capito che qualcosa stava succedendo. Ho pensato subito alla guarigione ed effettivamente non provavo più nessun tipo di dolore. Mi sono resa conto che riuscivo a muovere il piede paralizzato”. Infine, ha svelato: “Arrivata nella camera ho messo le calze, ho provato a scendere dal letto e camminavo bene. L’indomani ho percorso la via crucis sul monte a piedi”.

[Modificato da Credente 28/05/2021 11:17]
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28/05/2021 10:43
 
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ANDREA TORNIELLI





Nuovo miracolo riconosciuto a Lourdes, è il settantesimo



La guarigione miracolosa di suor Bernadette Moriau attestata da Bureau Medicale del santuario mariano più famoso del mondo



È stato annunciato  domenica 11 febbraio 2018, dal vescovo di Beauvais, monsignor Jacques Benoit-Gonin, il riconoscimento ufficiale del 70° miracolo avvenuto a Lourdes. Si tratta della guarigione di una religiosa, suor Bernadette Moriau, che era affetta da molti anni da una grave paralisi 

La religiosa, oggi settantanovenne, soffriva dalla fine degli anni Sessanta della “sindrome della coda di cavalloˮ, causata da una fuoriuscita della porzione centrale più morbida del disco che provoca pressione sulle radici nervose della colonna lombare. Dal 1987 era impossibilitata a camminare. 

  Il miracolo è avvenuto l'11 luglio 2008 ma viene annunciato dieci anni dopo, nel giorno della festa di Nostra Signora di Lourdes (11 febbraio), nel 160° anniversario delle apparizioni della Vergine alla veggente Bernadette Soubirous. Suor Moriau è una religiosa delle Francescane Oblate del Sacro Cuore di Gesù. Questo è il suo racconto in un video diffuso dalla diocesi di Beauvais. 

  «Nel febbraio 2008 il mio medico mi ha invitato al pellegrinaggio diocesano a Lourdes in programma dal 3 al 7 luglio... Io non c'ero mai stata da quando mi ero ammalata... Nella grotta ho avvertito la presenza misteriosa di Maria e della piccola Bernadette... In nessuno caso io ho mai domandato la guarigione. Ho domandato la conversione del cuore e la forza per proseguire il mio cammino di ammalata». 

  Al suo ritorno nella sua comunità di Besles, presso Beauvais, è avvenuta la guarigione. «L'11 luglio, durante il nostro tempo di adorazione in comunione con Lourdes, rivivevo nel mio cuore il momento forte della benedizione degli ammalati con il Santissimo Sacramento e ho avvertito veramente questa presenza di Gesù... Alla fine dell'adorazione, ho provato nel mio corpo una sensazione di calore... mi sono sentita bene». 

  Il vescovo Benoit-Gonin, nel comunicato della diocesi, aggiunge: «L'11 luglio, alla fine del pomeriggio, suor Bernadette Moriau ha passato un certo tempo in adorazione che ha vissuto in comunione con Lourdes e il pellegrinaggio che aveva appena fatto. Ritornata nella sua camera, si è sentita chiamata a disfarsi delle sue protesi: il corsetto, le stampelle, e ha fermato il neurostimolatore... Immediatamente si è messa a camminare senza alcun aiuto, in modo totalmente autonomo. Ha chiamato a testimoni le sue consorelle che hanno constatato il cambiamento». 

  Il medico della religiosa ha preso atto della guarigione, che è stata successivamente presentata al Bureau Médical Internationalde Lourdes. Il caso è stato esaminato nel corso dell'annuale riunione del comitato medico il 18 e 19 novembre 2016: il verdetto è stato approvato da tutti i medici tranne uno, i quali hanno concluso che la guarigione di suor Moriau «resta inspiegabile allo stato attuale delle nostre conoscenze scientifiche». 


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Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle...Lu 21,25
 
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