Ha abbandonato quel mondo tredici anni fa, dopo un forte momento di conversione alla fede cattolica, mediato da una terrificante esperienza pre-morte: dopo un’orgia particolarmente violenta finì in ospedale: sentì l’amore di sua madre che pregava per lui lì e vide la sua anima scivolare dentro una grossa bocca bavosa. Al risveglio decise di riprendere in considerazione l’affidamento a Dio, se non altro per essere salvato da quel terribile destino.
Prima di questa esperienza l’unico modo per raggiungere per qualche secondo “il luogo felice”, come chiama lui la pace interiore, erano nuove esperienze sessuali con nuovi partner. Ha così iniziato a frequentare la prostituzione omosessuale nei night club, consumando sesso assolutamente anonimo, diventando un attore porno amatoriale. Eppure, ha spiegato, tutto quanto aveva sperimentato nella sua burrascosa vita sessuale era odio: odio per gli altri uomini, per la sua stessa vita, per il mondo. Fino a quella rocambolesca conversione che lo ha riavvicinato alla Chiesa Cattolica, alla Messa e ha iniziato davvero una nuova vita: finalmente ha trovato quell’amore, quell’accettazione e quella pace che aveva cercato invano nella pornografia e nei violenti rapporti sessuali che avevano segnato gran parte della sua vita. Una storia molto simile a quella diPhilippe Ariño, di cui abbiamo già parlato.
Certo, l’attrazione per gli altri uomini non è certo magicamente sparita ma lui dice di aver compreso che l’amore, l’accettazione e la pace che ha così ardentemente cercato nel sesso ora lo ha trovato seguendo Gesù, che ridona tutto in abbondanza attraverso una vita spirituale. LifeSiteNews.com lo ha intervistato e lui ha spiegato la visione che ha maturato su certe tematiche. Joseph afferma: «credo che la spinta per il matrimonio gay sia uno stratagemma politico imposto alla comunità gay: il concetto di matrimonio gay è stato fuso con successo con quello dell’uguaglianza omosessuale. Questo crea una dinamica per cui tutti i gay si sentono obbligati a sostenere il matrimonio gay, anche se non hanno alcun interesse nel matrimonio per se stessi, perché avrebbe a che fare con la liberazione omosessuale. E la “liberazione omosessuale” è quella sorta di sollievo all’interno della mente omosessuale perché ogni persona che ha abbracciato l’omosessualità vi arriva dopo tante sofferenze. Si cerca, quindi, nello stile di vita [normato da una legge, nda] un tentativo di pace e completezza ma si tratta di un inganno. La pace che loro desiderano non arriverà mai», tantomeno con il matrimonio.
Con il suo libro vuole aiutare coloro che lottano con l’attrazione per lo stesso sesso:«invece di agire su quei desideri», spiega, «sia che si tratti di attività sessuale con un’altra persona o con la visualizzazione di materiale pornografico, c’è bisogno di scavare nei vostri sentimenti e ricordi, per scoprire il vero motivo per cui si hanno questi desideri omosessuali. E’ un processo molto difficile e doloroso, ma deve essere realizzato perché ogni persona che approfondisce lo stile di vita gay è una persona che è stata ferita».
Joseph ha voluto anche mettere in guardia i cristiani da uno stile di evangelizzazione moralista e fondato sulla paura e le condanne: molte persone, a suo dire, sono state allontanate dal cristianesimo da cristiani troppo zelanti, incapaci di mostrare loro l’amore di Cristo. Le persone che iniziano a pensare di lasciare quello stile di vita, dice, cercano solo un amico disinteressato, che non voglia o domandi qualcosa da loro. È sufficiente ascoltare, far sapere che ti importa di loro. Solo dopo arriva il momento di affrontare le verità di fede e l’inizio di un cammino di conversione: prima c’è la relazione, l’amicizia, e la preghiera costante per questi nostri fratelli.