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ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2019 23:10
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23/05/2012 14:31
 
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ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

 

           L'Ordine Francescano Secolare, meglio conosciuto come Terz'Ordine Francescano, 
nasce dal cuore di Francesco d'Assisi, che più di ogni altro santo ha saputo incarnare,
nelle concrete situazioni ecclesiali e sociali del suo tempo, il Vangelo di Cristo. 
   Francesco, convertitosi completamente a Cristo e diventato suo perfetto imitatore, 
viene ammirato, amato e seguito da un sempre maggior numero di uomini e donne di ogni condizione sociale. 
  Egli, allora, ispirato dallo Spirito Santo, istituisce tre Ordini che fa approvare dalla Chiesa:

   O.F.S.
ORDINE FRANCESCANO SECOLARE

     

 

          

 

  • Primo Ordine costituito dai Frati;
  • Secondo Ordine: le monache di S. Chiara, o Clarisse; 
  • Terzo Ordine costituito da uomini e donne che si impegnano a vivere nel mondo il suo ideale di vita evangelica. 

    A ciascuno dei suoi Ordini dona una direttiva di vita, o Regola. 
    Nel corso dei secoli moltissime persone sono rimaste affascinate da S. Francesco d'Assisi e si sono ispirate a lui per dare un senso alla propria vita senza tuttavia abbandonare le proprie case: sono i Terziari Francescani. 
    In seguito, interpretando le intenzioni di S. Francesco e adattando il suo ideale alle mutevoli realtà dei tempi, la Chiesa ha formulato testi di Regola continuamente aggiornati: Regola di papa Nicolò IV (1289); Regola di papa Leone XIII (1883); Regola di papa Paolo VI (1978) attualmente in vigore.  

Una proposta di vita

L'Ordine  
Francescano Secolare  
si configura  
come una unione organica  
di tutte  
le fraternità cattoliche  
sparse nel mondo  
e aperte  
a ogni ceto di fedeli, nelle quali  
i fratelli e le sorelle,  
spinti dallo Spirito  
a raggiungere  
la perfezione della carità  
nel proprio stato secolare,  
con la professione  
si impegnano a vivere  
il vangelo  
alla maniera di san Francesco  
e mediante  
la regola autenticata  
dalla Chiesa. 

 

Vita secondo il Vangelo

     Gesù Cristo è l'ispiratore e il centro della vita con Dio e con gli uomini. Il francescano lo cerca, vivente e operante, nei fratelli, nella sacra Scrittura, nella Chiesa e nelle azioni liturgiche. 
    La scelta evangelica comporta, nel francescano, l'assunzione di atteg-giamenti vissuti con chiarezza ed efficacia in ogni luogo e circostanza. 

In fraternità

    La fraternità è il "luogo'' dove l'ideale evangelico francescano si fa realtà vissuta e si concretizza in lode a Dio, impegno apostolico e proposta di vita agli uomini. 

Con la Chiesa

    In comunione con il Papa e i Vescovi il francescano secolare è testimone e strumento della sua missione tra gli uomini in fiducioso e aperto dialogo di creatività apostolica, annunciando la grazia e il messaggio di Cristo, lievitando evangelicamente le realtà temporali. 

Nel mondo

In campo sociale 
L'urgenza di costruire un mondo più fraterno ed evangelico rende il francescano presente, con la testimonianza e l'impegno della propria vita, con iniziative coraggiose, nella promozione della giustizia e nella vita pubblica socio-politica, mettendosi al servizio di tutti, specialmente dei più deboli. 

In famiglia e nel lavoro 
Nel contesto familiare vive come chi appartiene a Cristo, nello spirito di pace, nella fedeltà e nel rispetto alla vita. 
Il lavoro è esercitato come dono di Dio, come partecipazione all'opera creatrice e come servizio alla comunità umana. 

La ricerca della pace rappresenta un impegno continuo da realizzarsi attraverso le vie dell'unità, delle intese fraterne, nel dialogo e nello spirito della speranza e nella gioia. 

L'amore per il creato impegna il francescano a promuovere il rispetto e l'uso secondo il disegno di Dio, di tutte le creature che "dell'Altissimo portano significazione".  

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23/05/2012 14:35
 
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Cos'è l'OFS

 

L'Ordine Francescano Secolare è costituito da cristiani che, per una vocazione specifica, mediante una Professione solenne, si impegnano a vivere il Vangelo alla maniera di S. Francesco, nel proprio stato secolare, osservando una Regola specifica approvata dalla Chiesa. L'Ofs è una delle tre componenti fondamentali della grande Famiglia Francescana che è costituita dai tre Ordini costituiti da San Francesco: il Primo Ordine (i frati), il Secondo Ordine (le religiose contemplative) e il Terzo ordine (i secolari e numerose forme di religiosi e religiose impegnati in attività apostoliche - TOR - che si sono formate dal filone principale dei secolari).
E' proprio la vocazione quella che distingue, dal punto di vista della motivazione, l'appartenenza al Ofs rispetto ad altre pie associazioni.
I francescani secolari, emettendo, dopo un periodo di formazione e di approfondimento spirituale e culturale, una vera e propria " professione", si impegnano a vivere questa vocazione in ogni situazione in cui si trovano sul piano famigliare e lavorativo.
I fratelli e le sorelle dell'Ordine Francescano Secolare cercano la persona vivente e operante di Cristo negli altri Fratelli, nella Chiesa, nella Parola di Dio, nella Liturgia
Annunciano Cristo con la Vita e la Parola; testimoniano nella vita quotidiana i beni futuri: nell'amore della povertà nell'ubbidienza nella purezza di cuore
I Francescani Secolari si impegnano a costruire un mondo più giusto, più evangelico e fraterno accogliendo tutti gli uomini come dono di Dio, lieti di stare alla pari con i più deboli, promuovendo la giustizia. Vivono lo Spirito di San Francesco nel lavoro e nella loro famiglia, in un gioioso cammino di maturazione umana e cristiana con i loro figli.
Portatori di pace sono fiduciosi nell'uomo e gli recano il messaggio della letizia e della speranza.

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23/05/2012 14:36
 
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Prologo - Esortazione di San Francesco ai fratelli e alle sorelle della penitenza

ESORTAZIONE DI SAN FRANCESCO

AI FRATELLI E ALLE SORELLE DELLA PENITENZA

Nel nome del Signore!

Di quelli che fanno penitenza

Tutti coloro che amano il Signore con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente, con tutta la loro forza (cf. Mc 12,30) ed amano il loro prossimo come se stessi (cf. Mt 22,39), ed odiano il proprio corpo con i suoi vizi e peccati, e ricevono il corpo ed il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, e fanno degni frutti di penitenza: quanto mai sono felici questi e queste, facendo tali cose e perseverando in esse, perché su di esse riposerà lo spirito del Signore (cf. Is 11,2) e stabilirà in essi la sua abitazione e la sua dimora (cf. Gv 14,23), e sono figli del Padre celeste, di cui fanno le opere, e sono sposi, fratelli e madri del nostro Signore Gesù Cristo (cf. Mt 12,50). 

Siamo sposi quando con il vincolo dello Spirito Santo l'anima fedele si congiunge al nostro Signore Gesù Cristo. Gli siamo f fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli (Mt 12,50). Madri, quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo (cf. 1 Cor 6,20) per virtù dell'amor di Dio e di pura e sincera coscienza; lo partoriamo con le opere sante, che debbono illuminare gli altri con l'esempio (cf. Mt 5,16).

O come è cosa gloriosa, avere un Padre santo e grande nei cieli! O come è cosa santa, avere un tale sposo, paraclito, bello e ammirabile! O come è cosa santa e come è cosa amabile, possedere un tale fratello ed un tale figlio, piacevolissimo, umile, pacifico, dolce, amabile e sopra tutte le cose desiderabile: il Signore nostro Gesù Cristo, che diede la sua vita per le pecore (cf. Gv 10,15) e pregò il Padre dicendo: Padre santo, conserva nel tuo nome (Gv 17,11) quelli che mi hai dato nel mondo; erano tuoi e tu li hai dati a me (Gv 17,6). E le parole che hai dato a me, io le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute ed hanno creduto veramente che io sono uscito da te ed hanno conosciuto che tu mi hai inviato (Gv 17,8). Prego per essi e non per il mondo (cf. Gv 17,9). Benedicili e santificali (Gv 17,17) e per essi io santifico me stesso (Gv 17,19). Non prego solo per essi, ma anche per quanti crederanno in me per la loro parola (Gv 13,20) affinché siano santificati nella unità (cf. Gv 17,23) come noi (Gv 17,11). E voglio, o Padre, che, dove sono io, siano anch'essi con me, perché possano vedere la mia gloria (Gv 17,24) nel tuo regno (Mt 20,21). Amen.

Di quelli che non fanno penitenza

Tutti quelli e quelle, che non fanno penitenza, e non ricevono il corpo ed il sangue del nostro Signore Gesù Cristo, e vivono nei vizi e peccati e camminano dietro alta prava concupiscenza ed alle cattive brame della loro carne, e non osservano quanto promisero al Signore, e servono col corpo al mondo, ai desideri carnali ed alle sollecitudini del secolo ed agli affari di questa vita: schiavi del diavolo, di cui sono figli e di cui fanno le opere (cf. Gv 8,41), sono ciechi, perché non riconoscono la vera luce, il Signore nostro Gesù Cristo. Non possiedono la sapienza spirituale, perché non possiedono il Figlio di Dio che è la vera sapienza del Padre, dei quali è scritto: La loro sapienza è stata divorata (Sal 106,27); e: Maledetti coloro che si allontanano dai tuoi comandamenti (Sal 118,21).

Vedono e lo riconoscono, sanno di fare il male e lo fanno e così consapevolmente mandano in rovina la loro anima. Aprite gli occhi, o ciechi, ingannati dai vostri nemici: dalla carne, dal mondo e dal diavolo; poiché è cosa dolce per il corpo commettere il peccato e gli è cosa amara farlo servire a Dio; poiché tutti i vizi ed i peccati escono dal cuore degli uomini e da lì procedono, come dice il Signore net Vangelo (cf. Mc 7, 21). 

E così non avete niente di buono in questo mondo e non ne avrete per il futuro. E pensate di possedere a lungo le cose vane di quaggiù, ma vi fate imbrogliare, poiché verrà un giorno ed un'ora, che non pensate, che non conoscete e che ignorate; s'ammala il corpo, s'avvicina la morte e così l'uomo muore di una morte amara. E dovunque, in qualsiasi tempo e modo l'uomo muoia in peccato mortale senza penitenza e soddisfazione, se può soddisfare e non soddisfa, allora il diavolo rapisce la sua anima dal suo corpo con tanta angustia e tribolazione, che nessuno può immaginare, tranne colui che ciò subisce. E saranno loro tolti (cf. Lc 8,18; Mc 4,25) tutti i talenti ed il potere e la scienza e la sapienza (2Par 1,12), che credevano di possedere. E lasciano tutto ai parenti ed agli amici e dopo che essi si sono tolti e divisi i suoi beni soggiungono: Maledetta sia l'anima sua, poiché avrebbe potuto darci di più e guadagnare di più di quanto non abbia guadagnato. I vermi (intanto) divorano il corpo, e così hanno mandato alla malora il corpo e l'anima nel breve periodo di tempo di questo mondo, e se ne andranno all'inferno, ove saranno tormentati all'infinito. Per la carità che è Dio (cf. 1 Gv 4,16), preghiamo tutti coloro, ai quali giungerà questa lettera, di ricevere benignamente per amore di Dio queste olezzanti parole del nostro Signore Gesù Cristo, come sopra riferite. E quanti non sanno leggere, se le facciano leggere spesso; e le conservino presso di sé mettendole santamente in pratica sino alla fine, perché sono spirito e vita (Gv 6,64). E coloro che non faranno ciò, saranno tenuti a rendere conto nel giorno del giudizio (cf. Mt 12,36) davanti al tribunale del nostro Signore Gesù Cristo (cf. Rm 14,10). 

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