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VIA CRUCIS

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2019 10:28
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08/03/2012 14:17
 
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IX stazione: Gesù cade per la terza volta

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Mio Signore, sei più stanco, più privo di forze, più piagato, più esangue che mai. Che cosa ti aspetta? Sei giunto alla fine? No. Sta per accadere proprio il peggio. Deve ancora essere commesso il crimine più atroce. Devono ancora essere sofferti i dolori più grandi. Sei a terra per la ter­za volta e, però, tutto quanto precede è solo una premessa. Ed ecco che ti vedo muovere di nuovo questo corpo che è tutto una piaga. Si produce quanto pareva impossibile, e ancora una volta ti metti in piedi lentamente, anche se ogni mo­vimento è per te un nuovo dolore. Eccoti, Signore, eretto anco­ra una volta... con la tua croce. Hai saputo trovare nuove forze, nuove energie, e continui. Tre cadute, tre identiche lezioni di perseveranza, ciascuna più penetrante e più significativa dell'altra. Perché tanta insistenza?

Perché la nostra vigliaccheria è insistente. Decidiamo di prendere la nostra croce, ma la vigliaccheria torna sempre alla carica. E perché essa restasse senza pretesti nella nostra debo­lezza, hai voluto ripetere tu stesso tre volte questa lezione.

Sì, la nostra debolezza non ci può servire di pretesto. La grazia, che Dio non rifiuta mai, può quanto le forze semplice­mente naturali non potrebbero.

Dio vuole essere servito fino all'ultimo respiro, fino al ve­nir meno dell'ultima energia, e moltiplica le nostre capacità di soffrire e di agire, perché la nostra dedizione giunga ai limiti dell'imprevedibile, dell'inverosimile, del miracoloso. La mi­sura di amare Dio consiste nell'amarlo senza misure, ha detto san Francesco di Sales. Noi diremmo che la misura di lottare per Dio consiste nel lottare senza misure.

Ma io, come mi stanco presto! Nelle mie opere di apostola­to il più piccolo sacrificio mi ferma, il più piccolo sforzo mi fa paura, la più piccola lotta mi mette in fuga. Sì, l'apostolato mi piace. Un apostolato completamente conforme alle mie prefe­renze e alle mie fantasie, al quale mi dedico quando voglio, come voglio, perché voglio. E poi credo di aver fatto un'enor­me elemosina a Dio.

Ma Dio non si accontenta di questo. Per la Chiesa vuole tut­ta la mia vita, vuole organizzazione, vuole sagacia, vuole intre­pidezza, vuole l'innocenza della colomba ma anche l'astuzia del serpente, la mitezza dell'agnello ma anche l'impeto irresi­stibile e terribile del leone. Nel caso sia necessario sacrificare carriera, amicizie, legami di parentela, vanità meschine, abitu­dine inveterate, per servire nostro Signore, devo farlo. Infatti, questo momento della Passione mi insegna che a Dio dobbia­mo dare tutto, assolutamente tutto, e dopo aver dato tutto dob­biamo ancora dare la nostra stessa vita. Padre Nostro, Ave o Maria, Gloria al Padre.

Abbi pietà di noi, Signore. Abbi pietà di noi.

Le anime dei fedeli defunti per la tua misericordia, Signore, riposino in pace. Amen.


[Modificato da Credente 08/03/2012 20:47]
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