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MEDITIAMO la PASSIONE guardando la SINDONE

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2019 16:00
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30/03/2010 10:12
 
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Sal 21,7 Ma io sono verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo. 8 Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo: 9 «Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico». 10 Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai fatto riposare sul petto di mia madre. 11 Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio. 12 Da me non stare lontano, poiché l'angoscia è vicina e nessuno mi aiuta. 13 Mi circondano tori numerosi, mi assediano tori di Basan. 14 Spalancano contro di me la loro bocca come leone che sbrana e ruggisce. 15 Come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa. Il mio cuore è come cera, si fonde in mezzo alle mie viscere. 16 È arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla gola, su polvere di morte mi hai deposto. 17 Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei piedi, 18 posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano: 19 si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte. 20 Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, accorri in mio aiuto. 21 Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita. 22 Salvami dalla bocca del leone e dalle corna dei bufali.


 

Nè la sete, nè l'emorragia, nè l'asfissia, nè il dolore avranno ragione di Dio Salvatore e, se muore con questi sintomi, morirà veramente solo perché lo vuole, « avendo il potere di deporre la Sua vita e di riprenderla. - S.Agostino Trattato sui Salmi. Salmo 63, vers. 3).

Che cosa avviene? Lentamente con uno sforzo sovrumano, ha preso punto d'appoggio sul chiodo dei piedi, sì, sulle Sue piaghe. Il collo dei piedi e le ginocchia si distendono a poco a poco ed il corpo, a piccoli colpi, risale alleggerendo la trazione sulle braccia (questa trazione, che era superiore ai novanta chili su ciascuna mano). Allora ecco che spontaneamente il fenomeno diminuisce, regredisce la tetania, i muscoli si distendono, almeno quelli del torace. La respirazione diventa più ampia e profonda, i polmoni si svuotano e ben presto il volto ha ripreso il suo primitivo pallore.

Perché tutto questo sforzo? Perché vuole parlarci: «Padre, perdona loro - Luca, 23, 34). Oh! sì, che Egli ci perdoni, noi che siamo i Suoi carnefici. Ma dopo un istante, il Corpo incomincia a riafflosciarsi e la tetania riprenderà. Ed ogni volta che parlerà (e sono state tramandate almeno sette delle Sue frasi), ogni volta che vorrà respirare, dovrà risollevarsi per ritrovare il respiro, tenendosi ritto sul chiodo dei piedi. Ed ogni movimento si ripercuote nelle Sue mani, in indicibili dolori. L'asfissia periodica dell'infelice che viene strozzato ed a cui si lascia riprender vita per soffocarlo più volte. A questa asfissia, Egli non può sfuggire per un istante, se non a prezzo di sofferenze atroci e con un atto di volontà. E questo durerà tre ore!


Il Centurione, un po' in disparte, osserva con un'attenzione già piena di rispetto. Tra un accesso e l'altro di asfissia, Egli si solleva e parla : « Figlio, ecco tua Madre ». - Un po' più tardi quel povero diavolo di ladrone s'è fatto promettere il Paradiso. Ma, quando dunque morrete, Signore? !



Lo so, Pasqua Vi attende ed il Vostro Corpo non imputridirà come il nostro. Sta scritto : Non permetterai che il tuo Santo conosca la corruzione. - Salmo XV, 10. Ma, mio povero Gesù , tutte le Vostre Piaghe sono infette: esse lo sarebbero d'altronde anche per meno. Vedo distintamente gemere da esse una linfa chiara e trasparente che si raccoglie nel punto declive in una crosta cerea. Sulle meno recenti già si formano false membrane che secernono un siero purulento. Sta pure scritto : «le mie piaghe si sono infettate ed hanno suppurato - Salmo 37, 5).>

Uno sciame di mosche orrende, di grosse mosche verdi e blu, come se ne vedono nei mattatoi e nei carnai, ronza attorno al Suo Corpo: ed improvvisamente piomba sull'una o sull'altra piaga per suggerne il succo e depositarvi le uova. Esse si accanniscono sul viso : non si può scacciarle. Fortunatamente dopo un po' il cielo si oscura, il sole si nasconde ; d'un tratto la temperatura s'abbassa. E queste figlie di Belzebù a poco a poco se ne vanno.

Fra poco saranno le tre. Finalmente ! Gesù lotta sempre ; di quando in quando si risolleva. Tutti i Suoi dolori, la sete, i crampi, l'asfissia, le vibrazioni dei suoi nervi mediani, non Gli hanno strappato un lamento. Ma se i Suoi amici sono presenti, il Padre (ed è l'ultima prova) sembra averLo abbandonato: « Eli, Eli, lammo sabachtani? » (Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? - matteo 27, 46; marco, 16, 34; Salmo 21, 1).

Sa che è giunta l'ora. E grida: « Tutto è compiuto)) (Giov., XIX, 30). La coppa è vuota, l'opera è completa. Poi sollevandosi di nuovo e come per farci capire che muore di Sua volontà « di nuovo gridando con gran voce - Matteo, 27, 50) : « Padre - dice - nelle tue mani raccomando il mio spirito )) (Luca 23, 46). E' morto quando ha voluto. E non mi si parli più di teorie fìsiologiche!

«

Laudato si, mi Signore, per sora nostra morte corporale!)) Oh sì, Signore, siate lodato per aver finalmente voluto morire. Poiché non ne potevamo più. Ora tutto va bene. In un ultimo respiro, la Vostra testa s'è inclinata lentamente verso di me, diritta davanti a 'Voi, col mento sullo sterno. Vedo ora distintamente il Vostro Voli-o disteso, rasserenato, illuminato (nonostante tanti lividi spaventosi) dalla dolcis sima Maestà di Dio che è sempre presente. Ho piegato le mie ginocchia davanti a Voi ed ho baciato i Vostri piedi trafitti, dove il sangue scende ancora coagulandosi verso le punte. La rigidità cadaverica Vi ha colto bruscamente, come il cervo forzato alla corsa. Le vostre gambe sono dure come l'acciaio... e bruciano. Quale temperatura inaudita Vi ha dato questa tetania?

La terra ha tremato ed il sole si è eclissato. Giuseppe è andato a reclamare il Vostro corpo a Pilato, che non lo rifiuterà. Egli odia i Giudei che l'hanno costretto ad uccidervi : la scritta sul Vostro capo proclama alto il suo risentimento : « Gesù Rè dei Giudei e crocifisso come uno schiavo ! Il Centurione è andato a fare il suo rapporto dopo averVi proclamato vero Figlio di Dìo. Tra poco vi deporremo e non sarà difficile, una volta schiodati i piedi. Giuseppe e Nicodemo staccheranno il patibulum dallo stipes. Giovanni, Ìl Vostro prediletto, Vi reggerà i piedi : e noi, in due con un lenzuolo attorcigliato Vi sosterremo per le reni. La Sindone è pronta sulla pietra qui vicina, dirimpetto al sepolcro ; e là, a nostro agio, schioderemo le Vostre mani.

Ma, che accade? Ah! sì, i Giudei hanno dovuto chiedere a Pilato che si liberi il colle da questi patiboli che offendono la vista e contaminerebbero la festa di domani. Razza di vipere che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello! Alcuni soldati spezzano a colpi di sbarre di ferro le gambe dei ladroni. Essi pendono ora miseramente e, poiché non possono più sollevarsi sulle gambe, la tetania e la asfissia li uniranno ben presto.

Ma non c'è nulla da fare per voi! « Os non comminuetis ex co » (non romperete nessuna delle Sue ossa - Giov., XIX, 36; esodo, XII, ^6; numeri, IX, 12). Lasciateci dunque in pace: non vedete che è morto? - Senza dubbio, rispondono. Ma che idea è venuta ad uno di loro? Con un gesto tragico e preciso ha sollevato l'asta della lancia e con un sol colpo gliela immerge profondamente nel fianco destro. Oh! perché? « E subito dalia piaga uscì sangue ed acqua » (Giov., XIX, 34). Giovanni l'ha visto, ed io pure : e non sapremmo mentire ; un abbondante fiotto di sangue liquido e nero, che è zampillato sul soldato e a poco a poco scende sul petto coagulandosi in strati successivi. Ma nello stesso tempo, visibile soprattutto ai bordi, è colato un liquido limpido e chiaro come acqua. Vediamo ; la piaga è al di sotto e al di fuori del capezzolo (V spazio intercostale), il colpo è obliquo. E' dunque il sangue dell'orecchietta destra e l'acqua esce dal pericardio. Ma allora, mio povero Gesù, il Vostro cuore era compresso da questo liquido e Voi avevate, oltre a tutto, quel dolore angoscioso e crudele del cuore serrato in una morsa.

Non bastava quanto avevamo visto? Ed era perché lo sapessimo, che quest'uomo ha commesso la sua strana aggressione? Forse i Giudei avrebbero preteso che Voi non eravate morto, ma svenuto ; la Vostra risurrezione domandava dunque questa testimonianza.


 

Ed ora, lettore, ringraziamo Iddio che mi ha dato la forza di giungere sino alla line : non senza lacrime ! Tutti questi orrendi dolori, che abbiamo visto in Lui, Egli li ha durante tutta la sua vita previsti, premeditati, voluti nel Suo amore per redimere tutte le nostre colpe. « E' stato sacrificato perché lo ha voluto - Isaia, 53, 7). Ha diretto tutta la Sua Passione senza evitare una tortura ; accettandone le conseguenze fisiologiche, ma senza esserne dominato. Egli, è morto quando, come e perché ha voluto,

Gesù è in agonia sino alla fine dei tempi. E' giusto, è bene soffrire con Lui e, quando ci invia il dolore, ringraziarLo di poterci associare al Suo.

Bisogna completare, come diceva S.Paolo, ciò che manca ai patimenti di Cristo, e con Maria, sua Madre e Madre nostra , accettare con gioia, fraternamente la nostra "con-passione".


O Gesù che non avete avuto pietà di Voi stesso che siete Dio, abbiate pietà di noi che siamo peccatori.

 

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