È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

COMMENTO ALLA SECONDA LETTERA DI S.GIOVANNI

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2012 11:35
Autore
Stampa | Notifica email    
09/01/2012 11:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Senza questo principio la fede è morta. A modo di esempio si può leggere il capitolo 15 della Prima Lettera ai Corinzi, nel quale questa verità è annunziata con sublime chiarezza:

Prima lettera ai Corinzi - cap. 15,1-58: “Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l'ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano!

Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.

In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.

Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.

Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini.

Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza.

Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti. Altrimenti, che cosa farebbero quelli che vengono battezzati per i morti? Se davvero i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro? E perché noi ci esponiamo al pericolo continuamente? Ogni giorno io affronto la morte, come è vero che voi siete il mio vanto, fratelli, in Cristo Gesù nostro Signore! Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Efeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo.

Non lasciatevi ingannare: Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi. Ritornate in voi, come conviene, e non peccate! Alcuni infatti dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra vergogna.

Ma qualcuno dirà: Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno? Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore; e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. E Dio gli dà  un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo. Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di uomini e altra quella di animali; altra quella di uccelli e altra quella di pesci. Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri. Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un'altra nello splendore.

Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale. Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.

Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità. Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. E` necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge.

Siano rese grazie a Dio che ci dà  la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Il principio è la fonte perenne della verità cristiana e questo principio è Cristo Gesù.

La tentazione di ieri, di oggi, di domani sarà una e la stessa: separarci da Cristo Gesù.

[7]Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo!

È questo il vero pericolo della fede cristiana: separare il cristiano da Cristo, allontanarlo dalla sua Parola, distaccarlo dal suo comandamento.

Per separare il cristiano dalla Parola e dal Comandamento di Cristo si distrugge la Persona di Cristo nella sua verità di Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione.

Chi distrugge Cristo nel suo mistero, distrugge anche il cristiano, distrugge il mondo perché lo fa rimanere nelle sue tenebre.

Gesù lo si è voluto distruggere mentre era in vita e lo si è crocifisso.

Lo si vuole distruggere mentre è in Cielo Risorto e assiso alla destra del Padre e si crocifiggono i cristiani.

Ma prima di crocifiggere i cristiani, distruggono sempre Lui, gettando ogni falsità sulla sua verità, rinnegandolo nel suo mistero, annullandolo nella sua essenza di Verbo Incarnato.

Su questi seduttori, o anticristi ecco quanto l’Apostolo Giovanni ci dice anche nella Prima Lettera:

Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora” (1Gv 2,18).

Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio” (1Gv 2,22).

Ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo” (1Gv 4,3).

Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo!” (2Gv 1,7).

L’Incarnazione del Verbo assieme alla sua preesistenza eterna è la verità delle verità. È la verità madre di tutte le verità della nostra salvezza.

Chi distrugge questa verità, distrugge ogni altra verità.

Chi conserva intatta questa verità, conserva intatte tutte le altre verità.

È questo il motivo per cui il male si accanisce contro questa verità e vuole in ogni modo distruggerla, sradicandola da ogni mente, da ogni cuore.

Senza l’Incarnazione tutto è falsità. Tutto è tenebra. Tutto è errore.

Senza l’Incarnazione non c’è possibilità alcuna di salvezza, perché la morte e solo la morte è l’unica verità che regna e regnerà per sempre nel mondo e dopo la stessa morte.

Cristo è il principio della fede, della verità, della salvezza. Chi distrugge Cristo in un cuore, distrugge la fede, la verità, la salvezza.

Oggi c’è una sottile affermazione di questa volontà di distruzione di Cristo che si manifesta in mille forme, in apparenza di bene, mentre sono vera opera diabolica, che sa servirsi anche di cuori e di menti che dicono di essere cristiani e di amare la verità di Cristo.

Salva la fede, la verità, la salvezza, chi riesce a “fiutare” queste perniciose eresie e a metterle in evidenza nella loro gravità.

L’anticristo, il seduttore è sempre all’opera. Mai si stancherà di attaccare Cristo, servendosi anche dei cristiani.

La storia ci dice che sono proprio i cristiani i più grandi distruttori della verità di Cristo Gesù.

[8]Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena.

Poiché la tentazione può raggiungere ogni cuore, i discepoli di Gesù devono vigilare, stare in guardia, non distrarsi, prestare ogni attenzione a che non cadano in essa e così perdere un bene così prezioso.

Nel Nuovo Testamento questa raccomandazione ricorre molte volte.

Gesù disse loro: Fate bene attenzione e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei” (Mt 16,6).

Diceva loro: Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più” (Mc 4,24).

Allora egli li ammoniva dicendo: Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!” (Mc 8,15).

Voi però state attenti! Io vi ho predetto tutto” (Mc 13,23).

State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso” (Mc 13,33).

Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere” (Lc 8,18).

State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli” (Lc 17,3).

State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso” (Lc 21,34).

Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: Uomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme, vi sia ben noto questo e fate attenzione alle mie parole” (At 2,14).

Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce” (1Cor 3,10).

Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi” (Ef 5,15).

Quindi, miei cari, obbedendo come sempre, non solo come quando ero presente, ma molto più ora che sono lontano, attendete alla vostra salvezza con timore e tremore” (Fil 2,12).

Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero” (2Tm 4,5).

Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo” (Eb 12,3).

E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori” (2Pt 1,19).

Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena” (1Gv 1,8).

Il dono di Dio è il bene più prezioso che Lui ha posto nelle nostre mani, nel nostro cuore, nella nostra volontà, nei nostri desideri, nella nostra anima, nel nostro corpo.

Il dono è suo, di Dio, ma è stato affidato alla nostra cura, perché cresca e produca frutti di vita eterna.

Se noi non poniamo tutta l’attenzione possibile, se non centuplichiamo l’attenzione al fine di non perderlo, non smarrirlo, non farcelo rubare, il dono può andare perduto, va perduto e perdendo il dono di Dio, ci perdiamo, perdendo noi stessi e il mondo intero.

Nel dono di Dio è la nostra vita, non solo quella sulla terra, ma soprattutto quella eterna. Il dono di Dio ci prepara per la vita eterna.

Ora è sufficiente una tentazione, basta che un pensiero cattivo, di tenebra, di male, venga inoculato nel nostro cuore ed il dono di Dio è perso a causa del peccato, nell’idolatria, nell’errore nel quale siamo caduti.

Quando cadiamo nell’errore, nella falsità circa la fede, non solo perdiamo noi la fede, ma ci perdiamo, escludendoci dalla vita eterna, che è il frutto della fede.

Grande è la responsabilità del cristiano. La tentazione andrà sempre alla sua conquista per derubarlo del dono della vita eterna. A lui spetta il grave compito di vigilare perché questo non accada.

Nessuno è immune dalla tentazione. Chi cade in essa è responsabile del suo peccato.

Si è responsabili perché con la vigilanza, la preghiera, la grazia di Dio è possibile non cadere in nessun peccato.

Chi cade in peccato, vi cade perché non è stato attento, non ha messo in atto la vigilanza necessaria perché questo non avvenisse.

Anche sulla vigilanza tanti sono i richiami in tutto il Nuovo Testamento.

E` come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare” (Mc 13,34).

Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino” (Mc 13,35).

Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato di esortare fra le lacrime ciascuno di voi” (At 20,31).

Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti” (1Cor 16,13).

Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione” (Gal 6,1).

Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi” (Ef 5,15).

Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi” (Ef 6,18).

Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo salverai te stesso e coloro che ti ascoltano” (1Tm 4,16).

Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero” (2Tm 4,5).

Vigilando che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a voi e così molti ne siano infettati” (Eb 12,15).

Perciò, dopo aver preparato la vostra mente all'azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà” (1Pt 1,13).

Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare” (1Pt 5,8).

Ricorda dunque come hai accolto la parola, osservala e ravvediti, perché se non sarai vigilante, verrò come un ladro senza che tu sappia in quale ora io verrò da te” (Ap 3,3).

Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne” (Ap 16,15).

La vigilanza è proprio della sentinella. Dalla sua attenzione dipende la vita propria e di tutta una città.

Ecco le parole chiare pronunziate da Dio a proposito della vigilanza della sentinella.

Ezechiele - cap. 3,1-21: “Mi disse: Figlio dell'uomo, mangia ciò che hai davanti, mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d'Israele. Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, dicendomi: Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo che ti porgo. Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele.

Poi egli mi disse: Figlio dell'uomo, va’, recati dagli Israeliti e riferisci loro le mie parole, poiché io non ti mando a un popolo dal linguaggio astruso e di lingua barbara, ma agli Israeliti: non a grandi popoli dal linguaggio astruso e di lingua barbara, dei quali tu non comprendi le parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero ascoltato; ma gli Israeliti non vogliono ascoltar te, perché non vogliono ascoltar me: tutti gli Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato. Ecco io ti do una faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la loro fronte. Come diamante, più dura della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non impaurirti davanti a loro; sono una genìa di ribelli.

Mi disse ancora: Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi: poi va’, recati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro. Dirai: Così dice il Signore, ascoltino o non ascoltino.

Allora uno spirito mi sollevò e dietro a me udii un grande fragore: Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua dimora! Era il rumore delle ali degli esseri viventi che le battevano l'una contro l'altra e contemporaneamente il rumore delle ruote e il rumore di un grande frastuono. Uno spirito dunque mi sollevò e mi portò via; io ritornai triste e con l'animo eccitato, mentre la mano del Signore pesava su di me. Giunsi dai deportati di Tel-Avìv, che abitano lungo il canale Chebàr, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni come stordito.



Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:25. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com