È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva

SCRITTI PATRISTICI PER LA LITURGIA FESTIVA (anno B)

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2017 10:20
Autore
Stampa | Notifica email    
08/02/2012 11:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

VI DOMENICA

Letture: Levitico 13,1-2.44-46
1 Corinti 10,31; 11,1
Marco 1,40-45

1. Gesú e il lebbroso

"Ed ecco un lebbroso, fattosi avanti, gli si prostrava ai piedi e gli diceva: «Signore se tu vuoi, mi puoi mondare»" (Mt 8,2). Grande è la prudenza e la fede di quest`uomo che s`avvicina a Cristo. Egli non ha interrotto il suo discorso, né si è gettato tra la folla, ma ha atteso il momento favorevole: quando Gesú scende dal monte gli si accosta. E non lo supplica in un modo qualunque, ma con grande fervore, prostrandosi ai suoi piedi, come riferisce un altro evangelista (cf. Mc 1,40), con vera fede e con quel rispetto che di lui si deve avere. Non gli dice: Se chiedi a Dio, oppure: Se tu preghi, ma: «Se tu vuoi, mi puoi mondare». Nemmeno gli chiede: Signore guariscimi, ma affida tutto nelle sue mani; lo riconosce padrone assoluto della sua guarigione, testimoniando che egli possiede tutta l`autorità e il potere.
Ora qualcuno potrebbe obiettare: se l`opinione del lebbroso fosse sbagliata? In quel caso il Signore dovrebbe confutarla, rimproverare e correggere il lebbroso. Ma Cristo, fa questo? No assolutamente; anzi fa tutto il contrario, confermando e rafforzando quanto dice quell`uomo. Ecco perché non si limita a dire «sii mondato», ma dichiara: "Lo voglio: sii mondato" (Mt 8,3), affinché la verità della sua onnipotenza non si fondi soltanto sull`opinione di quell`uomo, ma sulla conferma esplicita che egli stesso ne dà. Gli apostoli non parleranno cosí, quando compiranno miracoli. Come parleranno, allora? Quando tutto il popolo rimarrà sorpreso e colpito dai loro prodigi, essi diranno: «Perché ci guardate con ammirazione quasi che per nostra propria potenza e autorità abbiamo fatto camminare quest`uomo?» (cf. At 3,12). Il Signore, invece, che pure di solito parla di sé con tanta umiltà e in modo inferiore alla sua gloria, che dice ora per confermare l`opinione di tutti coloro che lo guardano ammirati della sua potenza? «Lo voglio: sii mondato». In verità, benché il Signore abbia operato infiniti e straordinari miracoli, soltanto in questa circostanza pronunzia una tale affermazione.
Qui, sicuramente per rafforzare il pensiero che il lebbroso e tutta la folla si sono fatti della sua autorità e della sua potenza, egli aggiunge: «Lo voglio». E non dice questo per poi non mandarlo ad effetto, ma l`opera segue immediatamente le parole. Se la sua dichiarazione non fosse vera, e si trattasse di una bestemmia, il fatto miracoloso non potrebbe realizzarsi. Ecco, invece, che la natura obbedisce all`ordine di Gesú con assoluta immediatezza, anzi ancora piú rapidamente di quanto possa esprimere l`evangelista. L`espressione "sull`istante" (Mt 8,3) da lui usata, non esprime a sufficienza la rapidità con cui il miracolo si verifica.
Cristo, inoltre, non si limita a dire: «Lo voglio: sii mondato», ma stende anche la sua mano e tocca il lebbroso (cf. Mt 8,3). Questa circostanza merita di essere esaminata. Perché, dato che guarisce il malato con la sua volontà e con la sua parola, aggiunge anche il tocco della sua mano? Io ritengo che per nessun altro motivo lo faccia, se non per mostrare anche in quest`occasione che egli non è affatto soggetto alla legge, ma che è al di sopra di essa; e, infine, che non c`è niente di impuro per un uomo puro. In una occasione simile il profeta Eliseo non volle neppure vedere Naaman e, pur sapendo che costui era scandalizzato perché egli non si accostava né lo toccava, per rispettare rigorosamente la legge rimase in casa, limitandosi a mandarlo al Giordano perché si lavasse in quelle acque (cf. 2Re 5). Il Signore, invece, vuol mostrare che egli guarisce non da servitore, ma da padrone, e perciò tocca il lebbroso. Non è la mano infatti che diventa impura al contatto con la lebbra: al contrario, il corpo lebbroso è purificato dal tocco di quella santa mano. Cristo non è venuto solo per guarire i corpi, ma per condurre le anime alla virtù. E come quando istituisce quell`ottima legge che permette di mangiare ogni genere di cibi, egli dice altresí che non è piú proibito sedere a mensa senza lavarsi le mani, cosí qui per insegnare che si deve aver cura dell`anima e che, senza darsi pensiero per le esteriori purificazioni, bisogna mantenerla pura e temere soltanto la lebbra spirituale, che è il peccato, - la lebbra del corpo non è di ostacolo alla virtù -, Gesú per primo tocca il lebbroso; e nessuno lo rimprovera. Non era infatti quello della folla un tribunale corrotto, né gli spettatori erano testimoni dominati dall`invidia. Perciò non solo non lo accusano, ma ammirano stupefatti il miracolo e, ritirandosi, adorano la sua irresistibile potenza, manifestatasi nelle parole e nelle opere.

(Giovanni Crisostomo, Comment. in Matth., 25, 1 s.)


2. «Signore, se vuoi, puoi guarirmi»

Grande la fede di questo lebbroso e perfetta la sua professione! Per primo, infatti, adorò, quindi disse: «Signore, se vuoi, puoi guarirmi» (Mt 8,2-4). In ciò che egli adorò, mostrò di aver creduto a quel Dio che egli adorò, poiché la legge prescriveva che non si deve adorare se non un solo Dio.
Quandi, col dire: «Signore, se vuoi, puoi guarirmi» prega la sua onnipotenza e la natura della divina potestà sotto l`influsso della sua volontà affinché voglia soltanto il Signore, come rimedio, poiché sapeva che il potere della virtù divina, si sottometteva alla sua volontà. Per conseguenza poiché credette che al Figlio di Dio soltanto il volere significava (era) potere, e il potere, volere, per questo disse: «Signore, se vuoi, puoi guarirmi».
Non senza ragione, il Signore conoscendo l`animo devoto e fedele del lebbroso che credeva in sé, per confermare la sua fede subito lo ricompensò del dono della sanità, dicendo: «Lo voglio, sii guarito» (Mt 8,2-4). Quindi, «stendendo la mano, lo toccò. E istantaneamente la lebbra scomparve» (Mt 8,3).
E cosí facendo pubblicamente si dichiarò il Signore del potere assoluto come già aveva creduto il lebbroso. Immediatamente e come volle, la virtù del suo manifesta la sua volontà. Cosí, infatti, disse: «Voglio, sii guarito. E subito la sua lebbra scomparve». E Gesú gli disse: «Guardati dal dirlo a qualcuno, ma va`, presentati al sacerdote, e poi fa` l`offerta che Mosè prescrisse in testimonianza ad essi» (Mt 8,3-4). Il Signore comanda a colui al quale aveva guarito la lebbra e di presentarsi al sacerdote e di offrire sacrifici per sé prescritti nella legge. E in questo volle manifestare compiuti da sé i misteri (le adempienze) della legge, e accusare l`infedeltà dei sacerdoti, affinché constatando il lebbroso guarito che né la legge, né i sacerdoti avevano potuto mondare, o credessero che Egli era il Figlio di Dio e riconoscessero che Egli stesso era il padrone della legge; a causa della giustizia e della fede del lebbroso e della testimonianza della sua stessa opera, ricevessero la condanna della loro infedeltà.
Chi, infatti, avrebbe potuto col potere della propria virtù guarire il lebbroso, che la legge non poté mondare, se non colui che è il padrone della legge, e che è il Signore di tutte le virtù, del quale leggiamo scritto: «Il Signore delle virtù è con noi chi ci accoglie è il Dio di Giacobbe» (Sal 45,8-12), anche prima che fosse mondato, credette con religiosa professione di fede che il Figlio di Dio era Dio; i sacerdoti, invece, neppure dopo il prodigio della divina virtù vollero credere.
In verità se (riusciamo a capire) comprendiamo che per questo il Signore aveva comandato a colui che aveva liberato dalla lebbra, affinché offrisse sacrifici prescritti nella legge per sé, mostrasse con questo che egli era l`autore del precetto dato, e per gli stessi misteri adempiuti nella verità, che erano stati in antecedenza manifestati come figure.

(Cromazio di Aquileia, In Matth. Tract., 38, 10)


3. La fede che salva

«Signore, se tu vuoi, puoi mondarmi» (Mt 8,2). Chi supplica la volontà, non dubita del potere.
E stendendo la mano Gesú lo toccò e disse: «"Lo voglio: sii mondato». E sull`istante fu mondato dalla sua lebbra" (Mt 8,3)
Appena il Signore stende la mano, subito la lebbra scompare. Ma osserva anche quanto sia umile e immune da vanità la sua risposta. Il lebbroso aveva detto: «Se tu vuoi», e il Signore risponde: «Lo voglio». Il lebbroso aveva detto: «Puoi mondarmi» e il Signore replica dicendo: «Sii mondato». Non dobbiamo congiungere le due parti della risposta, come credono molti latini, che leggono: «Ti voglio mondare»; dobbiamo tenerle separate, sicché egli prima dice: «Lo voglio», e poi, dando un ordine: «Sii mondato».
"E Gesú disse: «Guardati dal dirlo ad alcuno"» (Mt 8,4). E, in verità, che necessità aveva il lebbroso di fare tanti discorsi sulla sua guarigione, quando il suo corpo guarito parlava per lui?
«Ma va`, mostrati ai sacerdoti e presenta l`offerta che Mosè ha prescritto, affinché serva a loro di testimonianza» (Mt 8,4). Per varie ragioni lo manda dai sacerdoti. In primo luogo, per un atto di umiltà, affinché cioè il lebbroso risanato rendesse onore ai sacerdoti: era infatti prescritto dalla legge che coloro che venivano mondati dalla lebbra presentassero un`offerta ai sacerdoti. Poi perché i sacerdoti, vedendo che il lebbroso era stato mondato, potessero credere al Salvatore, oppure si rifiutassero di farlo: se avessero creduto sarebbero stati salvi; se si fossero rifiutati di farlo, la loro colpa sarebbe stata senza attenuanti. E infine perché si rendessero conto che egli non infrangeva affatto la legge, cosa di cui tanto spesso lo accusavano.

(Girolamo, Comment. in Matth., 1, 8, 2-4)


4. Il sacramento è dato dall`unione di materia e forma

Volle anche toccare, per darci un`idea della virtù che è nei sacramenti, nei quali non basta toccare, ci vogliono anche le parole, perché quando si fondono forma e materia, allora nasce il sacramento.

(Tommaso d`Aquino, In Matth. Ev., 8, 1)


5. Il lebbroso (Mt 8,1-4)

Anche a me, come al lebbroso, rivolgi la parola,
Come a lui che con fede s`accostava:
«Lo voglio sii mondato integralmente
E sii puro dalle brutture del Maligno».

(Nerses Snorhalí, Jesus, 437)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:21. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com