quesito

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ulisseitaca
00martedì 1 gennaio 2013 23:55
Credo perchè ho fede o ho fede perchè credo?

Credo per cui ho fede o ho fede quindi credo?
Benedetta..
00mercoledì 2 gennaio 2013 14:29
Innanzitutto buongiorno e buon anno 2013 a tutti.

Mi sono incuriosita per il quesito ma a me pare che sia normale che uno ha fede perchè crede oppure crede perchè ha fede. "Credere" ed "avere fede" Sono termini che nell'uso comune si equivalgono. O mi sbaglio?

Io invece porrei un altro quesito:
Credere per capire oppure capire per credere?
A rileggerci


ulisseitaca
00mercoledì 2 gennaio 2013 15:03
Innanzitutto buon grono e buon 2013 a te.


Veniamo al tuo quesito: Credere per capire oppure capire per credere?
Ti posso dire che non è scontato come non lo sono gli altri, non sono sinonimi, almeno io non li ritengo tali, meglio non sempre li ritengo tali.

Ti riporto un concetto che forse può chiarire.

Un teologo capisc, o meglio cerca capire e di far capire (spiegare) il Mistero di Dio ma non è detto che creda o meglio abbia fede in Dio.
ladymira
00mercoledì 2 gennaio 2013 16:18
Secondo me entrambe le cose , secondo me il mio parere non possono essere separate, credo perchè ho fede e ho fede perchè credo , non credo possano essere separate le due cose vanno insieme per me, la domanda è semplice per me credere per capire , capisci solo se credi per me
ulisseitaca
00mercoledì 2 gennaio 2013 16:40
e la questine dei teologi?

Il credere è una questione dottrinale, dai dogmi alle verità di fede, infatti la Chiesa ci invita durante le eucaristie domenicali a professarla, la fede è credere nelle azioni di Dio: nulla è impossibile a Dio (vedi Lc 1, 37; Mc 10, 27), e nelle azioni degli uomini di fede (vedi Mt 17, 20)
Vi è dunque una fede dottrinale, come detto sopra e una fede carismatica che ha fiducia, si affida e confida nell'azione di Dio e nella propria azione guidata dallo Spirito
Perdonato
00giovedì 3 gennaio 2013 18:41
Un buon 2013 a tutti! Ha incuriosito molto anche a me questo quesito e vorrei dare il mio parere a riguardo.
Personalmente penso che il "credo" preceda la "fede". O meglio, forse sarebbe più corretto dire che il credere è un elemento importante per poter avere fede, infatti sarà difficile che una persona si abbandoni con piena fiducia in qualcosa che non conosce e che nemmeno crede... d'altra parte però si può anche credere in qualcosa o in qualcuno senza riporci la propria fiducia. Dunque più che domandarsi se crediamo perché abbiamo fede o se abbiamo fede perché crediamo sia più corretto domandarsi quale delle due è indispensabile perché si verifichi l'altra... Insomma, posso credere e non avere fede, ma se ho fede devo anche credere!
ulisseitaca
00giovedì 3 gennaio 2013 19:15
Insomma, posso credere e non avere fede, (?)
Perdonato
00giovedì 3 gennaio 2013 19:24
Certo, puoi credere e non avere fede. Poi dipende da che significato vogliamo attribuire alla parola "credere".
Se vogliamo intenderlo come un consenso mentale allora è ovvio che questo non vuol dire avere fede. La Bibbia ci presenta anche questo tipo di "credo" quando lo attribuisce al credo dei demoni. Anche loro "credono" ad esempio in Cristo ma non si può certo dire che abbiano fede. Posso essere come dici tu un teologo, conoscere le Scritture, una sana dottrina e credere all'esistenza di Dio, ma questo non mi rende un uomo di fede...
ulisseitaca
00giovedì 3 gennaio 2013 19:37
Nel contesto, ma forse non è così chiaro, ci si riferisce a Dio.

Pio certo che la parola credere ha diverse applicazioni, ma esulano dal contesto
Perdonato
00giovedì 3 gennaio 2013 19:38
Non so, allora per poterti rispondere dovresti prima dire cosa intendi tu per "credere" e per "fede" volendo dargli due applicazioni diverse.
ulisseitaca
00giovedì 3 gennaio 2013 19:43
Posso essere come dici tu un teologo, conoscere le Scritture, una sana dottrina e credere all'esistenza di Dio, ma questo non mi rende un uomo di fede...

Non ho detto che un teologo può credere, altrimenti non si presenterebbe ma che comprende, capisce e fa comprendere e capire

Un teologo capisce o meglio cerca capire e di far capire (spiegare) il Mistero di Dio ma non è detto che creda o meglio abbia fede in Dio.
Perdonato
00giovedì 3 gennaio 2013 19:52
Ulisseitaca, tutto il discorso dipende da che significato vogliamo attribuire alle parole "credere" e "fede".
Se vogliamo identificarle come due cose diverse, l'unico significato che possiamo attribuire alla parola "credere" è quello di un semplice consenso mentale. A questo punto è ovvio che questo tipo di "credo" non ha a che fare con la fede (quella spirituale). Una certa fede umana tutti la possediamo, ovvero credere e avere fiducia per esempio che la sedia sulla quale ci sediamo ci sosterrà senza farci cadere a terra, il discorso della fede spirituale è un po diverso però.
Il tipo di credo di cui stiamo parlando non equivale ad avere fede... Io posso credere che tu sia un cecchino professionista perché qualcuno me lo testimonia e perché hai un pezzo di carta che lo certifica. Se tu mi chiedessi però di mettermi una mela in testa e di colpirla con un fucile di precisione dalla distanza di 100 metri non so se mi sottoporrei al test. Da qua si vede se si parla di "credere"(consenso mentale) o "avere fede" (agire di conseguenza con piena fiducia)
Coordin.
00giovedì 3 gennaio 2013 20:02
Carissimi,
mi inserisco nel piccolo dialogo.
Siccome penso che il termine FEDE, include anche il concetto di FIDUCIA e FEDELTA', (come è stato detto anche in qualche altra occasione nei nostri forum) mentre il termine CREDERE indica solo una adesione intellettuale a un credo, allora il CREDERE, precede e può generare l'AVER FEDE. Ma può anche non generare l'aver fede, quando il credere rimane sterile e quindi simile a quella dei demoni, come dice Perdonato.
Con affetto fraterno
ulisseitaca
00giovedì 3 gennaio 2013 20:23
Allora il credo che recitiamo nella messa è solo un atto intellettuale e non, come ci è detto, una professione di fede

ulisseitaca
00giovedì 3 gennaio 2013 20:34
" Colui che ti ha crato senza di te non può salvarti senza di te" (S. Agostino)

"A fronte della proposta di salvezza di Dio nel suo Figlio, l'uomo esercitòla sua libertà accogliendo o rifiutando Gesù. Da questo dipende la tua felicità in questo e nell'altro mondo. Se, infatti, credere è una cosa umana, credere è una cosa divina. Quando capisco afferro la terra, quando credo afferro il cielo" (Carlo Carretto)

Dunque credere è una adesione, una volontà
Perdonato
00giovedì 3 gennaio 2013 20:53
Ulisseitaca, credo che i termini "recitare" e "professione di fede" non siano molto in sintonia. Recitare non mi da l'idea di qualcosa di spontaneo e che nasce dal cuore. Piuttosto mi da l'idea di qualcosa di meccanico, sterile e privo di effetti. Ad esempio non condivido la pessima usanza di recitare a memoria delle preghiere, perché il più delle volte se ne perde l'essenza... Dio non cerca delle macchinette che ripetano delle parole una dopo l'altra, piuttosto vuole una relazione personale come tra un padre e un figlio. Dio non guarda alle parole o alle azioni, il Signore guarda al cuore e alle motivazioni che ti spingono ad agire
ulisseitaca
00giovedì 3 gennaio 2013 21:05
Non è così perchè io recito si il "Credo", perchè dico delle parole, meglio proclamo degli articoli riguardanti la mia fede nelle verità rivelate, ma nello stesso professo quello che dico e quindi mi spino a credere con le labbra, col cuore con la volontà.

La questione non sta nelle preghiere recitate o in quelle spontanee, ma nel pregare e questo non è soltanto dire preghiere, preparate o spontanee, ma entrare nella volontà di Dio, innanzitutto ascoltando.
Perdonato
00giovedì 3 gennaio 2013 21:23
Carissimo, non riesco a capire quale sia il problema o la tua preoccupazione. Hai paura di non essere nella volontà di Dio?
ulisseitaca
00giovedì 3 gennaio 2013 21:27
No anche se riconosco che non sempre riesco a farla.
Perdonato
00giovedì 3 gennaio 2013 21:49
Capisco, però stai tranquillo... Constatare di non riuscire a fare sempre la volontà di Dio sarà uno sprono a cercare di conformarsi sempre di più all'immagine del Figlio Suo. Questo però non deve diventare motivo di ansietà o di paura. Gesù stesso ha detto che non dobbiamo avere paura, siamo umani, finché ci troviamo in questo corpo non saremo mai perfetti.
Se sei in Cristo, non c'è più condanna per te! Hai questa fiducia?
ulisseitaca
00giovedì 3 gennaio 2013 21:53
Sai io più che credere alla mia fedeltà, credo alla fedeltà di Dio
Perdonato
00giovedì 3 gennaio 2013 22:05
Amen! Certo, se la grazia di Dio e la sua misericordia dipendessero dalla nostra fedeltà saremmo già morti come è vero che adesso stiamo vivendo! Tutta la storia del popolo di Dio (Israele) ha dimostrato chiaramente l'impossibilità di un patto tra Dio e l'uomo che dipendesse da entrambe le parti. Il nuovo patto è già stato stabilito e non dipende più grazie a Dio da entrambi le parti con la formula "osserva la legge e vivrai" ma dipende solamente da Lui. A Dio sia la gloria, perché anche quando siamo infedeli Egli rimane fedele alle Sue promesse.
ulisseitaca
00giovedì 3 gennaio 2013 22:10
[SM=g27987]
ladymira
00venerdì 4 gennaio 2013 14:19
come faccio a credere se non ho fede è inutile, se credo e non ho fede , devo averla per credere , ricordate che averefede e credere insieme è l'arma per la nostra salvezza , ma non credo che una persona che non crede possa avere fede, se non crede non ha fede , tutto qua , io credo in Dio padre onnipotente e se tutto il mondo ci credesse sarebbe un mondo diverso,la vera fede nasce da Dio, dal cuore, dall'anima che Dio ci ha donato sin dalla nascita, bacioni
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