“Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra, di quel che mangerete o di quel che berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento e il corpo più del vestito?” (Matteo 6:25)
NÉ DISAVVEDUTI NÉ ANSIOSI
La noncuranza, la disavvedutezza, la mancanza d’impegno riguardo all’acquisizione delle cose necessarie alla vita, nostra e dei nostri cari, sono sicuramente da condannare. E’ lecito ogni giorno pianificare la nostra vita presente e futura e sembra che a farlo, oltre agli uomini, siano anche alcuni animali. Nel libro dei proverbi leggiamo riguardo alla formica: “Essa non ha capo, né sorvegliante, né padrone; prepara il suo cibo nell’estate e raduna il suo mangiare durante la raccolta” (Proverbi 6: 7-8). Il pigro è invitato a considerare questo modo di fare per diventare saggio nella gestione del suo tempo. Allo stesso modo però è da condannare la preoccupazione eccessiva, ingiustificata, esagerata riguardo le cose necessarie alla vita. Nel nostro testo Gesù si rivolge ai credenti, li esorta a considerare la grandezza e la certezza della provvidenza divina, della quale tutto il creato testimonia. Anche il salmista Davide è stato testimone della provvidenza di Dio, infatti alla fine dei suoi giorni dichiarava: “Io sono stato giovane e sono anche divenuto vecchio, ma non ho visto il giusto abbandonato, né la sua progenie accattare il pane” (Salmo 37: 25). Oggi andiamo incontro alla nostra giornata con questa consapevolezza, in questo modo non saremo né disavveduti né ansiosi, e col nostro atteggiamento permetteremo a Dio di farsi conoscere come Colui che sempre provvede.