LA NATURA SI'CURA

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00mercoledì 16 maggio 2012 13:28
La natura, pur essendo stravolta dall'azione disordinata dell'uomo, continua a tenderci disperatamente la sua mano per cercare di alleviare i nostri mali.
E' stata pensata e realizzata dal Signore, che è infinitamente buono e perfetto, in modo che, oltre a nutrirci, ci procura anche dei benefici diretti e indiretti e tanti rimedi, se noi siamo capaci di non provocare ad essa ulteriori danni che purtroppo possono impedirle di agire positivamente in noi, che potremmo servircene.
Raccogliamo in questa sezione i consigli e i rimedi proposti da vari conoscitori della natura e della sua azione su di noi.
E' evidente che i consigli per l'uso di rimedi naturali, non sono da considerare come sostitutivi delle opportune terapie, da adottare secondo il parere del medico, ma possono essere considerati semmai come coadiuvanti, chiedendo comunque un parere al proprio medico di fiducia.
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Da questa premessa abbiamo pensato di dare un titolo con più significati, al presente argomento:
LA NATURA SI'CURA
Intendendo che se SI CURA la NATURA, la NATURA è SICURA
e di noi SI CURA. Perciò SI', CURA la NATURA.

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00domenica 22 giugno 2014 16:45

Orzo: le infinite proprietà benefiche
di uno dei cereali più antichi della storia

OLYMPUS DIGITAL CAMERAL’orzo (Hordeum vulgare o Hordeum sativum), appartenente allafamiglia delle Graminacee, nell’evoluzione delle civiltà, ha avuto sempre un ruolo di prim’ordine. Si stima che le sue prime coltivazioni risalgano all’incirca al 7000 a.C. Prima dello sviluppo delle tecniche di macinazione, gli uomini dell’Età della Pietra ne spargevano i chicchi sui propri cibi e scavi archeologici nella region siriana di Tel Mureybat hanno ritrovato chicchi non coltivati di questo cereale risalenti all’8000 a.C. e ritrovamenti simili sono stati effettuati nelle località dell’Asia Minore, della Palestina e della Mesopotamia. Incertezze permangono sulla provenienza della pianta originale dell’orzo. Probabilmente la Cina è il luogo d’origine. Uno dei primi scritti sull’orzo coltivato, invece, risale all’imperatore Shen Nung, intorno al 2800 a.C., che lo aveva menzionato come una delle cinque piante sacre, mentre alcune ceramiche più o meno del 1520 a.C, provenienti dalla dinastia Hsia, illustrano la reverenza accordata a questo cereale, raffigurando chicchi di orzo che cadenti dal cielo che confluivano nella ciotola di un agricoltore. La comunità agricola cinese di quel tempo, infatti, vedeva l’orzo come simbolo della potenza maschile.

ORZO 1E se i Sumeri e i Babilonesi lo utilizzarono come forma di sostentamento e come forma di denaro, così come gli Egizi; nell’antica Grecia era apprezzatissimo, accompagnando per secoli il fiorire della grande civiltà ellenica. Il celebre Ippocrate, considerato il padre della medicina moderna, si nutriva, insieme ai suoi allievi, di una polentina a base d’orzo, verdure e formaggio. Il cereale in questione era considerato, infatti, il cibo per filosofi, ritenuto adatto sia al pensiero che all’esercizio fisico. In generale, Ippocrate, suo estimatore, lo impiegava come panacea per tutti i mali e ancora oggi, il decotto d’orzo è conosciuto come “la tisana di Ippocrate”. I gladiatori erano nutriti d’orzo, soprattutto sotto forma di focacce con olio oppure di zuppe, perciò erano chiamati Hordearii (hordeum, infatti, era il nome latino di questo cereale), che nell’immaginario collettivo del tempo rappresentava un chiaro simbolo di forza. L’orzo, che apporta 325 calorie per 100 gr. di prodotto, contiene una grande quantità di carboidrati ed è tra i cereali più ricchi di fibre, che costituiscono circa il 10% del peso totale; è pieno di minerali, che sono indispensabili per la salute delle ossa, soprattutto nei bimbi in fase di crescita e per contrastare i danni dovuti all’osteoporosi negli anziani; contiene discrete quantità di vitamine, specie quelle del gruppo B e vitamina E,che funge da potente antiossidante.

ORZO 3Esso ha spiccate proprietà antinfiammatorie ed emollienti, agevolando il sistema immunitario grazie alla sua abilità nel contrastare le infiammazioni; e l’azione antinfiammatoria si esercita anche sul sistema digerente ed urinario, dando sollievo al colon irritabile e nei casi di flatulenza, borbottii e fenomeni fermentativi. Inoltre, ha proprietà lassative, pertanto usato contro la stitichezza; nelle bronchiti, nella tossa e nelle cistiti, oltre che nei soggetti con carenze minerali e vitaminiche. L’ordenina, contenuta specialmente nel malto d’orzo (semi d’orzo germinati), stimola la circolazione periferiche e ha un effetto bronchiolitico grazie alla vasocostrizione, oltre ad esercitare un’azione antisettica sull’intestino. Esso rappresenta una valida alternativa alla pasta e al riso utilizzati nell’alimentazione quotidiana, ma non è indicato per i celiaci. Contiene poi fibre solubili, – i β-glucani , che riducono il colesterolo nel sangue e la glicemia dopo i pasti, rallentano lo svuotamento gastrico con effetti positivi sul senso di sazietà ma, allo stesso tempo, aiutano in caso di stipsi, formando feci più “soffici” ed hanno azione prebiotica (i β-glucani vengono fermentati dai batteri del colon, producendo importanti acidi grassi con effetto anche anticancerogeno) ed effetto immunostimolante per l’attività positiva contro batteri, virus e parassiti.

ORZO 4Il decotto d’orzo, grazie alle sue proprietà emollienti e rinfrescanti, viene utilizzato come decongestionante sulle pelli arrossate e la sua tisana è utile in caso di infiammazione dell’apparato digerente o di quello urinario. L’orzo va benissimo anche come rimineralizzante, per migliorare e portare in equilibrio il sistema nervoso e la memoria (grazie al fosforo), l’acido silicico rafforza invece capelli ed unghie, contrasta i problemi cardiovascolari, è tonico, contrasta la gastrite, il reflusso gastrico, è emolliente, rinforza il sistema immunitario nel suo complesso, dà equilibrio a tutto l’organismo, svolge un’azione carminativa sulla gola.


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00domenica 24 maggio 2015 21:53
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La bietola:
un portentoso alleato per la nostra salute

Caterina L.

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BIETOLE 2Essendo un’ottima fonte di vitamina C, che aiuta il corpo a sviluppare maggiore resistenza contro gli agenti infettivi, rigenera velocemente il tessuto connettivo, rafforza il sistema immunitario; grazie alla presenza di sali minerali è un ottimo integratore alimentare e salino, pertanto consigliata soprattutto nelle giornate calde in cui si perdono molti liquidi; contiene vitamina k,essenziale per la salute delle ossa, che lima i danni neuronali nel cervello; vitamina PP, utile per la sintesi degli acidi grassi e degli aminoacidi, che aiuta il cervello, i muscoli ed il cuore ad ossigenarsi e migliora la respirazione.

BIETOLELa bietola, inoltre, fornisce luteina, provitamina importante per la retina, che aiuta gli occhi a difendersi dai raggi solari, vitamina A, vitamine del gruppo B; fosforo,. magnesio, ferro, calcio e potassio che contrastano l’anemia. Quest’ortaggio, spesso sottovalutato, previene le malattie cardiovascolari, contrasta l’ipertensione arteriosa, abbassa l’indice glicemico del pasto grazie alla fibre, che forniscono un senso di sazietà e si rivelano essenziali per la salute del nostro intestino. Ed ancora, la clorofilla previene i tumori alla prostata e al colon, le saponine sono un valido aiuto nell’eliminazione dei grassi.

bietoleLa bietola è emolliente nei casi di tosse o catarro bronchiale, è utilissima al mantenimento di una pelle sana, oltre che nel contrastare l’iperlipemia, il diabete mellito di tipo 2 ed il sovrappeso. E’ ottima lessa o cotta al vapore, come ingrediente di minestre e minestroni, nella preparazione di gustosi sfornati e frittate. Il decotto di bietola, diuretico, cura le infiammazioni del sistema urinario, allevia la stitichezza e i fastidi dovuti alle emorroidi, mentre le bietole lessate, tritate e raffreddate possono servire alla preparazione di un cataplasma da applicare su foruncoli, ascessi o scottature.


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00sabato 6 maggio 2017 17:00

LE PROPRIETÁ BENEFICHE DELLA SALVIA


La salvia, appartenente alla famiglia delle Labiatae, si presenta come un arbusto sempre verde: ha un fusto eretto, che può raggiungere al massimo 70 cm e le foglie hanno una caratteristica forma (sembrano piccole lance, lunghe e abbastanza affusolate) e si presentano piuttosto spesse e dure. I fiori della salvia, di un colore che va dal blu al viola, compaiono generalmente in primavera, prediligendo il sole, nonostante sia possibile trovarla anche in climi piuttosto rigidi. Essa si trova generalmente nelle zone mediterranee e negli orti coltivati mentre è molto difficile riconoscerla allo stato selvatico. Il suo “ciclo” dura circa 5 anni, trascorsi i quali va piantata di nuovo.


La pianta è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome, proveniente da “salvus” che significa appunto “sano”. I Galli, in particolare, ritenevano che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che agisse efficacemente da “deterrente” contro febbre e tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici. I Romani la consideravano una pianta sacra tanto che esisteva un vero e proprio rito per la raccolta (che spettava a pochi eletti), i quali dovevano addirittura indossare un abbigliamento particolare dopo aver compiuto sacrifici. I cinesi ritenevano che la salvia fosse in grado di “regalare” la longevità: nel XVII secolo, un cesto di foglie di salvia veniva scambiata dai mercanti olandesi con tre cesti di tè. Nella medicina popolare, già nel Medioevo, veniva usata come cicatrizzante sulle ferite e piaghe difficili da rimarginare.


Metodo di conservazione 
La salvia è una pianta aromatica e il suo principio attivo si ricava dalle foglie, le quali vengono raccolte nei mesi primaverili ed estivi, visto che questa pianta predilige i climi caldi, mentre si lascia riposare in inverno. Le infiorescenze vengono messe ad essiccare in luoghi ombrosi e conservate in sacchetti di tela o carta. Per conservare bene le foglie fresche, bisogna invece riporle in piccoli vasi di vetro al riparo della luce.

 

 
I componenti della salvia 
La salvia contiene olio essenziale, ricco di alfa e beta thujone, alfa e beta pinene, acetato di linalile, cineolo, borneolo, acetato di bornile, canfora, acido ursolico, acido oleanolico, saponosidi, acido fumarico, acido clorogenico, caffeico, rosmarinico, glicerico, salvina, enzimi, perossidasi, ossidoreduttasi, vitamina B1 e C, resine e sostanze estrogene. Anche i flavonoidi sono presenti nella pianta così come i glucosidi del luteolo e dell’apigenolo. L’olio essenziale di salvia possiede un’alta percentuale di tujoni e chetoni ad azione neurotossica e va usato per via interna solo su prescrizione del medico.

 

Le proprietà terapeutiche della salvia 
Della salvia sono particolarmente note le sue proprietà antinfiammatorie, balsamiche, digestive ed espettoranti. Essa inoltre è in grado di curare le sindromi mestruali dolorose e i disturbi della menopausa (in particolare quel fastidioso disturbo chiamato “caldane”: per questo viene anche chiamata “estrogeno naturale”). Offre una buona risposta contro la ritenzione idrica, gli edemi, i reumatismi e le emicranie ed è anche indicata nelle gengiviti e gli ascessi. È un “deterrente” del diabete e accelera il processo di cicatrizzazione dopo una ferita.

Le proprietà mediche della salvia 
La salvia è uno stimolante dell’organismo, è di aiuto durante il ciclo mestruale e combatte gli stati di astenia e depressione. È particolarmente indicata in caso di esaurimento fisico o intellettuale, ma non solo: è molto benefica per il cervello e aiuta la memoria. Alcuni antichi medici cinesi la utilizzavano anche per curare l’insonnia. È anche un gastroprotettore poiché ha un’azione antispasmodica ed è utile nel diabete perché riduce la glicemia. Viene riconosciuta alla pianta anche un’azione estrogena che agisce efficacemente come anti–sudore. Spesso viene anche utilizzata come rimedio per digerire e, se conservata opportunamente, “salva” i cibi dal deperimento.

La salvia in cosmesi 
Molti dentifrici sono a base di salvia; in assenza del prodotto preparato si possono semplicemente strofinare i denti con una foglia fresca per ottenere un effetto sbiancante. Un infuso di salvia consente di restituire ai capelli il colore scuro e le lozioni preparate con la salvia detergono la pelle. Per preparare un tonico astringente alla salvia sono necessari 4 cucchiai di salvia essiccata e di alcool etilico, un pizzico di borace, 3 cucchiai di amamelide e 10 gocce di glicerina. Dopo aver fatto macerare la salvia nell'alcool per due settimane, si deve filtrare la sostanza ottenuta, sciogliere il borace nell'amamelide e aggiungervi l'alcool. Dopodiché si unisce la glicerina e si travasa il tutto in una bottiglia con tappo sotto vuoto. Prima di usare il preparato, sarà bene agitare il contenitore. 

 

Brevi e utili consigli 
La salvia è controindicata per chi soffre di patologie nervose e va consumata con cautela da parte delle donne nel periodo di allattamento; inoltre occorre fare molta attenzione nel non farla entrare in contatto con recipienti di ferro. Da ricordare anche che l’olio essenziale risulta tossico per il sistema nervoso e può causare crisi epilettiche anche in piccolissime dosi. Come tisana, si può utilizzare solo per brevi periodi.

 

In cucina 
Le foglie della salvia vengono utilizzate in cucina fresche o essiccate per insaporire i cibi, dai primi piatti ai secondi di carne e pesce e persino nelle torte salate. Si può anche preparare un’ottima bevanda per restituire forza ad una persona convalescente: fare macerare per otto giorni 100gr. di foglie e fiori essiccati in un litro di vino e bere un bicchierino dopo i pasti. Il fumo di salvia elimina odori di cucina e di animali. Per realizzare ottime frittelle alla salvia, preparare una ventina di foglie di salvia grosse, 200gr. di farina, acqua minerale fredda, sale e olio. Mescolare la pastella con la farina, l'acqua e poco sale. Lavare e asciugare delle foglie di salvia e quando l'olio è caldo, intingere le foglie nella pastella e friggerle. Sgocciolarle sulla carta assorbente e spolverare di sale. Servirle calde e fragranti accompagnate da vino bianco secco e fresco.


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00sabato 6 maggio 2017 17:05
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MENTA:   PROPRIETA', BENEFICI E UTILIZZI


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menta cover


La menta (Mentha piperita) è un erba aromatica perenne e resistente, che cresce e si sviluppa facilmente se coltivata nel proprio giardino o in vaso, in modo da poter avere sempre a portata di mano le sue foglie fresche e profumate. Tollera suoli sabbiosi e l'esposizione in pieno sole, che deve essere controbilanciata da annaffiature frequenti.


Proprieta' e benefici


Per via dei principi attivi contenuti nella menta, ad essa vengono attribuite proprietà cicatrizzanti e disinfettanti. È utile in caso di disturbi gastro-intestinali, aiuta il funzionamento del fegato e favorisce la digestione. Contiene mentolo, vitamina C, sostanze antibiotiche, limonene e isovalerianato. 


La menta, sotto forma di tisana o dei relativi preparati erboristici, può essere d'aiuto in caso di diarrea e disturbi gastrici. Può coadiuvare il trattamento di disturbi come tosse e raffreddore, per via delle sue proprietà sedative e spasmodiche. Il mentolo che essa contiene è considerato un vasodilatatore per la mucosa nasale. L'impiego di prodotti e preparati contenenti menta e mentolo potrebbe interferire con le cure omeopatiche. È consigliabile consultare il proprio medico in proposito.


Tisana alla menta


menta tisana


Per il loro utilizzo erboristico, i fiori e le foglie di menta vengono raccolti tra luglio ed agosto e lasciati essiccare all'aria aperta. Essi vengono utilizzati soprattutto per la preparazione di tisane ottenute grazie alla loro infusione in acqua bollente, calcolando di utilizzare due cucchiaini di menta essiccata per ogni tazza di infuso, da lasciare riposare per quindici minuti prima di filtrare e bere. Possono essere consumati fino a 500 millilitri di tisana alla menta al giorno.


La tisana alla menta, per il suo contenuto di mentolo, viene consigliata per le sueproprietà digestive e tonificanti. Può essere d'aiuto per rilassare la muscolatura dell'intestino e per favorire la secrezione della bile e i processi di digestione degli alimenti attraverso l'apparato digerente. L'assunzione di tisana alla menta è sconsigliata nelle ore serali, poiché potrebbe disturbare il sonno, fino a provocare episodi di insonnia.


Collutorio alla menta


menta tisana2







Un collutorio alla menta per rinfrescare l'alito e dall'azione antisettica per il cavo orale può essere preparato lasciando in infusione per dieci minuti in 200 millilitri d'acqua bollente un cucchiaino di foglie di menta essiccate. L'infuso così ottenuto dovrà essere filtrato e lasciato raffreddare prima di essere utilizzato come collutorio.


Olio essenziale di menta


L'impiego dell'olio essenziale di menta è consigliato per effettuare dei suffumigi nel caso in cui si soffra di raffreddore. È sufficiente versarne poche gocce in un litro d'acqua bollente, di cui respirare i vapori che si sprigioneranno.


L'olio essenziale di menta non deve essere applicato sulla pelle dei bambini, ma può essere utilizzato in forma molto diluita nella preparazione di cosmetici o oli da massaggio destinati agli adulti. L'olio essenziale di menta viene utilizzato per la preparazione di rimedi erboristici utili a combattere i reumatismi. Può essere infine utilizzato diluito in olio vegetale per effettuare dei massaggi rilassanti e anti-stress sulle tempie e sulla nuca.


In cucina


La menta può essere utilizzata in cucina sia fresca che essiccata come erba aromatica da impiegare per insaporire le pietanze. È ottima come condimento per le insalate, per le verdure, i legumi e i cereali.


menta bevanda


Le foglie di menta essiccate possono essere utilizzate insieme a del succo o della scorza di limone per creare una bevanda aromatica estiva, semplicemente preparando una tisana che verrà poi lasciata raffreddare. Strofinare sulle dita delle foglioline di menta fresca può aiutare ad eliminare i cattivi odori eventualmente lasciati sulle dita da aglio o cipolla.




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00sabato 6 maggio 2017 17:11

IL ROSMARINO
Proprietà e indicazioni

Uno scrigno di benefici

Il rosmarino è sempre stato una delle piante più amate, fin dai tempi antichi. Ricco di virtù terapeutiche, si rivela ancor oggi di grande utilità per numerose patologie.

Per l'organismo in generale

  • Il rosmarino è un ottimo tonico generale; esercita sull'organismo un'azione stimolante e fortificante. Agisce efficacemente negli stati di astenia, cioè in condizioni di affaticamento fisico e mentale. E' quindi indicato nei periodi di superlavoro o dopo una lunga malattia. Queste sue proprietà ne fanno un rimedio molto adatto anche per bambini e ragazzi.
  • Agisce come antispastico e antidolorifico.
  • È antisetticoantiparassitario e antibatterico e svolge un'efficace azione preventiva anche in caso di malattie infettive.
  • È un valido antinfiammatorio.
  • Al Rosmarino sono inoltre riconosciute notevoli proprietà antiossidanti e antimutagene, dovute in particolare alla presenza dell'acido rosmarinico.

Apparato gastrointestinale

  • Gli effetti dei principi attivi del Rosmarino sono particolarmente evidenti a livello gastrico e intestinale: la pianta possiede spiccate proprietà digestivearomatiche e carminative che favoriscono l'espulsione dei gas intestinali. Risulta quindi un efficace rimedio per tutti quei disturbi legati a scompensi digestivi, anche in caso di flatulenza. È indicato inoltre nel reflusso esofageo, quando cioè si verifica un passaggio di succo gastrico acido, o anche di bile, nell'esofago.
  • È un ottimo tonico anche per le persone anziane, stimolante dell'appetito; il suo utilizzo favorisce una buona risposta anche in caso di atonia gastrica.
  • Agisce come eutrofizzante intestinale, migliorando lo stato di salute generale dell'apparato; stimola la peristalsi e al tempo stesso calma gli spasmi della muscolatura liscia. Questa azione antispastica è attribuita in particolare all'attività del borneolo, un principio attivo contenuto nell'olio essenziale.
  • Per la sua azione vermifuga, viene utilizzato anche nel trattamento contro gli ascaridi, un tipo di parassiti dell'intestino.

Apparato locomotore

  • Il Rosmarino consente di ottenere buoni risultati nel trattamento delle affezioni reumatiche e muscolari, anche in caso di distorsioni, negli stati di ipotonia muscolare in generale e nelle forme di gotta.

Sistema nervoso

  • È un valido tonificante nervino: è indicato in caso di tensione nervosa e nelle forme depressive, anche associate a stati di debilitazione.
  • Si utilizza inoltre nel trattamento di cefalee, emicranie, oppure per nevralgie. È consigliato per lenire i dolori causati dalla sciatica, come comunemente viene chiamata l'infiammazione del nervo sciatico.

Apparato urinario

  • La sua azione stimolante agisce anche sulle vie urinarie: favorisce la diuresi ed è quindi indicato in caso di insufficienza renale.

Fegato / pancreas

  • Il Rosmarino svolge una benefica azione sulla ghiandola epatica: è colereticocolagogo e colecistocinetico, stimola cioè la funzionalità del fegato e l'escrezione della bile. Grazie a queste proprietà si utilizza con efficacia nelle patologie del fegato e della colecisti in generale.
  • La sua azione antispastica e, allo stesso tempo, stimolante sulla cistifellea, lo rende indicato nelle dispepsie biliari, in presenza o assenza di calcoli.
  • È indicato anche in caso di discinesia, ossia un'alterata motilità delle via biliari e nell'insufficienza vescicolare.

Altre proprietà e indicazioni

  • Grazie alla sua azione purificante, normalizzante della secrezione sebacea, risulta un ottimo rimedio per i capelli grassi.
  • Viene impiegato anche nelle cure contro la calvizie prematura, per l'attività stimolante sui follicoli dei capelli.
  • Il Rosmarino è in grado di esercitare un'efficace azione deodorante e antisettica che lo rende largamente utilizzato anche per l'igiene orale.

Note. A livello industriale, si fa uso del Rosmarino nella preparazione di dentifrici e collutori, per la sua azione rinforzante sulle gengive.

Controindicazioni, effetti secondari, avvertenze.

La pianta non risulta tossica, se assunta alle dosi terapeutiche consigliate. Un abuso determina invece effetti pericolosi sull'organismo: sono possibili disturbi gastrointestinali e alle vie urinarie; può anche risultare convulsivante e causare insonnia se utilizzata nelle ore serali.

Il rosmarino è controindicato in caso di accertata ipersensibilità individuale ai componenti. Se ne sconsiglia l'uso anche in gravidanza, a causa della sua azione stimolante a livello uterino.

 

La terapia

Le virtù curative del rosmarino

Il rosmarino esercita la sua efficace azione curativa sotto forma di diverse preparazioni, sia per assunzione orale che in applicazioni esterne. Vediamo ora alcuni consigli sull'utilizzo.

Uso interno

Infuso

  • Rosmarino, foglie essiccate: 1-2 cucchiaini, oppure 2 per cento
  • Acqua bollente: 1 tazza

Lasciare in infusione, in un recipiente coperto, per 10-15 minuti, poi filtrare. Assumere 3 volte al giorno, dopo i pasti.

Tintura Madre

  • Rosmarinus officinalis: 30 gocce, diluite in poca acqua

Assumere 3 volte al giorno.

Tintura

  • Rosmarino 1-2 ml di tintura al giorno.

Tintura idroalcolica

  • Rosmarino: 5-10 grammi al giorno

Estratto fluido

  • Rosmarino: 4-6 grammi al giorno, oppure 10-30 gocce a dose.

(1 grammo = 37 gocce).

Estratto secco

  • Rosmarino: 1-1,5 grammi al giorno.

Uso esterno

Bagni. Per un'azione corroborante e stimolante della circolazione sanguigna aggiungere all'acqua del bagno un infuso di Rosmarino. Questi bagni risultano utili anche in caso di reumatismi e durante le convalescenze.

Si utilizzano anche nelle malattie parassitarie, come la scabbia.

Sono bagni fortificanti adatti anche per i bambini.

  • Rosmarino: 5 per cento, oppure 50 grammi
  • Acqua: 1 litro

Lasciare in infusione 20 minuti, poi filtrare.

Il momento ideale per tonificarsi con un bagno o una doccia al profumo di Rosmarino è al risveglio, prima di iniziare la giornata. Oppure, quando ci si sente affaticati dopo un'attività sportiva. Alla sera il bagno di Rosmarino può essere utilizzato per eliminare il senso di stanchezza della giornata e "ricaricarsi" prima di una serata fuori.

Ricetta per bagni alle gambe. Per eliminare la sensazione di peso alle gambe, che spesso si avverte a fine giornata, sono indicati i bagni con il decotto.

  • Rosmarino: 60-70 grammi
  • Sale: 20 grammi
  • Acqua: 3 litri circa

Lasciare bollire 10 minuti, poi filtrare. Utilizzare per un bagno tiepido alle gambe allungando il decotto con acqua fino a ricoprirle. Terminare con una doccia fredda alle gambe.

Impacchi. Per reumatismi, artrite, dolori articolari e muscolari si possono utilizzare compresse di garza imbevute di infuso o decotto di rosmarino. Favoriscono un'azione topica stimolante della circolazione e antidolorifica.

  • Rosmarino foglie: 1 manciata, oppure 50-60 grammi
  • acqua: 1 litro

Lasciare bollire per 10-15 minuti, spegnere e filtrare.

Applicare sulle zone interessate.

Variante: in caso di distorsioni gli impacchi possono essere effettuati immergendo una compressa di garza nell'infuso caldo e utilizzandola sulla parte dolorante, per 2-3 minuti. Alternare la compressa calda con applicazioni di ghiaccio, sempre per 2-3 minuti.

Massaggi. Per una piacevole sensazione stimolante e rivitalizzante si potranno effettuare massaggi con preparazioni a base di rosmarino.

  • Rosmarino, Tintura Madre: 100 gocce
  • Olio di mandorle (o altro olio per massaggio): 250 ml

Altre applicazioni esterne. Il decotto di Rosmarino risulta efficace anche utilizzato sulle piaghe, come lozione lenitiva.

  • Rosmarino, foglie: 1 manciata
  • Acqua: 1 litro

Lasciare bollire per 10 minuti. Spegnere e filtrare.
Usare per risciacqui.

Uso seminterno

Irrigazioni. In caso di leucorrea, cioè un aumento delle secrezioni vaginali, risulteranno utili irrigazioni con il decotto della pianta.

  • Rosmarino, foglie: 1 manciata
  • Acqua: 1 litro

Lasciare bollire per 10 minuti, poi filtrare.
Effettuare le irrigazioni vaginali quando il liquido è tiepido.

Gargarismi / Sciacqui. L'infuso di rosmarino è indicato per gargarismi ad azione antisettica della gola. E' anche indicato per l'igiene della bocca e per un effetto rinfrescante delle gengive.

 

L'alimentazione

Gusto in cucina

Il rosmarino, con il suo aroma mediterraneo, è tra le erbe da cucina più usate fin dall'antichità. Fresco o essiccato, conserva e sprigiona sui cibi il suo profumo intenso e il suo sapore dolce-amaro.

Questa pianta si presta a insaporire molti piatti. Il suo utilizzo in cucina è consigliato anche perché favorisce la digestione dei grassi, in virtù delle spiccate proprietà digestive e dell'azione specifica a livello epatico.

Il rosmarino migliora anche la conservazione dei cibi perché agisce come un vero e proprio antiossidante naturale; questa caratteristica è dovuta alla presenza di sostanze quali diterpeni e acido rosmarinico.

La pianta si conserva molto bene anche allo stato secco. Le foglioline essiccate, sminuzzate prima dell'uso, restituiscono il loro aroma.

Come utilizzarlo

Al momento dell'utilizzo, le foglie fresche di rosmarino vengono tritate, mentre quelle secche si sbriciolano.

È importante non eccedere con il dosaggio, perché il suo sapore penetrante tende a sovrastare quello degli altri cibi.

  • Per cereali. Un trito di rosmarino, fresco o essiccato, profuma risotti o altri piatti di cereali. Un rametto intero nel forno trasferisce il suo aroma a pane e focacce durante la cottura; oppure si può aggiungere tritato, in modica quantità, direttamente all'impasto del pane.
  • Per verdure. Insaporisce minestre e brodi vegetali. Si unisce, tritato finemente, a verdure crude e cotte. I fiorellini del rosmarino, di colore azzurro-cielo, in piccole quantità, sono una nota fresca e piacevole nelle insalate.
  • Per formaggi. Si amalgama ai formaggi bianchi, per insaporirli.
  • Per carni. Può essere aggiunto a diversi piatti di carne, pesce e salumi; si sparge sugli arrosti.
  • Per condimenti e salse. Un rametto in una bottiglia di olio o di aceto crea un ottimo condimento aromatico. Il rosmarino è anche molto indicato per profumare salse e sughi; il suo aroma si armonizza bene con quello intenso dell'aglio; tra le erbe aromatiche, le più affini sono il timo, la santoreggia e la salvia.
  • Per la frutta. Alcune foglie di rosmarino aggiungono un aroma particolare anche a composte e macedonie di frutta.

 

L'estetica

Capelli e pelle migliorano

Grazie alla sua azione purificante, stimolante e deodorante, il rosmarino trova notevoli applicazioni nel settore cosmetico, anche a livello industriale.

Gli estratti profumati ottenuti dalla pianta vengono utilizzati nella preparazione di creme, shampoo, profumi e altri prodotti per l'estetica e l'igiene personale.

Per i capelli

I preparati di rosmarino, per una specifica azione antiforfora, possono essere aggiunti all'acqua di risciacquo dei capelli. Con la pianta si preparano lozioni rivitalizzanti per la capigliatura. Per il trattamento dei capelli grassi si utilizzano di solito preparati al 2-3 per cento.

Ricetta di Shampoo anticaduta. Il rosmarino può essere utilizzato anche per potenziare l'efficacia dell'abituale shampoo per capelli.

  • Rosmarino, foglie ben lavate: 1 piccola manciata
  • Shampoo neutro: 1 bottiglia

Unire il rosmarino allo shampoo. Chiudere e lasciare agire alcune settimane. Filtrare la preparazione prima di utilizzarla.

Per la pelle

Il rosmarino si ritrova nella composizione di lozioni e altri prodotti per la cura e la bellezza della pelle, in particolare per il trattamento delle pelli impure.

Ricetta per Lozione purificante. Con il rosmarino si può preparare una lozione per viso e decolletè.

  • Rosmarino con foglie e fiori: 50 grammi
  • Acqua bollente: 1 litro.

Lasciare in infusione per 10 minuti, poi filtrare. Utilizzare come tonico per completare la pulizia serale.

 

La casa

Ecologia dell'habitat

Il rosmarino è molto adatto per profumare gli ambienti casalinghi, grazie al suo potere rinfrescante e battericida.

Per aromatizzare

Per rinfrescare e deodorare gli ambienti chiusi, con i rami del rosmarino si possono realizzare mazzetti decorativi, oppure ghirlande da appendere alle porte o alle pareti della casa.

Le foglioline possono essere unite alle miscele dei pot-pourri.

Una delicata azione deodorante e purificante si ottiene anche bruciando in un contenitore adatto alcune foglie essiccate, come si fa con l'incenso, oppure aggiungendo alcuni rami di rosmarino, privati delle foglie, alla legna del caminetto.
Per profumare piccoli ambienti, per la biancheria da cucina riposta in cassetti o armadi, sono indicati i sacchettini riempiti di rametti e foglie di rosmarino.

Per la pulizia

Ricetta per soluzione disinfettante. Con le foglie di rosmarino è possibile preparare un liquido disinfettante per la casa, adatto particolarmente per il bagno.

  • Rosmarino, foglie: 1 manciata
  • Acqua bollente: ½ litro.

Far bollire 10 minuti, filtrare e utilizzare a necessità.

 

 


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00lunedì 17 luglio 2017 13:31
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Dolore al tallone: rimedi naturali,
cosa fare se fa male sotto il tallone destro o sinistro
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Qualora si lamentasse il dolore al tallone, prima di prendere antidolorifici e antinfiammatori, molto spesso abusati dai più, è bene documentarsi sull’esistenza di rimedi naturali, suggerimenti per non affaticare troppo il tallone destro o sinistro che sia e comprendere le cause di tale problematica. Insomma, nei paragrafi che seguono tratteremo tutto ciò che concerne tale questione.

Cause e strategie per far fronte al dolore al tallone

Prima di catapultarci sui rimedi, farmaceutici o naturali che siano, è bene capire le cause e le problematiche che sono connesse a tale fastidio. Si citano in questi termini i dolori causati dalle fratture o dalle borsiti del calcagno, dalla cosiddetta sindrome del tunnel tarsale, le infiammazioni al tendine d’Achille o ancora problematiche riguardanti la spina calcaneare.

La questione non è delle più semplici come si evince dalla vastità delle possibili cause. Ragion per cui, per prima cosa sarà necessario farsi visitare dal proprio medico curante, e,  se opportuno, approfondire di modo che la pianificazione della terapia sia più precisa possibile.

Detto questo, i soggetti più a rischio, coloro i quali praticano jogging o corsa e hanno un’età superiore ai 40 anni, debbono necessariamente andare a fondo nella questione e, col fine di evitare complicazioni, soltanto poi ricorrere ai rimedi naturali che qui di seguito vi indichiamo.

Qualora la terapia indicata fosse di tipo conservativo (la maggior parte dei casi), quindi non chirurgico, il rimedio apparentemente più banale, ma non per questo poco importante e spesso tralasciato, è il riposo. Esatto, riposarsi è una strategia davvero fondamentale per far fronte a stati infiammatori spesso causati da dolori ripetuti quotidianamente.

Nel nostro caso, considerato che il tallone, specie per chi passa molto tempo in piedi o chi fa attività fisica aerobica a intervalli regolari e ravvicinati, è un punto di fondamentale importanza per il nostro apparato locomotorio, sarà necessario eliminarne o quantomeno assottigliarne il più possibile la sollecitazione. In soldoni, evitare di camminare, stare in piedi per tempi prolungati e, soprattutto, correre è invero la maniera più efficace nelle situazioni più comuni e meno gravi.

Rimedi naturali contro il dolore al tallone

Oltre al riposo, chiaramente, esistono tante altre soluzioni per risolvere o quantomeno rimediare contro il dolore al tallone, fra cui la curcuma, antinfiammatorio naturale spesso consigliato su vari fronti. Escludendo comunque da tale trattazione i FANS (farmaci antinfiammatori), fra i suggerimenti più azzeccati citiamo l’applicazione del ghiaccio sulla zona dolorante. Praticamente, basterà effettuare degli ‘impacchi di ghiaccio’ per più volte al giorno (4 o 5) a intervalli di un quarto d’ora circa; questo allo scopo di ridurre l’infiammazione, quindi il dolore.

Opportuni in molte circostanze, sono inoltre gli esercizi di stretching diretti all’allungamento della fascia plantare e dei muscoli del polpaccio. In questi casi è bene però rivolgersi a una figura esperta come un fisioterapista che abbia una valida preparazione nelle problematiche relative al piede.

Come ultimo rimedio o meglio, escamotage che va a combinarsi con gli altri rimedi per migliorare la situazione, riguarda l’utilizzo di scarpe munite di una solettaspecifica, un plantare scelto appositamente per la problematica relativa. Chiaramente, anche in questo caso, è bene consultare esperti del settore per fugare eventuali dubbi.


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00lunedì 17 luglio 2017 13:36

Come preparare un ottimo rimedio naturale per la sinusite



La sinusite è un disturbo che colpisce molte persone. È un’infiammazione dei seni nasali che può avere diverse forme e diverse cause. Può essere acuta, quando persiste per un periodo di massimo 3 settimane, cronica per periodi più lunghi, ad esempio alcuni mesi e ricorrente quando se ne è afflitti più volte l’anno.

Chi ne è afflitto si ritrova ad avere: naso chiuso che cola, starnuti continui, mal di testa, occhi gonfi e che lacrimano. Le cause sono le più varie, può comparire a seguito di un forte raffreddore, di una rinite allergica, della presenza di polipi nasali o di un setto nasale deviato.

La natura, fortunatamente, ci regala diverse soluzioni utili a combattere questo genere di fastidi. Invece di utilizzare anti congestionanti, spray nasali o, in alcuni casi, antibiotici, possiamo provare ad affidarci a prodotti naturali, privi di effetti collaterali.

Oggi vi mostreremo un interessante rimedio naturale per la sinusite e per combattere i sintomi della fastidiosa sinusite acuta, in modo da poter liberare il prima possibile le vie respiratorie e sentirci meglio.

È un preparato molto semplice, che non richiede molto tempo o denaro.

Vi serviranno questi ingredienti:

  • 1 tazzina di miele
  • 1 tazzina di succo di limone
  • 5-7 ravanelli
  • 1 piccola cipolla viola
  • 6 spicchi d’aglio

Preparazione del rimedio naturale per la sinusite

La prima cosa da fare è lavare bene le vostre verdure e sbucciare e pulire aglio e cipolle. Tagliate i ravanelli in quattro parti e utilizzate un frullatore per creare un composto liscio e cremoso. Aggiungete il resto degli ingredienti e continuate a frullare. Quando il vostro preparato assumerà una consistenza liscia e omogenea, potrete trasferirlo in un barattolo di vetro e conservarlo in frigorifero.

Gli adulti possono prendere circa 2 cucchiai al giorno di questo rimedio casalingo. I risultati potranno essere notati dopo le prime 24 ore.


In più… gli oli essenziali come rimedio naturale per la sinusite

Ecco adesso una serie di altri piccoli rimedi e abitudini che possiamo prendere per diminuire i fastidi derivanti dalla sinusite.

Dormire con la testa alta. Soprattutto la notte può essere il momento peggiore per chi soffre di infiammazioni del setto nasale. Stare sdraiati ci fa sentire peggio, per questo è molto più utile affinché riusciamo a respirare meglio, tenere la testa leggermente sollevata con più cuscini.

Suffumigi. La terapia del calore unita a quella del vapore può essere veramente utile contro la congestione nasale. Fare impacchi caldi con un asciugamano umido sotto gli occhi favorisce il drenaggio dei seni nasali. I suffumigi con acqua bollente, poi, aiutano ad aprire le natici. Potete aggiungere nel panno caldo oli essenziali di eucalipto, di menta o di rosmarino, noti per le loro proprietà balsamiche, espettoranti e decongestionanti.

Olio di origano. L’olio di origano è noto per la sua capacità di migliorare la respirazione. Potete aggiungerne 2 o 3 gocce a una bevanda naturale o nell’acqua bollente utilizzata per fare i suffumigi. In alternativa per le inalazioni va bene anche l’olio di tea tree.


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00lunedì 17 luglio 2017 13:50
Mal di gola: spray e collutori fanno poco, ecco cosa funziona 

 


Mal di gola? A guardare la pubblicità, sembra che il rimedio sia a portata di mano, anzi di portafoglio. Uno spray, un collutorio, delle caramelle specifiche: decine di prodotti - tra antinfiammatori, disinfettanti della bocca e non solo - promettono miracoli nel dare sollievo quando, però, le prove sulla loro efficacia nel processo di guarigione sono scarse, se non nulle.


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Si tratta, in gran parte, di antinfiammatori o disinfettanti della bocca che hanno prove di efficacia sulla guarigione molto scarse: meglio il paracetamolo e altri piccoli accorgimenti fai da te.



Ecco alcuni consigli per curare il mal di gola, senza farmaci o - se il dolore è forte - con medicinali che in linea di massima abbiamo tutti già in casa per eventuali mal di testa, dolori mestruali o febbre.



    • Preferisci il paracetamolo: stando alle prove, è il trattamento più efficace per mitigare il dolore alla gola, negli adulti come nei bambini, da assumere per bocca al bisogno.

    • In alternativa, l'ibuprofene: invece del paracetamolo, è consigliabile anche un antinfiammatorio a base di questo principio attivo.

    • Evita gli antibiotici: l'uso deve essere limitato ai pochi casi di infezioni batteriche (in media solo il 15% di tutti i mal di gola che circolano in inverno) e solo dopo averne accertato l'origine. Alcuni sintomi da tenere sott'occhio e per cui eventualmente andare dal medico sono: febbre sopra i 38 C°, tonsille ingrossate, ghiandole linfatiche del collo ingrossate o dolenti, assenza di tosse.

    • Bevi molto e idrata la gola: sia le tisane calde che le bevande fredde aiutano il processo di guarigione e allevieranno il dolore. In generale tutto ciò che idrata la gola va bene, dai fumenti ai gargarismi, all'umidificazione degli ambienti. Anche una caramella può dare sollievo e non è necessario che sia medicata o balsamica: la produzione di saliva, infatti, ha di per sé un effetto emolliente sulle mucose (meglio i prodotti senza zucchero).

    • Avanti tutta con il miele (a patto di non essere diabetici né lattanti): gli studi scientifici confermano le sue capacità lenitive sulle mucose arrossate e contro la tosse.

    • Non fumare: evita la sigaretta ma anche di stare in luoghi in cui si fuma per non peggiorare l'irritazione.

    • Riposa: nella maggior parte dei casi, il mal di gola è solo uno dei sintomi che accompagnano le malattie da raffreddamento, che guariscono spontanemaente ma solo con una buona quantità di riposo e ore di sonno.

    • Copri il collo e la gola: proteggiti dal freddo con una sciarpa o un foulard.

    • Non parlare troppo e non cantare: potresti peggiorare la situazione.

  • Lava regolarmente le mani con il sapone: eviterai di contagiare altre persone e ti proteggerai dal contagio.

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00mercoledì 19 luglio 2017 19:33

Rimedi gengive ritirate

RIMEDI NATURALI PER LE GENGIVE RITIRATE 

A volte, sopratutto quando la situazione è già in uno stadio avanzato, ci si accorge della recessione gengivale perché guardandosi allo specchio si nota che le gengive si sono ritirate. Altre volte si ha invece una sensazione di dente allungato, in realtà il dente sembra più lungo perché la gengiva, ritirandosi, lascia scoperta una parte della radice del dente.
Questo problema a carico della bocca non comporta solo un problema estetico. Quando la gengiva si ritira lascia infatti esposta parte della radice, di conseguenza, aumenta la sensibilità al caldo e al freddo e cresce il rischio che lo smalto venga attaccato da agenti patogeni. Se non si interviene tempestivamente, ci può essere una compromissione dei tessuti di sostegno del dente con gravi danni che possono arrivare fino alla perdita degli elementi dentari.
Spesso non ci si accorge del problema perché il processo è molto lento e graduale, se però si inizia a soffrire di sensibilità dentale o, con la lingua, si percepisce un gradino a livello della linea gengivale, potrebbe essere in corso una recessione gengivale. Prima ancora di intraprendere qualsiasi trattamento atto a migliorare la situazione, bisognerebbe eliminare le cause della patologia. Se non sai da cosa può dipendere questo problema, potrebbe essere utile la lettura delle dell'articolo con le cause che possono favorire la recessione gengivale. Di seguito vediamo invece quali possono essere i rimedi naturali per favorire la ricrescita delle gengive.
Come stimolare la ricrescita delle gengive
Quando la patologia è in stadio avanzato, c'è già una perdita di tessuto di 3-4 mm, l'unico modo affinché le gengive ritirate tornino normali è l'intervento chirurgico. In casi meno gravi possono invece essere utili alcuni rimedi naturali.
8 rimedi naturali per le gengive ritirate
Alimentazione
Aloe vera
Bicarbonato
Chiodi di garofano
Eucalipto
Limone
Mirra
Tè verde

Alimentazione
Per favorire la ricrescita delle gengive bisogna prevenire, o eliminare, eventuali infiammazioni gengivali. Questo obiettivo può essere perseguito stando attenti a tavola. La scelta alimentare è quindi molto importante,mentre alcuni "cibi spazzatura" possono favorire la proliferazione dei batteri in bocca, e di conseguenza aumentano il rischio di infezioni, altri, possono essere utili a rafforzare il sistema immunitario.
In generale si consiglia un buon apporto di frutta e verdura, cibi in grado di fornire livelli adeguati di vitamine che contribuiscono a migliorare anche la salute orale. Una dieta carente di frutta e verdura può al contrario, portare a un deficit vitaminico (fra cui la vitamina C) che, sopratutto in assenza di una buona igiene orale, può contribuire a sviluppare una serie patologia gengivali.
La vitamina C, oltre a ridurre l'infiammazione aiuta la rigenerazione delle gengive, essa però non è contenuta solo negli agrumi ma è presente in quantità importanti anche nell'ananas, nelle fragole, nei kiwi, nei broccoli e nei peperoni.

Aloe vera
Un infuso a base di aloe vera può essere di aiuto in caso di recessione gengivale, le proprietà di questa pianta non solo riescono a lenire gli stati infiammatori alla base del problema, ma aiutano anche il processo di rigenerazione del tessuto connettivo e del derma.
Si può inoltre utilizzare il gel di aloe vera per lo spazzolamento dei denti. Dopo il normale lavaggio con spazzolino e dentifricio, si può mettere un po' di gel di aloe vera per spazzolare ancora una volta l'arcata dentale, successivamente si deve risciacquare la bocca per rimuovere eventuali eccessi della sostanza.
In alternativa si può usare un colluttorio naturale antibatterico a base di Aloe Vera. In commercio ne esistono vari tipi, si può però partire anche dal gel di aloe vera facendolo sciogliere in acqua. In questo caso bisogna ottenere una consistenza tale da permettere l'esecuzione di risciacqui. L'aloe vera sotto forma di colluttorio andrebbe utilizzato tutti i giorni dopo ogni spazzolamento.

Bicarbonato
Il bicarbonato usato come dentifricio è controindicato, se però lo si discioglie bene nell'acqua i danni allo smalto dentario sono trascurabili se non inesistenti. Dei risciacqui a base di bicarbonato possono essere utili in caso di gengive infiammate e ritirate. Per ottenere un buon effetto antinfiammatorio bisogna utilizzare un cucchiaio di bicarbonato in un bicchiere d'acqua fredda.

Chiodi di garofano
Masticare chiodi di garofano, i boccioli essiccati dei fiori della pianta di garofano (Eugenia caryophyllata), può essere utile contro il mal di denti ma non solo. Oltre a svolgere un'azione antidolorifica e disinfiammante, può essere utile in caso di gengive ritirate. Dopo ogni pasto si può quindi masticare un chiodo di garofano.
In alternativa si può utilizzare l'olio di chiodi di garofano, un rimedio che può essere utile anche per combattere l'alito pesante (alitosi), molto più efficace rispetto alla semplice masticazione. Sulla punta del dito si possono mettere una o due gocce di olio di chiodi di garofano per poi massaggiare le gengive. Se si decide di utilizzare questo metodo bisogna fare attenzione in caso si stiano assumendo dei farmaci coagulanti, in tal caso meglio prima consultare il proprio medico.

Eucalipto
L'olio essenziale di eucalipto, ricavato dalla Eucaliptus globulus, può aiutare a eliminare i batteri che si annidano nel cavo orale. Possiede numerose proprietà antinfiammatorie e contribuisce a ridurre il gonfiore nelle gengive.
In caso di recessione gengivale bisogna diluire 1-2 gocce di olio essenziale di eucalipto in 1-2 cucchiai di acqua, successivamente bisogna immergere lo spazzolino da denti nel liquido e, senza premere eccessivamente, bisogna massaggiare delicatamente le gengive. Finita l'operazione bisogna lavare la bocca con abbondante acqua. Questo procedimento è utile per stimolare la ricrescita del tessuto gengivale e, di conseguenza, può essere un rimedio in caso di gengive ritirate.

Limone
Anche se il limone è un alimento acido, e un consumo eccesivo può danneggiare lo smalto dei denti, usato nel giusto modo può essere utile per stimolare la ricrescita delle gengive. In caso di recessione gengivale si può utilizzare una o due volta a settimana l'olio essenziale di limone. L'applicazione è simile ad altre sostanze di cui abbiamo parlato: si mettono una o due gocce dell'olio sulla punta del dito e si massaggiano le gengive per un paio di minuti.
Per realizzare questo rimedio in casa bisogna utilizzare per ogni ¼ di tazza di olio d'oliva il succo di ½ limone appena spremuto, una volta messo l'olio in un baratto bisogna aggiungere il limone e successivamente agitarlo energicamente. Il liquido così ottenuto va lasciato a decantare per qualche settimana ricordandosi di agitare il barattolo almeno una volta al giorno. L'olio sarà pronto per l'utilizzo dopo 3-4 settimane.

Mirra
La mirra, una gomma resina aromatica ottenuta dall'albero di mirra, è utile per trattare diverse malattie della bocca e delle gengive. Se si dispone di resina di mirra, la si può fare in polvere schiacciandola. Una volta ottenuta la polvere se ne deve mischiare un po' con dell'acqua fino ad ottenere una sorta di pasta. Con un dito si deve successivamente applicare sulla superficie gengivale. Questo procedimento è utile per arrestare il processo di ritrazione delle gengive e impedirà ulteriori danni.

Tè verde
Una tazza di tè verde al giorno può offrire notevoli benefici anche per la salute della bocca. Grazie alla catechina e agli antiossidanti, un consumo abituale della bevanda contribuisce a ridurre il rischio di gengiviti, ascessi e alitosi, aiuta inoltre a prevenire il sanguinamento delle gengive e previene la piorrea.
Il tè verde, sia bevuto come infuso che utilizzato per i risciacqui, aiuta a constatare le malattie parodontali che possono portare alla recessione gengivale.

Prevenire la recessione gengivale
Il modo migliore per evitare che le gengive si ritirino è prevenire i possibili fattori di rischio. Una corretta igiene orale, eseguita nel modo giusto (Come lavare i denti in modo corretto), è sicuramente il principale rimedio naturale.
I denti vanno spazzolati più volte quotidianamente, con perizia ma senza eccessivo vigore, cercando di evitare un movimento che va dal dente verso la gengiva . Da non trascurare neanche una regolare seduta di igiene orale professionale, a volte l'unico modo per eliminare efficacemente alcuni depositi di placca e tartaro da aree non raggiungibili con il normale spazzolino da denti nè da altri strumenti casalinghi quali scovolini e filo interdentale.

Tratto da: http://www.universonline.it/_benessere/salute/17_07_17_a.php
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00giovedì 20 luglio 2017 21:03

VENE VARICOSE: COME RIDURLE CON I RIMEDI NATURALI

Possono essere la conseguenza di diversi disturbi, dovuti a fattori genetici, trombi a carico delle vene profonde, insufficienza venosa, problemi di circolazione, deficienza della pompa muscolare, obesità.

Le vene varicose, o varici, sono una condizione patologica che riguarda le vene. Il disturbo compare soprattutto negli arti inferiori, anche se può manifestarsi in qualsiasi parte del corpo.

Queste vene assumono un aspetto allungato, tortuoso ed evidente, rappresentando un disagio estetico per chi ne è colpito e soprattutto la causa di molti fastidi, come gonfiore, formicolii, crampi, dolori forti.

La patologia colpisce solo le vene superficiali che corrono nello strato grasso, subito al di sotto della pelle e che, oltre a gonfiarsi, assumono un colore porpora scuro o blu.
vene varicose

I fastidi, come abbiamo detto, non sono solo estetici, ma anche fisici: stanchezza continua, difficoltà nei movimenti, dolore. Ecco alcuni rimedi naturali che possono alleviare i sintomi delle vene varicose.

  • Sollevare le gambe. Il primo consiglio, il più semplice da seguire, è quello di sollevare le gambe quando vedete che sono diventate troppo gonfie. Questo aiuterà la circolazione e allevierà i sintomi delle vene varicose. Di tanto in tanto, provate a sdraiarvi per qualche minuto con le gambe sollevate da cuscini.
  • Vitamina C. La vitamina C è utile sia nella prevenzione che nel trattamento delle vene varicose. Questo perché contribuisce alla formazione del collagene e rafforza le pareti venose. Non dimenticate quindi di inserire nella vostra dieta frutta e verdura che ne contengono di più.
  • Aceto di mele. Passiamo ai rimedi naturali veri e propri. L’aceto di mele uno dei rimedi della nonna più utilizzati per le vene varicose, applicato sulla parte con dei leggeri massaggi al mattino e alla sera, consente una parziale restrizione dei vasi
  • Erbe che migliorano la circolazione. Tra le erbe che migliorano la circolazione sanguigna troviamo il biancospino, il capsico e la radice di frassino spinoso. Anche il grano saraceno contiene sostanze utili, come i flavonoidi, a dare tono ai vasi sanguigni. Da assumere sotto forma di decotti o alimenti nel caso del grano saraceno. Altre erbe importanti sono il pungitopo, la centella asiatica e le foglie di vite.
  • Calendula. In genere utilizzato per la preparazione di unguenti e pomate, questa pianta ha un’azione astringente. La lozione di calendula andrà quindi massaggiata con delicatezza sulle gambe, dal basso verso l’alto, per favorire il flusso sanguigno. Se lasciata in frigorifero prima dell’applicazione, questa soluzione avrà anche un effetto rinfrescante.
  • Ippocastano. Sotto forma di macerato glicerinato, l’ippocastano è un rimedio utilizzato per trattare la stasi venosa e le condizioni derivanti dalla cattiva circolazione del sangue. Ha un’azione astringente, che riduce il volume delle vene e migliora il flusso del sangue e l’ossigenazione dei tessuti.
  • Oli essenziali. Anche gli oli essenziali possono darci una mano nel trattamento di questa fastidiosa condizione. Potete mescolare 12 gocce di olio essenziale di cipresso, in due cucchiaini di olio di mandorla, applicando la soluzione con leggeri massaggi, dal basso verso l’alto delle gambe. Ancora, potete utilizzare il lentisco, applicando due gocce del prodotto sulla varice, massaggiando delicatamente dal basso verso l’alto.

Oltre a questi rimedi naturali, ricordate che possono essere utili anche le calze a compressione graduata che favoriscono la circolazione a livello delle gambe.

Qualche suggerimento in più…

Non dimenticate: nella battaglia contro le vene varicose, soprattutto in fase di prevenzione, è utile prestare attenzione al controllo del peso, per minimizzare il rischio di una degenerazione dei sintomi.

Inoltre, praticate esercizio fisico regolarmente, per favorire la circolazione sanguigna, prestando attenzione ad evitare sport che richiedono scatti o movimenti bruschi. Preferite invece il nuoto e le lunghe camminate.

Evitate il consumo di alimenti grassi, fritture, cibi salati, alcool ma anche caffè e tè forti.

Quelli proposti sono solo alcuni rimedi naturali per alleviare i sintomi. Non sottovalutate comunque il problema delle vene varicose e rivolgetevi sempre prima a un esperto.


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00domenica 23 luglio 2017 13:00

Carrube Proprietà e Benefici


Le carrube sono il frutto del carrubo, un albero sempre verde spontaneo e tipico della Sicilia che può raggiungere i 500 anni di età. Il suo nome scientifico è Ceratonia Siliqua ed appartiene alla famiglia delle Fabaceae. I frutti del carrubohanno una forma simile al baccello del fagiolo benché di dimensioni maggiori e di colore marrone scuro.


Carrube proprietà e benefici


Nei tempi antichi le carrube erano uno dei mezzi di sostentamento per uomini ed animali mentre ora è stato quasi completamente dimenticato.


Attualmente vengono utilizzate in modo prevalente per l’alimentazione animale, soprattutto per i cavalli. In modo più sporadico invece, vengono impiegate anche per l’alimentazione umana.


 


Composizione Chimica


La carruba contiene il 3,7 % di acqua, il 4,8 % di proteine, il 50 % di zuccheri, lo 0,7 % di grassi, il 41 % di fibre alimentari ed il 2,3 % di ceneri.


Questi i mineralipotassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, zinco, rame, manganese, selenio e ferro.


I frutti del carrubo contengono vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B5, B6, B12, vitamina C, vitamina E, K e J e folato alimentare.


Le carrube contengono 4,1 mg di acidi grassi omega 3 e 218 mg di acidi grassi omega 6.


Proprietà e Benefici delle Carrube


Senza Glutine


Probabilmente non tutti sanno che le carrube sono un alimento privo di glutine e che quindi possono tranquillamente essere consumate da chi soffre di celiachia.


Lassativa


Mentre la farina di carrube, che ha la proprietà di assorbire acqua, rappresenta in certi casi un valido anti diarroico, al contrario, la polpa di carruba fresca ha proprietà lassative.


Sostituto del Cioccolato


Le carrube hanno un gusto che richiama quello del cacao con la differenza però di essere più ricche di proprietà nutrienti e meno caloriche. Non contengono sostanze psicoattive e per questo motivo rappresentano un valido sostituto del cioccolato per quelle persone che hanno problemi di allergia o intolleranza verso quest’ultimo.


Proprietà Sazianti


L’elevato contenuto di fibre alimentari fa della carruba un alimento con proprietà sazianti e per questo motivo la sua assunzione è consigliata nelle diete dimagranti.


Osteoporosi


La carruba è ricca di calcio e di fosforo, questi due minerali hanno un ruolo attivo nella prevenzione dell’osteoporosi.


 


Abbassa il Colesterolo


Uno studio pubblicato nel 2003 sull’ European Journal of Nutrition suggerisce che i prodotti alimentari arricchiti con fibre di carruba hanno effetti benefici in termini di riduzione del tasso di colesterolo nel sangue.


Proprietà Antiossidanti


Uno studio pubblicato nel 2002 sul Journal of Chimica Agricola ed Alimentare, ha dimostrato come i polifenoli estratti dai baccelli di carrube hanno un impatto positivo nel contrastare l’attività dei radicali liberi.


Le Varietà di Carrube


Attualmente la coltivazione di carrube in Italia è limitata alla sola regione della Sicilia in cui le varietà più diffuse sono la Morescana, la Racemosa, la Saccarata, la Latinissima e la Falcata.


Coltivazione e Raccolta delle Carrube


Il carrubo viene piantato e coltivato principalmente tramite seme ad ottobre o in primavera.


Questa pianta, in quanto resistente alla siccità, predilige climi aridi con esposizione della pianta al sole, mentre sono da evitare luoghi in cui la temperatura scende sotto lo zero.


Carrube: proprietà e benefici
Carrube: proprietà e benefici

Il frutto comincia a svilupparsi in primavera per arrivare a maturazione a fine estate. I fiori impiegano circa un anno per trasformarsi in frutti maturi che vanno colti quando sono ancora freschi. Bisogna evitare di lasciarli seccare poiché sarebbero troppo duri per essere consumati.


Se conservate all’interno di un recipiente ben chiuso ed asciutto si possono conservare per alcune settimane.


Controindicazioni


Le carrube sono un alimento sicuro per bambini, donne in gravidanza e donne che allattano. Al momento non esistono notizie riguardo casi di tossicità di questo vegetale.


Farina di carrube


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Calorie


100 gr di carrube hanno una resa calorica di 205 calorie.


Curiosità


Oggigiorno non è molto facile trovare in commercio le carrube e quando le si trovano i prezzi sono molto alti.


Se mischiata a grassi od oli tropicali la farina di carruba si trasforma in un composto molto simile al cioccolato tradizionale.


Il nome carrubo deriva dall’arabo Kharrub o Harrub.


La loro buccia che contiene la polpa dolce è abbastanza dura mentre  i semi, a causa della loro durezza, non possono essere mangiati in quanto provocherebbero danni ai denti.


Grazie alle loro proprietà le carrube vengono utilizzate per la cura delle gastroenteriti, specie nei neonati.


Dai semi e dalla polpa si ottiene una farina che è destinata ai più svariati usi, dai farmaceutici alla preparazione di dolci e gelati.


Pare che la coltivazione delle carrube ebbe inizio al tempo dei Greci e venne poi intensificata ad opera degli Arabi che le esportarono in Marocco ed in Spagna.


La pianta della carruba, grazie alla sua maestosità, viene anche utilizzata nei paesi costieri a scopo puramente ornamentale.


Dalla fermentazione della polpa delle carrube si ottiene un alcool molto utilizzato a livello industriale.


Forse Non Sapevi Che


Il legno del carrubo, grazie alla sua durezza, viene spesso utilizzato in falegnameria.


Il carato, l’unità di misura di diamanti e metalli preziosi come l’oro, è stato ottenuto pesando i semi di carruba ed eseguendo una media aritmetica dei valori ottenuti.


La carruba è stata utilizzata dagli antichi egizi come dolcificante e si ritiene che era l’alimento che ha sostenuto Giovanni Battista nella sua giovinezza.


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00domenica 23 luglio 2017 18:15

Le punture di insetti 

sono uno dei problemi con cui si ha maggiormente a che fare con l’arrivo della bella stagione. Le zone più colpite sono il viso, le braccia e le gambe.

Esistono diversi rimedi naturali che possono aiutarci a risolvere, o quanto meno attenuare, questo problema. I rimedi sono in genere di due tipi: preventivi e lenitivi.

Abbiamo già visto come realizzare in casa degli spray e lozioni repellenti che possono aiutarci a tenere lontane zanzare e insetti fastidiosi. Oggi, vedremo insieme una serie di soluzioni naturali da applicare sulla pelle per alleviare il gonfiore e il prurito delle punture di insetto.

Farina d’avena

La farina d’avena è un rimedio naturale molto indicato per lenire le infiammazioni e irritazioni della pelle, ma anche per combattere il prurito creato dalle punture di insetto sulla pelle. Il modo più semplice per adoperarla è quella di fare degli impacchi di farina d’avena, o delle bagnature, sulla zona interessata dal morso. Questo donerà un immediato sollievo dai fastidi. Al limite, potete creare una pasta da stendere sulla pelle, mescolando la farina con un po’ di acqua. Stendete l’impasto sulla parte, lasciate asciugare e poi rimuovete delicatamente con acqua.
punture di insetti rimedi naturali

Oli essenziali per punture di insetti

Gli oli essenziali forniscono sollievo per diverse problematiche, tra cui anche quelle legate alle punture d’insetto. Quello più comunemente adoperato è l’olio essenziale di lavanda, ma possono andar bene anche gli oli di tea tree e di camomilla. Non vanno adoperati puri sulla pelle, ma diluiti. Mettete 1 goccia di olio essenziale in una ciotola di acqua. Immergete un panno e tamponate con questa soluzione la pelle irritata dal morso. Potete anche diluire 2-3 gocce di olio essenziale in 2 cucchiai di olio vegetale e applicarlo sulla parte.

In caso, potete aggiungerli anche nel bagno di farina d’avena di cui abbiamo parlato poco fa.

Bicarbonato di sodio

Rapido, disponibile in tutte le case, il bicarbonato di sodio è uno dei rimedi più facili da adoperare per lenire il prurito delle punture di insetti. Mescolate mezzo cucchiaino con un po’ di acqua per fare una pasta da applicare sulla zona interessata.

Piantaggine

La piantaggine è un’erba molto diffusa. È considerata una pianta infestante, ma ha numerose proprietà. Alcune delle sostanze in essa contenute aiutano a ridurre il gonfiore delle ferite e delle punture, eliminando il prurito. Tritatela e posizionatela sulla parte interessata, finché non sentite sollievo.

Aloe vera allevia il prurito delle punture di insetti

L’aloe è spesso consigliata per lenire la pelle dalle scottature, ma è efficace anche per ridurre gonfiore e prurito delle punture di insetto. In questo caso, potete utilizzare il gel fresco di aloe vera, strofinandolo sulla parte che vi genera fastidio.


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00lunedì 24 luglio 2017 18:15
Olio di perilla: proprietà, benefici, usi e controindicazioni

L’olio di perilla è un prezioso rimedio naturale apprezzato soprattutto per il contenuto di Omega 3. Scopriamo tutti i benefici e come utilizzarlo al meglio per la salute del corpo e della pelle. Dalla pianta botanicamente nota con il nome di Perilla Frutescens, della famiglia delle Labiate e diffusa soprattutto in Cina, Corea, Giappone e India, si estrae un prezioso olio ricco di proprietà. L’olio di perilla, di colore giallo e piuttosto trasparente, si ottiene in particolare dalla spremitura a freddo dei semi e si caratterista per il suo contenuto in acidi grassi polinsaturi e monosaturi ma anche polifenoli, vitamina E e fitosteroli.

Tutti questi principi attivi gli conferiscono interessanti proprietà. Olio di perilla: proprietà e benefici L’olio di perilla, se utilizzato in maniera corretta (anche per uso esterno), può offrire diversi benefici al nostro organismo. È in particolare il suo alto contenuto in acido alfa linolenico (Omega 3) a rendere questo olio un interessante rimedio naturale. ✓ Integratore di Omega 3 Spesso nella nostra alimentazione quotidiana non assumiamo Omega 3 a sufficienza ma facciamo invece il pieno di Omega 6, decisamente più diffusi nei diversi cibi. C
ome è ormai noto però, per ottenere il massimo dei benefici, questi due acidi grassi essenziali devono essere nel giusto rapporto. Ecco allora che, soprattutto se non si consuma regolarmente pesce o alimenti ricchi di Omega 3, potrebbe essere necessario assumere un integratore naturale. Tra le varie possibilità vi è appunto l’olio di perilla. ✓ È anti-age Vista la presenza di preziose sostanze antiossidanti, tra cui la vitamina E, l’olio di perilla è un potente anti-age che combatte i radicali liberi e migliora la salute interna ed esterna del corpo.
Evidenti benefici si notano anche sulla pelle. ✓ Regola colesterolo e trigliceridi Polifenoli e fitosteroli, oltre che gli stessi Omega 3, aiutano a tenere a bada i livelli di colesterolo nel sangue in particolare quello cattivo e fanno in modo che il cuore e la circolazione ne guadagnino in salute. ✓ Antinfiammatorio e antistaminico Quest’olio consente di abbassare il grado di infiammazione nel corpo ma agisce anche come un antistaminico naturale, utile quindi in caso di allergie stagionali. Usi dell’olio di perilla Le proprietà dell’olio di perilla si possono sfruttare in molti campi della salute.

Gli usi di questo rimedio naturale sono svariati: in alcuni casi è necessario assumere l’olio per bocca utilizzando perle o capsule, in altri (ad esempio per trattare problematiche dermatologiche) se ne fa un uso esterno. 1 Fare il pieno di Omega
Un’integrazione di olio di perilla può servire a chi non assume abbastanza Omega
con la propria alimentazione (insufficiente consumo di pesce o semi oleosi) ma anche a chi vuole tenere sotto controllo il colesterolo e i trigliceridi.
 Contro le allergie stagionali Un interessante utilizzo dell’olio di perilla per via interna è quello che lo vede protagonista tra i rimedi naturali contro le allergie stagionali solo o in combinazione con il ribes nigrum o altre erbe e piante. 3 Per la pelle infiammata L’olio di perilla si utilizza anche per fare massaggi rilassanti o per trattare la pelle infiammata a causa di eczemi, dermatite, psoriasi, orticaria o altri problemi. Si possono sfruttare le sue potenzialità anche nel trattamento di cellulite e smagliature.

Come antirughe Se si vuole contrastare l’avanzata delle rughe è possibile usare l’olio di perilla al posto delle normali creme. Ne bastano poche gocce da applicare mattina e sera. Spesso questo olio si utilizza anche che in creme e maschere di bellezza fai da te per viso e corpo dall’effetto emolliente ma allo stesso tempo antiossidante. Come assumere l’olio di perilla Se si sceglie l’uso interno, bisogna fare riferimento alle dosi indicate sulle confezioni o a quanto ha consigliato l’esperto che ha prescritto questo rimedio. Generalmente la dose è di 1 o 2 perle al giorno, importante comunque non superare mai i 4 grammi di prodotto quotidiani. Si consiglia di assumere olio di perilla in perle con acqua prima dei pasti principali. Se invece trovate la bottiglia di olio sfuso, è possibile assumerne un cucchiaino prima dei pasti una volta al giorno, oppure utilizzarlo per condire pietanze o insalate. Olio di perilla: vendita e prezzo L’olio di perilla si compra in erboristeria o farmacia ma anche nei negozi biologici che hanno un reparto dedicato alla salute naturale oltre che ovviamente negli shop online. Davvero rara la possibilità di trovare la boccetta di olio, molto più semplice invece acquistarlo sotto forma di perle o capsule anche perché in questo modo si conserva più facilmente.
Il prezzo di una confezione di perle di olio di perilla parte da circa 12 euro ma può variare a seconda di marche, quantità ed eventuali combinazioni con altri oli o sostanze naturali utilizzate insieme alla perilla. Olio di perilla: controindicazioni L’olio di perilla usato esternamente non presenta particolari controindicazioni se non rare ipersensibilità nei confronti della pianta da cui si ricava. Diverso il discorso se si intende assumere l’olio di perilla per bocca. Come effetti indesiderati si possono presentare infatti, sia pur in maniera molto sporadica, diarrea, nausea o crampi addominali. Per uso interno è controindicato sempre in caso di gravidanza e allattamento, bisogna fare attenzione anche se si soffre di diabete o se si assumono farmaci, soprattutto anticoagulanti. Chiedete consiglio al vostro medico curante prima di utilizzare questo o altri rimedi naturali. Avete mai usato l’olio di perilla? Che benefici avete notato? Condividete con noi le vostre 


Fonte: http://www.viversano.net/alimentazione/mangiare-sano/olio-di-perilla-proprieta-benefici-usi-prezzo-e-controindicazioni/
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00mercoledì 26 luglio 2017 14:43
Farina di Carrube


La farina di carrube è un prodotto assolutamente naturale con un alto contenuto di proteine, vitamine (A, D, B1, B2, B3) e Sali Minerali (calcio, magnesio, potassio); è povera di grassi e di sodio ed ha anche una buona percentuale di fibra e di pectina.
La farina di polpa di carrube è un efficace antidiarroico: possiede infatti un’azione assorbente delle tossine che causano infezioni intestinali. Inoltre esercita un’azione antisettica sui batteri patogeni del tubo intestinale ed un’azione riequilibrante della flora batterica dell’intestino. La stessa ha anche proprietà digestive ed è ampiamente usata nei preparati ipocalorici. 
La farina di carrube è, inoltre, indicata nei soggetti a regime alimentare speciale, con gravi disturbi del tratto digerente o reduci da malattie infettive.
Farina senza conservanti, coloranti, additivi, zucchero e senza glutine. 

UTILIZZO ANTIDIARROICO:
Ragazzi e adulti: 10 cucchiaini da caffè ripartiti nella giornata sciolti in acqua tiepida o thé.
Bambini: diarrea leggera 1 cucchiaino da caffè in 100 ml sciolto in acqua o latte tiepido tre volte al giorno.
Bambini: diarrea persistente 2 cucchiaini sciolti in acqua tiepida 3 volte al giorno.

UTILIZZO ALIMENTARE:
Può essere utilizzata in sostituzione del cacao per ottenere torte, ciambelle, budini, creme, gelati. Il suo sapore tipico simile a quello del cioccolato si combina bene con la frutta fresca, con miele, yogurt, latte inoltre in aggiunta alla farina di grano duro si può utilizzare nella preparazione di pasta fresca come tagliatelle, gnocchi, ravioli, risotti ecc.


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00giovedì 27 luglio 2017 13:35
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Salvia rimedio naturale dolore mestruazioni,
antiage e antinfiammatorio

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Tutte le virtù della salvia rimedio naturale efficace per le donne alle prese con il ciclo ma anche per infiammazioni della bocca

Salvia rimedio naturale dolore mestruazioni, antiage e antinfiammatorio

Salvia rimedio naturale dolore mestruazioni, antiage e antinfiammatorio

Ottimo antifatica, ricco di Sali Minerali e di Vitamine, parliamo della Salvia rimedio naturale in grado di attenuare sensibilmente i danni da radicali liberi. Stimola il metabolismo, rinforza il sistema immunitario, combatte l’invecchiamento della pelle. Per i capelli, un uso mirato dopo lo shampoo, li rende più forti e più lucidi.

Per la donna, è un ottimo stimolante ormonale in grado di favorire la comparsa di mestruazioni in caso di amenorrea. In presenza di ciclo particolarmente doloroso, il ricorso a questo rimedio naturale dà un piacevole sollievo.

Agisce anche per regolare in modo naturale una eccessiva produzione di sudore, è un antispasmodico intestinale è diuretico, aiuta a liberarsi dal catarro.

Ottimo Sbiancante Per I Denti, La Salvia Antiossidante È In Grado Di Aumentare Il Benessere E La Bellezza Di Pelle E Capelli

E’ uno dei rimedi naturali più apprezzati e conosciuti, la salvia antiossidante con le sue molteplici applicazioni nel campo della salute e del benessere. Che si tratti di mestruazioni dolorose, pelle irritata, capelli sfibrati, denti da sbiancare, ferite in bocca, la salvia ci viene in aiuto. Tante e riconosciute sono proprietà benefiche di questa pianta, vediamole.

Stimolante Del Sistema Ormonale Femminile

Sollievo per i dolori mestruali, grazie all’olio essenziale di salvia che riesce a stimolare il sistema ormonale femminile. I flavonoidi, attraverso l’azione estrogenica, oltre ad attenuare eventuali dolori mestruali, favoriscono, in caso di amenorrea, il ciclo.

Antiossidante Rafforza Sistema Immunitario

Grazie al contenuto di  antiossidanti, la salvia, oltre ad assorbire i radicali liberi, rinforza, con l’aiuto  di flavonoidi e tannini, il sistema immunitario. Per la bellezza della pelle, rigeneriamo le cellule in superficie facendo un bagno con delle foglie di salvia immerse nell’acqua. Un antiossidante potente e naturale, in grado di prevenire l’invecchiamento precoce dell’epidermide. Per i capelli, suggeriamo di fare l’ultimo risciacquo con un infuso freddo di salvia.

salvia antinfiammatorio bocca

Salvia antinfiammatorio bocca, gengive e denti

Controllo Sudorazione

Contro l’eccessiva sudorazione, questa pianta ci viene in aiuto naturalmente con il suo olio essenziale. Basterà aggiungerne qualche goccia nella vasca da bagno prima di immergersi. Se invece optate per la doccia, le gocce andranno versate all’interno del doccia schiuma purché questo sia neutro. Per le sudorazioni particolarmente abbondanti, preparare un infuso e, tamponare con una garza imbevuta, le parti interessate.

Anti Fatica

La salvia è anche un ottimo mineralizzante naturale, apporta cioè, quei sali minerali utili al nostro benessere. Ricca di manganese, ferro, potassio, zinco, sodio, fosforo, rame, magnesio, calcio, e selenio. Anche le vitamine sono bene rappresentate, A, B1, B2, B3, B6, C, E, K e J. Con queste premesse, questa pianta è un ottimo anti fatica non solo fisica ma anche mentale.

Antinfiammatorio Bocca E Collutorio Naturale

Se avete qualche ferita in bocca, la salvia ci permette di preparare un ottimo infuso da usare come collutorio. Ottimo per alleviare ferite della bocca e dare sollievo alle gengive infiammate. Una foglia fresca di salvia, strofinata delicatamente sui denti, ha potere sbiancante e profuma l’alito.


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00domenica 13 agosto 2017 09:32
COLITE: QUALI RIMEDI ?

La colite è un disturbo pittosto comune che può determinare una serie di sintomi tra cui ad esempio dolore addominale, sensazione di gonfiore addominale, alitosi, diarrea o stitichezza. Scopriamo i sintomi della colite, le cause e i rimedi naturali che potrebbero aiutare nella sua gestione. Il colon è il tratto finale del nostro intestino e si divide in quattro parti, denominate colon ascendente, colon trasverso, colon discendente e sigma. La sua funzione è quella di modulare secrezione e assorbimento di acqua e sali, inoltre è deputato alla sintesi di alcune vitamine.
La popolazione batterica in esso contenuta forma il cosiddetto “microbiota”, il quale è oggetto di studi sempre più approfonditi ed il cui equilibrio sembra rivestire un’importanza fondamentale per lo stato di salute generale della persona. Nel momento in cui una persona accusi alcuni sintomi che potrebbero indirizzare verso la diagnosi di colite, è necessario che effettui una visita medica. Caso per caso andranno valutate le opportune ipotesi diagnostiche e se necessario eseguiti esami di approfondimento (esami del sangue, ecografia addominale, colonscopia o altri).
 I sintomi principali della colite (che approfondiremo in seguito) sono dolore addominale più o meno intenso, distensione post-prandiale, stitichezza o diarrea, che spesso si alternano.

Esistono differenti tipi di colite, che comprendono entità differenti ma che, talvolta, potrebbero presentarsi o esordire con una sintomatologia simile. I tipi principali di colite sono: Malattie croniche intestinali o IBS (morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa); Colite infettiva; Colite ischemica; Colite fulminante; Colite microscopica (collagenosica e linfocitica). Si possono suddividere inoltre in acute o croniche e anche in primitive (quando la colite rappresenta una patologia a se stante, con una sua eziopatogenesi propria) e secondarie (quando i sintomi intestinali sono secondari ad una differente patologia in un’altra parte dell’organismo). Si possono suddividere anche in organiche e funzionali: della seconda categoria fa parte soprattutto la sindrome del colon irritabile, in cui non sono rilevabili danni organici ma esiste una sintomatologia chiara e il distress potrebbe giocare un ruolo determinante. Nel momento in cui si confermi la diagnosi di colite, sulla base del quadro clinico specifico potranno essere prescritti farmaci o rimedi naturali o entrambi. Vediamo ora in dettaglio quali sono i principali sintomi della colite. Sintomi della colite 
In caso si presenti una colite, i sintomi coinvolgono il grosso intestino e possono essere riconosciuti in uno o più dei seguenti punti: Diarrea o stitichezza; Nausea; Tenesmo (sensazione di dover evacuare, senza però riuscire); Crampi addominali; Pancia gonfia; Meteorismo (presenza di gas) e borborigmi; Sazietà precoce; Alitosi. È sempre necessaria una visita medica, in grado di fornire una diagnosi, di valutare la necessità o meno di terapia farmacologica e di escludere patologie gravi e/o di pertinenza chirurgica (ad esempio, l’addome acuto).

Cause della colite
La colite è una patologia che può insorgere in modo acuto, spesso con un quadro di gastroenterite batterica o virale. In questo caso sarà necessario porre attenzione all’idratazione e al riequilibrio della flora intestinale, in associazione o meno a terapia antibiotica o di altro genere. Altre volte la colite è un disturbo di natura cronica, inquadrato all’interno di differenti situazioni patologiche di cui alcune tra le più rappresentative sono la sindrome del colon irritabile, le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD: inflammatory bowel disease) e la celiachia. Esistono ipotesi secondo le quali tutte le situazioni che creano un forte stato di stress potrebbero scatenare o intensificare i sintomi della colite nelle persone predisposte. Un’altra causa della colite può essere una dieta scorretta e/o errate abitudini alimentari, le quali possono influire negativamente, non solo in termini di “che cosa si mangia” ma anche di “come si mangia”: mangiare di fretta, non consumare pasti regolari, bere abitualmente alcolici in quantità eccessive, eccedere con il caffè o con altri stimolanti sono alcune delle abitudini che potrebbero favorire l’insorgenza o l’esacerbazione dei sintomi intestinali caratteristici. Ci sono anche alcuni farmaci, come antibiotici, terapie ormonali o corticosteroidi, soprattutto se protratti per lunghi periodi, che potrebbero, anche temporaneamente, contribuire all’innesco della patologia.

Colite: i rimedi naturali
In molti casi di colite, soprattutto in disturbi cronici ma anche nei casi acuti, il microbiota intestinale risulta alterato in vario modo. Pertanto sarebbe sempre necessario adottare delle misure in grado di migliorare la sua composizione, in particolare fermenti lattici adeguatamente selezionati e/o “microrganismi effettivi”. Oltre a ciò, è possibile associare a questi anche il consumo di tisane o l’utilizzo di sostanze per aromaterapia, a volte in grado di alleviare la sintomatologia presente.

1 Fermenti lattici Il primo rimedio contro la colite è dato dai probiotici e prebiotici con lo scopo di riequilibrare la popolazione batterica intestinale, che nella maggior parte dei casi quando è presente una colite si trova in condizioni non ottimali.

2 Microrganismi effettivi Il termine “microrganismi effettivi (EM)” è stato coniato in Giappone dal dottor Teruo Higa, creatore di un liquido contenente microrganismi derivanti da lievito, batteri dell’acido lattico, batteri della fotosintesi e altro e secondo la sua teoria in grado di “promuovere la vita”, sostenendo funzioni antiossidanti e rigenerative. Esistono preparati appositamente studiati da assumere sotto forma di sciroppi ad ogni pasto per periodi più o meno prolungati. Il loro scopo è quello di limitare la “flora putrefattiva” nell’intestino ed aumentare nelle corrette proporzioni la flora eubiotica (fisiologica).

3 Tisane ed infusi Alcune piante vantano proprietà rilassanti per l’apparato digerente, come ad esempio semi di anice, cumino, finocchio, melissa, camomilla e malva. È possibile consumarle preparando tisane ed infusi, da consumare anche più volte nella giornata. Come sempre, quando si assumono rimedi fitoterapici, è fondamentale escludere possibili interazioni con farmaci assunti nello stesso momento.

4 Acqua di riso L’acqua di riso si prepara cucinando del riso bianco bollito e tenendo da parte l’acqua di cottura. Questa acqua può essere bevuta e possiede proprietà benefiche per l’intestino.

5 Olio essenziale di lavanda Se ne consiglia l’uso aromaterapico: questo olio vanta proprietà calmanti ed ha lo scopo di rilassare la persona, in modo particolare se sottoposta a periodi o situazioni di particolare stress, che potrebbe determinare l’insorgenza – o l’aggravamento – di problematiche intestinali. Leggi anche: 10 rimedi naturali contro la colite

Consigli di alimentazione contro la colite 

Anche i consigli alimentari si devono distinguere a seconda del tipo di disturbo (acuto o cronico). In caso di colite acuta (ossia ad insorgenza rapida e transitoria, che nella maggior parte dei casi autolimitantesi), sarà necessario per qualche giorno limitare l’apporto di scorie con la dieta e sospendere momentaneamente il consumo di frutta e verdura crude. Saranno da eliminare anche i dolci, gli alcolici, gli alimenti confezionati, i cibi piccanti, il caffè, il latte e i latticini. Sarà possibile consumare patate lessate e riso bianco lessato, successivamente carne bianca o pesce al vapore e carote lessate, mele e banane, inoltre fette biscottate con the o tisane. In caso di disturbi cronici invece, è da valutare la situazione caso per caso. Quasi sempre è necessario un approccio individualizzato, quindi è difficile la stesura di consigli alimentari validi per tutti. Sotto la supervisione medica, spesso è consigliabile eseguire anche dei test specifici per la ricerca di eventuali intolleranze alimentari, che sempre più laboratori effettuano (ricerca di IgG specifiche tramite analisi del sangue). Le intolleranze alimentari differiscono dalle allergie in diverso modo, tra cui un punto importante è quello di essere talvolta transitorie. In questi casi, andrà condotta una sospensione temporanea degli alimenti non tollerati, seguita da una reintroduzione con modi e tempi adeguati. Il consumo di alimenti integrali e di legumi va valutato caso per caso, perché in alcuni momenti potrebbe non essere ben tollerato. Un discorso simile vale anche per l’introduzione di molta frutta e verdura: in generale, l’introduzione di fibre va valutata individualmente perché, sebbene in molti casi possa essere benefica, in altri potrebbe determinare un certo tipo di aggravamento. Consigli validi sempre sono invece quelli di mantenere un consumo di acqua adeguato, pari ad almeno 1,5 lt fuori dai pasti, e di dedicare il giusto tempo al consumo degli alimenti. La masticazione deve essere svolta lentamente e con i tempi corretti, il pasto va consumato con lentezza e calma e vanno eliminate le abitudini a mangiare di corsa o in piedi. Lo stress sicuramente può influenzare il benessere intestinale in vario modo, quando si parla in particolare di disturbi cosiddetti “funzionali” (ossia in cui gli accertamenti condotti per escludere patologie “organiche” sono risultati negativi): anche una gestione o riduzione dello stress, quindi, può portare beneficio e ridurre la sintomatologia o la sua intensità. Anche la costanza nell’attività fisica, infine, sembra portare beneficio in pazienti che soffrono di colite. È possibile iniziare da esercizi “dolci”, come il camminare, il nuoto o altri esercizi in acqua o lo yoga, associando queste abitudini ad un corretto regime nutrizionale. 
 Anche voi soffrite di colite? Se è stato utile questo articolo o se volete condividere con noi 


Fonte: http://www.viversano.net/salute/corpo-umano/colite-sintomi-cause/

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00domenica 13 agosto 2017 09:35
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10 rimedi naturali per combattere il mal di denti 


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Rimedi naturali per il mal di denti

 

Come rimediare al mal di denti? Ecco tanti rimedi naturali tra cui scegliere!


Il mal di denti è uno dei dolori più intensi che possiamo sperimentare. Le cause possono essere le più varie: un’infiammazione, un ascesso, una carie. La maggior parte delle volte il mal di denti sopraggiunge in momenti inaspettati, in cui non è possibile recarsi dal dentista per eliminare la causa delle nostre sofferenze.


Proprio in quei momenti di dolore intenso possono venire in nostro soccorso alcuni rimedi della nonna efficaci ed immediati. Vediamo insieme quali sono.


Chiodi di garofano – mal di denti rimedi


I chiodi di garofano sono un ottimo sedativo per i nervi infiammati, grazie al loro contenuto di eugenolo. Funzionano anche come antibatterico naturale. Potete decidere di preparare un infuso, da usare come colluttorio con cui sciacquare tre volte al giorno la bocca o masticare direttamente i chiodi di garofano per ottenere un po’ di sollievo. In alternativa, potete usare anche l’olio essenziale di chiodi di garofano applicato direttamente sulla parte dolorante.


Sale





Ottimo per le sue proprietà antisettiche, è un rimedio utile in caso di ascessi o infezioni. Diluite un cucchiaio di sale in un bicchiere di acqua ed effettuate dei gargarismi.


Aglio


Le proprietà antibiotiche e antinfiammatorie dell’aglio sono molto note, ne abbiamo parlato in diversi nostri articoli. In caso di mal di denti, queste proprietà potrebbero tornarci utili: applicate un po’ di aglio fresco tritato sul dente dolorante e tenetelo il più a lungo possibile. Contribuirà ad anestetizzare la parte.


aglio mal di denti


Cipolla


Anche la cipolla è un alimento ricco di proprietà benefiche per la salute. Contiene antiossidanti, aiuta contro le infezioni urinarie e aiuta il buonumore. Tritare la cipolla e posizionarla sul dente dolorante aiuta a ridurre il malessere e l’infezione. Masticare delle fettine di cipolla cruda riesce a ridurre il dolore e le infiammazioni gengivali.


Foglie di cavolo


In caso di ascesso, un altro rimedio utile molto efficace contro il mal di denti è quello di applicare degli impacchi di foglie di cavolo lessate sulla parte. In alternativa, potete applicare della lattuga lessata: aiuterà a lenire l’infiammazione.


Aceto


Effettuare degli sciacqui con aceto sono molto utili per anestetizzare e disinfettare la parte. Soprattutto se c’è una carie consistente. Potete in alternativa effettuare degli sciacqui di aceto caldo e sale: sono molto efficaci.


Impacchi di ghiaccio


Applicare un impacco di ghiaccio aiuterà a ridurre l’infiammazione. Potete strofinare delicatamente un cubetto sulla zona interessata per alcuni minuti: fungerà anche da anestetizzante.


Succo di erba di grano

Oltre a essere utilizzato come colluttorio naturale in caso di carie, è un ottimo rimedio naturale contro il mal di denti.

Prezzemolo

Masticate alcune foglie di prezzemolo nella parte dove è presente il dente dolorante. Fare questo più volte al giorno contribuirà ad alleviare il dolore. Non esagerate però: usate solo piccole quantità.

Tè nero

L’acido tannico contenuto ne tè nero funge da analgesico e antinfiammatorio . Potete effettuare dei gargarismi con i tè nero, ovviamente lasciato raffreddare.

Se il dolore è accompagnato da gonfiore e sentite la parte pulsare consultate subito il dentista. Non dimenticate inoltre che la chiave per prevenire i dolori alla bocca è una pulizia adeguata e la prevenzione.


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00sabato 19 agosto 2017 11:37

CURARE LA CARIE CON I RIMEDI NATURALI

La carie è un disturbo abbastanza diffuso sia tra gli adulti sia, sempre di più, tra i bambini che vedono annerire i propri denti già nei primi anni di età.

Questa maggiore presenza della carie sarebbe dovuta ad un insieme di fattori che comprenderebbero sia l'alimentazione disordinata e molto più ricca di cibi zuccherati e pieni di conservanti, sia il diffondersi dei problemi digestivi, spesso direttamente correlati proprio all'acquisizione di abitudini alimentari errate.

Curare la carie con i rimedi naturali

I cibi che maggiormente possono predisporre alla comparsa della carie sono quelli pieni di zucchero, ma anche i carboidrati in generale, che creano un ambiente ad alta acidità in bocca, in grado di rendere più vulnerabili i denti e lo smalto. Anche il caffè e il tè possono aumentare la predisposizione alla carie e andrebbero consumati con parsimonia.

Ovviamente, la prima regola per prevenire la carie è legata all'igiene orale, che dovrà essere eseguita in modo corretto: ci si dovrà lavare i denti almeno tre volte al giorno, dopo i pasti principali, cercando di evitare i troppi spuntini durante il giorno.

Esistono anche rimedi naturali per prevenire e curare la carie allo stadio iniziale che si potranno mettere in pratica prima di ricorrere al dentista che sarà, comunque, l'unico in grado di intervenire su un dente che abbia subito danni irreparabili.

Un primo rimedio è costituito dal bicarbonato di sodio: per riportare la normale acidità a livello orale sarà possibile, almeno un paio di volte alla settimana, fare degli sciacqui con acqua e bicarbonato. Sarà da evitare, invece, la diretta applicazione della polvere sui denti, poiché essa può rovinare lo smalto.

Nel caso in cui la carie stia già comparendo ma sia ancora allo stadio iniziale potrete fare degli sciacqui con olio vegetale nel quale avrete aggiunto un paio di gocce di olio essenziale puro di origano. Questo è un ottimo antibatterico, in grado di aiutare la bocca a ritornare in una situazione di normalità.

Potrete anche creare un collutorio fai da te da utilizzare dopo il lavaggio per fare degli sciacqui. Questo dovrà contenere erbe come l'origano, l'Idraste e i chiodi di garofano. Fatevi preparare la miscela dal vostro erborista e, una volta a casa, preparate una tisana molto concentrata facendo bollire mezzo litro di acqua e poi aggiungendola a due cucchiai di erbe. Lasciate raffreddare, filtrate e poi usate il composto per risciacquare la bocca.


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00domenica 10 settembre 2017 16:44

Come intervenire in caso di diarrea? Questo disturbo ha tantissime cause possibili:
individuiamo prima questa, per capire come intervenire.

La diarrea è un disturbo molto comune che può colpire per le cause più svariate. S
i va dalla semplice intolleranza a qualche alimento, a malattie anche molto gravi.

È in ogni caso sintomo di un malessere del nostro organismo, in particolare dell’apparato digerente. Prestiamo quindi attenzione e nei casi più gravi chiediamo l’aiuto di un medico.

Cause

Le cause della diarrea possono essere davvero tante. Vediamo una carrellata

  • Colpo di freddo
  • Insolazione
  • Intolleranza ad alcuni alimenti, in particolare al lattosio, l’enzima del latte
  • Celiachia
  • Eccesso di alcol
  • Colite spastica dovuta a forti emozioni: paura, nervosismo, ansia
  • Virus influenzale (colite ulcerosa, morbo di Chron)
  • Intossicazione alimentare
  • Ipertiroidismo
  • Diabete
  • Malattie infettive gravi (tifo, colera)
  • Alcune forme di cancro

È evidente che in alcuni di questi casi è necessario rivolgersi a un medico, mentre per i casi più lievi possiamo semplicemente regolare la nostra alimentazione. In particolare, dobbiamo stare attenti quando la diarrea dura più di due giorni oppure diventa cronica.

Se è accompagnata da febbre, o dalla presenza di sangue, muco o pus nelle feci. Se è associata a crampi addominali oppure a forti dolori al retto. Una delle cose più importanti da fare è restare idratati: se la diarrea è accompagnata da nausea e vomito che vi impediscono di bere, allora è meglio rivolgersi a personale medico.

State attenti, infine, se la diarrea si presenta dopo un viaggio all’estero o dopo essere venuti in contatto con qualcuno che ha viaggiato di recente.

Rimedi naturali per la diarrea

Bere

Come abbiamo accennato, la cosa più importante da fare è restare idratati. Bisogna bere almeno un litro e mezzo di liquidi ogni giorno. Scegliete succo di frutta senza polpa, brodi e tè. Invece di bere durante i pasti, bevete quanto più possibile tra un pasto e l’altro, assumendo piccoli sorsi di liquidi molto spesso durante il giorno.

Alimentazione

Innanzitutto, dobbiamo evitare latte e latticini. Privilegiate cibi astringenti ricchi di potassio, un minerale che viene abbondantemente perso in caso di diarrea. Via libera quindi a patate bianche, soia e banane. Le carote, in particolare, sono state utilizzate tradizionalmente come rimedio naturale contro la diarrea: la zuppa di carote evita che batteri come l’E. coli aderiscano alle pareti dell’intestino tenue.

In caso di meteorismo, evitate gli alimenti che lo causano: legumi, cavolo, creme, cioccolato e zucchero bianco.

Il finocchio crudo, con un filo d’olio, dovrebbe bloccare le scariche. Ottimi anche il riso integrale, ricco di vitamine del gruppo B, lo yogurt ricco di fermenti vivi, che riequilibra la flora batterica intestinale, e l’aglio, che aiuta a liberarsi di batteri, virus e parassiti.

Anche lo zenzero si è dimostrato un prezioso alleato nella riduzione dei sintomi della diarrea.

Tormentilla

Per placare l’intestino, il rimedio raccomandato da molti è la tormentilla, i cui estratti sono ricchi di tannini, costituenti naturali ad azione astringente.

Per assumerla, mettete 15-20 gocce di estratto fluido in un bicchiere d’acqua. Bevete il preparato 2-3 volte al giorno, fino a quando non miglioreranno i sintomi.

Kefir d’acqua

Ricco di probiotici, il kefir d’acqua è una bevanda che arricchisce la flora intestinale, la riequilibra e la protegge da disturbi come la diarrea. È un vero e proprio toccasana per il sistema immunitario.

Qualche tempo fa, abbiamo visto come prepararlo in casa.

Tisane

Oltre al semplice tè, di cui abbiamo già parlato, ci sono altre tisane che possono aiutarci contro la diarrea.

L’agrimonia, per esempio, contiene astringenti ad azione essiccante. Consumate tre tazze di tisana al giorno. Per prepararla, mettete un cucchiaino di foglie essiccate in acqua calda. Fate riposare per 10 minuti, filtrate e consumate.

Anche radici e foglie di mora e lampone sono ottimi per il loro effetto astringente. Immergete due cucchiaini di radici o foglie nell’acqua precedentemente riscaldata. Lasciate riposare per 10 minuti, filtrate e bevete la tisana 3 volte al giorno.

Per i crampi all’intestino, grazie alle loro proprietà antispasmodiche, possiamo usare menta piperita ed erba gatta. Il procedimento è molto simile ai precedenti. Mettete 1 o 2 cucchiaini di foglie essiccate nell’acqua calda, per 10 minuti. Attenzione: queste erbe sono sconsigliate in caso di gravidanza, bruciori di stomaco o reflusso esofageo.

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Diarrea: sintomi, cause, cure e rimedi

>  Tipi di diarrea

>  Sintomi

>  Cause

>  Diagnosi

>  Cure per la diarrea

Diarrea, come curarlala

 Tipi di diarrea

La diarrea cronica è quella che persiste per un periodo di tempo superiore alle due settimane, in maniera continua o intermittente: le possibili cause sono varie, ma spesso è di origine infiammatoria (rettocolite ulcerosa, malattia di Crohn, morbo celiaco). Abbastanza frequente, nelle persone che compiono viaggi nei paesi caldi, è la cosiddetta ''diarrea del viaggiatore'' che è prevalentemente dovuta a una tossina prodotta da batteri coliformi presenti nell'acqua o negli alimenti crudi; più raramente è causata da protozoi quali l'ameba e la giardia. 

 Sintomi

Può manifestarsi come fenomeno isolato o accompagnarsi ad altri disturbi quali dolori addominali, febbre, vomito, dimagrimento. Si definisce diarrea acuta quella che insorge improvvisamente e dura poco: nel 70% dei casi si deve a un processo infettivo (batteri, virus, parassiti o funghi) e nel restante 30% a intolleranze.

 Cause

La diarrea può avere molteplici cause. Gli attacchi acuti sono dovuti nella maggior parte dei casi all'ingestioni di cibi e bevande contaminati da batteri, virus o parassiti. A volte possono dipendere anche da abuso di cibo  o da una reazione ai farmaci.

Nei casi in cui, invece, la diarrea diventa cronica, le cause sono da ricercarsi in altre patologie:

  • Intolleranze alimentari
  • Celiachia
  • Sindrome del colon irritabile
  • Infiammazioni intestinali
  • Colite
  • Morbo di Crohn

 

Le intolleranze alimentari tra le cause della diarrea: come trattarle

Test allergie e intolleranze alimentari

 

 

 

 

Diagnosi

Per comprendere l'esatta natura di una diarrea sono possibili svariati esami: esame delle feci, indagine strumentale (colonscopia, analisi al microscopio di frammenti della mucosa del colon), esame radiologico, ecografia e Tac.

CURE PER LA DIARREA

Alimentazione in caso di diarrea

La diarrea è in genere un’espulsione di feci poco o per nulla formate, a volte con episodi di diarrea “sine materia”. Può essere causata da infezioni, allergie o intossicazioni alimentari.

Quando non è causata da un problema nel tubo digerente, la diarrea indica di come l’organismo voglia sbarazzarsi velocemente di una sostanza indesiderata

Per ogni tipo di diarrea sono utili alcune regole:

  • Tostare regolarmente il pane;
  • Non utilizzare dolci;
  • Non consumare latte di nessun tipo, da sostituire con tè al limone;
  • Non bere grosse quantità di liquidi ma fare piccoli sorsi frequenti.

Dopo le prime scariche si può intervenire per rallentare la sintomatologia con alcune associazioni nutrizionali:

  • Riso con tuorlo d’uovo, parmigiano reggiano e qualche goccia di limone;
  • Riso bollito condito con olio extravergine di oliva e due cucchiai di limone e una mela cotta. Sia il riso che la mela cotta sono cibi anti-diarroici;
  • Riso all’arrabbiata, 50g di prosciutto crudo e una mela cotta;
  • Acqua, zucchero e sale: si scioglie un cucchiaino da caffè di sale marino con due cucchiaini di zucchero in 100ml di acqua a temperatura ambiente.

In presenza di episodi di diarrea andrebbe verificata un’eventuale parassitosi intestinale.

Tra gli alimenti indicati contro la diarrea c'è anche la melarosa grazie alle capacità antibiotiche date da particolari tannini e vai fitosteroli.

Rimedi fitoterapici 

Per riequilibrare la funzionalità intestinale si usano:

  • Mirtillo: (Vaccinium myrtillus) le foglie del mirtillo, oltre che eser- citare un’azione antidiarroica e astringente, sono dotate di proprietà antisettica, utile nel trattamento delle infezioni gastroenteriche (stafilococchi e coli);
  • Potentilla: (Potentilla Tormentilla) è da sempre conosciuta per la sua attività astringente, antinfiammatoria, cicatrizzante, batterio-statica e antivirale, per questo è utilizzata contro tutte le forme di diarrea e per le infiammazioni alle mucose, soprattutto intestinale, in presenza di enteriti croniche o gastroenteriti fermentative;
  • Alchemilla: (Alchemilla vulgaris) le foglie sono dotate di proprietà astringente e antisettica, che ne giustifica l’uso nella cura della dissenteria, emorroidi, fistole, leucorrea, ulcere intestinali e nevrosi intestinale.

Tra i gemmoderivati, quello di mirtillo (Vaccinium myrtillus) riconfrerma le proprietà della tradizione fitoterapica, ma con un raggio d’azione più ampio e globale rispetto alle sole bacche o alle sole foglie. Per questa ragione viene efficacemente impiegato nel trattamento di colibacillosi intestinale; enteriti infantili; diarrea o dissenteria di origine infettiva; disbiosi intestinale insieme al Noce (Juglans regia) per la diarrea secondaria a terapia antibiotica; meteorismo ed eccessiva fermentazione intestinale. Anche il mirtillo rosso (Vaccinium vitis idaea) come regolatore della motilità intestinale è prescritto in caso sia diarrea che di stipsi.


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00domenica 10 settembre 2017 16:55
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La Tormentilla



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Gli estratti della radice di pianta tormentilla potentilla erecta sono ricchi di tannini, dei costituenti naturali delle piante che hanno azione astringente, cioè stimolano la contrazione dei tessuti umani: è per questo che questa pianta viene impiegata in erboristeria come rimedio antidiarroico ed emostatico.




La pianta di tormentilla

Nome comune: Tormentilla
Famiglia: Rosaceae

Componenti:

  • 15-22 % di tannini catechici ed ellagici
  • triterpeni
  • flavonoidi
  • acido chinovico.

Curiosità:

  • La parola "tormentilla" deriva dal latino tormentina, che significa crampi intestinali o coliche e l'uso della sua radice per alleviare questi sintomi risale indietro nel tempo.
  • Il termine botanico "Potentilla erecta" si riferisce letteralmente a un organismo potente ed eretto.
    Le proprietà astringenti e antibatteriche della tormentilla sono conosciute fin dall'antichità. Una leggenda racconta che durante l'epidemia di peste in Germania nel 14° secolo, una voce celestiale attirò l'attenzione delle persone su questa pianta dagli straordinari poteri curativi.
  • La sua radice si presenta di un colore giallastro, ma quando viene tagliata diventa di colore rosso sangue. Uno dei suoi sinonimi in tedesco è infatti "Blutwurz" e in inglese "Bloodroot": radice di sangue.
    La tintura rossa estratta dalla radice viene usata per fabbricare l'inchiostro rosso.L

La Tormentilla

La Tormentilla ha un fiore giallo a quattro petali che sembra librarsi al di sopra delle foglie composte sul suo esile stelo sembrando quasi una rosa.

Gli estratti di tormentilla hanno anche un effetto antibatterico e sono pertanto utili nell'igiene orale, per la cura di leggere infiammazioni della bocca e della gola, per il mal di denti e per i disordini gastro-intestinali.

Nella medicina popolare la tormentilla viene usata per sciacqui e gargarismi in caso di infiammazione della bocca e della gola e, per le sue proprietà cicatrizzanti, in caso di ferite che stentano a rimarginarsi, scottature, principio di congelamento e emorroidi.

Tinture o estratti di tormentilla vengono aggiunti ai prodotti per l'igiene orale, ai saponi da bagno, alle creme per i pori dilatati, alle lozioni dopo-barba, ai deodoranti e a tanti altri prodotti per la cura della persona.

La pianta officinale di tormentilla vede il suo maggior contenuto di proprietà terapeutiche nella radice, che andrebbe estratta durante la primavera o l’autunno e poi essiccata, tuttavia l’intera struttura della tormentillapuò essere utilizzata come tonico per la salute, sebbene il suo apporto di valori nutrizionali risultino inferiori rispetto a quelli del rizoma.

State cercando un modo per aumentare la salute del vostro corpo in modo naturale ed avete individuato nella tormentilla il valido alleato per promuovere il vostro benessere?

La pianta officinale di tormentilla è un’erba perenne che si trova nei territori europei ed asiatici su radure, campi e brughiere, e sebbene non risulta particolarmente attraente viene coltivata finché non raggiunge i trenta centimetri d’altezza, in modo da stare certi che le sue radici abbiano assorbito tutto il nutrimento del terreno ed abbiano acquisito le tanto ricercate proprietà mediche per migliorare lo stato dell’organismo umano.

Benefici della tormentilla

La tormentilla ed i suoi impieghi nella medicina omeopatica, che vedremo in seguito, possono riservare piacevoli sorprese alle persone affette da un buon numero di problemi fisici:

  • Mal di denti
  • Infezioni batteriche alla gola
  • Infezioni alla cavità orale
  • Problemi intestinali
  • Problemi digestivi
  • Abbassare i livelli di zucchero nel sangue

Proprietà della Tormentilla

Grazie alle sue proprietà lenitive, antinfiammatorie ed antidolorifiche la tormentilla potrà venir efficacemente impiegata per trattare esternamente ulcere della bocca, infezioni gengivali, ascessi dentali, emorroidi, emorragie esterne (ma anche interne) e condizioni di salute quali ragadi ed emorroidi, semplicemente applicando il decotto preparato con la radice di tormentilla.

Come preparare un decotto di tormentilla?

Per fare il proprio decotto a casa propria prendete 15 grammi di radice essiccata e metteteli all’interno di un pentolino d’acqua fredda(almeno mezzo litro), portandola poi all’ebollizione. Dopo aver lasciato riposare il composto per almeno 3-4 ore, filtratelo e mettetelo all’interno di un recipiente.

Potete utilizzare il decotto di tormentilla come colluttorio, come tisana o come lozione da applicare localmente sulla pelle così da alleviare i sintomi di più svariati problemi ed aumentare il vostro benessere quotidiano, libero da afflizioni o disturbi.

Tintura ed estratto di tormentilla

sono più gradevoli del macerato. Versare 10-20 gocce di tintura o 30 gocce di estratto in 1 bicchiere d'acqua; bere 2-3 volte al giorno. In caso di infiammazioni delle mucose del cavo orale, tamponare le parti interessate con la lozione non diluita più volte al giorno.

Macerato di tormentilla

Versare 1 cucchiaino di radice di tormentilla tagliata grossolanamente in 150 ml di acqua fredda e lasciare macerare per alcune ore. Fare bollire per alcuni minuti, poi filtrare. Berne 1 tazza tra i pasti. La cottura deve essere breve per non perdere le proprietà dei tannini.

Impacchi e semicupi

In caso di ferite ed emorroidi, praticare impacchi e semicupi con la tisana o la tintura (2 cucchiaini per ogni 1/2 litro d'acqua).

Una piccola osservazione

Se volete coltivare direttamente a casa vostra la pianta di tormentilla assicuratevi di trattarla in maniera biologica, sia per mantenere intatte le sue proprietà sia per evitare che i composti chimici solitamente utilizzati per coltivare piante ed erbe possano compromettere la vostra salute, oltre che l’efficacia della tormentilla come pianta officinale.


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00venerdì 15 settembre 2017 11:46

La VALERIANA: un rimedio naturale per curare i disturbi del sonno

Questa pianta è un rimedio naturale largamente utilizzato per favorire il sonno
e trattare i disturbi provocati da manifestazioni di tipo ansioso,
da nervosismo e disturbi del sonno.

valeriana

La valeriana agisce direttamente sul sistema nervoso centrale inducendone la sedazione. Un’altra proprietà conosciuta è quella di essere utilizzata come spasmolitico, grazie ad alcuni suoi componenti che agiscono sulla muscolatura liscia dell’intestino.

Risulta così essere  uno dei migliori sedativi naturali per combattere i vari squilibri nervosi.  Come moltissimi altri rimedi il suo utilizzo e la sua conoscenza risale al IX secolo quando un medico egiziano la fece conoscere per la prima volta.

La Valeriana infatti deve le sue proprietà alla presenza di acidi valerenici, valepotriati  ad alcuni alcolidi che hanno azione simile a quella dei benzodiazepinici oltre a contenere olio essenziale. Ne viene utilizzato il rizoma fresco con le radici che vanno pulite subito e fatte essiccare all’aria.

In quale forma si assume la Valeriana

Si trova in commercio in diverse forme a seconda della propria preferenza personale. L’assunzione della Valeriana è per via orale sotto forma di estratto secco in compresse o capsule, in alternativa le soluzioni sono liquide in gocce in estratto idroalcolico o tintura madre.

L’infuso è un’alternativa a chi non gradisce ne l’ingestione di capsule ne a chi gradisce il sapore della soluzione liquida che è conservata in gradazione alcolica. La soluzione per infuso essendo meno concentrata delle precedenti può avere un risultato meno immediato ma nel lungo termine, può essere abbinata a camomilla e tiglio e servita tiepida con del miele qualora la si voglia dolcificare.

La forma in infuso permette di utilizzare la Valeriana con la Menta Piperita per averne anche un effetto digestivo dopo i pasti.

SINERGIA CON ALTRI RIMEDI NATURALI

La Valeriana lavora molto bene in sinergia con altri rimedi che la natura offre per alcuni disturbi come:

Ansia e Stress: Valeriana e Tiglio o Valeriana e Iperico in caso di stati ansioso depressivi.

Insonnia e disturbi del sonno: Valeriana e Passiflora

Nervosismo e agitazione: Valeriana e Camomilla

Problemi della pelle: Infuso o crema a base di Valeriana e Bardana

Controindicazioni ed effetti collaterali della Valeriana

Come molti altri rimedi naturali può avere i suoi effetti collaterali che in primo luogo sono dati ipersensibilità accertata verso uno o più dei suoi componenti.

E’ sconsigliata l’assunzione se si è assunto alcool, antistaminici, benzodiazepine, nel caso di assunzione concomitante è necessario sentire prima il proprio medico di fiducia. E’ sconsigliato l’uso in gravidanza o allattamento e nei bambini è opportuno rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Può indurre sonnolenza pertanto non è da assumersi prima di mettersi alla guida o se si utilizzano macchinari da lavoro.

Il suo utilizzo non deve essere prolungato per troppo tempo, l’uso prolungato è da sottoporsi a controllo medico. L’assunzione andrebbe sospesa dopo qualche settimana  per poi essere ripresa in caso di necessità trascorso del tempo.

Curiosità sulla Valeriana

Chiamata anche Erba gatta, perché il suo odore attira i gatti che si rotolano con piacere in mezzo ad essa. Si trova con il nome di Songino o Soncino in molte regioni d’Italia.

Si racconta anche che guerrieri indiani del Canada ne facessero sacchetti medicinali da portare con sé per essere utilizzati come antisettico per le ferite.


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00mercoledì 27 settembre 2017 22:59
Colite ulcerosa: sintomi caratteristici, cause e rimedi naturali per ridurre il fastidio 

Chiamata più propriamente rettocolite ulcerosa, questa malattia è caratterizzata da un’infiammazione cronica del retto che può estendersi al colon e che sembra essere dovuta a fattori genetici e immunitari. Scopriamo i sintomi e alcuni rimedi naturali che aiutano contro la colite ulcerosa. 

» SINTOMI CAUSE RIMEDI NATURALI ALIMENTAZIONE
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica intestinale che interessa l’intestino crasso e colpisce prima il retto e poi si può estendere successivamente a parte del colon o a tutto il colon. L’infiammazione è responsabile di lesioni ulcerose a livello della mucosa che provocano i sintomi tipici della malattia ossia dolori addominali e diarrea, talora accompagnati da sangue nelle feci e muco. La colite ulcerosa si differenzia dal morbo di Crohn, un’altra malattia infiammatoria cronica intestinale, per il fatto che quest’ultimo può interessare strati più profondi del lume intestinale e può estendersi anche ad altri tratti del tubo digerente. Questo tipo di colite ha un andamento altalenante, con periodi acuti e periodi di remissione clinica, e da quando si manifesta dura tutta la vita, in quanto non è stata individuata una cura definitiva, soprattutto perché le cause possono essere molteplici. 

La colite ulcerosa è una patologia molto diffusa, soprattutto nei paesi industrializzati. In Italia ci sono circa 7 nuovi casi ogni anno su 100000 abitanti. Solitamente sono più colpite le donne rispetto agli uomini, mentre il picco si manifesta soprattutto tra i 20 e i 40 anni, con prevalenza di casi nella razza bianca. Vediamo ora quali sono i sintomi della colite ulcerosa. Sintomi della colite ulcerosa I sintomi della colite ulcerosa variano a seconda dell’estensione delle ulcerazioni e della gravità. Tra i sintomi principali troviamo: Dolori addominali, che spesso scompaiono o migliorano dopo la defecazione; Diarrea frequente, anche notturna, con presenza di sangue e/o muco nelle feci; Tenesmo rettale (frequente stimolo ad evacuare); Perdita di peso, dovuta al malassorbimento; Debolezza; Febbre ricorrente (con una temperatura corporea inferiore però a 38°C). Alcuni di questi sintomi sono in comune con la sindrome del colon irritabile, per cui è necessario fare una diagnosi tramite degli esami specifici prescritti dal medico.

Diagnosi della rettocolite ulcerosa
La rettocolite ulcerosa viene solitamente diagnosticata attraverso la colonscopia e la valutazione della calprotectina fecale. La colonscopia serve a valutare sia l’estensione della malattia che lo stato della mucosa intestinale. La calprotectina è invece un indice di infiammazione, la cui concentrazione nelle feci è molto più alta nei soggetti malati di colite ulcerosa rispetto ai soggetti sani. Cause della colite ulcerosa Quanto alle cause della rettocolite ulcerosa, la patogenesi esatta della malattia è sconosciuta. Sono state formulate varie ipotesi nel corso degli anni, e quelle più fondate sembrano attribuire alla malattia cause genetiche e autoimmunitarie. L’ereditarietà della malattia sembra essere un fatto assodato, in quanto un fattore di rischio molto importante è quello di avere un parente di primo grado ammalato di colite ulcerosa. Quindi la malattia si verificherebbe in soggetti geneticamente predisposti che sono caratterizzati da un’alterazione della risposta immunitaria dovuta a fattori autogeni, allergeni alimentari, batteri o virus. Sono necessari altri studi per indagare a fondo le cause. Lo stress, invece, ritenuto in passato un diretto responsabile della malattia, non la può provocare direttamente ma può sicuramente peggiorare i sintomi e può innescare le riacutizzazioni della colite ulcerosa. Vediamo adesso quali sono i rimedi naturali per la colite ulcerosa. Colite ulcerosa: rimedi naturali e consigli pratici La colite ulcerosa è una malattia grave e seria, che deve essere trattata farmacologicamente su indicazione del medico. Tuttavia, esistono dei rimedi naturali che possono aiutare nei periodi di remissione per cercare di ritardare la riacutizzazione dei sintomi. Prima di usare uno di questi rimedi, è sempre consigliato chiedere il parere del medico di fiducia senza assolutamente ricorrere al fai da te. 1 Probiotici L’assunzione di fermenti probiotici si ritiene importante per riequilibrare la flora batteria intestinale. Il tipo di probiotici più adatto deve essere naturalmente indicato dal medico. In uno studio effettuato nel 2004 è stato visto come uno specifico tipo di probiotico riuscisse a mantenere a lungo il periodo di remissione della malattia. 2 Camomilla La camomilla può aiutare in casi di dolori addominali grazie alla sua azione lenitiva.
È necessario un cucchiaino di capolini di camomilla per una tazza d’acqua, far riposare 5 minuti e poi bere calda senza zuccherare. 3 Boswellia serrata La boswellia serrata è un’erba ayurvedica indiana ricca di acido boswellico, che sembrerebbe essere capace di inibire alcune molecole infiammatorie. In uno studio, la somministrazione di boswellia si è dimostrata efficace, mandando in remissione 14 su 20 pazienti con rettocolite ulcerosa. 4 Succo di erba di grano Nel 2002 è stato pubblicato uno studio sugli effetti del succo di erba di grano su alcuni sintomi della colite ulcerosa, dimostrando di ridurli. In particolare, nei pazienti trattati con erba di grano, si è notata una significativa riduzione dell’attività della malattia e della gravità del sanguinamento rettale. 5 Curcumina La curcumina è una sostanza è contenuta nella curcuma e ha una potente attività antinfiammatoria. È stato effettuato uno studio interessante sull’azione della curcumina su soggetti con rettocolite ulcerosa, dimostrando di prolungare la remissione. Naturalmente, sono necessari ulteriori studi per confermare questo risultato. 6 Esercizio fisico e tecniche di rilassamento Per evitare brevi periodi di riacutizzazione, è di notevole aiuto anche il controllo dello stress attraverso l’esercizio fisico moderato e tecniche di rilassamento come lo yoga o tecniche di respirazione.

Colite ulcerosa: cosa mangiare e cosa evitare 
Alcuni alimenti possono peggiorare i sintomi della colite ulcerosa, quindi adottare un’alimentazione adeguata è necessario per allungare il tempo che intercorre tra i periodi acuti e anche per controllare il manifestarsi dei sintomi. È importante rispettare anche alcune regole alimentari come mangiare ad orari regolari, masticare bene, mangiare poco e spesso facendo degli spuntini e non mangiare alimenti troppo caldi o troppo freddi. Vediamo di seguito una tabella che indica quali sono gli alimenti da preferire nei periodi di remissione, mentre nei periodi acuti si dovranno eliminare completamente verdure e legumi. Alimenti da preferire: Alimenti sconsigliati (in fase acuta): Pesce magro come merluzzo e nasello Prodotti lattiero-caseari (latte, formaggi, burro ecc) Pollo e tacchino Fritti Riso, orzo, farro Cibi piccanti e spezie Pane bianco Cibi con caffeina Verdure cotte come zucchine, carote, bietola (verificare però la tolleranza individuale) Alcol Legumi passati al passaverdura per eliminare la buccia Cereali integrali Verdure crude Crucifere (broccoli, cavoli, verza ecc) Legumi con la buccia Carni rosse Alimenti a base di zuccheri industriali Le possibili conseguenze se non trattata Se trascurata la colite ulcerosa può comportare complicanze anche gravi come disidratazione, perforazione del colon, sanguinamento grave con conseguente, dilatazione del colon (megacolon tossico), infiammazioni cutanee, osteoporosi e aumentato rischio di cancro al colon.




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