4a domenica Tempo di Avvento (anno C)

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ulisseitaca
00sabato 8 dicembre 2012 13:37
(09/12/2012)
Vangelo: Lc 19,28-38
Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme

Oggi Gesù compie l'oracolo del profeta Zaccaria. Leggendo l'antica profezia scopriamo che il Signore si sta accingendo a fare cose meravigliose per il suo popolo. Vengono ridotte all'inesistenza tutte le potenze che possono nuocere. Israele sarà governato da un re speciale, particolare, giusto, vittorioso, di pace e non ei guerra, perché farà sparire i carri da guerra da Èfraim e i cavalli da Gerusalemme. Avrà un dominio universale. Egli viene per annunziare la pace alle nazioni. Un regno come questo mai è esistito nel mondo e mai esisterà. Esso si chiama " regno di Dio, o regno messianico".

«La parola del Signore è sulla terra di Adrac e si posa su Damasco, poiché al Signore appartiene la perla di Aram e tutte le tribù d'Israele, e anche Camat sua confinante e Tiro e Sidone, ricche di sapienza. Tiro si è costruita una fortezza e vi ha accumulato argento come polvere e oro come fango delle strade. Ecco, il Signore se ne impossesserà, sprofonderà nel mare le sue mura ed essa sarà divorata dal fuoco. Àscalon vedrà e ne sarà spaventata, Gaza sarà in grandi dolori, e così pure Ekron, perché svanirà la sua fiducia; scomparirà il re da Gaza e Àscalon rimarrà disabitata. Bastardi dimoreranno ad Asdod, abbatterò l'orgoglio del Filisteo. Toglierò il sangue dalla sua bocca e i suoi abomini dai suoi denti. Diventerà anche lui un resto per il nostro Dio, sarà come una famiglia in Giuda ed Ekron sarà simile al Gebuseo. Mi porrò come sentinella per la mia casa contro chi va e chi viene, non vi passerà più l'oppressore, perché ora io stesso sorveglio con i miei occhi. Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina. Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l'arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni, il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra. Quanto a te, per il sangue dell'alleanza con te, estrarrò i tuoi prigionieri dal pozzo senz'acqua. Ritornate alla cittadella, prigionieri della speranza! Ve l'annuncio oggi stesso: vi ripagherò due volte. Tendo Giuda come mio arco, faccio di Èfraim la mia arma; ecciterò i tuoi figli, Sion, contro i tuoi figli, Iavan, ti renderò come spada di un eroe. Allora il Signore comparirà contro di loro, come fulmine guizzeranno le sue frecce; il Signore darà fiato al corno e marcerà fra i turbini che vengono dal mezzogiorno. Il Signore degli eserciti li proteggerà: divoreranno e calpesteranno le pietre della fionda, berranno il loro sangue come vino, ne saranno pieni come bacini, come i corni dell'altare. Il Signore, loro Dio, in quel giorno li salverà, come gregge del suo popolo; come gemme di un diadema brilleranno sulla sua terra. Che ricchezza, che felicità! Il grano darà forza ai giovani e il vino nuovo alle fanciulle. (Zac 9,1-17).

Gesù oggi viene riconosciuto e acclamato dal popolo " Messia del Signore". È un momento di grande esaltazione. In verità pochi, pochissimi sanno la verità del loro re.

Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: "Perché lo slegate?", risponderete così: "Il Signore ne ha bisogno"». Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».

Oggi si professa la fede, ma non si conosce la profondità della verità nascosta nel segno che Gesù offre. Una fede non sorretta dalla pienezza della verità è assai effimera. Crea entusiasmo, ma non martirio, non perseveranza, non fedeltà, non obbedienza, perché l'obbedienza è alla verità della fede. Gesù ha lavorato duramente per formare i suoi nella verità del suo mistero, ma con scarsi risultati. Molti uomini di Chiesa hanno addirittura rinunciato a questo lavoro. Per essi è preferibile fondare ogni cosa su un entusiasmo momentaneo, ogni altra cosa è ritenuta da essi inutile. Percorrono questa via perché convinti della sordità del popolo del Signore.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, formateci nella verità della fede.
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