È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

GIOVANNI CRISOSTOMO (344-407 d.C.)

Ultimo Aggiornamento: 20/06/2011 09:40
Autore
Stampa | Notifica email    
20/06/2011 09:30
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

S. Giovanni Crisostomo - La verginità

I. La verginità praticata dagli eretici non comporta ricompense.

 1. I Giudei non riconoscono la bellezza della verginità: non c'è da meravigliarsene, giacché non hanno rispettato neppure Cristo, nato da una vergine. I Greci, invece, l'ammirano e la venerano, ma solo la Chiesa di Dio la imita con zelo. Quanto alle vergini degli eretici, io non le chiamerei vergini, soprattutto perché non sono pure: non vengono riservate ad un unico sposo, così come vuole il beato apostolo che prepara le nozze di Cristo là dove dice: "Vi ho destinati ad un unico uomo, per presentarvi a Cristo come una vergine pura". Queste parole, anche se si riferiscono a tutta la Chiesa nella sua pienezza, riguardano purtuttavia anche le vergini. Le donne che non amano un unico marito e se ne sposano un secondo, come possono essere caste?

2. Innanzitutto, in base a questo ragionamento, non sono vergini. In secondo luogo, si astengono dal matrimonio perché lo disprezzano. Avendo stabilito in linea di principio che esso è una cosa cattiva, si privano fin dal primo momento dei premi della verginità. Vuole la giustizia che coloro che non commettono azioni delittuose restino solo esenti da pene, senza per questo essere premiati, come si può vedere non solo nelle prescrizioni delle nostre leggi, ma anche in quelle delle leggi pagane. La legge dice: "Chi uccide venga mandato a morte", ma non aggiunge "chi non uccide venga onorato". "Il ladro venga punito": ma non è prescritto che chi non danneggia le cose altrui riceva un dono. Così pure, le leggi che condannano a morte l'adultero non ritengono degno di un'onorificenza colui che non rovina il matrimonio altrui. In questo hanno perfettamente ragione, giacché la lode e l'ammirazione devono andare a chi realizza il bene, non a chi non commette il male: per questi ultimi, un premio sufficiente è rappresentato dal non subire alcuna punizione.

3. Per questo anche nostro Signore ha minacciato la Geenna a chi si adira contro il proprio fratello a capriccio e senza motivo e lo chiama sciocco. Purtuttavia, non ha promesso il regno dei cieli a coloro che non si adirano senza ragione e che non muovono dei rimproveri: dicendo "Amate i vostri nemici", Egli ha preteso qualcosa di più importante e di più grande. Nell'intento di mostrare come il non adirarsi con i propri fratelli sia una cosa infima, di poco conto ed indegna di una qualsiasi ricompensa, ha detto che neanche l'amore per loro - che pure vale già molto di più dell'altro atteggiamento - è sufficiente per essere ritenuti degni di un premio. E come potrebbe esserlo, se comportandoci così non abbiamo nulla in più dei pagani? Per poter chiedere un premio, occorre fare in aggiunta un'altra cosa molto più importante. "Non ritenerti degno di una corona - dice il Signore - solo perché non ti condanno alla Geenna perché non hai rimproverato e non ti sei adirato. Io non mi limito a pretendere questa piccola misura di bontà: anche se dici che non solo non biasimi tuo fratello ma lo ami, resti ancora in basso e stai in compagnia dei pubblicani. Se invece vuoi essere perfetto e diventare degno dei cieli, non fermarti a questo ma sali più in alto, e pensa ad una cosa che oltrepassa la natura stessa: si tratta dell'amore per i nemici..

4. Una volta ammessa l'assoluta verità di queste parole, cessino gli eretici di mortificarsi senza ragione: tanto, non riceveranno alcuna ricompensa. Non è che il Signore sia ingiusto - lungi da me quest'idea! Al contrario, sono essi a comportarsi da stolti e da malvagi. Come mai? Abbiamo mostrato che nessun premio tocca a chi si limita a non compiere azioni cattive. Gli eretici evitano il matrimonio, perché lo ritengono una cosa cattiva. Come potranno dunque richiedere un premio, per essersi tenuti lontani da una cosa cattiva? Come noi non riteniamo degno di una ricompensa chi non è stato adultero, così essi dovrebbero comportarsi verso chi non si sposa. Chi in quel giorno li giudicherà dirà loro: "Io non ho riservato gli onori a chi si è limitato soltanto a non commettere azioni cattive - questo è per me troppo poco - ma conduco all’eredità dei cieli che non invecchia mai coloro che hanno percorso tutta quanta la strada della virtù". Come mai allora voi, che ritenete il matrimonio una cosa impura ed abominevole, solo perché lo evitate pretendete i premi riservati a chi compie delle buone azioni?

5. Per questo Cristo mette alla sua destra le pecore, le benedice e le conduce nel regno dei cieli: esse non si sono limitate a non rubare le cose altrui, ma hanno distribuito agli altri i loro averi. Parimenti, Egli accoglie colui al quale erano stati affidati cinque talenti non perché non ha fatto diminuire quanto gli era stato dato, ma perché l'ha accresciuto, ed ha restituito in misura doppia il danaro depositato. Quando cesserete dunque di correre a vuoto, di stancarvi senza ragione, di dare pugni a caso e di percuotere l'aria? E se si trattasse solo di un capriccio! Dopo avere tanto faticato ed avere atteso una ricompensa maggiore delle fatiche sopportate, non è un piccolo castigo vedersi messi, al momento della premiazione, tra coloro che rimangono senza premio.

 

II. Gli eretici vengono puniti perché praticano la verginità.

1. Ma ciò che essi devono temere non consiste solo in questo, e le loro pene non si limitano alla mancanza di ricompensa: altre molto più gravi li attendono, quali il fuoco inestinguibile, i vermi che non muoiono, la tenebra esterna, i tormenti, i gemiti. Ci occorrerebbero infinite lingue e la potenza degli angeli per ringraziare in modo degno Dio della sua sollecitudine nei nostri riguardi. Ma neanche in tali condizioni questo sarebbe possibile. E come potrebbe esserlo? Noi e gli eretici dobbiamo compiere un uguale sforzo per realizzare la verginità: anzi, può darsi che le loro fatiche siano molto più aspre delle nostre. Il frutto degli sforzi non è però lo stesso: per loro sono riservate le catene, le lacrime, i gemiti e le punizioni eterne; per noi, la condizione degli angeli, le luci risplendenti, e l'intimità con lo sposo, che è come la somma di tutti i beni.

2. Come mai allora gli stessi sforzi portano a ricompense contrarie? Ciò accade perché essi hanno scelto la verginità per violare la legge di Dio, mentre noi la pratichiamo per osservare i suoi voleri. Che Dio vuole che tutti gli uomini si astengano dal matrimonio, lo testimonia colui che fa parlare Cristo in se stesso: "Voglio - egli dice - che tutti gli uomini siano come me", vale a dire continenti. Purtuttavia il Signore, volendoci risparmiare e sapendo bene che "lo spirito è pronto, ma la carne è debole" non ha fatto della continenza un precetto obbligatorio, ma ha concesso alla nostra anima la facoltà di sceglierla. Se si trattasse di un comandamento e di una legge, chi la pratica non godrebbe di un’onorificenza, ma si sentirebbe dire "Avete fatto ciò che dovevate fare", ed i peccatori non otterrebbero il perdono, ma sarebbero soggetti alla punizione assegnata ai trasgressori. Con le parole "Chi è in grado di comprendere comprenda", il Signore non ha condannato chi non è capace di praticare la verginità, ma ha voluto mostrare l'importanza e la sublimità della lotta che deve sostenere chi ha la forza di realizzarla. Per questo anche Paolo, seguendo le tracce del maestro, dice: "Non ho con me un ordine del Signore, esprimo solo il mio parere".

 

III. L’orrore per il matrimonio è proprio di una satanica mancanza di umanità.

Né Marcione né Valentino né Mani si sono attenuti a tale moderazione. Non parlava in loro Cristo che aveva riguardo per le sue pecore e che offriva la propria vita per loro, ma il padre della menzogna, il distruttore degli uomini. Per questo essi mandano alla perdizione tutti i loro seguaci: in questo mondo, li caricano di fatiche sterili ed insopportabili; nell'al di là, li trascinano con sé nel fuoco preparato per loro.

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
POTRESTE AVERE DIECIMILA MAESTRI IN CRISTO, MA NON CERTO MOLTI PADRI, PERCHE' SONO IO CHE VI HO GENERATO IN CRISTO GESU', MEDIANTE IL VANGELO. (1Cor. 4,15 .
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:00. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com