È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

ORIGINI DEL MOVIMENTO PENTECOSTALE

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2011 19:18
Autore
Stampa | Notifica email    
18/05/2011 19:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Secondo una certa mitologia sulle origini pentecostali, la prima studentessa della Bethel Bible School di Topeka a ricevere il “dono delle lingue” come prova del “battesimo dello Spirito Santo” – Agnes Ozman (1870-1937), che avrebbe avuto in seguito una interessante carriera come missionaria indipendente – avrebbe iniziato a parlare in lingue nella prima notte di Capodanno del nuovo secolo, fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901. Storici recenti ritengono che la data sia stata leggermente spostata per sottolinearne il significato simbolico, e che l’esperienza vada collocata nella serata del 1° gennaio o nella mattinata del 2 gennaio del 1901. Sembra pure inesatto sostenere – come spesso è ripetuto – che l’irruzione della glossolalia abbia colto assolutamente di sorpresa gli studenti della Bethel Bible School e lo stesso Parham; quest’ultimo in realtà aveva già insegnato precedentemente che il dono delle lingue avrebbe potuto e dovuto manifestarsi come prova iniziale del battesimo dello Spirito Santo. Con un equivoco caratteristico dei primi anni del pentecostalismo, la glossolalia di Agnes Ozman è scambiata per xenoglossia, e Parham annuncia alla stampa che la sua allieva parla in un perfetto cinese. Quando in seguito altri allievi di Parham – che interpretano il loro dono delle lingue come xenoglossia – cercano di svolgere un’attività missionaria tra popolazioni asiatiche ed europee utilizzando le “lingue” che hanno miracolosamente ricevuto, l’equivoco è chiarito e nella sua grande maggioranza la corrente pentecostale riconosce le proprie esperienze come glossolalia e non come xenoglossia.

Nei suoi primi anni, la storia della Bethel Bible School dopo l’evento del 1901 non è la storia di un successo. L’eco è modesta – ristretta alla stampa locale – e l’interpretazione degli eventi controversa all’interno stesso della scuola. Le polemiche portano anzi alla chiusura della Bethel Bible School (Agnes Ozman si trasferisce a Shiloh, dove rimane per qualche tempo), e il gruppo di Parham, la Apostolic Faith, diventa una piccola “banda” itinerante come molte altre che esistono all’interno del movimento holiness. I fenomeni di glossolalia occasionalmente si ripetono, ma il successo è modesto e confinato ad alcune comunità rurali del Kansas (fra cui Keelville, dove nel 1904 è costruita la prima cappella pentecostale), dell’Oklahoma e del Missouri. Nel 1905 Parham decide di estendere le sue attività al Texas e nel 1906 prende una decisione che si rivelerà cruciale per il futuro del pentecostalismo. Benché Parham non sia di idee particolarmente liberali in materia di segregazione razziale – e anzi utilizzi spesso toni francamente razzisti – permette ad alcuni afro-americani di assistere alle sue lezioni bibliche a Houston, confidando che possano “portare il Vangelo a quelli del loro colore”.

Uno di questi afro-americani, il battista William J. Seymour (1870-1922) – che secondo la storia (e la leggenda) del primo pentecostalismo assiste alle lezioni di Parham a Houston, per non turbare le convenzioni sulla segregazione razziale, nascosto dietro una tenda –, è invitato su iniziativa di Neeley Terry (1858-1934, una fedele afro-americana della Chiesa del Nazareno, una denominazione holiness, che lo aveva conosciuto a Houston), a predicare a Los Angeles. Accetta, benché non abbia ancora ricevuto il “battesimo dello Spirito Santo”, nonostante l’avviso contrario di Parham, che non perdonerà mai la disobbedienza del discepolo e più tardi ne descriverà le attività sul suo giornale (“Free Love”, Apostolic Faith, dicembre 1912, p. 4) – con caratteristici accenti razzisti – come “negrismo” ed esempi dell’“animalismo tipico dei negri”. Dopo la rottura con Seymour (un tentativo di riconciliazione nello stesso anno 1906 a Los Angeles fallisce), Parham dedica le sue energie alla conquista di Zion City, la comunità nell’Illinois fondata da John Alexander Dowie, in una feroce lotta con il successore di quest’ultimo, Wilbur Glenn Voliva (1870-1942). Nel corso di questa lotta gli avversari di Parham insistono sulle accuse di immoralità, che causano il declino del suo gruppo, la Apostolic Faith Church (da non confondere con la Apostolic Faith Mission, nome che prenderà invece il movimento di Seymour), che – con un ridotto numero di aderenti – esiste peraltro ancora oggi. A partire dagli anni 1910 – e fino alla sua morte, avvenuta nel 1929 – Parham rimane una figura minore nella storia del pentecostalismo, di cui era stato per molti versi l’iniziatore.

Seymour e Parham potevano essere in dissenso su molti argomenti, ma erano d’accordo sul fatto che il dono delle lingue costituisse la prova iniziale e infallibile del fatto che il fedele aveva ricevuto il battesimo dello Spirito Santo. Contro questa dottrina si era invece andata organizzando la reazione di un’ampia parte del mondo holiness. Nel viaggio da Houston a Los Angeles, Seymour si ferma a Denver dove cerca di entrare in contatto con una denominazione holiness chiamata Pillar of Fire e guidata dalla celebre predicatrice Alma White (1867-1946). Contraria alla glossolalia, quest’ultima definisce Seymour “un fachiro e un vagabondo” (A. White, Demons and Tongues, Pillar of Fire Publications, Zarepath [New Jersey] 1919, pp. 68-69). Anche a Los Angeles Seymour cerca senza successo di farsi accogliere come predicatore in varie cappelle del movimento holiness. Finalmente – dopo avere radunato i suoi sostenitori in una casa privata di Bonnie Brae Street – Seymour rimette in ordine una chiesa abbandonata al numero 312 di Azusa Street. Questo edificio – che oggi non esiste più – è considerato da molti come la “chiesa madre” del pentecostalismo. Già prima di trasferirsi in Azusa Street, Seymour e diversi suoi seguaci avevano finalmente sperimentato la glossolalia. Si tratta di una novità per Los Angeles, che è notata dalla stampa locale. Il Los Angeles Times in un articolo del 18 aprile 1906 che diventerà famoso parla di “una nuova setta di fanatici” e di una “selvaggia Babele di lingue”.

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Vagliate tutto, conservate ciò che vale. (S.Paolo)
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:48. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com