La lunga lista di persecuzioni e vessazioni dei cristiani continua. E sembra non arrestarsi. Ma come vedrai, una luce per loro si è vista.
In India, e la notizia viene confermata dall’agenzia cattolica UCAN, i nazionalisti indù accusano ingiustamente i cristiani di quello che chiamano “rapimento di persone per conversione”.
Un tribunale nello stato indiano di Madhya Pradesh, il 30 ottobre, ha rilasciato sette bambini cristiani portati in una casa di accoglienza una settimana prima. Le due donne che viaggiavano con loro, Anita Joseph e Amrit Kumar, sono state arrestate e accusate di rapimento.
La ragione? La polizia ha detto che le donne sono state arrestate dopo che un gruppo indù ha denunciato che i bambini, tutti di età inferiore ai 14 anni, sono stati portati a Mumbai in treno per la conversione al cristianesimo.
Ma la verità è che tutti e sette i bambini erano già cristiani, così come anche i loro genitori, i quali hanno confermato in una conferenza stampa del 30 ottobre, che tutti i loro figli sono cristiani e battezzati, e che le due donne li stavano portando a Mumbai con il loro permesso.
"Questo sta diventando un modello motivato dal punto di vista politico per combattere i cristiani", ha affermato A. C. Michael, rappresentante dell’Alleanza per la difesa della libertà (ADF), un forum di avvocati che offrono consulenza legale ai cristiani.
"È parte di una strategia", ha detto: "Scaricare l'energia, il tempo e le risorse dei cristiani e spingerli in modo che non abbiano una vita pacifica normale per fare quello che dovrebbero fare".
Il vescovo cattolico Mons. Vincent Barwa di Simdega, da parte sua, ha dichiarato chela situazione si è aggravata nel suo stato di origine di Jharkhand dopo che una nuova legge è stata approvata in agosto per limitare l’adesione al cristianesimo.
Nel Nepal, il Parlamento ha varato una legge che criminalizza la cosidetta“conversione religiosa”. In pratica, basta che un cristiano in Nepal parli della sua fede per esempio ad un parente o vicino di casa per poter essere accusato di tentare di"convertirli".
Uno dei partner dell’associazione Christian Solidarity Worldwide (CSW) in Nepal, Tanka Subedi, riassume così la situazione: "Non vogliamo che i cristiani siano arrestati e messi in prigione ... preghiamo per ottenere la libertà".