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15/04/2011 22:12 | |
di G.Cavalcoli
Introduzione Ai miei amici buonisti Io non sono un biblista e quindi non ho pretese di elaborare una esegesi scientifica della Sacra Scrittura. Da questo punto di vista mi considero un semplice fedele, benchè io sia docente di teologia dogmatica. Sappiamo però come il Concilio Vaticano II ci ricorda che nella Bibbia sono contenuti temi teologici di fondamentale importanza ed in particolare ci viene da essa insegnata una teologia della storia. Questo aspetto della divina Rivelazione è particolarmente evidente nell'Apocalisse, un testo famoso, affascinante e misterioso, che da duemila anni impegna la mente degli studiosi. Si tratta di quella che si chiama "interpretazione accomodatizia", la quale, se non può avere il valore di una vera esegesi, tuttavia può servire all'oratoria sacra per l'edificazione della vita cristiana. In questa luce ed entro questi limiti, presento questo mio scritto al Lettore. Tenevo a dire queste cose perché il Lettore non si aspetti da questo mio opuscolo più di quanto esso può dare. Tuttavia meditando sul cap. XII, mi è parso di notare una sorprendente corrispondenza tra i differenti punti di questo capitolo ed alcuni fatti fondamentali della storia delle eresie della Chiesa fino ai nostri giorni. A tal riguardo mi permetto di rimandare il Lettore al mio libro "La questione dell'eresia oggi", Edizioni Vivere In, Monopoli (BA) 2008, dove tratto del problema non dal punto di vista storico, ma dogmatico. |