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SCRITTI PATRISTICI PER LA LITURGIA FESTIVA (anno A)

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2017 10:21
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20/10/2011 09:51
 
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XXX DOMENICA


Letture: Esodo 22,20-26

1 Tessalonicesi 1,5c-10

Matteo 22,34-40


1. Dio ci domanda il cuore


Bene, fratelli miei, interrogate voi stessi, scuotete le celle interiori: osservate, e vedete bene se avete un po` di carità, e quel tanto che avrete trovato accrescete. Fate attenzione ad un tale tesoro, perch‚ siate ricchi dentro. Certamente, le altre cose che hanno un grande valore, vengono definite «care»; e non invano. Esaminate la consuetudine del vostro linguaggio: questa cosa è più cara di quella. Che vuol dire è più cara, se non che è più preziosa? Se si dice più cara, cos`è più prezioso; cos`è più caro della carità stessa, fratelli miei? Qual è, riteniamo, il suo valore? Da dove deriva il suo valore? Il valore del frumento: il tuo danaro, il valore di un fondo: il tuo argento; il valore di una gemma: il tuo oro; il valore della carità sei tu stesso. Tu chiedi peraltro di sapere come possedere il fondo, la gemma, il giumento; come comprare e tenere presso di te il fondo. Ma se vuoi avere la carità, cerca te e trova te. Hai paura infatti di darti per non consumarti? Anzi, se non ti doni, ti perdi. La stessa carità parla per bocca della Sapienza, e ti dice qualcosa perch‚ non ti spaventi quanto vien detto: Dona te stesso. Se uno infatti ti vuol vendere un fondo, ti dirà: Dammi il tuo oro; e chi ti vuol vendere qualcos`altro: Dammi il tuo danaro, o dammi il tuo argento. Ascolta ciò che ti dice la carità per bocca della Sapienza: "Dammi il tuo cuore, figlio mio" (Pr 23,26). «Dammi», dice: cosa? «Il tuo cuore, figlio mio». Era male quando era da te, quando ti apparteneva: infatti eri portato alle futilità ed agli amori lascivi e perniciosi. Toglilo di là. Dove lo porti? Dammi, egli dice, il tuo cuore. Sia per me, e non si perda per te. Osserva, infatti, cosa ti dice, allorché vuole rimettere in te qualcosa, perchè‚ tu ami soprattutto te stesso: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente" (Mt 23,37; Dt 6,5). Cosa rimane del tuo cuore, per amare te stesso? Cosa della tua anima? E cosa della tua mente? Con tutto, egli dice. Tutto te stesso esige, colui che ti ha fatto.

Però, non esser triste quasi non ti resti nulla di che rallegrarti in te stesso. "Gioisca Israele", non in sè, "bensì in colui che lo ha fatto" (Sal 149,2)

"Il prossimo quanto deve essere amato?" Risponderei e direi: Se nulla mi rimasto, come mi amerò; poiché mi si ordina di amare con tutto il cuore, con tutta l`anima, con tutta la mente colui che mi ha fatto, in che modo mi si ordina il secondo precetto di amare il prossimo come me stesso? Il che è più che il dire di amare il prossimo con tutto il cuore, con tutta l`anima e con tutta la mente. In che modo? "Ama il prossimo tuo come te stesso" (Mt 22,37.39). Dio con tutto me stesso: il prossimo come me. Come me, così te? Vuoi sentire come ti ami? Per questo ti ami, poiché ami Dio con tutto te stesso. Ritieni infatti di avanzare con Dio, perchè ami Dio? E poiché ami Dio, si aggiunga qualcosa a Dio? E se non ami, avrai di meno? Quando ami, tu progredisci: lì tu sarai dove non perirai. Ma mi risponderai e dirai: Quando infatti non mi sono amato? Non ti amavi affatto, quando non amavi Dio che ti ha fatto. Anzi quando ti odiavi credevi di amarti. "Chi infatti ama l`iniquità, odia la sua anima" (Sal 10,6).


(Agostino, Sermo 34, 7-8)



2. I due amori: Dio e il mondo


Vi sono due amori, dai quali derivano tutti i desideri, e questi sono così diversi per qualità, in quanto si distinguono per cause. L`anima razionale, infatti, che non può essere priva di amore, o ama Dio o ama il mondo. Nell`amore di Dio nulla è eccessivo, nell`amore del mondo, invece, tutto è dannoso. Per questo è necessario essere inseparabilmente attaccati ai beni eterni, e usare in maniera transitoria di quelli temporali, di modo che, per noi che siamo pellegrini e ci affrettiamo per tornare in patria, qualunque cosa ci tocchi delle fortune di questo mondo sia viatico per il viaggio e non attrattiva per il soggiorno. Per questo, il beato Apostolo così afferma: "Il tempo è breve. Rimane che quelli che hanno moglie vivano come se non l`avessero, quelli che piangono come se non piangessero, quelli che godono come se non godessero, quelli che comprano come se non possedessero, e quelli che usano di questo mondo come se non ne usassero: perchè passa la scena di questo mondo (1Cor 7,29-31). Ma ciò che piace per aspetto, abbondanza, varietà, non viene facilmente evitato, a meno di non amare, nella stessa bellezza delle cose visibili, il Creatore piuttosto che la creatura. Quando infatti egli dice: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza" (Mc 12,30), vuole che mai ci sciogliamo dai vincoli del suo amore. E quando con questo precetto del prossimo (cf.Mc 12,31ss) congiunge strettamente la carità, ci prescrive l`imitazione della sua bontà, affinché amiamo ciò che egli ama, e ci occupiamo di ciò di cui egli si occupa. Sebbene infatti siamo "il campo di Dio e l`edificio di Dio" (1Cor 3,9), e "ne chi pianta, né chi irriga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere" (1Cor 3,7), tuttavia esige in tutto il servizio del nostro ministero, e vuole che siamo dispensatori dei suoi doni, affinché colui che porta "l`immagine di Dio" (cf. Gen 1,27), faccia la sua volontà. Per questo nella preghiera del Signore diciamo in maniera sacrosanta: "Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra" (Mt 6,10). Con tali parole cos`altro domandiamo, se non che Dio assoggetti chi non ha ancora assoggettato a sé, e, come [lo sono] in cielo gli angeli, così faccia ministri della sua volontà anche gli uomini sulla terra? Chiedendo dunque ciò, amiamo Dio e amiamo anche il prossimo, e in noi c`è non un amore diverso, ma unico, dal momento che desideriamo sia che il servo serva, sia che il padrone comandi.

Questo affetto dunque, o carissimi, dal quale escluso l`amore terreno, si rafforza con la consuetudine delle buone opere, poiché è necessario che la coscienza si rallegri nelle azioni rette, e volentieri ascolti ciò che gode di aver fatto. Si sceglie di fare digiuno, si custodisce la castità, si moltiplicano le elemosine, si prega incessantemente, ed ecco che il desiderio dei singoli diventa il voto di tutti. La fatica alimenta la pazienza, la mitezza spegne l`ira, la benevolenza si mette sotto i piedi l`invidia, le cupidigie umane sono uccise dai santi desideri, l`avarizia è scacciata dalla generosità, e le ricchezze che costituiscono un peso diventano strumenti di virtù.


(Leone Magno, Tractatus, 90, 3-4)



3. Dio promette se stesso a chi lo ama


In effetti, non una qualsiasi cosa ti promette Dio, cioè qualcosa che non sia Dio stesso. Insomma, Dio non potrebbe saziarmi, se non promettendomi Dio stesso.

Cos`è l`intera terra? Cosa l`intero mare? O l`intero cielo? Cosa sono tutti gli astri? O il sole? Cosa la luna? Cosa le schiere stesse degli angeli? Più di tutti costoro, ho sete del Creatore: di lui stesso ho fame, di lui ho sete a lui dico: "Poiché presso di te è la fonte della vita" (Sal 35,10). E` lui che mi dice: "Io sono il pane disceso dal cielo" (Gv 6,41).

Brami dunque ed abbia sete il mio peregrinare, perch‚ si sazi la mia presenza. Il mondo gioisce di molte cose, belle, forti, varie: più bello è però colui che le ha fatte; più forte e luminoso è colui che le ha fatte; più soave è colui che le ha fatte. "Mi sazierò, quando si manifesterà la tua gloria" (Sal 16,15). Se perciò è in voi quella fede che opera per mezzo dell`amore, già vi annoverate tra i predestinati, tra i chiamati, tra i giustificati: quindi cresca in voi. La fede infatti che opera per mezzo dell`amore, non può sussistere senza la speranza. Ma quando saremo arrivati, allora sarà ancora con te la fede? Ci sarà forse detto: Credi? No, assolutamente. Allora, lo vedremo, lo contempleremo.


(Agostino, Sermo 158, 7)

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