È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva

SCRITTI PATRISTICI PER LA LITURGIA FESTIVA (anno A)

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2017 10:21
Autore
Stampa | Notifica email    
26/09/2011 08:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

XXVII DOMENICA


Letture: Isaia 5,1-7

Filippesi 4,6-9

Matteo 21,33-43


1. Parabola dei vignaioli omicidi


"Un uomo piantò una vigna" (Lc 20,9). Parecchi deducono diversi significati dal nome della vigna, ma è evidente che Isaia ha ricordato come la vigna del Signore di Sabaoth sia la casa d`Israele (cf.Is 5,7). Chi altro mai, se non Dio, ha creato questa vigna? E` dunque Lui che la diede in affitto e partí per andare lontano, non nel senso che il Signore si sia trasferito da un luogo all`altro, dato che Egli è sempre dappertutto, ma perché è piú vicino a chi lo ama, ma sta lontano da chi lo trascura. Egli fu assente per lunghe stagioni, per evitare che la riscossione sembrasse prematura. Quanto piú longanime la benevolenza, tanto piú inescusabile la ostinatezza.

Per cui, secondo Matteo, giustamente trovi che "la circondò anche di una siepe" (Mt 21,33; Is 5,2), cioè la recinse munendola della protezione divina, affinché non fosse facilmente esposta agli assalti delle belve spirituali.

E al tempo dei frutti mandò i suoi poveri servi. E` giusto che abbia indicato il tempo dei frutti, non il raccolto, infatti dai Giudei non si ebbe alcun frutto, questa vigna non ha dato alcun raccolto, poiché di essa il Signore dice: "Attendevo che producesse uve, ma essa diede spine" (Is 5,2). Perciò i torchi traboccarono non di vino che rallegra, non di mosto spirituale, ma del sangue rosseggiante dei profeti. Del resto Geremia fu gettato in una cisterna (cf. Ger 38,6), di questa specie erano ormai i torchi dei Giudei, pieni non di vino ma di melma. E sebbene, come sembra, questa sia un`allusione generale ai profeti, tuttavia il passo ci permette di pensare che si tratti di quel ben noto Nabot (cf. 1Re 21,1-14), il quale fu lapidato: sebbene di lui non ci sia stata tramandata nessuna parola profetica, ci è stata però tramandata la sua storia profetica, poiché prennunziò col proprio sangue che molti sarebbero stati i martiri a favore di questa vigna. E chi è colui che viene colpito al capo? E` certamente Isaia, a cui una sega poté piú facilmente tagliare in due le membra del corpo che non far vacillare la fede, o sminuir la costanza, o troncare il vigore dell`anima.

E ciò avvenne perché, quando ormai aveva designato tanti altri estranei, che i Giudei cacciarono senza onore e senza risultati, non essendo riusciti a cavarne nulla, per ultimo mandò anche il Figlio unigenito, e quei perfidi, mossi dalla bramosia di eliminarlo perché era l`erede, l`uccisero (cf. Lc 20,13ss) crocifiggendolo, lo respinsero rinnegandolo.

Quante cose, e quanto importanti, in cosí brevi tratti! Anzitutto questo: che la bontà è una dote di natura, e il piú delle volte si fida di chi non lo merita; inoltre, che Cristo è venuto come estremo rimedio delle perversità; infine, che chi rinnega l`Erede, dispera del Creatore. E Cristo (cf. Eb 1,2) è al tempo stesso erede e testatore; erede, perché sopravvive alla propria morte e raccoglie nei progressi che facciamo direi come i frutti ereditari dei testamenti, ch`Egli stesso ha stabilito.

E` però opportuno che faccia domande agli interlocutori, affinché emettano da sé stessi la sentenza della propria condanna. E afferma che alla fine giungerà il padrone della vigna (cf. Lc 20,16), perché nel Figlio è anche presente la maestà del Padre, o anche perché negli ultimi tempi, piú da vicino influirà dolcemente sugli affetti umani. Quindi coloro pronunciano contro sé stessi la sentenza, affermando che i cattivi devono andare in rovina e la vigna passare ad altri coloni ("ibid."). Consideriamo allora chi siano i coloni, e che cosa sia la vigna.

La vigna prefigura noi: il popolo di Dio, stabilito sulla radice della vite eterna (cf. Gv 15,1-6), sovrasta la terra e formando l`ornamento del suolo meschino, ora comincia a far sbocciare fiori splendenti come gemme, ora si riveste dei verdi germogli che l`avvolgono, ora accoglie su di sé un mite giogo (cf.Mt 11,29), quando è ormai cresciuto estendendo i suoi bracci ben cresciuti come tralci di una vite feconda. Il vignaiolo è senza alcun dubbio il Padre (cf. Gv 15,1) onnipotente, la vite è Cristo, e noi siamo i tralci (cf. Gv 15,5): ma se non portiamo frutto in Cristo veniamo recisi (cf. Gv 15,2) dalla falce del coltivatore eterno. Perciò è esatto che il popolo sia chiamato la vigna di Cristo, sia perché sulla sua fronte vien posto come ornamento il segno della croce, sia perché si raccoglie il suo frutto durante l`ultima stagione dell`anno, sia perché allo stesso modo che avviene per tutti i filari della vigna, cosí nella Chiesa di Dio uguale è la misura, e non vi è alcuna differenza tra poveri e ricchi, tra umili e potenti, tra schiavi e padroni (cf. Col 3,25; Ef 6,8s). Come la vite si sposa agli alberi, cosí il corpo si congiunge all`anima, e anche l`anima al corpo. Come il vigneto sta ritto quand`è legato insieme, e, se viene potato, non s`impoverisce ma diventa piú rigoglioso, cosí la santa plebe quand`è legata è resa libera, quand`è umiliata si innalza, quand`è recisa riceve la corona. E, persino, come il tenero virgulto staccato dall`antico albero viene innestato nella fecondità di una nuova radice, cosí questo popolo santo, quando ha rimarginato i tagli dell`antico virgulto, si sviluppa perché è tenuto al sicuro dentro quel legno della croce come nel grembo di una madre affettuosa; e lo Spirito Santo, come se discendesse giú nelle buche profonde del terreno, riversandosi nel carcere di questo corpo, lava via il fetidume con la corrente dell`acqua che salva, e solleva le abitudini delle nostre membra all`altezza della disciplina celeste.

Questa è la vigna che il premuroso vignaiolo è solito zappare aggiogare insieme, potare; egli, sgombrando i pesanti mucchi di terra, ora espone al sole cocente, ora fa intridere alla pioggia le miserie nascoste del nostro corpo, e suole sbarazzare dagli sterpi il terreno coltivabile per evitare che le gemme siano guaste dai rovi, o l`ombra del fogliame lussureggiante sia troppo densa o lo sfoggio infecondo delle parole, aduggiando le virtù, impedisca che la caratteristica della sua natura giunga a maturazione. Ma guardiamoci bene dal temere qualsiasi danno a questa vigna, che il custode sempre desto del Salvatore ha circondato col muro della vita eterna contro tutte le lusinghe della malizia mondana.

Salve, vigna meritevole di un custode cosí grande: ti ha consacrato non il sangue del solo Nabot (cf. 1Re 21,13) ma quello di innumerevoli profeti, e anzi quello, tanto piú prezioso, versato dal Signore. E` bensí vero che colui, senza farsi atterrire dalle minacce di un re, non soffocò la costanza con la paura né, allettato da ricchissime ricompense, barattò il suo sentimento religioso ma, opponendosi al desiderio del tiranno, perché l`erba della malva non si seminasse nei suoi orticelli al posto delle viti recise, contenne col proprio sangue, non potendo fare altro, le fiamme preparate per le proprie viti; ma egli difendeva pur sempre una vigna (cf. 1Re 21,2) materiale; invece tu per noi sei stata piantata per l`eternità con lo sterminio di tanti martiri, e la croce degli apostoli, emulando la passione del Signore, ti ha diffusa fino ai confini del mondo.


(Ambrogio, In Luc. 9, 23-30.33)



2. Il prezzo della nostra redenzione


Il Creatore dell`universo e Dio invisibile, egli stesso fece scendere dal cielo tra gli uomini, la sua Verità, la sua Parola santa e incomprensibile, e la stabilí nei loro cuori. E lo fece non mandando - come si poteva pensare - qualche suo servo, o angelo, o principe preposto al governo sulla terra, o all`amministrazione in cielo, ma mandando lo stesso Artefice e Fattore di tutte le cose, per cui creò i cieli e chiuse il mare nelle sue sponde e le cui leggi misteriose sono fedelmente custodite da tutti gli elementi. Da lui, infatti, ebbe il sole la misura del suo corso quotidiano, a lui obbediscono la luna - quando splende nella notte - e le stelle - quando le fanno corteo nel suo viaggio, - da lui tutto fu stabilito, disposto, ordinato: il cielo e gli esseri celesti, la terra e le creature terrestri, il mare e gli animali marini, il fuoco, l`aria, l`abisso, quello che sta in alto, quello che è nel profondo e quello che sta nel mezzo (cf. 1Cor 15,27-28; Ef 1,22; Fil 3,21; Eb 2,8). Costui Iddio mandò!

Qualcuno potrebbe pensare: lo inviò per tiranneggiare o spaventare o colpire gli uomini. No davvero! Lo inviò con mitezza e con bontà come un re manda suo figlio (cf. Mt 21,37); lo inviò come Dio e come uomo fra gli uomini; e fece questo per salvare, per persuadere, non per violentare; a Dio non conviene la violenza! Lo inviò per chiamare, non per castigare, lo inviò per amare, non per giudicare. Lo invierà, sí, un giorno, a giudicare: e chi potrà allora sostenere la sua presenza? (cf. Ml 3,2).


(Epist. ad Diogn. 7)



3. Dio non ha bisogno dell`uomo


Neppure all`inizio avvenne che Dio modellasse Adamo perché avesse bisogno dell`uomo, bensí per avere qualcuno in cui posare i suoi benefici. Poiché non solo prima di Adamo, ma prima di tutta la creazione, il Verbo glorificava il Padre, rimanendo in lui ed era glorificato dal Padre, come egli stesso dice: "Padre, glorificami con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse" (Gv 17,5). E non fu neppure perché avesse bisogno del nostro servizio che egli ordinò di seguirlo, bensí per procurare a noi stessi la salvezza. Infatti, seguire il Signore significa aver parte alla salvezza, cosí come seguire la luce è prender parte alla luce. Quando gli uomini sono nella luce, non sono essi che illuminano la luce e la fanno risplendere, ma sono illuminati e resi splendenti da essa: lungi dall`apportarle alcunché, beneficiano della luce e ne sono illuminati. Cosí avviene del servizio verso Dio: esso non apporta nulla a Dio, perché Dio non ha bisogno del servizio degli uomini; ma, a coloro che lo servono, Dio procura la vita, l`incorruttibilità e la gloria eterna. Egli accorda i suoi benefici a coloro che lo servono, perché lo servono, e a quelli che lo seguono, perché lo seguono; ma egli non riceve da loro nessun beneficio, poiché egli è perfetto e senza necessità. Se Dio sollecita il servizio degli uomini, è per poter, egli che è buono e misericordioso, accordare i propri benefici a coloro che perseverano nel suo servizio. Infatti, come Dio non ha bisogno di nulla, del pari l`uomo ha bisogno della comunione di Dio. Infatti la gloria dell`uomo sta nel perseverare nel servizio di Dio. Ecco perché il Signore diceva ai suoi discepoli: "Non siete voi che avete scelto me, ma io che ho scelto voi" (Gv 15,16), indicando con ciò che non erano essi che lo glorificavano seguendolo, bensí che, per aver seguito il Figlio di Dio, erano essi glorificati da lui. E ancora: "Voglio che là, dove sono io, siano anch`essi, perché vedano la mia gloria" (Gv 17,24): nessuna vanteria in questo, ma volontà di render partecipi i discepoli della sua gloria. E` di essi che parlava il profeta Isaia: "Dall`oriente adunerò la tua posterità e dall`occidente ti raccoglierò. Dirò all`aquilone: Restituiscili! e al vento di mezzoaiorno: Non trattenerli! Aduna i miei figli dai paesi lontani e le mie figlie dalle estremità della terra quelli che portano il mio nome, poiché è per la mia gloria che ho preparato, che ho modellato e ho fatto" (Is 43,5-7). E tutto questo perché: "là dov`è il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi" (Mt 24,28), partecipando alla gloria del Signore che li ha modellati e preparati precisamente perché, stando con lui, partecipino della sua gloria.


(Ireneo di Lione, Adv. Haer. IV, 14, 1)

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:30. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com