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Lettera della CEI all'AZIONE CATTOLICA

Ultimo Aggiornamento: 23/03/2011 12:33
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23/03/2011 12:25
 
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2. Impegno per la missione e l’evangelizzazione
La conferma della fondamentale scelta per la missione e per l’evangelizzazione porta l’Azione Cattolica a misurarsi oggi con l’incredulità, con l’indifferenza, con la ricerca di quanti non si riconoscono esplicitamente o consapevolmente in una prospettiva cristiana, nonché con la diffusa estraneità nei confronti di un cammino ecclesiale. È a partire da queste situazioni che occorre elaborare proposte idonee a presentare le ragioni della fede in modo credibile e condivisibile, prestando attenzione alle domande e alle scelte delle persone che sono attorno a voi.
Nel dialogo con chi non crede sappiate attingere luce dal Vangelo, impegnandovi a testimoniarlo con la coerenza della vita di ogni giorno, facendovi prossimi a tutti, senza conformarvi alle logiche del mondo e ai suoi modelli culturali (cf. Rm 12,2). Ci aspettiamo che sappiate dire il Vangelo con le parole semplici della vita quotidiana, per imparare a parlare al cuore di ogni uomo.
Ci sembra questo il modo per comporre, in forma significativa, tensione missionaria e laicità, assumendo il progetto culturale della Chiesa italiana. In particolare, vi chiediamo di assumere il compito di declinare in forme diffuse e popolari tale progetto, aiutando i laici delle comunità parrocchiali a guardare e a giudicare da credenti le questioni impellenti del nostro tempo e a esprimere valutazioni ancorate a una visione cristiana dell’uomo e dei problemi che lo riguardano.
La diffusione dell’Azione Cattolica nelle comunità e la sua connotazione popolare ne fanno uno strumento essenziale per realizzare la condivisione di orientamenti culturali comuni all’interno delle Chiese particolari e per essere coscienza critica nella società civile. Come ricordava il Cardinale Camillo Ruini nella lettera alla Presidente nazionale dell’Associazione nel gennaio 1999, "questo significa anche esprimere con forza la voce del laicato cattolico attorno ai grandi temi che si agitano nella nostra società e che coinvolgono l’autentica visione della persona e della comunità nel mondo (quali la vita, la famiglia, la libertà educativa, il diritto al lavoro, la crescita della società civile, la difesa dei più poveri, ecc.)", senza ovviamente entrare negli spazi propri delle forze politiche, evitando il ricorso a modalità di intervento che comporterebbero lo schierarsi con l’una o l’altra di esse. L’animazione del sociale richiede peraltro di ricercare forme efficaci di presenza per dare visibilità alla testimonianza cristiana.
La storia dell’Associazione mostra come essa, nel variare delle condizioni culturali, sia stata sempre protagonista di un serrato confronto con mentalità, ideologie e modelli sociali che negavano valori fondamentali della persona umana, dando voce e unità alle diverse componenti del mondo cattolico. Oggi viviamo in un contesto caratterizzato da non minori pericoli per la dignità della persona umana e la ricerca del bene comune della società, a causa di diffusi orientamenti nichilistici e relativistici. Vorremmo che l’Azione Cattolica si rendesse sempre più disponibile al dialogo sui grandi temi della vita e accettasse le sfide lanciate dalla cultura contemporanea, non solo per offrire a quanti sono in ricerca la possibilità di una riflessione e di una verifica in comune con i cristiani, ma anche per indirizzare i soci verso una coraggiosa testimonianza dei valori evangelici nella vita sociale, per una loro efficace penetrazione nel vissuto della nostra società.
Volgendo poi lo sguardo alla missione della Chiesa, chiediamo ai laici di Azione Cattolica di essere presenti nelle comunità parrocchiali, stimolandone la missionarietà, e di inserirsi con passione apostolica negli ambienti di vita: la famiglia, la scuola, il mondo del lavoro e quello delle relazioni sociali, la politica… La loro testimonianza evangelica potrà contribuire a illuminare di senso cristiano queste esperienze e a incrementare la condivisione e la collaborazione con ogni persona di buona volontà. Negli orientamenti pastorali vi richiamavamo proprio l’esigenza di "un impegno che […] contribuisca a rinvigorire, mediante la testimonianza apostolica tipicamente laicale […] il dialogo e la condivisione della speranza evangelica in tutti gli ambienti della vita quotidiana" (Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 61).
Siamo certi che questo risalto dato alla missionarietà della vostra vocazione, lungi dal sottrarvi all’impegno pastorale nelle comunità di appartenenza, soprattutto nelle vostre parrocchie, vi spingerà ancora di più a offrire il vostro servizio ecclesiale con la semplicità e la disponibilità che vi hanno sempre caratterizzato e realizzerà, all’interno delle comunità ecclesiali, quella conversione missionaria della pastorale richiesta a tutti nel momento presente.
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