Una meraviglia senza fine (Johann Sebastian Bach, Dalla
Cantata BWV 147, Corale "Herz und Mund und Tat und
Leben")
Proposte di ascolto a cura di Pino Pignatta
Johann Sebastian Bach
Dalla Cantata BWV 147, Corale “Herz und Mund und Tat und Leben”
Concentus Musicus Wien
Nikolaus Harnoncourt, direttore
Alla ricerca, dopo la pausa estiva, di una nuova proposta di ascolto per continuare i nostri
incontri con la musica – intesa come sollievo terapeutico, terapia dello spirito che aiuti a
superare il dolore, “strategia per stare meglio” nell’efficace definizione di questa rubrica –
avevamo ormai orientato, con decisione, la nostra scelta sul compositore Gabriel Fauré e su una
delle sue affascinanti Mélodies, disponibili tra le perle sonore sparpagliate (e a volte dimenticate)
nella Rete: così, tanto per avventurarci sul terreno di una lirica garbata, molto francese nel gusto
della tessitura e dell’esposizione vocale, poco gorgheggiante e belcantistica, ma parecchio
intimistica, interiore, quindi capace di aprire una breccia anche, e soprattutto, nel cuore di chi
soffre.
Poi però ci siamo imbattuti, per caso, in un video che ci ha letteralmente folgorati: a
dimostrazione di quali straordinari tesori, di inestimabile valore musicale, nasconda ormai
Internet, tanto che è necessario un colpo di fortuna per “portarli alla luce”, se uno non sa come,
dove e che cosa cercare. Insomma, un po’ come accade all’Edmond Dantes di Alexander Dumas
sull’isola di Montecristo, alla ricerca dell’immensa fortuna svelatagli dall’abate Faria nella prigione
del Castello d’If.
Dunque, su YouTube abbiamo (ri)trovato l’intera Cantata BWV 147 di Johann Sebastian Bach
nella luminosa interpretazione di Nikolaus Harnoncourt, uno degli specialisti delle cosiddette
letture filologiche del periodo barocco e classico, cioè la riproposizione di interi repertori
strumentali e di musica sacra con l’ausilio di strumenti originali (o di copie fedeli all’originale) e
seguendo la prassi esecutiva dell’epoca.
Harnoncourt, berlinese di nascita ma austriaco, violoncellista prima che direttore d’orchestra, ha
avuto il merito di anticipare la “moda” delle orchestre con strumenti originali, fondando già nel
1953 il Concentus Musicus di Vienna, con un successo planetario che è stato poi seguito da altri
artisti come l’olandese Tom Koopman, l’inglese Trevor Pinnock e, in tempi più recenti, il catalano
Jordi Savall. Per comprendere appieno il valore musicale di questo video disponibile su Internet,
occorre anche ricordare che insieme con un altro grande specialista della musica antica – Gustav
Leonhardt, clavicembalista, direttore d’orchestra, fondatore del Leonhardt Consort – Nicolaus
Harnoncourt dal 1971 al 1990 ha inciso, in una sorta di maratona della pratica esecutiva storica,
l’integrale delle Cantate Sacre di Bach, disponibili in un’edizione discografica in 60 CD uscita nel
2000 in occasione del 250° anniversario della morte di Bach.
Della Cantata BWV 147 vi proponiamo, per iniziare, l’ascolto del Corale introduttivo, che ha
appunto lo stesso titolo della Cantata: “Herz und Mund und Tat und Leben”, e cioè,
letteralmente, “Cuore e bocca e azioni e vita”. Anche se, di questa Cantata, è enormemente più
toccante e celebre il Corale “Jesus bleibet meine Freude”, traducibile con “Gesù è la mia Gioia”,
una di quelle pagine con diffusione e valore universali, saccheggiata, se non scarnificata, da ogni
tipo di pratica musicale, leggera, teatrale e ballettistica, o meramente commerciale. Anche se del
Corale “Jesus bleibet meine Freude” esistono anche pregevoli registrazioni che vi consigliamo di
non perdere per nessuna ragione al mondo: per esempio quella del pianista rumeno Dinu Lipatti,
morto a 33 anni e quasi sconosciuto, anche se è stato uno dei più grandi musicisti del Ventesimo
secolo. Nel 1950, malato di leucemia in fase avanzata, diede il suo ultimo concerto a Besançon
con 40 di febbre. Dopo avere eseguito i Walzer di Chopin rientrò in sala, si sedette ed eseguì
proprio "Jesus bleibet meine Freude" trascritto per pianoforte, dando l'addio al pubblico e alla
vita. Morì a Ginevra pochi giorni dopo.
Ma torniamo a “Herz und Mund und Tat und Leben”, protagonista di questo video. Il motivo per
cui l’abbiamo scelto è evidente sin dalla prima inquadratura su Nicolaus Harnoncourt: guardate
la gioia con cui “attacca”, la felicità incontenibile, quasi fanciullesca, potremmo dire naif, con la
quale dà il via all’introduzione strumentale del Corale. E’ incredibile: con movimenti spontanei,
senza bacchetta, apparentemente istintivi anche se misurati nel trasmettere le scelte
interpretative e di concertazione ai professori del Concentus Musicus e al Coro, il direttore
austriaco riesce a farci cogliere all’istante la freschezza melodica del discorso bachiano,
la trascinante bellezza contrappuntistica della pagina, dirigendo con piglio autorevole (si nota
nelle primissime battute) e allo stesso tempo divertito, o meglio gioioso, certo come effetto della
letizia trasmessa a noi dalla musica di Bach e dalla sua fede, dove appunto il Gesù luterano del
Kantor diventa “Cuore e bocca e azioni e vita” per chi ha una dimensione spirituale dell’esistenza.
Ed è divertente seguire il suo “balletto” sul podio, il sorriso che ne illumina il viso appena sta per
anticipare la battuta iniziale scritta sul pentagramma (e già questo è immediatamente
terapeutico), con movimenti lontani anni luce da quelli eccessivamente “ingessati” di altri
direttori d’orchestra. Qui, a dispetto della solenne pomposità della sala, Harnoncourt è quasi più
simile a un maestro di musica di provincia, per certi versi ricorda un po’ la mitica Mariele Ventre
dello Zecchino d’Oro, o forse il direttore di un concerto improvvisato sulle colline del Grinzing,
intorno a Vienna, tutte circondate da giardini e vigneti, dove il vinello scorre leggero, proprio
come la musica nelle vene del popolo austriaco, o tra i cori sulle montagne del Tirolo. Non è così,
ovviamente: Harnoncourt trasmette la gioia di Bach a modo suo, in una gestualità che l’ha reso
celebre, anche se sappiamo quanto studio ci sia dietro queste partiture, quanti anni di
ricerca negli archivi, nei trattati musicali dell’epoca, per arrivare a rendere in maniera così
semplice e genuina uno dei capolavori della musica sacra. Nascondendo sotto quei gesti così
poco accademici scelte di concertazione precise, che ci aiutano a comprendere frammenti
musicali “nascosti”: come quando, appena prima che inquadrino i violini, un ultimo scatto di
Harnocourt verso l’orchestra alla sua sinistra ci rivela l’emergere e l’importanza dei
contrabbassi, particolare che senza il suo “aiuto” difficilmente, se non si è musicisti, si
riuscirebbe a cogliere.
“Herz und Mund und Tat und Leben” è una delle Cantate più celebri di Bach, scritta a Weimer nel
1716, che il compositore presentò ai fedeli di Lipsia nel 1723. E' ispirata ala Visitazione di Maria
presso Elisabetta, che il Vangelo di Luca (1, 39-56) celebra con il canto del Magnificat. Una
ricorrenza che nella religiosità popolare del periodo era particolarmente sentita. Ha scritto il
musicologo Alberto Basso: «Bach si preoccupò di coglierne il messaggio di solennità e di
dolcezza, di trasmetterlo con immediatezza e partecipazione devozionale». E la solennità dell'evento è resa con efficacia dall'impiego di una tromba proprio nella grandiosa pagina di
apertura che vi proponiamo.
Il resto ascoltatelo voi, affidandovi con fiducia a questa musica contagiosa per la sua
forza immediata. Siamo sicuri che lo ascolterete e riascolterete più volte. Il susseguirsi delle
voci vi conquisterà, per la bellezza dei fraseggi melodici che si rincorrono tra soprani,
mezzosoprani, tenori, bassi. Fraseggi capaci di portarvi in alto: come al termine della prima
parte contrappuntistica, al minuto e 26 del video, quando Harnoncourt chiede con un segno
esplicito a tutto il coro di cantare quasi in “pianissimo”, per poi liberare con un gesto imperioso le
voci femminili, portandole insieme al momento culminante di un’invocazione, di una preghiera,
su verso la sommità dell’architettura bachiana.
Per approfondire l'ascolto
1) Johann Sebastian Bach
Kantaten
Munchener Bach-Chor – Munchener Bach-Orchester – Karl Richter, direttore d’orchestra (Archiv)
2) Johann Sebastian Bach
Sacred Cantatas
Gustav Leonhardt & Nikolaus Harnoncourt (Teldec Classics, disponibile anche su iTunes)
3) Johann Sebastian Bach
Cantata BWV 147
Corale “Jesus bleibet meine Freude”
Dinu Lipatti, pianoforte (Great recordings of the century, Piano recital, Emi Classics, disponibile
anche su iTunes)