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COSA, COME E PERCHE' MEDITARE

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2019 16:48
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20/02/2011 21:41
 
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CHE COS'È LA MEDITAZIONE
CRISTIANA

 

  Il Catechismo della Chiesa Cattolica presenta la meditazione come una ricerca orante che si svolge nel cuore, il centro profondo e nascosto dell'uomo.

La meditazione conduce l'uomo a penetrare, a dimorare nel proprio intimo, per cogliervi le profondità dell'ineffabile mistero dell'amore di Dio.

La meditazione mette in moto tutte le facoltà dell'essere umano (il pensiero, il desiderio, la volontà, l'attenzione, l'intuizione, l'immaginazione, il cuore) per andare fino a "Betlemme", cioè fino alla accoglienza della Parola definitiva : Gesù Cristo.

il Centro dell'essere - il Cuore - si apre al mistero e ci si abbandona silenziosamente e fiduciosamente per essere "istruito e guarito", superando il rischio di confondere l'esperienza psicologica della grazia con l'azione stessa della Grazia.

La meditazione profonda non è quindi chiacchiericcio mentale, sentimentalismo, devozionismo, emozionalità, abitudinarietà, ma è soprattutto silenzioso, riverente, obbediente ascolto e accoglienza della Parola per assimilarla, conservarla, trasformarla in vita e "fare la verita".

La meditazione esige pratica regolare (un tempo speciale dedicato al Signore), metodo, disciplina, verifica, preparazione.

Lo specifico del cammino meditativo si può così sintetizzare:

  • Riscoprire il valore del silenzio come "luogo teologico" favorevole alla riflessione, alla contemplazione, all'ascolto integrale (di se stessi, di Dio, degli altri) alla purificazione e unificazione della persona
  • Abitare il paese dell'anima, il "cuore profondo" (1Pt, 3,15), per vivere consapevoli e attenti alla "Presenza" nel presente, nella concretezza del quotidiano.
  • Vivere con consapevolezza gioiosa la nostra consacrazione battesimale e crismale, per operare servizi pastorali di comunione e di partecipazione in risposta a Dio Trinità che ci ha chiamati alla vita, ci chiama continuamente, ci abita, ci nobilita e ci abilita alla comunione.

Se ti interessa approfondire cos'è la meditazione, puoi leggere nel Catechismo della Chiesa Cattolica i numeri 2705-2708, e nel Catechismo degli Adulti "La Verità vi farà liberi" i numeri 996-997

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20/02/2011 21:42
 
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Cos'è che qualifica la meditazione Cristiana

diamond_rule_sm.gif (1285 byte)

    Nella nostra cultura occidentale di questi nostri giorni, più orientata al futuro che immersa nel presente con la ricchezza consapevole del passato e la responsabilità di un futuro prefigurato nella luce di valori condivisi, è il pragmatismo che tende a governare i nostri comportamenti.

Abbiamo un interesse pragmatico verso tutto ciò che ci aiuta a fronteggiare il futuro. Cerchiamo risposte sul come-fare le-cose più che indagare sul loro significato. Da qui nasce il predominio della tecnologia, che non è negativa di per sé, anzi offre tante splendide opportunità; ma spesso tende a governarci più che ad essere governata da noi.

La tecnologia è un saper-come. Ci sentiamo a nostro agio solo quando conosciamo il modo di poter fare qualcosa; il che è una cosa buona, solo che - nella congerie attuale - corriamo il rischio di confondere il mezzo con il fine.

Per esempio, come posso pregare? Quale 'tecnica' mi aiuterà? Lo zen? Lo yoga? la respirazione controllata? Tenere un diario? Ripetere un mantra? Se solo potessi installarmi nella giusta pratica, trovare il guru che mi aiuterà, perseverare in ciò finché non mi sia dato di premere il dovuto bottone...

Il cristianesimo si batte per il primato

della via operativa interpersonale su quella tecnologica

Come l'attuale cultura occidentale, le religioni orientali tendono a specializzarsi nelle tecniche di preghiera, nella tecnologia spirituale. Esse tendono a mettere l'accento sulla tecnica, sul come-fare, sui metodi.

Così, nella nostra epoca tecnologica, molti che cercano Dio o una qualche esperienza religiosa si volgono alle tecniche delle religioni orientali per impare come trovare Dio, intraprendono una serie di pratiche, passando dall'una tecnica all'altra, come la donna che ha consultato tutti i medici e non ha trovato sollievo. Ella, infine, reagisce e tocca Gesù che la guarisce (Lc8, 43-48; Mt9, 20-22).
Ebbene, è la contemplazione che tocca Gesù.

La contemplazione non è tanto quella che faccio io, quanto quella che il Signore mi dà. È un dono, in dono fatto a me, un dono del Suo Spirito. Posso disporre me stesso/a (e in questo le tecniche, che favoriscono la pacificazione, la concentrazione, il raccoglimento, possono essermi di aiuto) a ricevere il dono della contemplazione e a crescere in questo dono, ma anche questa disposizione viene dal Signore, è grazia.

Nessuna tecnica può realizzare o ottenere la contemplazione. Essa può far raggiungere il cosiddetto samadhi, satori, o nirvana che dir si voglia, ma non è scontato che sia la stessa cosa rispetto alla contemplazione dono. Gesù dice: "Vi lascio la Pace, vi do la mia Pace", che non è una beatitudine disincarnata, ma il frutto del rapporto con la Sua Persona e il segno della Sua Presenza, che nella vita di ogni giorno concretizza la nostra personale "Incarnazione".

Il modo per disporci a ricevere il dono della contemplazione e crescere in esso non è un cercare, un bramare la contemplazione, un lottare per essa: invece è un cercare, un bramare Gesù, un lottare per Lui. A suo tempo e modo Egli si darà attraverso le crescenti grazie della contemplazione.

La contemplazione cristiana non è una tecnica, è un rapporto interpersonale - un rapporto con Dio presente a me e per me qui e ora in Gesù Cristo. Differisce radicalmente dalla contemplazione zen e da tutti i tipi di contemplazione buddhista, come pure dalla contemplazione yoga e dalla meditazione trascendentale: perché fa centro sul Signore, su una Persona. E' essenzialmente un rapporto d'amore.

Questo non significa che chi pratica il buddismo o lo zen o qualunque altra religione ed ha nel cuore il desiderio sincero di cercare Dio non possa incontrare il Signore, perché sappiamo che "lo Spirito soffia dove vuole"; ma noi dobbiamo essere consapevoli della nostra identità e di quella che è la nostra chiamata di cristiani.

Questa è la ragione per cui la cosiddetta preghiera centrante differisce dall'uso di un mantra. Un mantra, una parola o una frase su cui ci si concentra e che si ripete molte volte, non è interpersonale. La preghiera centrante centra, invece, non una parola, una frase come ad esempio il nome "Gesù" ma, attraverso la parola o la frase, una Persona. Ripetendo il Nome Gesù in continuazione, lentamente, non con le labbra, ma silenziosamente, nel mio cuore, centro la Persona di cui dico il nome nel mio cuore, invoco nel mio cuore questa Persona e riposo in essa.

Oppure posso ricorrere alla preghiera di Gesù, alla preghiera del pellegrino: "Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di me peccatore", ripetendo la frase, via via, in silenzio dentro di me. Il fuoco, qui, è su Gesù Cristo, non su una tecnica. Ed è il Suo Spirito, non la mia concentrazione e l'uso della frase come fosse una formula magica, il fuoco che alimenta il mio essere e purifica le mie negatività.

A questo modo di pregare, di ripetere nel mio cuore una giaculatoria o il Nome di Gesù o una frase della scrittura che mi 'tocca' particolarmente, è sicuramente un modo buono di pregare; può condurre alla vera contemplazione.

Ma la contemplazione in sé, questo misterioso incontro interpersonale con Gesù Cristo, che trascende ogni concetto, rimane un suo dono: un suo dare e un mio ricevere, non qualcosa da ottenere o compiere attraverso una tecnica, da conquistare o meritare.

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20/02/2011 21:43
 
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IL METODO
entra per gli approfondimenti

L'ACCOMPAGNAMENTO


Per quanto riguarda il metodo, il Centro specifica la sua proposta incidendo sul vissuto della persona, guidandola in esperienze di pratica meditativa.


La formazione della pratica meditativa predilige il metodo del "silenzio d'ascolto" perché in noi, fatti a immagine e somiglianza di Dio, possiamo cogliere la presenza e l'azione dello Spirito e del Verbo, che operano in un pluralismo di modi tutti da decifrare.


La pratica meditativa consente, così di vivere i tre "classici passaggi, sotto l'azione dello Spirito che opera in sinergia con il nostro spirito" :

² dall'esterno all'interno

² dall'interno all'intimo di sé

² dall'intimo di sé a Dio
    (S. Gregorio Magno)


Inoltre, a tutti coloro che frequentano il Centro e a chiunque altro intenda parteciparvi, si offre l'opportunità di approfondire argomenti di cultura religiosa e di accostarsi a tematiche :

² di antropologia teologica

²di Cristologia

²di Patrologia

²di Spiritualità


Un gruppo di fratelli e sorelle catechisti adulti e cresciuti nella pratica meditativa offre la propria esperienza come servizio alle persone che intendono iniziare il cammino e si rendono disponibili per accoglierli nel loro approfondimento della pratica meditativa secondo la proposta cristiana. " Noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quello che abbiamo veduto" (Gv. 3,11)


IL Centro di meditazione si propone e cresce come luogo di apertura ecumenica e di dialogo dove chiunque voglia fare esperienza di meditazione cristiana, può trovare il suo posto ed essere accolto e rispettato nei ritmi diversi della propria crescita.


Non risulta casuale il fatto che questo Centro maturi il suo servizio ecclesiale nel contesto della preparazione al grande Giubileo del 2000, mentre il nostro Vescovo, il Papa Giovanni Paolo II, rivolge ad ogni comunità cristiana della diocesi l'invito a "rinvigorire la propria fede e testimonianaza cristiana" per una "ripresa spirituale e civile dell'intera umanità" (discorso dell'8,12,1995)


Il Centro raccoglie il "rinnovato atto di amore
e speranza per Roma" rappresentato dalla Missione cittadina, voluta dal Papa in preparazione del terzo millennio, si rende disponibile per questa "impresa spirituale"
e partecipa ponendo la preghiera come momento fondante della missione e della formazione delle persone e la contemplazione come atteggiamento di vita.

[Modificato da Credente 20/02/2011 21:44]
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20/02/2011 21:46
 
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  I momento: Purificazione

Il meditante si prepara all'incontro con il Signore: pende coscienza delle sue motivazioni, del luogo e del tempo, vive un esercizio di pacificazione e di purificazione per prendere le distanze da se stesso (corpo - emozioni - pensieri disturbanti), purifica le sue intenzioni per raggiungere, con la guida del Maestro interiore lo Spirito Santo, l'intimo del proprio essere (il cuore profondo) dove abita, vive e opera Dio Trinità: "verremo in lui e prenderemo dimora presso di lui", Gv. 14.

 

II momento: Illuminazione

Raggiunto il cuore profondo, il meditante dispone tutto il proprio essere all'ascolto silenzioso della Parola di Dio che è Viva ed Efficace e da essa si lascia illuminare, contestare, questionare, medicare, sanare "Alla tua luce vediamo la luce"
Sulla Parola si dimora a lungo e in silenzio per permetterle di penetrare tutte le cellule dell'essere, come l'acqua penetra dolcemente la terra, l'ammorbidisce e la fertilizza. Dalla Parola ci si lascia guidare per discernere ciò che il Signore chiede nell'oggi della nostra esistenza.

 

III momento: Unione

Il dimorare a lungo nella Parola e con la Parola mette in moto un processo misterioso di trasformazione, di unificazione e comunione che configura a ciò che si medita e si contempla, cioè a Gesu' Vita. In un certo senso si diventa in sinergia con lo Spirito ciò che si contempla e quasi si sperimenta una forza sacramentale e certamente trascendente.

 

IV momento

Questo cammino unitario di purificazione, illuminazione, unione che si inizia con la pratica meditativa e medicativa regolare, sfocia necessariamente in un impegno di vita che trova nel quotidiano il proprio luogo di incarnazione. Il riferimento alla vita della comunità cristiana, l'alimentazione eucaristica e liturgica diventano sempre più essenziali e quotidiane.

 

V momento

Alla fine dell'esercizio meditativo il sostare a leggere il proprio vissuto spirituale permette di prendere coscienza dell'opera che Dio sta realizzando e di verificare i prodigi del Suo amore, dal cuore sgorga la Benedizione e la vita diviene Celebrazione del Signore.

Un ulteriore approfondimento del metodo meditativo può essere fatto con riferimento alla sintesi "cristologica" Gesù Via - Verità - Vita (Gv. 14,6)

Il meditante si mette in viaggio per realizzare un incontro più vitale e consapevole con il Signore nel quale e del quale già vive: "In Lui viviamo, esistiamo, siamo" (At. 17,28)

  1. In un primo tempo comincia a percorrere un sentiro di consapevolezza e purificazione che lo porta ad entrare nella sua camera (Mt. 6,6) e a chiudere le porte (dei sensi, dei pensieri, delle ansie e affanni) per dimorare nel suo essere profondo dove Dio Trinità vive ed opera (Gv. 14, 23). E' l'esperienza di Gesù VIA.

  2. Nel segreto del cuore si incontra con la VERITA' svelata dalla Parola e da questa si lascia illuminare e sanare. E' l'esperienza di Gesù VERITA'.

  3. La Verità liberamente e responsabilmente accolta si trasforma in VITA che si esprime in carità, in comunione, in volontà di bene. E l'esperienza di Gesù VITA, perché è la Vita Nuova che Egli dona.

Lo stesso cammino unitario è vissuto nella Eucaristia dove l'incontro esperienziale cone Gesù Via - verità - Vita si fa particolarmente carico di grazia per l'azione sacramentale che viene compiuta.

La pratica meditativa diventa così un atto di vero culto spirituale in coerenza con il dinamismo "sacerdotale" del nostro Battesimo.
Vissuta insieme, come gruppo di credenti, solidifica l'appartenenza al Signore, rende Chiesa, prepara al Santo Mistero della Cena e aiuta a gustare più profondamente l'Eucaristia.

Al di fuori della meditazione la persona si sente "stretta"; la "pratica meditativa" favorisce una vita semplice, trasparente, fiduciosa.

Inoltre, a tutti coloro che frequentano il Centro e a chiunque altro intenda parteciparvi si offre l'opportunità di approfondire argomenti di cultura religiosa e di accostarsi a tematiche:

  • di antropologia teologica

  • di Cristologia

  • di Patrologia

  • di spiritualità

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20/02/2011 21:47
 
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A CHI SI RIVOLGE

Nell'ambito della prima evangelizzazione
si rivolge a persone che, pur volendosi formare alla meditazione,
non hanno ancora evidenziato una chiara scelta per la meditazione cristiana



a coloro che, avendo fatto esperienze di pratica meditativa,
affidandosi a varie tecniche di meditazione,
intendono conoscere la proposta cristiana di meditazione,
come è autenticamente vissuta nella tradizione della Chiesa



ai credenti, che avendo maturata una piena adesione di fede a Cristo,
intendono con la meditazione cristiana sostenere il loro cammino di fede
in una vita rinnovata nello Spirito



a coloro che, provenendo da altre forme di preghiera,
intendono discernere e dare solidi fondamenti all'esperienza, in modo da:

² superare una possibile fase emotiva, 
² maturare la loro unione con Dio tramite un'autentica conoscenza di sé
² legarsi sempre di più alla tradizione orante della Chiesa, guidati dalla proposta
della spiritualità cristiana.
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20/02/2011 21:48
 
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A QUALI BISOGNI RISPONDE

IO IERI

IO DOMANI
Progetti - Timori - Speranze


Chiunque arriva al Centro di meditazione, proveniente dalle più varie esperienze di vita, porta con sé i bisogni comuni di ogni persona: il bisogno di felicità vera, di Dio, di autenticità, di significato, di bellezza interiore; Il bisogno di riflessione e di chiarezza, di calma e di unificazione del proprio essere, il bisogno di ordine e di pulizia interiore, di liberazione dai vari condizionamenti (fretta, apparenza, convenzioni, produttività efficientistica sganciata dalla sana creatività, ricerca del successo, affermazione di sé, esteriorità).

A questi bisogni il Centro cerca di rispondere per aiutare la persona a passare:

dalla complicazione alla semplicità

dalla confusione alla chiarezza

dalla frammentazione alla unificazione,

dalla inquietudine alla gioia

e stabilirla in un autentico cammino di ricerca della verità.

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20/02/2011 21:52
 
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La formazione
alla meditazione cristiana

 

Vivere in pienezza secondo la vera identità dell'essere umano è il grande desiderio di ogni persona.
Ma il desiderio non basta. E' necessaria anche la determinazione all'impegno. Gli itinerari di formazione alla meditazione cristiana si pongono come aiuto concreto per risvegliare il desiderio e la volontà di chiunque si vuole impegnare a dare un senso pieno alla vita e vivere la "Sapienza evangelica" nella concretezza della propria esistenza per costruire realtà di comunione.

La meditazione esige continuità ed una costante applicazione per entrare gradualmente e progressivamente nell'esperienza spirituale.

La "pratica meditativa" vissuta con semplicità e impegno aiuta a superare la frammentazione delle persone, favorisce l'unità fra le varie dimensioni dell'essere e aiuta a rendere viva e vitale l'esperienza della fede cristiana.


"Se il tuo corpo è tutto luminoso, senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà splendente come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore" (Lc. 11,36)

 

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26/05/2019 16:43
 
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COME PREPARARSI NEL MIGLIOR MODO
ALLA VITA DI CONTEMPLAZIONE
CHE AVREMO DOPO LA VITA PRESENTE.

[Modificato da Credente 26/05/2019 16:48]
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TUTTO QUELLO CHE E' VERO, NOBILE, GIUSTO, PURO, AMABILE, ONORATO, VIRTUOSO E LODEVOLE, SIA OGGETTO DEI VOSTRI PENSIERI. (Fil.4,8) ------------------------------------------
 
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