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Meditazioni per le festività (di Mons.Riboldi)

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2017 21:39
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26/06/2017 15:27
 
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Non temete gli uomini

Essere cristiani, ossia veri discepoli di Gesù, che fanno di Lui il solo Bene, Fine della vita, dovrebbe essere, per chi di noi Gli appartiene tramite il Santo Battesimo, la sola dignità da costruire e conservare. Ma non è facile.

Ad alcuni pare faccia paura dare alla propria esistenza la gioia di appartenere a Dio e fare di Lui la vera ragione della stessa vita; ed allora si rifugiano in un cristianesimo di facciata, che nulla ha a che vedere con il ‘vivere Cristo’.

A volte,’usano’ la parola ‘cristiano’, ossia si dicono tali, ma non è il Vangelo il riferimento della loro vita, la guida delle scelte, la continua testimonianza della fede, anzi, in un certo senso, per come si comportano, negano il Vangelo e Cristo.

È uno spettacolo pietoso, che fa male a tutti noi, alla Chiesa che, così, si vede diffamata da costoro.

Forse è proprio a noi, cristiani dell’Occidente, che oggi il Signore invia la Sua Parola, ‘viva ed efficace’, per aiutarci ad uscire dal ‘limbo’ in cui ci ritroviamo.

“In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: ‘Non temete gli uomini … Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti.”

Dobbiamo aprirci alla Sua Presenza.

Fare un’esperienza profonda di Lui: sentirlo vivo accanto a noi, per poter testimoniarlo risorto.

Lo Spirito Santo che ci ha donato apra i nostri cuori e le nostre menti e ci doni il coraggio di ‘essere’ Suoi discepoli, in ogni pensiero, azione e gesto.

“ Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia”.

La nostra esistenza ha un senso, l’ha sempre avuto nel pensiero d’Amore che dai secoli infiniti ci accompagna. Siamo al mondo per Amore e il nostro destino è l’Amore eterno, infinito e misericordioso, che ci è stato donato.

Non sprechiamo questo tempo di passaggio, in cui solo ci è chiesto di accogliere questo Amore, in libertà e consapevolezza, testimoniandolo nel dono di sé.

Il Signore Gesù ha fiducia in noi, crede in noi, più di noi stessi.

“…. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!”.

Noi siamo preziosi agli occhi di Dio. Egli ha cura di noi.

Nel drammatico ‘deserto’ del nostro mondo, è segno di un’efficace presenza della Grazia, sapere e vedere che emergono sempre di più giovani, uomini, donne, famiglie, gruppi, che hanno ‘scelto’ di lasciare alle spalle il semplice ‘dirsi cristiani’ e si impegnano a vivere la fede con una coerenza ed una gioia da diventare preziosi testimoni, che annunziano in ogni angolo della terra la Bellezza di Dio che è vicino a noi e crea santi.

È infatti incredibile il numero dei Martiri e dei Beati in questo ultimo scorcio di tempo.

In Paesi di missione, dove il Vangelo è da piantare, raccontano i missionari che la fede è davvero la sola grande ricchezza dei popoli. Ho visto questa meraviglia in un confratello missionario, che si illuminava nel descrivere la sua missione e chiedeva di tornare presto in Africa, dai suoi, per ritrovare il gusto di Cristo. ‘Qui da noi, in Occidente, abbondano tanti altri profumi, che nulla hanno a che vedere con il profumo che si respira nella mia missione in Africa’.

Ma anche qui mai si sono sentite così tante richieste di avviare cause di beatificazione di cristiani di ogni ceto sociale, come ora.

I santi, cioè i veri discepoli del Maestro sono anche qui, tra noi, sempre, come ad affermare che non solo Dio non è tramontato, ma anzi sta manifestandosi in una maniera ‘divina’!

Stampiamo nel nostro cuore e crediamoci anche noi:

“Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”. (Mt. 10, 26-33)

‘Abbiamo un unico compito nella vita: riconoscere Gesù davanti agli uomini. Questo garantisce la nostra salvezza e apre la strada perché anche altri possano riconoscere Gesù. A volte è facile e bello riconoscerlo e proclamarlo, come accade con i bambini, spalancati all’accoglienza della fede’. Ce lo ha ricordato Papa Francesco, in un’udienza del mercoledì, concludendo: “A volte è richiesta la fortezza fino al martirio, come accade per tanti cristiani oggi. Ma Gesù non ci lascia soli; ci sostiene con la sapienza e la forza del suo Santo Spirito.”

Questa è la nostra forza e consolazione: Gesù non ci lascia MAI soli!

Antonio Riboldi - Vescovo
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