Nuova Discussione
Rispondi
 

Meditazioni per le festività (di Mons.Riboldi)

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2017 21:39
Autore
Stampa | Notifica email    
12/08/2013 09:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Omelia del giorno 11 Agosto 2013

 

XIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

 

Non temere, piccolo gregge

 

 

E’ diventato ormai ‘il tema’ dominante degli esperti di ecologia, e quindi dei mass-media, trattare l’argomento del collasso a cui va incontro il nostro pianeta.

Facile sentire previsioni a breve termine di disastri, che potrebbero sconvolgere tanta parte della terra. Si parla di future siccità o inondazioni, tali da cancellare anche tante nostre città o regioni, che ora si chiedono: Che sarà delle nostre città? Delle regioni che ora vivono nell’abbondanza? Potrebbe tutto svanire nel nulla? Ci sentiamo smarriti, uomini senza più speranza.

Quello che impressiona, nonostante i tanti richiami sui danni dell’effetto ‘serra’, è proprio il vedere tutto distrutto, proprio per la corsa verso un progresso, che tale non è, e per cui stiamo pagando un prezzo altissimo: più che corsa al progresso è diventata una corsa accelerata verso...la morte.

Camminiamo senza certezza di futuro ed è la situazione peggiore per l’uomo, che è stato creato per il futuro, se per futuro si intende, non solo quello della scienza e del progresso, ma ‘altro’...quello dell’eternità. Ma si può vivere senza speranza?

A che servono i millantati progressi se ci rubano il bene più grande, che è quello della speranza?

Eppure, se ci guardiamo attorno, facciamo poco per cambiare rotta alla nostra corsa verso...un disastro annunciato!

Pochi sono disposti a cambiare abitudini, stili di vita, per far vivere l’ambiente, la natura, questo piccolo spazio che Dio ci ha dato prima di arrivare all’infinito.

Fa davvero impressione, a volte, vedere, nelle città, la gente camminare con una mascherina sul volto per difendersi...e la fantasia corre a quei luoghi, come la campagna, dove domina il verde, l’aria pulita, che ridona la gioia di vivere difesi, anzi, circondati dal bello che Dio ha dato.

Corriamo, tutti, ma verso dove?

Così Gesù ci avverte:

“Gesù disse ai suoi discepoli: ‘Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno. Vendete ciò che avete e datelo in elemosina, fatevi borse che non invecchiamo, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Siate pronti, con la cintura ai fianchi e la lucerna accesa; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli”. (Lc. 12, 32-48)

È un insegnamento di Gesù che mette in discussione i modi di interpretare la vita nel nostro tempo.

Un’interpretazione, per tanti, puramente ‘materialistica’, ossia l’uomo non più quella stupenda creatura uscita dal cuore di Dio per, sia pure faticosamente, vestirsi ‘qui’ degli abiti della santità, con un cuore libero da tutto e con lo sguardo sempre rivolto in Alto, dove inizia la vera vita.

Materialismo è davvero svendere la propria bellezza a cose che sono belle, in quanto creature di Dio, ma non possono essere il dio dell’uomo. E quando in noi si offusca il Bello di Dio, si spegne la stessa speranza, che è la virtù che fa superare le difficoltà in vista del Bene che ci attende.

Ma non è facile far capire che tutto può essere niente, se viene privato di quell’attesa, di cui parla il Vangelo!

In qualcuno può nascere la domanda: Allora dobbiamo forse abbandonare ciò che il Signore stesso ci chiama a fare in questa esistenza: dalla famiglia, al lavoro....

No. È nostro dovere far fruttare i carismi che ci ha dati per ‘creare bene e fare bene, ma che sia sempre a gloria di Dio e rivolto alla carità’.

Sappiamo come Gesù stesso visse l’intera sua esistenza tra di noi, compiendo la Sua missione, avuta dal Padre, fino alla fine, quando sulla croce disse: ‘Tutto è compiuto’.

Per fortuna assicurare un bene che serva alla vita è ancora lo stile di vita di tanti – credenti e non - che, a volte, occupano posti importanti e di tantissimi che fanno parte della più grande famiglia di coloro che sudano ogni giorno per i propri cari.

Ma proprio per questo fa tanta tristezza, proprio in questi giorni di ferragosto, vedere come vi siano ancora coloro che sprecano tante energie e soldi per un momento di ‘evasione’ da tutto, dalla realtà della vita e da ogni regola di vita, con tanti sprechi che sono un vero schiaffo alla povertà, che è ovunque, per poi alla fine trovarsi tra le mani ‘un pò di sabbia’, che crea quel vuoto dell’anima che è il vero male dell’uomo.

“E’ un mondo il nostro – scriveva Paolo VI, nell’enciclica ‘Populorum progressio’ – che soffre per mancanza di pensiero, non solo rispetto ai dialoghi di civiltà, ma anche in rapporto a quello umanesimo plenario e poco aperto ai valori dello spirito e di Dio. Senza dubbio, l’uomo può organizzare la terra senza Dio, ma senza Dio egli non può alla fine organizzarla contro l’uomo” n. 42

Afferma S. Paolo, scrivendo agli Ebrei:

“Fratelli la fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza. Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra promessa, come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città senza fondamenta, il cui costruttore e architetto è Dio”. (Ebr. 11, 8-12)

Torni a far luce la speranza che è il vivere guardando verso il Cielo, ma con i piedi su questa terra, sapendo che ‘qui’ occorre essere pronti...come chi sa di attendere il ritorno del Padre.

Ed ‘essere pronti’ significa diventare discepoli missionari, come ben ci ha ricordato Papa Francesco durante la GMG. Risentiamo alcune sue parole, con cuore aperto ed umile.

Poco prima di celebrare la S. Messa conclusiva ha scritto su Twitter: “Lasciamoche la nostra vita si identifichi con quella di Gesù, per avere i suoi sentimenti e i suoi pensieri”.

Poi nell’omelia il messaggio che ha consegnato alla moltitudine dei giovani – e ad ogni cristiano – è stato che: “Non ci sono confini, non ci sono limiti. Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Il Vangelo - ha scandito il Pontefice – non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. E’ per tutti. … Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente”.

Ed infine ci ha rassicurati nella fede: “Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore. … Gesù non ha detto: ‘se volete, se avete tempo’, ma: ‘Andate e fate discepoli tutti i popoli’Condividere l’esperienza della fede, testimoniare la fede, annunciare il Vangelo è il mandato che il Signore affida a tutta la Chiesa ed anche a ciascuno: anche a te. … La fede è una fiamma che si fa sempre più viva quanto più si condivide, si trasmette, perché tutti possano conoscere, amare e professare Gesù Cristo che è il Signore della vita e della storia”.

Siamo chiamati ad un vivere davvero divino: questa è la bellezza dell’essere cristiani, dell’essere ‘santi, come il Padre nostro, che è Santo’!

Ed è a Maria che ci dobbiamo affidare.

In questa settimana celebreremo la grande Festa della Assunzione al Cielo di Maria SS.ma.

La donna che Dio ha preservata dal peccato originale, e quindi Immacolata, per essere Mamma di Suo Figlio, alla fine del tempo stabilito dal Padre, va in Cielo, senza conoscere il castigo della morte, che è di tutti noi.

È festa immensa non solo per Lei, ma anche per noi, che sappiamo come un giorno, quando anche noi lasceremo questa terra, risorgeremo con un corpo celeste, se ne saremo degni, dannato se..., ma Dio non voglia!

Maria, ci ha preceduti, invitandoci a vivere per conoscere un giorno la gioia che ora Lei vive.

Così commenta Paolo VI questo evento:

“Il Signore ha veramente esaltato Maria, ponendola al vertice delle sue opere e profondendo in lei la ricchezza della sua bontà, della sua bellezza e del suo amore.

Ma la Vergine rimane sempre una creatura e come essa stessa si chiama ‘l’ancella del Signore’.

L’umiltà si distende su tutta la sua vita. Contemplare Maria diventa una rispondenza ad una nostra incolmabile nostalgia. Gli uomini del nostro tempo, infatti, cercano il tipo, cercano l’eroe, cercano colui che sintetizzi qualche lato perfetto della loro vita umana. La Madonna verifica in se stessa tutte le bellezze dell’umanità, oltre che della santità soprannaturale: è donna, è vergine, è madre, ha sofferto, ha lavorato, ha patito, ha vissuto la nostra esperienza terrena e porta in alto la nostra umanità. Essa riconforta, e ci invita ad imitarla. È l’esemplarità della Madonna che illumina il nostro cammino, non rimane distante. La Vergine santissima è infatti nostra intermediaria e la sua intercessione diventa materna, sempre vicina alle prove della nostra vita. Essa ci conforta e ci invita ad imitarla, rendendo ideale il pellegrinaggio della nostra vita” (15.8.1965)

E in questo giorno di festa, con Madre Teresa di Calcutta, sento di poter cantare la gioia:

“Caro Dio, fa’ che la gioia,

che è il frutto dello Spirito Santo

e un segno caratteristico del Regno di Dio, discenda su di me,

poiché gli Angeli a Betlemme dissero: ‘Gioia

e Cristo condivise la Sua Gioia con gli Apostoli dicendo: ‘La mia gioia sia con voi’.

Il termine ‘gioia’ era la parola d’ordine dei primi cristiani

e S. Paolo ripete spesso: ‘Rallegratevi nel Signore, sempre!’,

perché nel Battesimo il sacerdote dice al novello battezzato:

‘Che tu possa servire la Chiesa con gioia’.

E fa’ che siamo inondati dalla gioia dell’Eucarestia

e che essa si diffonda fra tutti coloro che siamo chiamati a servire con amore”.

 

Antonio Riboldi – Vescovo

Nuova Discussione
Rispondi
TUTTO QUELLO CHE E' VERO, NOBILE, GIUSTO, PURO, AMABILE, ONORATO, VIRTUOSO E LODEVOLE, SIA OGGETTO DEI VOSTRI PENSIERI. (Fil.4,8) ------------------------------------------
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:39. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com