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EVOLUZIONE E ORIGINE DELL'UOMO

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2016 17:52
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04/12/2012 12:50
 
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ASPETTI ASSURDI DELLA DOTTRINA
DELL' EVOLUZIONE
UN PRINCIPIO CHE É BEN DIFFICILE ELUDERE.
Nessun atto di creazione o di trasformazione puo' avvenire senza essere stato suscitato
da un pensiero creatore o dall'elaborazione di un piano.
Ciò che è valevole per la costruzione di un tavolo o quella di un aereo, lo è ancora di più
per la trasformazione da un essere "primitivo" dalle forme più semplici in un essere più
"evoluto", provvisto di organi o di membra complesse.
Così, come dice giustamente lo zoologo Paul CORDIER-GONI, "LA COMPARSA DI DUE
OCCHI COMPORTA LA CONOSCENZA DELLE LEGGI DELL'OTTICA: un cieco nato
non saprebbe inventare un apparecchio di cui non è in grado di sospettarne l'utilità. E
nondimeno, fin dall'èra Secondaria, le deviazioni dei raggi luminosi vanno a concentrarsi
sul piano retinico. DUE occhi daranno il RILIEVO all'immagine. É così che compariranno
i pesci, provvisti ugualmente di branchie per respirare e di un sistema nervoso, altre innovazioni.
E come avrebbero potuto, degli animali più o meno "primitivi", risolvere di colpo il problema
di "più pesante dell'aria" e diventare uccelli o rettili volanti? In questo caso, non può trattarsi
di un fenomeno evolutivo di progressione graduale, poiché bisogna che la forma volante
soddisfi nell'insieme alle qualità necessarie ed indispensabili dell'apparecchio volante: dunque
niente tentativi, niente serie di esperienze, niente modificazioni fisiologiche successive, ma
una riuscita immediata!
Secondo i paleontologi, le prime specie volanti sono una sorta di cigni, di gru e, salvo i denti
al becco, sono molto poco cambiate, e noi le ritroviamo oggi con la loro fisionomia primitiva 27 .
Darwin, per il quale il trasformismo non era ancora che un'ipotesi e non un dogma, diceva
egli stesso che il problema di un organo complesso, come l'occhio, quando vi pensava, gli
dava la febbre! 28
Citazione del filosofo LE DANTEC, ripresa da Jean Rostand:
"Ammettere che delle variazioni fortuite abbiano formato degli esseri viventi, sembrava a
LE DANTEC, che non può essere sospettato di finalismo, TANTO INSENSATO COME
L'ATTENDERSI CHE UNA MASSA DI FERRO FUSO PRODUCA, RAFFREDDANDOSI,
UNA LOCOMOTIVA" 29 .19
L' UCCELLO E LE TEORIE TRASFORMISTE.
L'uccello è stato concepito per volare
L'uccello e i rettili fossili.
Gli zoologi, partigiani dalla dottrina dell'evoluzione, tentano di dimostrare che gli uccelli
discendono dai rettili. Se si esamina la lista degli antichi rettili, si scopre che i dinosauri
detti "a becco d'anitra" hanno due analogie con gli uccelli: sono bipedi e il loro becco somiglia
a quello di un'anatra, benché sia provvisto di 2000 denti. Ma questa constatazione non può
bastare a stabilire tutto un albero genealogico. É ugualmente vero che lo scheletro degli uccelli
e quello dei rettili comporta qualche similitudine, ma queste poche analogie sono lungi dal
dimostrare una filiazione tra questi due gruppi di vertebrati.
Anatomia e fisiologia degli uccelli.
É impossibile studiare l'anatomia e la fisiologia degli uccelli senza essere colpiti dal loro
notevole adattamento al loro stile di vita e particolarmente al volo: tutto il loro organismo
sembra concepito per volare. Citeremo una dozzina di caratteristiche importanti dell'uccello
che costituiscono una vera sfida alla teoria dell'evoluzionismo.
Le ossa degli uccelli.
Le ossa degli uccelli sono cave, il che dà loro il massimo della resistenza con un peso infimo.
Le ossa della testa sono sottili e leggiere; lo sterno è una sorta di birillo al quale sono attaccati
i grandi muscoli del volo.
Le sacche d'aria.
Nel corpo degli uccelli si trovano ripartite almeno nove sacche di aria. Si è per molto tempo
pensato che esse contribuivano ad aumentare l'estrema leggerezza dell'uccello, ma la loro
vera importanza è un'altra: considerando che si produce un aumento considerevole della
temperatura del corpo durante il volo, si suppone che queste sacche d'aria servano a mantenere
l'animale a temperature normali. Esse sono collegate con i polmoni tramite dei canali; il
meccanismo della respirazione non mette dunque solo i polmoni in movimento, ma anche
le sacche d'aria.
I polmoni:
Nei mammiferi, l'aria è introdotta nei polmoni grazie al diaframma. Gli uccelli non hanno20
il diaframma. I loro polmoni si dilatano grazie a leggiere trazioni delle costole e si contraggono
per una sorta di compressione delle pareti del corpo. Cosicché l'azione dei polmoni è in
correlazione con i pesanti muscoli pettorali utilizzati per il volo.
Le piume.
Avendo forza e leggerezza, le piume figurano fra le più belle meraviglie della natura. Ciascuna
è costituita da uno stelo centrale al quale sono attaccate una serie di barbe molto serrate e
tutte parallele. Ogni barba è munita di piccole barbette, provviste di uncini che le mantengono
legate le une alle altre. Gli uccelli hanno anche altre piume molto lanugginose, che hanno
il ruolo di climatizzatrici e che permettono loro di resistere al freddo. Durante l'inverno
una folta e pesante lanuggine prende posto sotto le piume di superficie. Grazie alla loro
colorazione, le piume hanno una funzione protettrice. Quelle del dorso sono generalmente
scure, permettendo all'uccello di confondersi con il suolo quando lo si guarda dall'alto. Quelle
del ventre sono più chiare e si confondono con il colore del cielo.
L'udito e la vista:
L'udito, come la vista, è particolarmente sviluppato. Gli uccelli possono distinguere suoni
molto più acuti rispetto all'uomo. La loro vista è la migliore di tutto il regno animale. Tutti
sanno che un'aquila può percepire la propria preda al suolo da un'altezza tale che per l'uomo
sarebbe impercettibile. I piccoli uccelli sono capaci di circonvoluzioni tra gli alberi senza
mai urtare i rami. La loro facoltà di accomodazione oculare è in funzione della velocità del
volo.
L'apparato circolatorio:
L'uccello beneficia di una circolazione sanguigna molto rapida e del tutto indipendente dalle
funzioni polmonari. Questo è per esso una necessità a causa degli sforzi straordinari procurati
durante il volo. Un uccello è capace di volare a più di 80 Km/h. Il suo cuore è relativamente
più pesante di quello di altri animali, e anche le sue pulsazioni sono più rapide. Nel pettirosso,
il cuore può battere 570 volte al minuto. Durante uno sforzo particolarmente intenso i battiti
possono raddoppiare.
La temperatura dell'uccello:
La temperatura normale degli uccelli è molto elevata, attorno ai 40
#
-43
#
. Ciò è molto
importante, giacchè è riconosciuto scientificamente che i processi chimici sono accelerati
quando la temperatura è elevata. Il ritmo del metabolismo degli uccelli è di conseguenza
accelerato. In altri termini, gli uccelli vivono più intensamente degli altri esseri viventi, il
che è indispensabile al loro modo di vita aerea.21
L'apparato digestivo:
Gli uccelli hanno anche un apparato digestivo appropriato. In luogo di masticare il loro
nutrimento, essi lo inghiottono immediatamente e lo sbriciolano quel tanto che basta per
poterlo inghiottire. Esso viene ammassato in una grande tasca, il gozzo, poi passa nello stomaco
o ventriglio, dove inizia la digestione. Gli uccelli non hanno dunque bisogno di prendere
tempo per masticare o digerire il proprio nutrimento.
Le zampe degli uccelli:
Le zampe degli uccelli sono assai particolari e sono adattate a numerosi fini: correre, camminare
nel fango, aggrapparsi, grattare il suolo, afferrare la preda, ecc. Gli altri animali hanno delle
zampe robuste e muscolose, mentre gli uccelli le hanno esilissime. Le ossa sono ridotte ai
minimi termini, e solo le parti superiori sono provviste di muscoli. I tendini sono posti in
un liquido circolante in stretti canali, il che permette un'azione assai rapida. Quando l'uccello
si aggrappa ad un ramo i potenti muscoli della parte superiore della zampa si contraggono,
i tendini si irrigidiscono e fanno curvare le dita, formando attorno al ramo un vero anello;
così l'uccello non può staccarsi senza raddrizzarsi e ciò gli impedisce di cadere durante il
sonno.
Le ghiandole a corpo grasso.
Alla base della coda si trovano delle ghiandole che secernono una sostanza grassa che l'uccello
preleva con il suo becco per lisciarsi le piume. Si vede sovente la gallina effettuare questa
sorta di puntura e spalmarsi le piume con questa specie di olio.
I nidi:
Ogni specie di uccello ha un tipo di nido proprio. Il modo di costruirlo è inscritto nell'istinto
dell'animale: un uccello farà il suo primo nido bene come gli altri. Si è colpiti nel costatare
che non si è potuto scoprire alcuna evoluzione nella nidificazione degli uccelli. Naturalmente
il nido varia secondo il posto.
Le uova degli uccelli:
Esse sono proporzionalmente più grosse di quelle dei pesci, dei batrachi e dei rettili; possiedono
qualità nutritive tali che il discendente è capace di raggiungere un grado di sviluppo molto
avanzato prima di nascere. Certi uccelletti sono anche capaci di correre fin dalla nascita.22
30 - Harold W. Clark, professore di biologia.
31 - J. Rostand in Ciò che io credo, 1957..
Le migrazioni degli uccelli:
Esse variano molto secondo le specie e generalmente sono in funzione del nutrimento. Bisogna
rimarcare che in molte specie i giovani migrano prima degli adulti, il che mostra che essi
non dipendono dai loro genitori per trovare il cammino.
Come sanno dove devono andare ? É un mistero!
Abbiamo fatto allusione a una dozzina di caratteristiche degli uccelli. Se ciascuna di esse
fosse considerata come una semplice unità, ci sarebbe una possibilità su 500.000.000 perché
essa si sviluppi simultaneamente con le altre in modo da funzionare in un organismo unico.
Ora, vi sono da 10 a 100 elementi anatomici, chimici o altri in ciascuna di queste caratteristiche;
di conseguenza, matematicamente parlando, le possibilità che esse hanno di trovarsi riunite
per caso sono infime 30 .
.............................................................................................................................
É interessante citare a sostegno dell'articolo del prof. H.W. Clark il testo seguente estratto
dall'articolo di M.Aimé MICHEL: "Ramage et Plumage", sui misteri del mondo animale,
apparso sulla rivista "La vita degli animali", del settembre 1970, pag.13:
"Se con gli occhi sotto 50 cm d'acqua di mare voi guardate verso il cielo e vi interrogate sul
modo migliore di sfuggire al vostro sguardo, dovete convenire che il camuffamento migliore
è un tenue bianco con un po' di nero; ed è appunto così che la questione viene risolta da tutti
gli uccelli marini: si tratta per essi di non essere mai visti da quelli che nuotano.
Una divertente illustrazione di questo principio ci è fornita dal MACAREUX MOINE, uno
dei soli uccelli di mare che sfoggia vivaci colori: il rosso, il blu, il giallo che esso offre allo
sguardo, non sono visibili che di profilo. Dal di sotto nulla lo lascia indovinare. Ed è per
la necessità di nascondere lo splendore dei colori ad ogni sguardo verticale che questo uccello
comprime lateralmente il becco in un modo tanto comico.
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