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FIGLIO D'UOMO E FIGLIO DI DIO

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2022 10:58
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24/06/2010 23:15
 
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Esaminiamo la questione facendo ricorso  alla osservazione e alla ragione che sono doni per mezzo dei quali possiamo raggiungere un certo grado di conoscenza, anche se non può portarci a una conclusione definitiva. Ci riferiremo soprattutto alla parte spirituale ed immortale dell'uomo, che si trova nel corpo mortale.

a) La sostanza di Dio e' eterna e non ha avuto un inizio nel tempo. --Invece le anime umane non esistevano prima dei loro corpi e perciò non sono della stessa natura divina che e' da sempre esistita.

b) Dio e' assolutamente immutabile (cf.Giac.1,16) mentre qualsiasi altra cosa creata e' mutevole, compresa la parte spirituale dell'uomo, che può passare da una maggiore ad una minore debolezza, da una maggiore ad una minore ignoranza delle cose, da una minore ad una maggiore virtù a seconda dell'esercizio delle sue potenzialità che non sono però illimitate come quelle di Dio.

c) Negli uomini vi sono diversi gradi di scienza, di virtù, di capacità mentre Dio non ha nessuna forma di variazione in se stesso, essendo già completo in tutto.

d) Dio ha in se' la perfezione mentre tutte le creature sono imperfette, e non solo nei corpi ma anche nello spirito.

e) Dio non può peccare mentre l'uomo pecca e spesso proprio contro Dio.

f) Dio non e' corruttibile in nulla, l'uomo si corrompe facilmente, non solo nel corpo, ma anche nello spirito che si contamina ogni volta che cede a qualche tentazione.

g) Dio e' Infinito, Eterno, Onnipotente, Onniveggente e Onnisciente, l'uomo non possiede queste qualità:  non conosce al di là di un certo limitato numero di cognizioni, non è da sempre, non è in grado di fare quello che Dio fa e allo stesso modo con cui Egli lo fa, non vede tutto e tutti, non e' quindi una "particella di Dio" , perchè ogni particella avrebbe comunque la perfezione e la completezza divina.

h) Non si comprende per quale motivo Dio avrebbe dovuto inviare nei corpi delle particelle di se stesso, col rischio di agire poi in contrasto verso di Lui e addirittura che tali particelle  avrebbero potuto  rifiutarlo come Padre.

i) Se nei corpi umani ci fosse  un'anima che fosse parte di Dio, a maggior ragione gli spiriti angelici dovrebbero essere di tale natura  e perciò dovrebbero sempre e solo agire in perfetta armonia con la Fonte da cui derivano e da cui deriva ciò che essi sono.
Mentre invece, anzichè mantenere un atteggiamento che ci si aspetterebbe connaturale con la loro Fonte originaria, vi sono angeli ribelli che si sono opposti  a Dio in modo irreversibile, e agiscono contro gli uomini e contro il creato.

 Anche per tutte le altre cose create, animate o inanimate, qualora si ritenga che siano anch'esse delle emanazioni, o dei modi di essere della divinità, valgono le osservazioni di cui sopra.

 Tuttavia, la ragione umana potrebbe trovare delle obiezioni ai singoli punti esposti sopra, supponendo ad esempio che Dio potrebbe aver voluto mettere alla prova se stesso in tanti modi diversi manifestandosi in tutte le cose esistenti, o anche solo inviando parti di se stesso, sottoforma di anime nei corpi umani, al fine di produrre una infinità di atti e di caratteristiche differenti della sua multiforme potenza e sapienza.
Però questa ipotesi, oltre che non rispondere completamente alle osservazioni precedenti,  non si concilia neanche con la realtà della decadenza e  della miserrima condizione in cui è precipitata la creazione in generale, e l'uomo in particolare, che più di tutto ne ha provocato lo sconvolgimento. Per cui, più che determinare la multiforme gloria di Dio, l'uomo ne ha provocato maggiormente l'allontanamento e  l'oblio.
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La ragione ci può dare qualche indicazione utile per trarre qualche considerazione ma non riesce da sola a dirimere la questione di fondo : l'anima umana è di natura divina oppure no?
Quindi è altrettanto ragionevole affiancare alla ragione stessa, un'altro metro di valutazione che è la Rivelazione, sempre che ovviamente, si ritenga tale fonte come derivante da Dio quale Autore della Parola che ci viene proposta come di origine divina, e che è stata lungo i tanti secoli, accompagnata da segni e prodigi divini che ne hanno accreditato la Fonte e accompagnando il popolo che attorno ad Essa si è andata formando e sostenendo fino ad oggi.

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Vediamo perciò cosa ci fa sapere la Rivelazione riguardo al nostro quesito.

La Genesi afferma che Dio disse "facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza":
dunque l'uomo e' stato
fatto,  e perciò non deriva dalla natura e dalla sostanza divina; inoltre si parla di lui come somiglianza di Dio (imperfetta) e non come uguaglianza con Dio.

In Giov. 1,12 si afferma:" ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome",
 la fede dà al credente la possibilità di DIVENTARE figlio, e se deve DIVENTARE figlio vuol dire chiaramente che prima non lo era, non proveniva cioè dalla sostanza di Dio.

Rom.8,15 dice:
E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli
adottivi...
quindi non figli di Dio in senso proprio ma figli di adozione ( cf. anche Rom.8,23).

I testi biblici sarebbero ancora tanti da poter portare a sostegno della soluzione della nostra domanda, del fatto cioè che noi siamo creature sia nella parte spirituale che materiale, a prescindere dal fatto che la parte spirituale, che ha avuto un inizio nel tempo sia comunque destinata a rimanere in eterno. 
 

Per rispondere a questo punto alla domanda di cosa sia costituito il soffio che Dio spirò sul volto dell'uomo dobbiamo  ricordare, come argomenta S.Tommaso d’Aquino, che quando uno soffia su qualcosa, non genera una parte di se', della sua sostanza, ma emette l'aria inspirata: allo stesso modo Dio ha formato l'uomo materiale dal fango della terra immettendovi la parte spirituale che e' stata anch'essa creata e non attinta dalla sua sostanza.

 

Di Gesù Cristo invece la Scrittura afferma molte volte che e' l'Unigenito Figlio di Dio. Troviamo diverse volte l’affermazione che è stato generato. Lo troviamo ad esempio in Eb.1,5: “tu sei mio figlio, oggi ti ho generato”.
In Giov.1,18 si dice: Dio nessuno l'ha mai visto: proprio l'UNIGENITO DIO, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.

UNIGENITO significa: l’unico generato.

E solo di Gesù Cristo si dice nella Scrittura che e' nel seno del Padre” (Gv.1,18), e si precisa in 

Giovanni 1,14  E il Verbo (Logos) si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.

 

E ancora in Eb.1,3: Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola.

 

Dio Padre perciò ha un solo Figlio in senso proprio e non simbolico, (altrimenti non sarebbe Unigenito ) e tale Unigenito e' Dio: viene definito infatti in Gv1.18: UNIGENITO DIO che e' nel seno del Padre.

La sua natura divina e' diversa dalla natura angelica in quanto in Ebrei 1,5-6 si afferma ancora:

...a quale degli angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato?

E ancora: Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio? E di nuovo, ...: Lo adorino tutti gli angeli di Dio.

 

Da questi testi della Scrittura e' evidente che il termine generico di "figlio di Dio" attribuito a volte ad uomini, ad angeli, a demoni o ad Israele e' ben diverso dal termine "Figlio di Dio" usato per identificare Gesù nel Nuovo Testamento a cui soltanto è stato riferito direttamente dal Padre questo invito per noi:
"«Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». (Matt.17,5)

 

L’affermazione che ogni cosa creata è stata tratta dal nulla trova la sua conferma nella Scrittura.

Gv.1,3 dice che “senza di Lui neppure una delle cose fatte è stata fatta.” Quindi, nulla di ciò che esiste esisteva prima in Dio, ma è stato fatto in un certo momento, per un atto della Sua volontà, senza servirsi di cose preesistenti, giacché “neppure una delle cose fatte è stata fatta senza di Lui”.

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Se accettiamo la risposta che la  Rivelazione ha offerto alla nostra questione, è legittimo porsi a questo punto un'altra questione.
E cioè in che senso  si dice spesso nella Scrittura che noi siamo divenuti FIGLI DI DIO, e che Egli è nostro PADRE, se per nostra natura noi non siamo divini ma solo delle creature?.
Giovanni scrive addirittura in 1 Gv 3,1:

  Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!

 

In alcuni passi sopra richiamati abbiamo appreso che Figli lo siamo diventati come adottivi, attraverso la Fede nel Figlio unico e vero.
Ma ci chiediamo:  com'è la nostra natura dopo aver acquisito tale adozione?
E' rimasta identica a prima oppure risulta modificata? Ed in che modo?

Per conoscere questo punto non possiamo fare affidamento solo sul nostro soggettivo sentimento, perchè a volte ci si potrebbe sentire degli dei e fare cose che Dio invece non farebbe mai.

Dobbiamo necessariamente fare ancora ricorso alla Rivelazione che  al riguardo ci fa sapere alcuni punti fondamentali, che come FIGLI dobbiamo conoscere :

1Corinzi 3,16 Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

Giacomo 4,5 ...fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi...

1Corinzi 2,12  ...Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato.

Romani 8,9 Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.


1Corinzi 6,17 Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito.

 Dai suddetti testi e da tanti altri analoghi, veniamo a sapere che lo Spirito di Dio,  se accolto, , viene ad abitare nell'anima umana, (grazie ai meriti che Gesù col suo sacrificio ci ha meritato), dimorando in essa, traformandola e conformandola alla natura divina in modo ovviamente impercettibile alla vista, ma che può essere talora avvertita dall'anima che sperimenta questa graduale conformazione e divinizzazione, fino ad essere assorbiti completamente in Dio, che alla fine sarà tutto in tutti coloro che si saranno lasciati trasformare in Lui, (1 Cor.15,28) costituendoci anche eredi a pieno titolo:

Dice in proposito Paolo ai Romani 8,17

E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.


La Scrittura ci fa anche sapere che come Figli veniamo anche educati, accompagnati dallo Spirito Santo che prende dimora in noi, unendosi spiritualmente alla nostra anima. Questo Maestro interiore, ci guida, ci consiglia, ci rafforza, ci consola, ci difende. Tuttavia rispetta anche la nostra  personale libertà di esseri comunque distinti da Dio, anche se in via di trasformazione.
Durante questo processo educativo e conformativo con Dio,  si potrebbero avere delle resistenze alle mozioni divine, dovute alla nostra ancora imperfetta situazione individuale, ed essendo ancora soggetti alle prove della vita, a errori di valutazione dovuti ad imperfetta conoscenza della volontà divina rivelata,   alle tentazioni e ad eventuali altre situazioni soggettive.
Per questo motivo la Scrittura raccomanda di assecondare lo Spirito che ci vuol far crescere in maniera da portarci alla statura del Figlio Suo Gesù:

1Pietro 2,2 come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza:

Efesini 4,30 ...non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione.

 

 Abbiamo dunque alla nostra portata un immenso tesoro spesso purtroppo dimenticato o ignorato:
la possibilità di essere addirittura annoverati tra veri figli di Dio e di poter godere di tutti i relativi diritti .

Basta sapersi connettere nella maniera opportuna al nostro Padre celeste, che desidera ogni nostro bene ed ha preparato per ciascuno di noi una felicità permanente, se impariamo ad ascoltarlo e a seguirne la Voce che parla alla nostra anima ispirandoci ciò che è bene per noi stessi e per ogni altro essere, essendo tutti indistintamente amati da Lui.


[Modificato da Credente 18/04/2019 16:22]
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Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una TORRE, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un NOME...Gen 11,4
 
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