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COSA ESPRIMONO I CREDENTI NEL "CREDO"

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2010 10:14
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29/04/2010 10:13
 
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CREDO LA CHIESA CATTOLICA
Dono di Dio
La Chiesa – popolo di Dio in cammino – non nasce da interessi umani o dallo slancio di
qualche cuore generoso, ma è dono dall’alto, frutto quindi dell’iniziativa divina. E’ stata
pensata da sempre all’interno del disegno del Padre, il quale l’ha preparata attraverso la
29 Cf.Mt 28,19; Lc 24,47-48; At 1,8
30 Per approfondire gli aspetti dello Spirito Santo nella vita del crede si può leggere il CCC dal n. 733 al 741
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lunga storia dell’Alleanza con il popolo d’Israele, perché fosse compiuta e realizzata
pienamente grazie alla missione del Figlio e all’effusione dello Spirito santo.
Opera di Dio, e non dell’uomo, la Chiesa è nella sua natura più profonda, inaccessibile a
uno sguardo puramente umano: è un mistero. Racchiude in se elementi divini ed elementi
umani.
Immagine della vita Trinitaria – Sacramento di salvezza
Originata dalla Trinità, si presenta come immagine, icona della Trinità stessa, cioè
immagine vivente della comunione del Dio Amore. E’ sacramento di salvezza del Dio
amore. La categoria di sacramento, che precede quella di sacramenti (al plurale),
significa una realtà invisibile, divina, che agisce attraverso dei segni visibili: i sacramenti
della Chiesa appunto.
Mediante il Battesimo nel nome della Trinità lo Spirito unisce a Cristo nuovi figli e li
arricchisce dei doni (o carismi), che il Padre ha preparato per ciascuno di loro. La varietà
dei carismi esprime l’unità, fondata nell’unico Spirito, e vive nella corresponsabilità a
immagine del dialogo tra Padre, Figlio e Spirito.
La crescita di questa vita trinitaria e la piena realizzazione della comunione trovano
alimento:
- nell’ascolto fedele, non occasionale, della Parola di Dio; dalla partecipazione
all’Eucarestia;
- dal sacramento della Confermazione, che sigilla la maturità del battezzatotestimone;
- dal sacramento del Perdono, che rimette i peccati commessi dopo il battesimo;
- dal sacramento dell’Ordine, che configura a Cristo Sacerdote e Pastore;
- da quello del Matrimonio, che fai dei due il sacramento vivente delle nozze tra
Cristo e la Chiesa;
- e dal sacramento dell’Unzione degli infermi, che li sostiene e li aiuta a rendersi
partecipi della sofferenza di Cristo Redentore.
La Chiesa, in quanto segno e strumento privilegiato dell’opera dello Spirito nella storia, è il
sacramento di Cristo, così come Cristo è il sacramento di Dio.
Culmine e fonte della vita ecclesiale
l’Eucarestia fa la Chiesa
Questa totale sacramentalità della Chiesa si esprime nella forma più alta nella
celebrazione dell’eucarestia.: culmine e fonte di tutta la vita ecclesiale: memoriale della
Pasqua, cioè riattualizzazione di essa nella diversità dei luoghi. Attraverso di essa gli
uomini si riconciliano con Dio e fra di loro: fanno la Chiesa.
Chiesa locale
La Chiesa eucaristica è anzitutto Chiesa locale, cioè un’assemblea che celebra in uno
spazio e in un tempo definiti; sotto la presidenza del Vescovo. Questa Chiesa locale è già
Chiesa in pienezza, cattolica (kath’olou=in pienezza), perché è una e santa nell’unico
Corpo di Cristo eucaristico e nell’unico Spirito, ed apostolica nella fedeltà al mandato da
Gesù affidato ai suoi: “Fate questo in memoria di me”.
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Chiesa universale
Lo stesso Cristo e lo stesso Spirito fondano poi la comunione di ciascuna Chiesa locale
con tutte le altre nella comunione universale delle Chiese. Così nell’unica Chiesa
universale ogni Chiesa locale riconosce ogni altra Chiesa eucaristica come se stessa,
perché riconosce in essa l’unico Signore presente nel suo Spirito e nel Suo Corpo .
La Chiesa fa l’eucarestia
La celebrazione è possibile soltanto attraverso una dimensione ministeriale pluriforme.
Infatti la parola non può essere proclamata se non c’è chi l’annunci; il memoriale della
Pasqua non è celebrato se non c’è chi lo faccia in obbedienza al mandato del Signore. La
Chiesa tutta è impegnata nel triplice compito: profetico – sacerdotale – regale. Compito
che deriva dal medesimo e uno battesimo.
La Chiesa espressione di carismi diversi: ministerialità
L’esercizio battesimale, secondo i doni diversi che lo Spirito elargisce ad ognuno, si attua
nei diversi ministeri, che sono carismi legati ad un incarico, configurati in forma di un
servizio reso nella e per la Chiesa.
La ministerialità della Chiesa si esprime anzitutto nei ministeri ordinati: questi derivano
dal sacramento dell’ordine - sono stati tramandati dagli Apostoli e dai loro successori
(successione apostolica) – e costituiscono la gerarchia ecclesiastica (vescovi, presbiteri,
diaconi).
La gerarchia ecclesiastica
Si tratta del ministero di chi, in forza del carisma ricevuto con l’ordinazione: annuncia la
Parola, celebra “nella persona di Cristo Capo” il sacrificio, discerne e coordina i
carismi, esprimendo e servendo l’unità del Corpo che è la Chiesa. Il carisma del ministero
ordinato è pertanto anzitutto quello di discernere e coordinare i carismi, e viene esercitato
mediante l’azione profetica, sacerdotale e pastorale, dal Vescovo per tutta la Chiesa
locale, dal presbitero per il campo d’azione che il Vescovo gli affida. Egli infine è il segno
e il servo dell’unità della Chiesa locale, realizzata dallo Spirito nell’eucarestia: lo è
all’interno della Chiesa locale, e lo è nel rapporto con le altre Chiese, a loro volta espresse
dai rispettivi Vescovi. In un grado inferiore stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani
non per il sacerdozio ma il servizio. Loro specifica competenza è l’assistenza dei Vescovi
e dei presbiteri nelle celebrazioni liturgiche, specialmente nell’Eucarestia. Possono
assistere e benedire il matrimonio, proclamare il vangelo e predicare; presiedere ai
funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità.
La comunione delle Chiese è così manifestata e servita dalla collegialità dei loro Vescovi,
ed è strutturata intorno al ministero di unità del Vescovo di Roma; la Chiesa che presiede
nell’amore. Il Vescovo romano, il Papa, è nella Chiesa universale il servo dell’unità di tutti
i fratelli. Essere in comunione con il Vescovo della Chiesa di Roma è, per i singoli cristiani
e per le Chiese, criterio ultimo alla comunione cattolica
Ministerialità laicale
I ministeri ordinati non esauriscono però la ministerialità della Chiesa: dal momento che
tutti hanno ricevuto lo Spirito, tutti hanno il dovere di donarlo. Ciò avviene mediante una
molteplicità di servizi, che possono essere temporanei o prolungati nel tempo; tutti
esercitati mettendo a disposizione degli altri i doni ricevuti. Qualche esempio concreto: i
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teologi, i catechisti, i genitori-educatori primi alla fede. Il servizio all’altare, l’offerta delle
proprie sofferenze da parte degli ammalati. Chi assume una responsabilità nell’ambito
pastorale, chi si impegna nella politica, chi nel sociale, ecc.
Chiesa Santa e peccatrice
La comunione ecclesiale, che deriva dal Padre, per Cristo, nello Spirito, e costituita nella
sua unità e diversità dei doni e dei servizi ad immagine della comunione trinitaria (santità),
tende a sua volta verso l’origine da cui è venuta: nello Spirito, per Cristo, essa è in
cammino verso il Padre.
Ogni presunzione di essere arrivati va sempre posta in discussione: la Chiesa è sempre
chiamata a continua purificazione (peccatrice) e ad incessante rinnovamento, inappagata
da qualsiasi conquista umana.
Ed è in nome della sua meta più grande, che essa dovrà essere ‘sovversiva’ e critica
verso tutte le parziali realizzazioni di questo mondo: presente in ogni situazione umana,
solidale con il povero e con l’oppresso, non si identificherà mai con una delle speranze
della storia. Si tratta di assumere contemporaneamente le speranze umane e di verificarle
al vaglio della Risurrezione, che da una parte sostiene ogni impegno autentico di
liberazione dell’uomo, dall’altra contesta ogni assolutizzazione di mete terrene.
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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