È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

COSA ESPRIMONO I CREDENTI NEL "CREDO"

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2010 10:14
Autore
Stampa | Notifica email    
29/04/2010 10:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

CREDO NELLO SPIRITO SANTO

Conduce e ridesta alla fede

“Nessuno può dire "Gesù è Signore" se non sotto l'azione dello Spirito Santo” (1Cor 12,3).
“Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!” (Gal 4,6).
Questa conoscenza di fede è possibile solo nello Spirito Santo. Per essere in contatto con
Cristo, bisogna dapprima essere stati toccati dallo Spirito Santo. È lui che ci precede e
suscita in noi la fede. In forza del nostro Battesimo, primo sacramento della fede, la Vita,
che ha la sua sorgente nel Padre e ci è offerta nel Figlio, ci viene comunicata intimamente
e personalmente dallo Spirito Santo nella Chiesa.
Lo Spirito Santo con la sua grazia è il primo nel destare la nostra fede e nel suscitare la
vita nuova che consiste nel conoscere il Padre e colui che ha mandato, Gesù Cristo [Cf.
Gv 17,3]. Tuttavia è l'ultimo nella rivelazione delle Persone della Santa Trinità.
San Gregorio Nazianzeno, spiega questa progressione introducendo l’espressione
“pedagogia della condiscendenza” divina:
”L'Antico Testamento proclamava chiaramente il Padre, più oscuramente il Figlio. Il Nuovo
ha manifestato il Figlio, ha fatto intravvedere la divinità dello Spirito. Ora lo Spirito ha diritto
di cittadinanza in mezzo a noi e ci accorda una visione più chiara di se stesso. Infatti non
era prudente, quando non si professava ancora la divinità del Padre, proclamare
apertamente il Figlio e, quando non era ancora ammessa la divinità del Figlio, aggiungere
lo Spirito Santo come un fardello supplementare, per usare un'espressione un po' ardita. . .
Solo attraverso un cammino di avanzamento e di progressso di gloria in gloria”, la luce
della Trinità sfolgorerà in più brillante trasparenza ”27
“I segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio” (1Cor 2,11).
Ora, il suo Spirito, che lo rivela, ci fa conoscere Cristo, suo Verbo, sua Parola vivente.
Colui che “ha parlato per mezzo dei profeti” ci fa udire la Parola del Padre. Lui, però, non
lo sentiamo in modo diretto. Lo possiamo conoscere nel movimento in cui ci rivela il Verbo
(Parola) e ci dispone ad accoglierlo nella fede. Lo Spirito di Verità che ci svela Cristo non
parla da sé [Cf. Gv 16,13]. Questo chiarisce il motivo per cui “il mondo non può ricevere” lo
Spirito, “perché non lo vede e non lo conosce”, mentre coloro che credono in Cristo lo
conoscono perché “dimora” presso di loro [Cf. Gv 14,17].
Si fa conoscere nella Chiesa
La Chiesa, comunione vivente nella fede degli Apostoli che essa trasmette, è il luogo della
nostra conoscenza dello Spirito Santo:
- nelle Scritture, che egli ha ispirato;
- nella Tradizione di cui i Padri della Chiesa sono sono i testimoni sempre attuali;
- nel Magistero della Chiesa che egli assiste;
- nella Liturgia sacramentale, attraverso le sue parole e i suoi simboli, in cui lo
27 San Gregorio Nazianzeno, Orationes theologicae, 5, 26: PG 36, 161C
33
Spirito Santo ci mette in comunione con Cristo;
- nella preghiera, nella quale intercede per noi;
- nei carismi e nei ministeri che edificano la Chiesa;
- nei segni di vita apostolica e missionaria;
- nella testimonianza dei santi, in cui egli manifesta la sua santità e continua l'opera
della salvezza.
Gli appellativi dello Spirito Santo
Gesù, quando annunzia e promette la venuta dello Spirito Santo, lo chiama “Paraclito”,
letteralmente: “Colui che è chiamato vicino”, “ad-vocatus” (Gv 14,16; Gv 14,26; Gv 15,26;
Gv 16,7). “Paraclito” che viene abitualmente tradotto “Consolatore”, essendo Gesù il primo
consolatore [Cf. 1Gv 2,1 ].
Il Signore stesso chiama lo Spirito Santo anche “Spirito di verità” (Gv 16,13).28
I simboli dello Spirito Santo
L'acqua. Il simbolismo dell'acqua significa l'azione dello Spirito Santo nel Battesimo,
poiché dopo l'invocazione dello Spirito Santo, essa diviene il segno sacramentale efficace
della nuova nascita: come la gestazione della nostra prima nascita si è operata nell'acqua,
allo stesso modo l'acqua battesimale significa realmente che la nostra nascita alla vita
divina ci è donata nello Spirito Santo. Maoltre che “battezzati in un solo Spirito”, noi “ci
siamo” anche “abbeverati a un solo Spirito” (1Cor 12,13). Lo Spirito, dunque, è anche
l'acqua viva che scaturisce da Cristo crocifisso come dalla sua sorgente [Cf. Gv 19,34;
1Gv 5,8] e che in noi zampilla per la Vita eterna [Cf. Gv 4,10-14; Gv 7,38; Es 17,1-6; Is
55,1; 1Cor 10,4; Ap 21,6; Ap 22,17].
L'unzione. Il simbolismo dell'unzione con l'olio è talmente significativa dello Spirito Santo
da divenirne addirittura il sinonimo [Cf. 1Gv 2,20; 1Gv 2,27; 2Cor 1,21]. Nell'iniziazione
cristiana essa è il segno sacramentale della Confermazione, chiamata giustamente nelle
Chiese d'Oriente “Crismazione”. Ma per coglierne tutta la forza, bisogna rifarsi sempre alla
prima unzione compiuta dallo Spirito Santo: quella di Gesù.
Cristo [“Messia”, in ebraico] significa “Unto” dallo Spirito di Dio.
Il fuoco. Mentre l'acqua significava la nascita e la fecondità della Vita donata nello Spirito
Santo, il fuoco simbolizza l'energia trasformante degli atti dello Spirito Santo. Il profeta
Elia, che “sorse simile al fuoco” e la cui “parola bruciava come fiaccola” (Sir 48,1), con la
sua preghiera attira il fuoco del cielo sul sacrificio del monte Carmelo, [Cf. 1Re 18,38-39]
pre-figura del fuoco dello Spirito Santo che trasforma ciò che tocca. Giovanni Battista, che
cammina innanzi al Signore “con lo spirito e la forza di Elia” (Lc 1,17) annunzia Cristo
come colui che “battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Lc 3,16), quello Spirito di cui Gesù
dirà: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!” (Lc
12,49). È sotto la forma di “lingue come di fuoco” che lo Spirito Santo si posa sui discepoli
il mattino di Pentecoste e li riempie di sé (At 2,3-4). La tradizione spirituale riterrà il
simbolismo del fuoco come uno dei più espressivi dell'azione dello Spirito Santo [Cf. San
Giovanni della Croce, Fiamma viva d'amore].
28 Vedi anche CCC n.693
34
La nube e la luce. Questi due simboli sono inseparabili nelle manifestazioni dello Spirito
Santo. Fin dalle teofanie dell'Antico Testamento, la Nube, ora oscura, ora luminosa, rivela
il Dio vivente e salvatore, velando la trascendenza della sua Gloria: con Mosè sul monte
Sinai, [Cf. Es 24,15-18] e durante il cammino nel deserto; [Cf. Es 40,36-38].
Queste figure sono portate a compimento da Cristo nello Spirito Santo. È questi che
scende sulla Vergine Maria e su di lei stende la “sua ombra”, affinché ella concepisca e
dia alla luce Gesù [Cf. Lc 1,35]. Sulla montagna della Trasfigurazione è lui che viene nella
nube che avvolge Gesù, Mosè e Elia, Pietro, Giacomo e Giovanni, e “dalla nube” esce una
voce che dice: “Questi è il mio Figlio, l'eletto; ascoltatelo” (Lc 9,34-35). Infine, è la stessa
Nube che sottrae Gesù allo sguardo dei discepoli il giorno dell'Ascensione [Cf. At 1,9 ] e
che lo rivelerà Figlio dell'uomo nella sua gloria il giorno della sua venuta [Cf. Lc 21,27 ].
La mano. Imponendo le mani Gesù guarisce i malati [Cf. Mc 6,5; Mc 8,23 ] e benedice i
bambini [Cf. Mc 10,16 ]. Nel suo Nome, gli Apostoli compiranno gli stessi gesti [Cf. Mc
16,18; At 5,12; At 14,3]. Ancor di più, è mediante l'imposizione delle mani da parte degli
Apostoli che viene donato lo Spirito Santo [Cf. At 8,17-19; At 13,3; At 19,6 ].
La Chiesa ha conservato questo segno dell'effusione onnipotente dello Spirito Santo nelle
epiclesi sacramentali.
Il dito. “Con il dito di Dio” Gesù scaccia “i demoni” (Lc 11,20). Se la Legge di Dio è stata
scritta su tavole di pietra “dal dito di Dio” (Es 31,18), “la lettera di Cristo”, affidata alle cure
degli Apostoli, è “scritta con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle
tavole di carne dei cuori” (2Cor 3,3). L'inno “Veni, Creator Spiritus” invoca lo Spirito Santo
come “digitus paternae dexterae - dito della destra del Padre”.
La colomba. Quando Cristo risale dall'acqua del suo battesimo, lo Spirito Santo, sotto
forma di colomba, scende su di lui e in lui rimane [Cf. Mt 3,16]. Per analogia lo Spirito
scende e prende dimora nel cuore purificato dei battezzati.
In alcune chiese, la santa Riserva eucaristica è conservata in una custodia metallica a
forma di colomba (il columbarium) appeso al di sopra dell'altare. Il simbolo della colomba
per indicare lo Spirito Santo è tradizionale nell'iconografia cristiana.
Lo Spirito e la Parola di Dio nel tempo delle promesse (Primo Testamento)
Dalle origini fino alla “pienezza del tempo” (Gal 4,4), la missione congiunta del Verbo e
dello Spirito del Padre rimane nascosta, ma è all'opera. Lo Spirito di Dio va preparando il
tempo del Messia, e l'uno e l'altro, pur non essendo ancora pienamente rivelati, vi sono già
promessi, affinché siano attesi e accolti al momento della loro manifestazione. Per questo,
quando la Chiesa legge l'Antico Testamento, [Cf. 2Cor 3,14] vi cerca [Cf. Gv 5,39; Gv
5,46] ciò che lo Spirito, “che ha parlato per mezzo dei profeti”, vuole dirci di Cristo.
Lo Spirito di Cristo nella pienezza del tempo (Nuovo Testamento)
Tutta la missione del Figlio e dello Spirito Santo nella pienezza del tempo è racchiusa nel
fatto che il Figlio è l'Unto dello Spirito del Padre dal momento dell'Incarnazione: Gesù è
Cristo, il Messia.
Tutto il secondo articolo del Simbolo della fede deve essere letto in questa luce. L'intera
opera di Cristo è missione congiunta del Figlio e dello Spirito Santo. Qui si menzionerà
soltanto ciò che concerne la promessa dello Spirito Santo da parte di Gesù e il dono dello
35
Spirito da parte del Signore glorificato.
Gesù rivela in pienezza lo Spirito Santo solo dopo che è stato egli stesso glorificato con la
sua Morte e Risurrezione. Tuttavia, lo lascia gradualmente intravvedere anche nel suo
insegnamento alle folle, quando ad esempio rivela che la sua carne sarà cibo per la vita
del mondo [Cf. Gv 6,27; Gv 6,51; Gv 6,62-63], alla donna samaritana (cfr. Gv 4,7-24).
Ai suoi discepoli invece ne parla apertamente a proposito della preghiera [Cf. Lc 11,13 ] e
della testimonianza che dovranno dare [Cf.Mt 10,19-20].
Tuttavia è solo quando giunge l'Ora in cui sarà glorificato, che Gesù promette la venuta
dello Spirito Santo, poiché la sua Morte e la sua Risurrezione saranno il compimento della
Promessa fatta ai Padri: [Cf. Gv 14,16-17; Gv 14,26; Gv 15,26; Gv 16,7-15;] lo Spirito di
verità, l'altro Paraclito, sarà donato dal Padre per la preghiera di Gesù; sarà mandato dal
Padre nel nome di Gesù; Gesù lo invierà quando sarà presso il Padre, perché è uscito dal
Padre. Lo Spirito Santo verrà, noi lo conosceremo, sarà con noi per sempre, dimorerà con
noi; ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà tutto ciò che Cristo ci ha detto e gli renderà
testimonianza; ci condurrà alla verità tutta intera e glorificherà Cristo; convincerà il mondo
quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
Infine viene l'Ora di Gesù: [Cf.Gv 13,1; Gv 17,1] Gesù consegna il suo spirito nelle mani
del Padre [Cf. Lc 23,46; Gv 19,30] nel momento in cui con la sua morte vince la morte, in
modo che, “risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre”, egli dona subito lo
Spirito Santo “alitando” sui suoi discepoli [Cf. Gv 20,22 ]. A partire da questa Ora, la
missione di Cristo e dello Spirito diviene la missione della Chiesa: “Come il Padre ha
mandato me, anch'io mando voi” (Gv 20,21)29
Lo Spirito nella Pentecoste
Il giorno di Pentecoste (al termine delle sette settimane pasquali), la Pasqua di Cristo si
compie nell'effusione dello Spirito Santo, che è manifestato, donato e comunicato come
Persona divina: dalla sua pienezza, Cristo, Signore, effonde a profusione lo Spirito [Cf. At
2,33-36]. In questo giorno è pienamente rivelata la Trinità Santa. Da questo giorno, il
Regno annunziato da Cristo è aperto a coloro che credono in lui: nell'umiltà della carne e
nella fede, essi partecipano già alla comunione della Trinità Santa. Con la sua venuta, che
non ha fine, lo Spirito Santo introduce il mondo negli “ultimi tempi”, il tempo della Chiesa, il
Regno già ereditato, ma non ancora compiuto.30
Abbiamo visto la vera Luce, abbiamo ricevuto lo Spirito celeste, abbiamo trovato la vera fede:
adoriamo la Trinità indivisibile, perché ci ha salvati [Liturgia bizantina, Tropario dei Vespri di
Pentecoste].
Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:53. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com