LA BIBBIA DICE CHE PER POTERLA COMPRENDERE ED APPLICARE, OCCORRE CHI LA POSSA SPIEGARE.
Scriveva s.Paolo:
"Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così della nostra parola, come dalla nostra lettera" (2 Tess 2,15).
Il complesso delle verità da credere e necessarie per la nostra professione di fede, costituiscono quello che Paolo stesso definisce DEPOSITO. Tale "deposito, come troviamo confermato in 2 Tess 2,15, è stato TRASMESSO sia oralmente che per iscritto.
Quando i Cattolici si appellano alla tradizione, come fonte di rivelazione, intendono parlare di quella dottrina che non è scritta nella Bibbia, ma che agli inizi fu trasmessa oralmente e ben presto fu fissata per iscritto, per meglio conservare la memoria. La tradizione può essere umana o divina, secondo che l'autore è stato l'uomo oppure Dio.
Paolo afferma inoltre che anche la stessa predicazione orale è da considerare PAROLA DI DIO, proprio la stessa predicazione che andava facendo mentre al contempo scriveva.
In tal modo affianca l'insegnamento scritto a quello orale invitando a considerare le due realtà come una sola Parola divina.
1Tess 2,13 ... anche noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete.
[Modificato da Credente 25/06/2016 16:11]