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CITAZIONI SIGNIFICATIVE DI CREDENTI E NON CREDENTI

Ultimo Aggiornamento: 25/09/2020 16:08
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12/03/2010 00:20
 
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* Eco, Umberto (Scrittore, Filosofo e Semiologo).
Famoso scrittore e intellettuale ateo.

1. "Quand’anche Gesù fosse –per assurdo- un personaggio inventato dagli uomini, il fatto che abbia potuto essere immaginato da noi bipedi implumi, di per sé sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso). del fatto che il figlio di un Dio si sia veramente incarnato. Questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede".
(Eco, Cinque scritti morali, Bombiani 1997).


* Galli della Loggia, Ernesto (1942, Storico e Giornalista)
Editorialista del Corriere della Sera e importante pensatore contemporaneo. Si dichiara "non credente".

1. "Se Dio esiste, se esiste una rivelazione, è impossibile che non sia quella di Gesù Cristo. Solo qui c'è questa commossa solidarietà con l'umano. Si può non credere, ma tutto questo è incomparabile"
(Galli della Loggia, Libero, 6 dicembre 2001)


* Garrison, Fielding Hudson (1870–1935, Storico della Medicina)
Acclamato intellettuale a cavallo del '900.

1. "Prima di Gesù l'atteggiamento degli uomini verso la malattia e la sfrotuna non era di compassione...il merito di aver dato sollievo su vasta scala alla sofferenza umana appartiene al Cristianesimo"
(citato da Woods, Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale, Cantagalli 2007, pag. 177-178)


* Girard, Renè (1923, Antropologo e Critico letterario)
Grandissimo intellettuale e storico cattolico francesce.

1. "L'azione del cristianesimo nel nostro mondo ha creato una società che non è comparabile a nessun'altra, e questa tendenza oggi ha unificato il mondo. Per quanto si esaminino le testimonianze antiche e si facciano inchieste non si troverà nulla che assomigli anche solo da lontano alla preoccupazione moderna per le vittime. Nè la Cina dei mandarini, nè il Giappone dei samurai, nè le Indie, nè le civiltà precolombiane, nè la Grecia, nè la Roma della repubblica o dell'impero si curavano minimamente delle vittime che, con mano generosa, sacrificavano ai loro dei, all'onore della patria, all'ambizione di grandi o piccoli conquistatori.
Ormai per sfuggire davvero al Cristianesimo, il nostro mondo dovrebbe rinunciare del tutto alla sensibilità per le vittime ed è appunto quello che Nietsche e il nazismo avevano compreso"
(Gerard, Vedo Satana cadere come la folgore, Adelphi, Milano 2001, pag. 218-234)


* Ginzburg, Natalia (1916-1991, Scrittrice)
Grande intellettuale di sinistra in primo piano nella letteratura italiana del '900.

1. Difese strenuamente la presenza del crocefisso nelle scuole, opponendosi ai "compagni" comunisti in questo modo:
"Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E' l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. a rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo "prima di Cristo" e "dopo Cristo". O vogliamo forse smettere di dire così? [..] Il crocifisso è simbolo del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. [..] Il crocifisso ci rappresenta tutti".
(Ginzburg, Non togliete quel crocifisso, l'Unità, 22/03/1988).


* Goethe, Johann Wolfgang (Scrittore e Poeta).
Più grande letterato tedesco, credente ma anticonfessionale (anche se vicino al Cattolicesimo).

1. "Chi può dare a Dio un nome e proclamare: Io credo in lui? Colui che tutto comprende, che tutto regge, non comprende e regge me, te, se stesso? Non s'incurva lassù la volta del cielo? Non si stende quaggiù ferma la terra? E non salgono in alto, di qua e di là, eterne stelle? Non si specchia il mio occhio nel tuo? E l'universo tutto non s'impone alla tua mente e al tuo cuore, agitandosi in eterno mistero, visibile, invisibile, a te d'intorno? Riempiene il tuo cuore quant'è grande e se questo sentimento ti rende interamente beata, chiamalo come vuoi, chiamalo felicità! cuore! amore! Dio! Io non ho un nome per esso! Sentire è tutto, il nome è un suono e un fumo, che annebbia lo splendore celeste!"
(Goethe, Urfaust, pag.190)


* Hesse, Hermann (Scrittore, Poeta, Pittore e premio Nobel per la letteratura)
Credente e vicino a posizioni esistenzialiste e spiritualiste.

1. "Arte significa: dentro a ogni cosa mostrare Dio".
(Hesse, Klein e Wagner, 1919)

* Kafka, Franz (Scrittore)
Importante e famoso scrittore ateo.

1. Il suo amico Janouch domanda:"E Cristo?". Kafka, chinando il capo: "E’ un abisso pieno di luce. Bisogna chiudere gli occhi per non precipitarvi”.
(Conversazioni con Kafka di Janouch Gustav, Guanda Editore 2005).

* Kerouac, Jean (1922-1969, Scrittore)
Padre della Beat generation (termine da lui coniato nel 1947) fu un inquieto credente, morto a 47 anni, nel 1969, per abuso di alcool.

1. La sua inquietudine si dimostra in questa preghiera spesso ripetuta:
"Dio, devo vedere il tuo volto questa mattina, il Tuo Volto attraverso i vetri polverosi della finestra, fra il vapore e il furore; devo sentire la tua voce sopra il clangore della metropoli. Sono stanco, Dio. Non riesco a scorgere il tuo volto in questa storia"
(Kerouac, Un mondo battuto dal vento. I diari di Jack Kerouack: 1947-1954. Milano, Mondadori 2006, pag. 219)

2. Oppure in questa nota dell'agosto del '49, che riassume la sua vita:
"La vita non è abbastanza. Allora cosa voglio? Voglio una decisione per l’eternità, qualcosa da scegliere e da cui non mi allontanerò mai, in nessuna oscura esistenza o qualunque altra cosa accada. E qual è questa decisione? Un qualche tipo di febbre della comprensione, un’illuminazione, un amore che andrà oltre, trascenderà questa vita verso nuove esistenze, una visione seria, finale e immutabile dell’universo. Questo è ciò che intendo quando dico che "voglio degli Occhi". Perché dovrei volere tutto questo? Perché qui sulla terra non c’è abbastanza da desiderare"
(Kerouac, Un mondo battuto dal vento. I diari di Jack Kerouack: 1947-1954. Milano, Mondadori 2006, pag. 275)

3. "Gli insegnamenti di Gesù Cristo sono stati una svolta, un modo per confrontarsi con il terribile enigma della vita umana e confondersi di fronte ad esso. Che cosa miracolosa! Quali pensieri deve aver avuto Gesù prima di "aprire la sua bocca" e iniziare il Discorso della montagna. Che pensieri profondi, oscuri e silenziosi. Gesù è stato il primo, e forse l’ultimo, a riconoscere che affrontare il mistero ultimo della vita è l’unica attività importante a questo mondo".
(Kerouac, Un mondo battuto dal vento. I diari di Jack Kerouac: 1947-1954. Milano, Mondadori 2006, pag. 66)

4. In un'intervistà, il giornalista Ted Berrigan gli chiese:"Come mai non hai mai scritto di Gesù?". E lui simpaticamente risponde:
"Io non avrei scritto nulla di Gesù? Non venirtene a casa mia a fare il pazzo bugiardo. Tutto ciò su cui scrivo è Gesù"
(Kerouack, The Art of Fiction No. 41, Estate 1968, pag. 28)

5. "Questa conoscenza della vita e dell’eternità non è una follia è solo quel caro e intenso amore che proviamo verso la nostra difficile condizione. Con la grazia di Dio Misterioso, alla fine dei tempi, forse soltanto in quel giorno essa verrà risolta e chiarita per tutti noi. Altrimenti non posso vivere. Senza eternità non si può vivere".
(Kerouac, Un mondo battuto dal vento. I diari di Jack Kerouack: 1947-1954. Milano, Mondadori 2006, pag. 229)

6. Alcuni ritengono sia sia convertito al buddhismo, ma lui, quasi rispondendo scriverà:
"Ma io non sono un buddista, sono un cattolico che rivisita la terra ancestrale che ha lottato per difendere il cattolicesimo contro difficoltà insormontabili, e che eppure alla fine ha vinto"
(Kerouac, Satori in Paris and Pic, Two Novels. New York, Grove Press 1985, pag. 69)

7. Poco prima di morire volle chiarire che il beat nato da lui aveva radici religiose appartenenti pienamente alla Chiesa. Constatò tristemente che:
"Un sacco di opportunisti, profittatori, comunisti saltarono sul carro. Ferlinghetti saltò sul carro e trasformò l’immagine della Beat Generation che originariamente rappresentava persone che amavano la vita e la dolcezza. Ai giornali parlò di ribellione beat, di insurrezione beat, parole che io non ho mai usato, essendo cattolico. Non sono un beatnik, sono un cattolico".
Seppur come ammise lui stesso:
"Una cattolicità mistica, strana solitaria e pazza"
(Intervista, l’ultima prima della morte, realizzata da William F. Buckley all’interno del Firing Line Show nel 1968)


* Lagerkvist, Pär Fabian (Poeta, Drammaturgo e Scrittore)
Premio Nobel nel 1951, Lagerkvist è il più importante scrittore svedese. Estimatore dei valori cristiani, è stato sempre alla ricerca di Dio, credendoci ma mai fino in fondo.
Rivolgendosi a Lui disse:

1. "Chi sei Tu che colmi il mio cuore della tua assenza? Che colmi tutta la terra della tua assenza?"
(Lagerkvist, Uno sconosciuto è il mio amico, Poesie, Guaraldi 1991)

2. E al "Dio che non esiste":
"..non c'è nessuno che ode la voce risonante nelle tenebre, ma perché la voce esiste?"
(Lagerkvist, Al Dio che non eiste, Poesie, Guardaldi 1991)

3. Le ultime parole del suo capolavoro: "Barabba", sono rivolte a Dio:
"A te raccomando l'anima mia"
(Lagerkvist, Barabba, Jaca Book 2004)
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